sabato 28 giugno 2014

COSTRUIAMO IL CONTROSEMESTRE POPOLARE

25 giugno 2014



I gufi contro Renzi e Bruxelles. A Roma il 28 giugno

Partita quasi in sordina, dandosi come logo quello di un gufo, la manifestazione nazionale a Roma prevista per sabato 28 giugno aprirà il Controsemestre popolare e di lotta. Una scelta di opposizione aperta al governo Renzi che tre giorni dopo aprirà il semestre europeo, e ai  trattati dell'Unione Europea definiti come una gabbia da cui liberarsi.
Sindacati come l'Usb e la minoranza Cgil, partiti politici della sinistra radicale, movimenti sociali e antimilitaristi si sono dati appuntamento nella Capitale per inaugurare sei mesi di iniziative e azioni dirette contro il semestre europeo. L'annullamento del vertice di Torino previsto per l'11 luglio, rende centrale la manifestazione nazionale a Roma per tutti coloro che – rifiutando l'etichetta di euroscettici – intendono mettere al centro dell'agenda politica, sociale e sindacale il ripudio dei Trattati Europei e le loro conseguenze sui settori popolari e l'assetto democratico nel nostro e negli altri paesi europei.
Mercoledi 25 giugno, alle ore 12.00 è stata convocata una conferenza stampa sotto la sede dell'Unione Europea in via IV Novembre per illustrare le ragioni e le caratteristiche della manifestazione nazionale del 28 giugno e il Controsemestre popolare e di lotta.
In molte città italiane si stanno organizzando i pullman per assicurare la partecipazione alla manifestazione.
Info: https://www.facebook.com/groups/297445140415219/?fref=ts

guarda il video su:
http://www.libera.tv/videos/6091/costruiamo-il-controsemestre-popolare.html

venerdì 27 giugno 2014

Perchè stiamo filtrando alcuni commenti..

Abbiamo deciso di sostenere e pubblicizzare su questo blog la candidatura di 4 lavoratori perchè ci piace la loro idea di far Sindacato.

Qualcuno cerca di fare pubblicità ad altri candidati facendo "contro-pubblicità" a questi 4. Non condividiamo il metodo ma è assolutamente legittimo che altri lo facciano.

SICURAMENTE NON PERMETTEREMO CHE QUESTO SIA FATTO TRAMITE IL NOSTRO BLOG.

mercoledì 25 giugno 2014

LA NOSTRA SFIDA

Accogliamo la richiesta e pubblichiamo per intero un breve messaggio inviatoci dai "nostri" candidati e rivolto a tutti i lavoratori:

Noi abbiamo scelto di candidarci perchè vogliamo portare un nuovo metodo di lavoro all'interno della RSU.

Partendo da solidi presupposti pensiamo che il modo di lavorare della RSU uscente non abbia portato, nei fatti, nessun beneficio per i lavoratori troppo spesso dimenticati, a volte solo usati e recuperati "al momento giusto".
Per questo ci poniamo come alternativa rispetto al "vecchio metodo" ormai sempre più incapace di dar risposte efficaci.

Informare, recuperare il rapporto con i lavoratori e condividere con loro i percorsi, da qui vogliamo ripartire per provare a costruire, insieme a chi vorrà sostenerci, nuovi percorsi sindacali.
Un cambiamento, a nostro avviso, sempre più urgente e non più rimandabile visto quel che si profila all'orizzonte.

Crediamo anche che punti di vista alternativi in un gruppo siano fondamentali per far crescere i lavoratori e il gruppo stesso. La diversità di opinioni, se non fatta passare come litigi e screzi personali, arricchisce ed è importante per il miglioramento del gruppo. Al contrario, un'unica visione porta ad uno stato di "regime" dove nessuno mette in discussione nessun'altro e ciascuno si sente autorizzato ad autoreferenziarsi.

Nessuno di noi ha la bacchetta magica ma ognuno di noi pensa valga la pena di provarci!!

Silvia Cini
Giada Garzella
Daniele Rossi
Michela Ruffa


IL FOGLIO BIANCO sostiene Silvia Cini, Giada Garzella, Daniele Rossi e
Michela Ruffa !!

martedì 24 giugno 2014

Risposta del FOGLIO BIANCO alla lettera di Simona Rossi


Ciao Simona, la tua lettera ci offre la possibilità di provare a chiarire alcuni dubbi che tu hai manifestato ma che sappiamo persistere ancora nella testa di alcuni lavoratori, vediamo se riusciamo a spiegarci:
Notiamo spesso che le persone tendono a far confusione sulla parola Politica attribuendole un significato che non ha.
Se parliamo di Stato fare Politica significa occuparsi in qualche modo di come viene gestito lo Stato o le sue strutture territoriali, per cui "fa politica" anche chi, subendone gli effetti negativi ad opera di coloro che ne sono istituzionalmente investiti, scende in piazza per protestare.
Allo stesso modo quindi, "fa politica" anche chi decide di occuparsi in qualche modo di come vengono gestite le cose in ambito sindacale.
Per questo per noi è più corretto parlare di "buona politica" (che porta risposte efficaci) e "cattiva politica".
Partiamo da questi presupposti per dire che quelle che tu chiami fazioni sono semplicemente espressioni diverse del fare politica sindacale, sono cioè due modi diversi di intendere il "fare sindacato".
 Alla base di tutto ci sono due visioni diverse rispetto a quello che dovrebbe essere la RSU in azienda, rispetto alle scelte e alla "politica" che dovrebbe fare, non si tratta quindi nè di litigi nè di desiderio di spiccare.
Siamo fermamente convinti che l'esistenza di due sensibilità diverse all'interno di una RSU possa essere elemento di ricchezza e non un qualcosa da eliminare.
Il dissenso non deve far paura, è dal dissenso e da punti di vista diversi che nascono la discussione e il confronto; elementi indispensabili per poter arrivare  alla condivisione dei percorsi.
Dovrebbe invece preoccuparti l'idea che debba esserci a tutti i costi un' unico pensiero e un' unico modo di vedere le cose.
I punti di vista possono e devono essere molteplici ma è solo con la discussione e la partecipazione che si può arrivare democraticamente a definirne uno.
Inoltre, nessuno di noi pensa che la RSU sia un organismo inutile.
Pensiamo invece che serva una RSU diversa, che lavori in modo diverso rispetto a come si è lavorato in questi ultimi anni, perchè avere una RSU che non porta risposte efficaci o che si autoreferenzia limitando la partecipazione non serve ai lavoratori ma serve al sistema!!
Condividere i percorsi con i lavoratori significa permettere a loro di partecipare alle scelte e non subirle, questo per noi significa rappresentare ed è quello che secondo noi dovrebbe fare una RSU che voglia lavorare per il bene di tutti!
La RSU però è fatta di persone e sono le persone a decidere quale metodo sindacale adottare, sta poi ai lavoratori giudicare se il metodo scelto da quelle persone ha saputo rispondere alle loro esigenze oppure no.
Se una squadra non vince si cambiano i giocatori ma non per questo se ne cancella il nome!

