giovedì 29 maggio 2014

La recessione infinita e il suicidio della Cgil

Colpisce con quanta determinazione e pervicacia tutto il sistema di potere che si sta costruendo a difesa delle politiche d'austerità racconti menzogne sulla fine della recessione. I media mainstream periodicamente diffondono le rassicuranti dichiarazioni di ministri, sottosegretari e lacchè vari che ci vorrebbero alla fine del tunnel, fuori ormai dalla crisi. L'Istat si è incaricata ieri di fornirci un'immagine del paese ben diversa dalla realtà di regime destinata al malcontento.
E' ripresa l'emigrazione mentre, a dispetto della vulgata xenofoba, frena e non poco l'immigrazione da altri paesi. Negli ultimi cinque anni 100.000 giovani hanno lasciato l'Italia per cercare lavoro altrove. Nel 2013 sono stati cancellati 478.000 posti di lavoro, un pesantissimo -2,1 rispetto al 2012, ovvero il calo più consistente dell'ultimo quinquennio. Il dato sulla disoccupazione, peraltro sotto stimato, parla di 6 milioni e trecentomila senza lavoro. Sarebbero 3 milioni i nuclei familiari in cui nessuno dei componenti ha un lavoro.    La fotografia cioè  di un processo che, lungi dall'essere finito, continua a produrre impoverimento e disoccupazione. Il paese sta rapidamente sprofondando grazie alle politiche criminali dei governi dell'austerità, all'immobilismo ed alla complicità del sindacato che sta accompagnando questi processi, senza contrastarli davvero. E l'attacco continua. La Confindustria ha presentato qualche giorno fa le sue proposte al governo. Da una parte incassano tutte le controriforme che hanno cancellato diritti e tutele, a partire dalla liberalizzazione del contratto a tempo determinato voluta dal governo Renzi e dall'altra rilanciano, chiedono tutto. La cancellazione del contratto a tempo indeterminato e di ciò che è rimasto a tutela dei licenziamenti previsto dall'ex art.18 dello statuto dei lavoratori. Chiedono di rivedere la legge 223 sui licenziamenti collettivi per non applicare più  i criteri li previsti, cosa che impedisce loro la libera scelta su chi cacciare dalle imprese. Pretendono la formale cancellazione dei contratti nazionali sulla base di un'assurda, e vergognosa, tesi per la quale il  costo del lavoro in Italia sarebbe troppo elevato. Una vera e propria dichiarazione di guerra che sta passando clamorosamente sotto silenzio. Nulla dice la Cgil che ha appena finito un congresso parlando esattamente d'altro e che si appresta a costruire una piattaforma unitaria  con Cisl e Uil alla disperata ricerca di legittimazione da parte del governo anziché rimettere al centro della propria iniziativa rivendicativa la condizione di lavoratori, pensionati, giovani e di aprire su questo  un vero conflitto sociale. Un tentativo destinato a fallimento certo, per una ragione molto semplice. Quella strada non ha nessuna possibilità di successo nei confronti di un Renzi pronto a "farsi una ragione" delle richieste di Cgil Cisl Uil, specialmente dopo il suo trionfo elettorale, e nessuna volontà di produrre quel conflitto indispensabile a imporre altre scelte di politica economica e sociale. La salita di massa sul carro del vincitore non attenuerà minimamente l'impeto rottamatore Renziano, anzi, essa disarma ogni resistenza necessaria e rende solo il quadro più desolante. Un impeto inevitabilmente destinato a divenire una vera e propria valanga nel prossimo periodo. Che rischia di travolgere la stessa ragion d'essere di un sindacalismo in drammatica crisi di credibilità e affamato di risultati. Renzi, per il suo disegno reazionario, sfrutta la crisi del sindacato, i suoi errori e la sfiducia di massa che lo circonda. La Cgil, il vero obbiettivo della rottamazione, si è posta su una strada suicida. Quando il suo gruppo dirigente si renderà conto che così la Cgil non serve al governo, ai padroni, ne ai lavoratori, sarà troppo tardi.
 
