di Giorgio Cremaschi
- Il regolamento applicativo dell'accordo del 31 maggio sottoscritto
venerdì sera da Confindustria e da CGIL CISL UIL viola lo Statuto della
CGIL e soprattutto la Costituzione. Naturalmente
non è che la cosa ci stupisca, il testo sottoscritto da poco
semplicemente trasforma in regole scrupolose i principi e lo spirito
antidemocratici già contenuti nell'accordo del 31 maggio 2013. Tuttavia
vedere ora quelle regole è sconvolgente. Tralascio il dettaglio degli orrori e vado ai punti di fondo. (...)
L'accordo viola la recente sentenza
della Corte Costituzionale che ha riammesso la FIOM in Fiat, e afferma
che solo i firmatari che accettano tutte le sue regole hanno i diritti
sindacali.
L'accordo accetta le
deroghe in azienda ai contratti nazionali sugli orari, sulla prestazione
e sulle condizioni di lavoro cioè su tutto, alla faccia di tutte le
posizioni ufficiali della CGIL. Sacconi e il suo articolo 8 sono
soddisfatti.
L'accordo prevede la
esigibilità degli accordi, di questi accordi in deroga, anche per chi
non è d'accordo e le sanzioni per chi li contrasta, sanzioni che
colpiscono il sindacato e i delegati aziendali. Questo è semplicemente
l'accordo separato di Pomigliano esteso a tutti.
L'accordo
prevede che una giuria di arbitri formata da tre rappresentanti di CGIL
CISL UIL , tre della Confindustria e un "esperto"esterno decida sui
comportamenti delle categorie. Cioè la FIOM sarà giudicata da una
commissione dove padroni e sindacati complici sono la grande
maggioranza.
Tutte queste clausole
violano i principi e lo Statuto della CGIL, per questo la firma di
Susanna Camusso è illegittima, non ci rappresenta e per noi non ha alcun
valore. Disubbidiremo e combatteremo questo accordo in difesa delle
libertà sindacali e di quelle dei lavoratori con tutti gli strumenti
democratici atti a rovesciarlo.
A Maurizio Landini che ora dice no e chiede la consultazione (leggi il comunicato di Landini),
diciamo che se avesse detto no il 31 maggio ed allora avesse preteso
il voto dei lavoratori, che invece su quella intesa non son stati
neppure informati, a Landini diciamo che se si fosse opposto allora oggi
non saremmo a questo disastro.
In
ogni caso il gruppo dirigente della FIOM è ancora in tempo per
recuperare almeno in parte alla cantonata pazzesca che ha preso. Invece
che sospendere i congressi della FIOM, scelta fuori dalle regole che
danneggia solo chi dissente, si dissoci dalla maggioranza della CGIL e
dal suo documento congressuale, che al primo punto mette proprio
l'esaltazione dell'accordo del 31 maggio. Landini rompa con Susanna
Camusso e venga a lottare con noi contro questo accordo e contro il
modello di sindacato che propone. E lo faccia sul serio, senza le
giravolte a cui ci ha abituato da un po' di tempo in qua.
Per
quanto ci riguarda useremo tutte le assemblea congressuali dove
riusciremo ad arrivare per mettere sotto accusa il gruppo dirigente che
ha firmato questa resa. Si deve sapere che c'è chi dissente,
disobbedisce e soprattutto non si arrenderà mai.
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