Per questo siamo sempre più convinti che sia necessario recuperare il terreno perso e riprendersi la nostra RSU che ancora oggi ci riunisce e ci identifica rappresentando l'unico strumento utile per poter rivendicare i nostri diritti!!



Lettera di Simona Rossi

Riportiamo per intero e pubblichiamo su sua richiesta i contenuti di una lettera a noi indirizzata da Simona Rossi :

"Visto che non sono stata votata, voglio dirvi chiaramente la mia opinione.
Ho deciso di candidarmi perchè, in questo momento, avevo bisogno di fare qualcosa di costruttivo "nel mio piccolo", di avere una motivazione valida per cui continuare a timbrare ogni mattina in questa fabbrica, perchè sentivo il bisogno di far  valere le mie idee.
Bene, non sono riuscita a farlo capire in questi anni di discorsi in area ristoro, di discussioni tra colleghi in reparto e di incazzature in assemblea.
Non per questo smetterò di fare lo stesso, perchè questa è la mia natura.
Quello che non riesco a concepire però, è il fatto che si continui a far politica, dove la politica non dovrebbe entrare, o perlomeno rimanere ai margini.
Questo desiderio di spiccare uno sull'altro.
Di fare fazioni invece che gruppo.
Infondo la RSU dovrebbe essere la rappresentanza dei lavoratori, fare le sue veci e i suoi interessi.
Rappresentare coloro i quali hanno deciso di eleggerla.
Invece quello che noto è che, negli ultimi tempi, si tenda a schierarsi, a fare lotte inutili che non portano a niente e sempre di più a far pensare ai lavoratori che la RSU sia un organo inutile e che sta li solo perchè ci deve essere.
Ma dove avete lasciato l'idea dell'unione? Dell'unione che fa la vera forza?
La RSU, non dovrebbe cercare di lavorare per il bene di tutti? A cosa serve continuare a scannarsi?
Cosa credete? Anche io ho tante idee che distano da quelle del Comparini o del Giusti, della Ruffa del Caboni e di tutti gli altri....ma non per questo credevo che fosse necessario schierarsi di qui o di là. Io credevo che fosse importante la MIA di partecipazione, quella di Simona persona fisica, non quella di Simona seguace di uno o dell'altro....
Che l'importante sarebbe stato il fatto di credere di poter essere un elemento di quella RSU che voleva cambiare.
La politica, ragazzi, lasciamola fare a quelli lì fuori, qui dentro non ci serve.
Noi dobbiamo pensare a quello che è importante per noi e il nostro futuro di lavoratori in QUESTA fabbrica.
E di certo continuare a litigare, mandarci in culo alle assemblee e criticare e basta non serve a niente. Le critiche devono essere costruttive, le lamentele devo essere finalizzate ad una voglia di miglioramento, non solo a sfogarsi e poi star zitti quando ci interpellano.
I lavoratori (io compresa) ricevono messaggi sbagliati. La RSU sta perdendo di credibilità per colpa nostra. Perchè la RSU siamo noi anche se non siamo stati eletti.
Detto questo vi invito a riflettere.
Il momento è critico. Lo stiamo vivendo sulla nostra pelle.
Impegnamoci di più.
Basta."

lunedì 23 giugno 2014

Suggerito da un lavoratore: Discorso all'Umanità - Charlie Chaplin

Mi dispiace, ma io non voglio fare l'Imperatore: non è il mio mestiere; non voglio governare né conquistare nessuno.
Vorrei aiutare tutti, se possibile: ebrei, ariani, uomini neri e bianchi. Tutti noi esseri umani dovremmo aiutarci sempre, dovremmo godere soltanto della felicità del prossimo, non odiarci e disprezzarci l'un l'altro. In questo mondo c'è posto per tutti.
La natura è ricca, è sufficiente per tutti noi; la vita può essere felice e magnifica, ma noi lo abbiamo dimenticato.
L'avidità ha avvelenato i nostri cuori, ha precipitato il mondo nell'odio, ci ha condotti a passo d'oca fra le cose più abbiette.
Abbiamo i mezzi per spaziare, ma ci siamo chiusi in noi stessi.
La macchina dell'abbondanza ci ha dato povertà; la scienza ci ha trasformato in cinici; l'avidità ci ha resi duri e cattivi; pensiamo troppo e sentiamo poco.
Più che macchinari, ci serve umanità; più che abilità, ci serve bontà e gentilezza.
Senza queste qualità la vita è violenza e tutto è perduto.
L'aviazione e la radio hanno riavvicinato le genti; la natura stessa di queste invenzioni reclama la bontà nell'uomo, reclama la fratellanza universale, l'unione dell'umanità.
Perfino ora la mia voce raggiunge milioni di persone nel mondo, milioni di uomini, donne e bambini disperati, vittime di un sistema che impone agli uomini di torturare e imprigionare gente innocente.
A coloro che mi odono, io dico: non disperate!
L'avidità che ci comanda è solamente un male passeggero, l'amarezza di uomini che temono le vie del progresso umano.
L'odio degli uomini scompare insieme ai dittatori e il potere che hanno tolto al popolo ritornerà al popolo e, qualsiasi mezzo usino, la libertà non può essere soppressa.

Soldati! Non cedete a dei bruti, uomini che vi disprezzano e vi sfruttano,
che vi dicono come vivere, cosa fare, cosa dire, cosa pensare, che vi irreggimentano, vi condizionano, vi trattano come bestie.
Non vi consegnate a questa gente senza un'anima, uomini macchina, con macchine al posto del cervello e del cuore.
Voi non siete macchine, voi non siete bestie: siete uomini!