Sergio Bellavita
Direttivo nazionale Cgil
 
fonte;

mercoledì 28 maggio 2014

in evidenza il commento di Giada al post "Incontro con l'azienda e assemblee retribuite"

All'assemblea di stamani alla quale ho partecipato purtroppo si continuano a dare messaggi confusi ai lavoratori, infatti, prima si dice che le due piattaforme (premi e orari) erano scollegate e lasciar perdere una non significava lasciar perdere anche l'altra mentre un attimo dopo si dice che visto che non si è fatto niente sugli orari allora non si è fatto niente nemmeno sul rinnovo del premio!
Ora, o la mia testa non è più buona o si tenta di prendere per i fondelli.
Che c'entrano gli orari col premio?
Gli orari l'azienda li vuole ancora e li vorrà, tutti sanno che per ora sono solo in standby, ma sul premio? Perchè la rsu ha rinunciato a portare avanti il mandato dei lavoratori su quel rinnovo? Perchè non sono passati di nuovo per le assemblee dei lavoratori se avevano cambiato idea? A questa domanda, apparte le supercazzole di mascettiana memoria non c'è stata risposta.
Ci siamo ritrovati al 28 maggio ad un giorno dalla busta paga e a procedura di rinnovo rsu avviata a fare la pantomima dell'assemblea dando anche l'illusione ai lavoratori che se votassero contro si potrebbe anche rimettere in discussione il premio. Ma per favore, un po' di serietà! In tutto questo tempo non è stato fatto niente, volete farci credere che potremmo farlo oggi a buste paga già fatte e con una rsu politicamente decaduta?
Quale altro scopo ha un'assemblea del genere se non quello della pura propaganda?

martedì 27 maggio 2014

Incontro con l'azienda e assemblee retribuite

Questo pomeriggio ha avuto luogo l'incontro tra la RSU e l'azienda, così come richiesto dalla delegazione sindacale.
Sul premio di maggio l'azienda ha fornito i dettagli della sua composizione.

Sulla questione degli orari la RSU ha chiesto di sapere se c'è ancora interesse a modificare gli accordi sui turni così come discusso durante l'ultimo incontro con Mr: Braun.

La sostanza del discorso è stata che, avendo rinviato il rinnovo dell'integrativo aziendale (il premio di maggio infatti è stato preso secondo il vecchio accordo), per ora è rinviata anche la questione degli orari.   

Da domani assemblee sindacali su tutti i turni.

lunedì 26 maggio 2014

il manifestino: Incominciamo gli scioperi

il manifestino: Incominciamo gli scioperi: Lavoratori,   al presentarsi delle esigenze produttive, le contraddizioni dei Contratti di Solidarietà sono esplose come prevedibile. L...

sabato 24 maggio 2014

Che fine hanno fatto le 2 piattaforme? E cosa escogiterà ancora l'RSU uscente?

Nel dicembre del 2013, dopo temporeggiamenti ed esitazioni, la RSU con referendum per alzata di mano chiede ai lavoratori il mandato per costruire 2 piattaforme:

1) piattaforma di modifica (in peggio) degli orari di lavoro per far fronte alle richieste di Mr. Braun, in particolare 20 turni sulla turnazione a 4 squadre da applicare a partire dal 2015, dopo cioè i CdS;
2) piattaforma per l'integrativo aziendale (premio e cosette varie tipo livelli).

La RSU dice ai lavoratori che senza piattaforma sugli orari non sarà presentata nemmeno quella sul premio di maggio.
La RSU ottiene appena 252 consensi (27% dei lavoratori) ma sostiene ugualmente di aver ricevuto il mandato a costruire le 2 piattaforme e che comincerà subito a lavorare in tal senso.
Dice questo anche a Mr. Braun in visita a Pisa il 9 gennaio 2014 e lo riconferma all'azienda in riunione l'11 febbraio 2014:

http://ilfoglio-bianco.blogspot.it/2014/01/la-rsu-dice-mr-braun-di-avere-il.html

http://ilfoglio-bianco.blogspot.it/2014/02/riunione-rsu-azienda-dell11-febbraio.html

Comincia quindi ad organizzare riunioni (alle quali non tutti i delegati vengono invitati) per buttar giù le 2 piattaforme. Alle assemblee successive la RSU continua a confermare l'impegno a costruire le 2 piattaforme (“a maggio vogliamo 2000 euro!”).

Cosa succede nel frattempo?