Voi! Voi, il popolo, avete la forza di creare le macchine, la forza di creare la felicità.
Voi, il popolo, avete la forza di fare che la vita sia bella e libera; di fare di questa vita una splendida avventura.
Quindi, in nome della democrazia, usiamo questa forza.
Uniamoci tutti! Combattiamo per un mondo nuovo che sia migliore!
Che dia a tutti gli uomini lavoro; ai giovani un futuro; ai vecchi la sicurezza.
Promettendovi queste cose dei bruti sono andati al potere, mentivano!
Non hanno mantenuto quelle promesse, e mai lo faranno!
I dittatori forse sono liberi perché rendono schiavi il popolo.
Allora combattiamo per mantenere quelle promesse!
Combattiamo per liberare il mondo, eliminando confini e barriere; eliminando l'avidità, l'odio e l'intolleranza. Combattiamo per un mondo ragionevole.
Un mondo in cui la scienza e il progresso diano a tutti gli uomini il benessere.
Soldati di tutto il mondo, nel nome della democrazia, siate tutti uniti!

- Charlie Chaplin - Discorso all'Umanità

sabato 21 giugno 2014

Conti Bonus a giugno

Ci risulta che il coordinatore della RSU abbia annunciato che l'azienda erogherà il Conti Bonus a giugno.

Siamo soddisfatti di esser riusciti, ancora una volta coi nostri post, a condizionare e a far muovere la RSU.

mercoledì 18 giugno 2014

Conti Bonus

Tra i mille fogli in bacheca sindacale ci piacerebbe vedere anche qualcosa che dica se il Conti Bonus si prende o no a giugno. E' così difficile?

Direttivo Cgil, 10 giugno

Pubblichiamo un breve report e la sintesi dell’intervento di Sergio Bellavita

Report
Il tema è stato l’avvio della discussione con Cisl e Uil per la costruzione di una vertenza unitaria e la presentazione della relativa piattaforma su cui la segretaria generale ha chiesto mandato al direttivo per il successivo incontro degli esecutivi unitari nel pomeriggio. Il testo della piattaforma è stato distribuito dopo l’introduzione della segretaria generale. Si può leggere qui.
Di fronte alle critiche avanzate da noi e dagli emendatari sul metodo di presentazione di una piattaforma senza alcuna discussione vera del direttivo, ha chiarito che non c’è stato un percorso di discussione, perché si è già discusso al Congresso e il direttivo non deve discutere ogni volta.
Sulla piattaforma unitaria noi e gli emendatari abbiamo votato contro. La conclusione è stata 87 voti a favore; 20 contro e un astenuto.
Prima di presentare la piattaforma, ha sottolineato il rischio del dibattito che è in corso nel paese e che sta esplicitando la cancellazione del ruolo del sindacato, a partire dal fatto che nelle prossime ore potrebbe uscire allo scoperto la questione del taglio del 50% degli oneri derivanti dalla contribuzione figurativa, cioè della legge 300, con decreto del governo, anche nel settore privato. Tutti, ha sostenuto, sono chiamati a ragionare sul cambio passo e sulle modalità con cui affrontiamo questa fase. Ha detto che il tema delle riforme è agitato per colpire il sindacato. La partita è quella della messa in discussione del sindacato confederale. Ha detto che i temi che per la Cgil sono centrali sono derubricati dal governo e saremo misurati sulla distanza tra quello che diciamo e quello che facciamo. Per questo, sostiene, c’è bisogno di unificare e dare valore generale alle nostre richieste, quelle appunto della piattaforma unitaria che ha presentato.
La piattaforma si articola su due punti: fisco e previdenza. Sinteticamente…
Fisco: riduzione strutturale della tassazione sul lavoro e estensione a incapienti; rimettere al centro il tema dell’evasione fiscale.
Previdenza: riaprire il tema delle pensioni, ma soltanto sugli elementi di maggiore ingiustizia che ha prodotto la legge Fornero; problema degli esodati; questione dei giovani e dei lavoratori discontinui; intervento sui coefficienti; unificazione della gestione separata; uscite flessibili senza penalizzazioni ulteriori a quelle già previste; riaprire la questione delle attività più faticose in rapporto alle aspettativa di vita; rilancio della previdenza complementare, con la reintroduzione di un meccanismo di silenzio assenso; tema della governance dell’Inps; questione della rivalutazione pensioni.
Ha sostenuto che questa piattaforma non deve procedere per slogan. La scommessa sul cambio di passo è riuscire a costruire rapporto con pensionati e lavoratori e ricostruire il ruolo confederale, passando, dice, dai luoghi di lavoro. Cioè bisogna “tornare a fare le assemblee”! Ha lanciato la proposta di una campagna di assemblee da qui fino alle ferie in cui si “verbalizzi” quanto emerge. Poi a settembre attivi dei delegati nei territori e assemblea conclusiva unitaria per poi tornare agli esecutivi unitari e infine presentare la piattaforma definitiva. Il dibattito ha chiarito anche meglio che non è previsto alcun voto dei lavoratori e delle lavoratrici.
Questi sono gli unici due temi della piattaforma. Tutti gli altri – politica salariale, ammortizzatori sociali, salario minimo, disoccupazione, articolo 18, precarietà e jobs act solo per dirne alcuni – restano fuori. Peraltro, come è evidente, la legge Fornero non viene abrogata, ma soltanto “emendata” su alcuni punti.
Sulla piattaforma di Confindustria nelle conclusione ha detto che ne discuteremo.
Di fronte alle critiche nostre e di alcuni degli emendatari sul percorso unitario con Cisl e Uil, nelle conclusioni ha detto su questo vale l’accordo del 10 gennaio, ribadendo che tutti devono applicarlo, anche chi ha condizioni più difficili (meccanici). Ha anche affermato che tutto quello su cui in questi anni siamo riusciti a contare lo abbiamo ottenuto unitariamente!
Ha difeso l’accordo Expo, affermando che permette di introdurre regole rispetto a quanto poteva accadere senza alcun intervento.
Infine, ha annunciato che nei prossimi giorni l’area economica ci informerà dell’iniziativa refendaria che è partita sulla questione del pareggio di bilancio, proponendo una partecipazione su modello del referendum sull’acqua, cioè non come partecipazione diretta della Cgil, ma come sostegno concreto dei compagni e delle compagne delle strutture.
Infine, ha dato avvio alla elezione della segreteria, facendo eleggere i saggi. Anche su questo, noi e altri abbiamo votato contro, essendo stato escluso il rispetto del pluralismo. Al prossimo direttivo del 23 giugno è rimandata l’elezione della segreteria. Intanto, la commissione dei saggi è stata eletta con 15 voti contro.
La proposta dei criteri è: parità di genere; rinnovamento; uniformità al primo documento. Su questo, ha chiarito che anche gli emendatari sono fuori, perchè, dice, il documento conclusivo di Landini al congresso esprime un giudizio di sfiducia del gruppo dirigente di maggioranza che esclude una diversa soluzione nella composizione della segreteria. La proposta  di segreteria è Barbi, Baseotto, Fracassi, Martini, Solari, Sorrentino, Lamonica.
Nelle dichiarazioni di voto, Landini ha denunciato che il documento di maggioranza è anche il suo e ha contestato la proposta di Baseotto per la pagina pagata sull’ Unità durante il congresso. Ha definito questo un fatto di degenerazione.

Segue la sintesi dell’intervento di Sergio Bellavita
Voglio subito dire che condivido la motivazione di fondo, la capisco, che qui Susanna Camusso ci ha spiegato essere dietro la scelta di questa piattaforma unitaria. La crisi del sindacato e il tentativo di uscire dall'angolo. Capisco che l’attacco di Renzi e il risultato delle elezioni non fanno dormire sonni tranquilli. Si dice che bisogna battere un colpo e tentare di bloccare l’attacco al ruolo del sindacato confederale. Mi chiedo e vi chiedo se questa è la strada per farlo. In primo luogo nel merito si costruiscono richieste compatibili, che non mettono in discussione le controriforme di questi anni, non sono unificanti, non parlano alla condizione di lavoratori e pensionati. I lavoratori vogliono la cancellazione della legge fornero e il ritorno al sistema precedente. Non prevedono il ricorso al conflitto. La verità è che siamo davanti al tentativo disperato di ricostruire un senso ed un ruolo del sindacato semplicemente chiedendo la legittimazione al governo non a lavoratori e pensionati. Un tentativo destinato a fallire sotto i colpi del governo Renzi. In più si tace sul nuovo attacco di Confindustria ai contratti nazionali, non si cita il jobs act, la liberalizzazione dei contratti a termine. Non si affronta la condizione dei disoccupati mette do in campo una battaglia per il salario sociale o forme di sostegno al reddito. Anche rispetto alla legge Fornero, invece che chiederne la totale abrogazione, si chiedono soltanto parziali emendamenti, che lasciano aperti la maggior parte dei problemi. In più si ripropone l’inaccettabile meccanismo del silenzio assenso sulla previdenza complementare. Un nuovo scippo del tfr dei lavoratori, operazione tentata nel 2007, è oggi assurdamente proposta dal sindacato. Forse ci si prepara appunto ad accompagnare la demolizione delle pensioni pubbliche e dello stato sociale nel suo complesso. Anche la richiesta di ridurre il peso del fisco su stipendi e pensioni, di per se condivisibile, se non affronta il tema della lotta all’ingiustizia fiscale, la necessita cioè di colpire rendite e profitti rischia di accompagnare anche essa alla demolizione dello stato sociale. Ora bisogna dire con chiarezza o si è contro l’attacco di confindustria e ci si attrezza oppure si è d’accordo e si mette tutto nel calderone delle parti sociali. Nel silenzio non si sta. In secondo luogo c'è un problema di metodo. Se questa piattaforma è già unitaria a che serve questa discussione? Il ruolo del direttivo viene cosi cancellato da un accordo deciso in altre sedi. Inoltre, fatto grave, mentre si dice di voler ricostruire il rapporto con i lavoratori non si definisce alcun percorso di approvazione. I lavoratori non voteranno. L’ennesimo schiaffo alla minima democrazia.

fonte:
http://sindacatounaltracosa.org/2014/06/10/direttivo-cgil-10-giugno/

martedì 17 giugno 2014

La Cgil:”Viva il PD!”

Il Sindacato è un’altra cosa-opposizione CGIL esprime il suo totale rifiuto dei contenuti e dello spirito con il quale la segreteria CGIL esalta la vittoria elettorale del PD di Renzi.
Tale comunicato non ha precedenti nella storia della organizzazione e rappresenta uno strappo con lo cultura del pluralismo politico della organizzazione. La totale identificazione tra CGIL partito democratico voluta dal suo gruppo dirigente non solo offende tanti suoi iscritti che hanno fatto altre scelte elettorali, ma vincola totalmente l’azione del sindacato alle scelte del governo. Jobs-act e Fornero sono completamente dimenticati.
La identificazione di CGIL e partito democratico è una scelta escludente, settaria e burocratica che danneggia il mondo del lavoro e squalifica l’organizzazione.
Non ci riconosciamo in essa e anche per questo facciamo appello a tutte e tutti gli iscritti CGIL che ancora credono nella necessità della autonomia sindacale di manifestare il proprio dissenso.
A maggior ragione confermiamo l’adesione e la partecipazione alle prime mobilitazioni contro la guida italiana del semestre europeo, il 28 giugno a Roma e 11 luglio a Torino.
L’assemblea dell’opposizione CGIL a Bologna il 7 giugno definirà ulteriori iniziative contro la disastrosa deriva subalterna del gruppo dirigente della CGIL.
Il sindacato è un’altra cosa – opposizione Cgil
Martedì 27 Maggio 2014
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Riportiamo il comunicato stampa della Cgil nazionale
Europee: Comunicato Stampa Cgil
26/05/2014
Il risultato del voto italiano alle elezioni europee conferma una vocazione europeista dell’Italia e il desiderio di radicale cambiamento delle politiche recessive di austerità fin qui adottate dell’Unione europea, e questo per la Cgil è motivo di grande soddisfazione.
L’esito del voto rappresenta un segnale ancora più importante oggi, alla vigilia del semestre di Presidenza italiano della Ue, da cui si attende un’azione forte e incisiva del Governo che convinca l’Unione della necessità di adottare una politica finalmente espansiva, attenta ai bisogni dei ceti popolari, dei lavoratori e dei pensionati.
Quello ottenuto dal Partito Democratico nel voto per le elezione del Parlamento europeo è un risultato straordinario, per molti aspetti storico, che rimette al centro un’idea positiva di Europa e di buona politica, oltremodo importante anche nella lotta contro i tanti, sterili populismi e contro i pericoli di una destra xenofoba che, nel loro complesso, sono purtroppo cresciuti in Europa.
La dimensione e la diffusione territoriale della vittoria del Partito Democratico sono indiscutibili. L’elettorato non solo ha ricompensato le politiche redistributive ed espansive, anche se per ora solo abbozzate, adottate dal governo Renzi in questi primi mesi di governo, ma ha dato una chiara indicazione del verso necessario cui ispirare le politiche economiche e sociali di Bruxelles.
Il voto consegna una sinistra italiana che potrà giocare un ruolo di primaria importanza in Europa. La scelta del Pd di aderire ai socialisti europei è confermata e rafforzata dal risultato elettorale a tal punto da dare al Partito Democratico un peso e un ruolo di primaria grandezza nel PSE. Peso e ruolo che la Cgil auspica sia speso per favorire un dialogo con tutte le forze progressiste e di sinistra, a cominciare da quelle italiane, per cambiare i trattati europei e le politiche comunitarie, in modo da riavvicinare un idea di Europa comunitaria vicina ai bisogni dei cittadini e capace di costruire equità e solidarietà.
 