Due situazioni mettono in crisi la nostra RSU:

1) Inavvertitamente un delegato dimentica una bozza della proposta di modifica degli orari in una fotocopiatrice a Fauglia. Questa fa il giro della fabbrica, diventa di dominio pubblico e fa incazzare parecchi lavoratori perché prospetta ulteriori e inattese modifiche di peggioramento degli orari:
http://ilfoglio-bianco.blogspot.it/2014/03/radio-fabbrica-riepilogo-punti-della.html

2) I lavoratori de "Il Foglio Bianco" raccolgono le firme per chiedere alla RSU quesiti distinti per le 2 piattaforme e schede di colori diversi per operai e impiegati al referendum di approvazione. Raccolgono più firme dei 252 SI della RSU!

Riteniamo che a questo punto la nostra RSU sia stata costretta a fare le sue valutazioni. Si è resa conto che la piattaforma sugli orari sarebbe stata con molta probabilità bocciata, soprattutto se sganciata dal premio. Quindi, nonostante l'impegno preso nelle assemblee di presentare le 2 piattaforme, secondo noi ha DECISO, probabilmente in altra riunione "clandestina" e senza coinvolgere i lavoratori nella decisione, di sospendere per il momento i lavori: la questione delle 2 piattaforme è finita nel dimenticatoio.


Altro fattore determinante nella decisione è stato sicuramente il fatto di essere arrivati in prossimità del rinnovo della RSU perché un'eventuale bocciatura della piattaforma sugli orari al referendum di approvazione sarebbe stata una grave sconfitta politica per gli attuali componenti della RSU....ricordate? la nostra promessa era stata che in caso di bocciatura della piattaforma avremmo chiesto le loro dimissioni:

http://ilfoglio-bianco.blogspot.it/2013/12/come-si-prosegue-con-la-piattaforma.html

La verità è questa e non crediamo assolutamente a quanto è stato detto nei corridoi di recente, tipo “Mr Braun non si è più fatto vivo e noi non lo andiamo a cercare" oppure "li abbiamo convinti che finché c'è solidarietà non si parla di modifica degli orari".

L'azienda da parte sua sicuramente non ha cambiato idea sugli orari, anzi proprio perché li vuole sa che è meglio aspettare un momento più favorevole, magari con una RSU rinnovata senza più elementi di disturbo al suo interno.

Per quanto riguarda noi, siamo sicuramente sollevati al pensiero che per il momento sia tutto bloccato e ci sentiamo in un certo senso orgogliosi di aver contribuito a convincere a rimandare, almeno per ora, il tentativo di peggioramento degli orari. Sul premio invece il discorso è diverso perché pensiamo non si possa continuare a condizionare l'una all'altra piattaforma: l'integrativo è scaduto e andava rinnovato per tempo!

Ma che farà adesso la nostra RSU per uscire da questa situazione prima delle elezioni? 


E’ chiaro che in qualche modo dovrà dar conto ai lavoratori del perché le 2 piattaforme non siano state presentate nonostante l’impegno preso in assemblea.

L’idea geniale infatti è arrivata puntuale: la RSU a maggioranza ha deciso di fare un incontro con l’azienda (oltretutto a procedura di rinnovo RSU avviata visto che dovrebbe partire da lunedì) per farsi dire se vuole ancora o no la modifica dei turni.

Se l’azienda dirà di SI, l'RSU uscente andrà in assemblea per riferirlo ai lavoratori ma la piattaforma la presenterà la nuova RSU. Quindi l'RSU uscente si vanterà in assemblea di esser riuscita a scongiurare la cosa fino ad ora, ma ne uscirà pulita senza “sporcarsi” le mani col referendum prima delle elezioni perché rimanderà la presentazione delle piattaforme a dopo il rinnovo.

Se l’azienda dirà di NO (o per lo meno, per ora NO), l’RSU uscente andrà in assemblea a riferirlo ai lavoratori e, aggiungiamo noi, a raccontare quanto sia stata brava, temporeggiando, a far cambiare idea all’azienda: "abbiamo VOLUTAMENTE fatto finta di niente!"

Insomma l’idea geniale è quella di un’assemblea di pura propaganda elettorale, per chiudere in bellezza ossia “per mettere un toppino” alla triste vicenda delle 2 piattaforme e ridarsi una dignità in vista delle ormai vicine elezioni!