fonte:
 

domenica 15 giugno 2014

Consigli pratici su come "aprire" l'urna elettorale per le primarie della FIOM....

Guardate le foto dell'urna elettorale del seggio di Fauglia per le primarie FIOM.

Ma secondo voi, data la situazione di forte contrasto e competitività tra le due sensibilità sindacali all'interno della FIOM, non sarebbe stato meglio cercare di essere più "prudenti"? L'urna è custodita tranquillamente in RSU a Fauglia, senza sigillatura e come potete vedere dalle foto non ci sono grossi problemi ad aprirla.

Uno potrebbe dire che siamo tutti bravi ragazzi, soprattutto a Fauglia, e che nessuno aprirà mai l'urna elettorale. Siamo sicuri di questo ma non dimentichiamo che purtroppo di recente qualcuno ha preso indisturbato le chiavi di un laboratorio di S. Piero, ha aperto il cassetto di una scrivania ed ha rubato indisturbato i soldi raccolti per un regalo.

Pensiamo sia stato un grosso errore essere così "leggeri e sprovveduti" per queste primarie, ammesso che queste siano valide.

Ci aspettiamo a questo punto che durante le operazioni di spoglio si eviti per lo meno di mescolare le schede di S. Piero con quelle di Fauglia come quando, ad esempio, lo spoglio viene fatto in unica sede. Ci aspettiamo per lo meno di conoscere i risultati disgiunti delle due sedi.


Elezioni in Continental - sulla lettera del Segretario provinciale della FIOM

Siamo venuti a conoscenza di una lettera di risposta del Segretario provinciale FIOM al membro della Commissione Elettorale, Emanuele Groppioni.
In tale lettera si dice: “riteniamo la tua presa di posizione incomprensibile ed ingiustificabile”.

Il merito della questione è semplicemente questo.
I regolamenti prevedono che dal momento dell’avvio della procedura di rinnovo della RSU (26 maggio) debbano essere presentate alla commissione elettorale le liste dei candidati entro i 15 giorni successivi (9 giugno). Quindi i termini sono scaduti il 9 giugno. Il membro della Commissione Elettorale, svolgendo il ruolo per cui è stato nominato cioè quello di garante dei regolamenti, ha semplicemente annunciato questo. Non spetta alla Commissione Elettorale valutare o accettare altre disposizioni che non siano quelle dei regolamenti.

Nella lettera si afferma anche che tutti abbiano convenuto "sulla necessità di prorogare la scadenza…. al fine di avere il tempo necessario a svolgere correttamente le primarie”. Non possiamo esimerci dal chiarire che la ragione della richiesta della proroga non sta senz'altro nella volontà di svolgere correttamente le primarie. Altrimenti non si spiega perché i calendari non siano stati redatti in modo da garantire la massima partecipazione dei lavoratori, compresi quelli in solidarietà.

I  membri del Direttivo FIOM CGIL Pisa
Cini Silvia
Garzella Giada
Ruffa Michela

giovedì 12 giugno 2014

siamo fin troppo tolleranti!

Ragazzi, ma avete capito con quanta prepotenza stanno gestendo queste elezioni?
Sono sicuri di se, sono i padroni del mondo e stanno facendo di tutto per spazzare via ogni opposizione possibile al vecchio.
 


C'è qualcuno che cammina per i corridoi come se fosse un boss e qualcun altro che fa campagna elettorale spudorata anche nelle clean room diffamando e infamando quelli che non gli piacciono.

La rassegnazione e l'indifferenza sono pericolose. Cominciamo ad incazzarci...

Piaggio - Continuano gli scioperi...

Per il riconoscimento del premio di produzione e la trasformazione in full-time dei part-time verticale, oggi giovedì 12/06 e domani venerdì 13/06 sciopero di 1 ora a fine turno per tutto lo stabilimento. 

Riportiamo di seguito il volantino distribuito nella giornata di ieri alle portinerie:

GLI INTERESSI DEI LAVORATORI 

 SI   DIFENDONO TUTTI INSIEME


Compagni lavoratori,

in tanti stiamo scioperando da due settimane per aprire con la Piaggio una trattativa su rivendicazioni che esprimono esigenze largamente sentite in fabbrica e che riguardano tutti i lavoratori. Ma sono tanti anche quelli che non stanno aderendo allo sciopero, che forse non vedono in questa lotta la risposta ai problemi che anche loro vivono e forse non credono che i lavoratori possano vincere.

Siamo coscienti che la Piaggio non è disposta a rinunciare da un giorno all’altro né alla posizione di forza e di arbitrio nei confronti dei lavoratori, né ai rapporti sindacali addomesticati e compiacenti di cui ha goduto per tanti anni.
Sappiamo bene che bassi salari, clientelismo, intimidazioni, crisi economica e occupazionale, insieme alla perdita di credibilità delle Organizzazioni Sindacali, creano paura e divisione tra i lavoratori.


Ma siamo anche coscienti che non c’è altra strada.


Le soluzioni individuali si dimostrano sempre solo illusioni. La passività e l’acquiescenza alle pretese dell’azienda hanno contribuito a far peggiorare la nostra condizione fino ad oggi e non faranno che peggiorarla ancora domani.
I lavoratori, se sono uniti e prendono coscienza della loro forza, sono sicuramente in grado di cambiare questa situazione. La Piaggio non può esistere senza il nostro lavoro. I suoi profitti non possono reggere un programma serio di scioperi in questa fase produttiva.


Compagni operai, unitevi allo sciopero, 

dalla lotta abbiamo solo da guadagnare.



Delegati e lavoratori in sciopero
 
 
fonte:

mercoledì 11 giugno 2014

ponte per S. Ranieri?

A quanto pare nei giorni scorsi l'azienda ha comunicato alla RSU che i lavoratori su 3 turni rimarranno a casa il 16 giugno con la ore di PAR come previsto dall'accordo a 3 squadre. In particolare saranno coinvolti i lavoratori dei reparti:

- FR bassa pressione
- Lavaggio S. Piero
- Piezo

Per quanto riguarda invece gli altri reparti non c'è niente di invariato rispetto al calendario delle chiusure e nemmeno l'intenzione di spostare il giorno di solidarietà al lunedì.

martedì 10 giugno 2014

Le primarie così organizzate non ci piacciono assolutamente!

Cominciamo a rendere pubblico cosa c'è stato "dietro le quinte" nei giorni scorsi e perché sosteniamo che le primarie fatte in questo modo sono una schifezza.

Ecco una e-mail inviata alle strutture provinciale e regionale FIOM il 7 giugno:

Buongiorno,

abbiamo ricevuto diverse segnalazioni e lamentele da parte di lavoratori iscritti FIOM che per tutta la prossima settimana saranno a casa in solidarietà e pertanto non potranno esprimersi alle primarie per l'elezione dei candidati ad RSU.
Affinché tutti i lavoratori abbiano pari opportunità di votare è chiaro che le primarie dovranno protrarsi anche per la settimana successiva quando anche i lavoratori attualmente in solidarietà rientreranno in azienda. Vi anticipiamo che la nostra posizione per la stesura dei calendari sarà questa.
Rimaniamo comunque disponibili a trovare una soluzione condivisa che permetta di non andare oltre i termini di scadenza e i tempi stabiliti e raccomandati dalla FIOM per il rinnovo della RSU.
  
La cosa grave è che quando c'erano i tempi e i presupposti per organizzare le primarie in modo da consentire a chiunque di potersi candidare e a tutti gli iscritti di essere presenti per votare, le cose sono state trascinate per le lunghe fino a ridurre tutto all'ultimo minuto utile.
Venerdì 30 maggio abbiamo comunicato al segretario che avremmo presentato 6 candidati per il collegio operai.
Ci chiediamo se il numero totale dei candidati fosse già noto al segretario provinciale e se superava di già il massimo ammissibile (13) per non far scattare le primarie. Perché se così fosse non si capisce perché non siano state organizzate subito le primarie, magari all'interno del nuovo giro di assemblee...... ma come!!! le assemblee si e le votazioni no?
Cini Silvia
Colonna Francesca
Garzella Giada
Esposito Sergio
Romboli Giacomo
Rossi Daniele
Ruffa Michela

lunedì 9 giugno 2014

Per non dimenticare....

Per non dimenticare, pubblichiamo nuovamente un vecchio articolo uscito il 24 novembre 2013 (http://ilfoglio-bianco.blogspot.it/2013/11/ancora-una-volta-la-rsu-lascia-carta_24.html):

Ancora una volta la RSU lascia carta bianca all'azienda
Questa volta lo fanno gli RLS sulle questioni emerse dopo la Verifica ispettiva di Medicina del Lavoro in azienda.

Se vi ricordate, dopo i sopralluoghi dell'USL5 presso i nostri stabilimenti, gli RLS, il medico competente e l'azienda sono stati convocati dal dipartimento di medicina del lavoro. In quell'occasione sono emerse delle questioni da affrontare e risolvere e per cui l'USL5 ha chiesto un impegno concreto agli RLS, all'azienda e al medico competente:



E' importante sapere che quando medicina del lavoro solleva delle questioni si aspetta anche che tali questioni siano affrontate in tempi relativamente brevi e, a titolo di verifica, richiede anche di ricevere relativa documentazione entro un termine di tempo ragionevole.

Dalla data dell'incontro presso il dipartimento di medicina del lavoro è passato più di un mese ma gli RLS non sono stati in grado di riunirsi per decidere come affrontare le questioni sollevate dagli ispettori e chiedere un incontro all'azienda per definire congiuntamente le nuove procedure.

Dalla data dell'incontro presso il dipartimento di medicina del lavoro è passato più di un mese e naturalmente l'USL5 si è rifatta sentire chiedendo all'azienda di esibire, entro e non oltre il 25 novembre 2013, la nuova documentazione prodotta:

- definizione dei ruoli e nuove attribuzioni dei medici competenti
- nuova procedura per visite cambio mansione
- relazione sanitaria completa come richiesto al medico competente
- eventuale nuovo protocollo sanitario (in base a quanto discusso nel corso della riunione)


L'azienda, prima di inviare la documentazione a medicina del lavoro ha invitato gli RLS ad un incontro avente "scopo consultivo". Ma nemmeno per la consultazione in fase finale gli RLS sono stati in grado di organizzarsi per provare ad essere influenti sulle questioni sollevate. Infatti la riunione proposta dall'azienda è stata rinviata, almeno 2 volte su richiesta degli RLS, a data da destinarsi, sicuramente per motivi legittimi ma in questo caso inaccettabili dato il ritardo, data l'importanza delle questioni e visto che nel frattempo l'azienda ha prodotto per conto suo la documentazione e l'ha anche già inviata al dipartimento di medicina del lavoro.

Ora ci chiediamo che senso avrà fare una riunione in data da destinarsi quando le nuove procedure sono già state definite dall'azienda e noi non siamo stati in grado nemmeno di metterci bocca. La riunione avrà solo carattere informativo quando i giochi sono già stati fatti. Qualcuno proverà a "venderci" che sarà comunque possibile apportare modifiche ai documenti prodotti ma, dato il modus operandi di questa delegazione, non ci aspettiamo per ora nessun intervento sostanziale e niente di veramente concreto.

E' chiaro che non abbiamo saputo sfruttare l'occasione, fornita dall'intervento dei servizi ispettivi, di provare ad essere influenti nelle scelte aziendali su alcune importanti questioni di sicurezza.

sabato 7 giugno 2014

Torino,lavoratori del Caat: stanotte la solidarietà a prova di lotta


caat_torino














Dopo le giornate di sciopero, presidio permanente e picchetti che a fine Maggio avevano visto i lavoratori del CAAT di Torino farsi protagonisti di una lotta contro sfruttamento e condizioni lavorative schiavistiche, un altro segnale di solidarietà conflittuale giunge dai cancelli dei mercati generali. Alla sospensione di un lavoratore la risposta nei confronti della cooperativa è determinata e collettiva. Segno di come quei legami che si costruiscono nella lotta siano un bacino di forza, capaci di modificare a proprio vantaggio il piano dei rapporti di potere con la controparte. In questa direzione la vittoria ottenuta è un piccolo ma promettente passo in avanti. Di seguito il comunicato dei SiCobas:

continua a leggere su:
http://www.infoaut.org/index.php/blog/precariato-sociale/item/11995-torinolavoratori-del-caatstanotte-la-solidariet%C3%A0-a-prova-di-lotta

venerdì 6 giugno 2014

in evidenza il commento di un lavoratore al post "Grazie RSU!"

Io sono uno di quelli che nel 2007 strappò la tessera in occasione della scandalosa piatraforma varata dalla CGIL-FIOM in Continental. Dopo numerosi anni di lotte e vittorie conseguite con gli sforzi di TUTTI e non con l' opportunismo di pochi. Mi sono riservato il diritto ma anche il dovere di poter far parte nuovamente di un sindacato forte, onesto, e intelligente, che potesse ridare fiducia a tutti i lavoratori, ma anche una speranza concreta nella NOSTRA Azienda. Dimostrare che si possono trovare accordi buoni sia per i lavoratori sia per la Stessa Continental. Cosi considerato che mi piace molto l' idea di cambiamento ho titenuto opportuno e produttivo ritornare a credere. La mia nuova adesione vuole essere sininimo di voglia di cambiare il tavolo e ho il dovere di contribuire. Questo volantino scritto dai cervelli ormai assuefatti di potere e troppa sicurezza di se, vuole esprimere solo paura. Io mi farei un esame di coscienza tra le file dell RSU uscinte. Premesso che nessuno pensa che le stesse ipotesi di cui parla tale volantino possano essere fatte al contrario. Chi dice che molte nuove iscrizioni non siano pilotate proprio da chi ha paura di Uscire?????
Tutto ciò è un segnale forte. Prego sia i nuivi che i vecchi candidati di coltivare nuove idee di attenersi a fare sindacato e NON POLITICA. QUELLA lasciamola nei palazzi. Ognuno ha ideologie diverse in merito, ( siamo democratici no!?). Il sindacato è una cosa la politica un' altra. Ben vengano idee e prospettive nuove e che non ristagnino.

giovedì 5 giugno 2014

Grazie RSU!

Pubblichiamo copia del volantino diffuso oggi dalla RSU ed esprimiamo un nostro parere in merito.

Il titolo ci è piaciuto molto e lo condividiamo pienamente.

Il contenuto ci pare invece un ulteriore tentativo di DIFFAMAZIONE soprattutto quando si insinua, fingendo di porla in modo ipotetico con affermazioni indirette:

"SE questo fosse vero, l’operazione sarebbe un “imbroglio” che offende prima di tutto gli oltre 300 iscritti alla Fiom-Cgil di questa fabbrica e di cui si dovrebbero vergognare in primo luogo coloro che la propongono!"

I toni del volantino non ci piacciono perché risultano pesanti e in alcuni punti anche minatori da parte di una RSU uscente che invece di porsi il perché delle cose, invece di provare a fare autocritica, ormai attacca spudoratamente i lavoratori.

Pensiamo che il segnale che stanno cercando di dare i lavoratori iscrivendosi alla FIOM in questi giorni sia solo uno:

VOLER PROVARE A CAMBIARE QUESTA RSU ESPRIMENDOSI COL VOTO ALLE PRIMARIE.

Ma purtroppo questo è un messaggio che la RSU uscente, sorda e piena di se, non vuole cogliere.

Concludiamo dicendo che non tutti i mali vengono per nuocere e che la FIOM, la nostra organizzazione sindacale, può ritenersi comunque soddisfatta del volantino diffuso oggi dalla RSU uscente perché, dal momento della sua pubblicazione, i lavoratori si sono precipitati a firmare altre deleghe per la tessera.



mercoledì 4 giugno 2014

RADIO FABBRICA

il nuovo numero del giornale operaio, con focus su FIAT ovviamente, ma articoli anche su elettrolux Lucchini Piaggio aero.
Direttamente dalla voce di chi vive il disagio della perdita di posti di lavoro e diritti, ma lotta e rivendica una società migliore:



 
 
http://www.radiofabbrica.it/

lunedì 2 giugno 2014

Quello che è mancato alla RSU uscente...

Giunti ormai in prossimità del rinnovo RSU, noi del Foglio Bianco, spesso molto critici sull'operato dell'RSU uscente, continuiamo senza dubbio ad esserlo e il perché è presto detto...

Siamo critici, non per punto preso né per questioni personali ma essenzialmente perché NON CONDIVIDIAMO il "metodo di lavoro" scelto da questa RSU.

Un metodo di lavoro che non prevede più la partecipazione e il coinvolgimento  dei lavoratori sulle questioni che li riguardano, un metodo che la RSU uscente ha fatto suo nel corso degli anni anche sulla base di convenienze "politiche" derivate dal nuovo contesto nazionale, rinunciando a costruire un rapporto onesto e diretto con i lavoratori, rinunciando volutamente a lavorare per costruire una "coscienza" tra i lavoratori, ovvero quel senso di appartenenza alla parte più debole rispetto alla contro-parte, l'azienda.

Al contrario, la RSU uscente è andata avanti fino a questo momento operando spesso nell'ombra e riferendo poi a cose già fatte, auto-titolandosi come nei casi scorsi che hanno visto la cosiddetta "delegazione trattante" conferire con l'azienda senza aver ottenuto prima un mandato, spesso decidendo se e quali discussioni portare avanti "dimenticando" che per loro natura, che gli piaccia o no, sempre rispondono  ai lavoratori.

Molte le questioni prima intraprese o solo accennate e poi lasciate in sospeso. Ripercorriamo insieme questi 3 anni di mandato:

- Aprile 2012 - rinnovo accordo del 2010: piattaforma presentata all’ultimo minuto (maggio 2012) senza il reale coinvolgimento dei lavoratori e premio risultato nuovamente vincolato agli orari di lavoro. La motivazione del ritardo è stata che qualcuno aveva “complottato” alle spalle della RSU e aveva impedito alla RSU di lavorare…. minaccia di DIMISSIONI!

- Novembre 2012: questionario di "gradimento della RSU" solo tra gli iscritti FIOM, con domanda esplicita: “ritieni che la RSU debba continuare a svolgere il mandato ricevuto?” i cui risultati non sono mai stati resi pubblici e quando un delegato ha chiesto di prendere visione degli originali, gli è stato negato!

- Gennaio 2013: "Carta rivendicativa FIOM": unica possibilità di rivendicare qualcosa e di non essere quindi obbligati all’agenda aziendale. Dopo aver preso un mandato forte dai lavoratori tramite il referendum e dopo aver detto in assemblea: “se non ci danno queste cose si va sui cancelli”, è stata fatta scomparire nel nulla.

- Febbraio 2013: richiesta di Mr. Braun di modifica degli orari di lavoro. Nonostante con la Carta Rivendicativa si esprimesse la volontà di "attuare riduzioni dell'orario di lavoro" per allargare i livelli occupazionali, la RSU uscente non è stata in grado di dare una risposta chiara e inequivocabile all’azienda respingendo al mittente una richiesta di flessibilità di orari che inevitabilmente porta nel tempo a ridurre i livelli occupazionali. Conosciamo bene il resto della storia e come sia stata trascinata nel tempo la questione degli orari vincolandola volutamente al premio risultato: “non siamo disponibili ORA a fare una proposta di peggioramento degli orari di lavoro ma in prossimità della scadenza dell’accordo del 2010 si!”.  

- Maggio 2013: tentativo di costruire un Comitato degli iscritti a immagine, somiglianza e garanzia della RSU, tentativo di "ingabbiare" la RSU con una nuova organizzazione costruita su basi assolutamente anti-democratiche (ciascun RSU sceglie 2 lavoratori da portare nel comitato). Il tentativo è stato sventato dai lavoratori de Il Foglio Bianco, presentando semplicemente una “lista di candidati” e una richiesta di REGOLARI ELEZIONI.

- Da novembre 2013 in poi: "questioni esuberi" e "gestione della solidarietà" che hanno visto un'allarmante assenza d'azione sindacale nelle attese e nelle mancate verifiche e la totale subalternità della nostra RSU rispetto alle esigenze aziendali.

- Dicembre 2013: chiesto mandato in assemblea per costruire la piattaforma sul premio, annunciata costruzione della piattaforma.... decisione di accantonare la presentazione della piattaforma presa dalla sola RSU. Ai lavoratori è stato dato semplicemente l’annuncio.

- Per tutti i 3 anni di mandato: demolizione di qualsiasi attività in ambito SICUREZZA. Tutti gli strumenti di comunicazione e di coinvolgimento dei lavoratori, tipo “sicurezza in pillole” e assemblea annuale sulla sicurezza per raccogliere anche le segnalazioni dei lavoratori, sono stati spazzati via per lasciare CARTA BIANCA all’azienda. Una bacheca RLS a S. Piero vuota e nera è l’emblema dell’attività svolta dalla squadra uscente di 6 RLS che non hanno mai dato conto ai lavoratori dell’attività svolta e dell’impiego delle 70 ore annue a testa. Mai nessun incontro tra i 6 RLS per confrontarsi, per valutare lo stato della sicurezza in azienda e per concordare azioni. E quando un delegato ha provato a coinvolgere gli altri su questioni serie, nonostante fiumi di e-mail di sollecito, non ha mai ricevuto risposte e supporto da parte degli altri anzi solo ostacoli e la completa delegittimazione di fronte all’azienda. Il risultato di ciò è stato il completo immobilismo dei 6 e il terrore diffuso tra i lavoratori: “attento a come ti muovi perché potresti essere punito dall’azienda, se segnali qualcosa ti cambiano di reparto”.

Tutti gli argomenti riportati sopra dimostrano e denunciano, a nostro avviso, un negativo e pericoloso cambio di passo messo in atto quotidianamente dalla RSU uscente. Un cambio di passo che nel tempo si è fatto normalità fino a diventare prassi. Un cambio di passo che non ci piace e che secondo noi non porterà  niente di buono per i lavoratori.

Per questo confermiamo la nostra critica e la nostra condanna sull'operato della RSU uscente.

Noi vogliamo cambiare metodo, vogliamo una RSU che ritorni ad ascoltare i lavoratori, che ritorni a costruire percorsi sindacali prima discussi e poi condivisi con i lavoratori, che ritorni a proporre e ad agire in autonomia senza aver bisogno di qualcuno che detti l'agenda in modo autoritario.

Per noi i lavoratori e le lavoratrici sono una risorsa e non un problema da gestire!

domenica 1 giugno 2014

Altro che diminuzione dell'età pensionabile...la vogliono addirittura aumentare!!!!

Padoan: «Vero dramma dell'Italia è il calo della produttività. Il lavoro? Renzi ha la formula magica»

Immagine Padoan: dramma Italia è calo produttività. Il lavoro? Renzi ha la formula magica

 "Non sono a favore di una diminuzione dell'età pensionabile, ma di un graduale aumento. Mi chiedo cosa succederà in Germania dove sono andati nella direzione opposta». Lo ha detto il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, rispondendo a una domanda sulla staffetta generazionale....."
 
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