Noi pensiamo che i lavoratori meritino di meglio, per questo continuiamo a lavorare per migliorare questa RSU, ringraziando nel frattempo tutti i lavoratori che con la loro firma hanno dato un contributo molto importante per l'evoluzione di questa trattativa.



venerdì 23 maggio 2014

Ancora oggi di grande attualità

Suggerita da un lavoratore:

“Noi pensiamo che il privilegio vada combattuto e distrutto ovunque si annidi, che i poveri e gli emarginati, gli svantaggiati, vadano difesi, e gli vada data voce e possibilità concreta di contare nelle decisioni e di cambiare le proprie condizioni, che certi bisogni sociali e umani oggi ignorati vadano soddisfatti con priorità rispetto ad altri, che la professionalità e il merito vadano premiati, che la partecipazione di ogni cittadino e di ogni cittadina alla cosa pubblica debba essere assicurata.”

Enrico Berlinguer, 28 luglio 1981

23 Maggio 1992 Strage di Capaci

Suggerita da un lavoratore:


giovedì 22 maggio 2014

Meeting aziendali..

Sono ricominciati i meeting aziendali:  Incontri pensati e gestiti unicamente dall'azienda con lo scopo di dare informazioni generali ai lavoratori sull'andamento dei volumi e sullo stato di salute del nostro stabilimento.

Attenzione però a non confondere i meeting con le "nostre" assemblee sindacali.
Stiamo parlando infatti di vere e proprie "comunicazioni" fatte a voce dai vertici aziendali.

Sarebbe quindi sbagliato "vedere" questi meeting come spazi riservati a noi lavoratori nei quali ciascuno può trovare le sue risposte.
L'azienda infatti da sempre utilizza i suoi meeting per "organizzarsi" oltre che per informare. Il problema vero per noi lavoratori è che non abbiamo più uno spazio nostro, uno spazio nel quale poter condividere le cose ed organizzarsi e per questo  siamo spesso portati a fare confusione. 

martedì 20 maggio 2014

Cosa fa la RSU in azienda?

Siamo costretti a constatare che da un po' di tempo a questa parte non esiste più alcuna attività sindacale in azienda.

L'attuale RSU sembra essersi dileguata nel nulla. Non vengono più organizzate né riunioni RSU e né tantomeno assemblee coi lavoratori.

Gli unici comunicati sindacali si limitano a riportare le variazioni dei volumi comunicate dall'azienda probabilmente al solo coordinatore, spesso "telefonicamente" e magari  "la sera" all'ultimo minuto. Questa RSU prende per buone le comunicazioni dell'azienda e le riporta ai lavoratori senza sentire la necessità di approfondimenti (riunioni RSU-azienda) e verifiche.

Continuiamo a ritenere assolutamente sbagliato e controproducente (non) fare sindacato in questo modo!

domenica 18 maggio 2014

il manifestino: Appello contro il Jobs Act: scioperiamo!

il manifestino: Appello contro il Jobs Act: scioperiamo!: NOI NON CI STIAMO   Nell'assordante silenzio delle parti sociali, è stato approvato il job act, ultimo di una serie di attacchi ai ...

venerdì 16 maggio 2014

Familiari delle vittime di Viareggio. Lettera aperta a Susanna Camusso

LETTERA APERTA AL SEGRETARIO GENERALE Susanna Camusso
e alla segreteria nazionale della Cgil

L'Associazione “IL MONDO CHE VORREI ONLUS” preso atto della scelta della CGIL nazionale di invitare alle “Giornate di lavoro” preparatorie al Congresso Nazionale di Rimini il principale imputato nel processo per la strage di 32 persone, l’ex A.D. di FS, oggi A.D. di Finmeccanica, cav. MAURO MORETTI e di non tenere in nessuna considerazioni i familiari delle vittime della strage di Viareggio che avevano fatto regolare richiesta di partecipare e intervenire al Congresso.

INVITA la CGIL NAZIONALE A RINUNCIARE
alla costituzione di parte civile nel processo della strage ferroviaria avvenuta il 29 Giugno 2009 a Viareggio.

Aver negato la parola ai familiari da parte di un sindacato che dovrebbe difendere i più deboli è per i familiari moralmente inaccettabile!

Questo reiterato comportamento offensivo e doloroso nei nostri confronti non può ad oggi prevedere nessun tipo di incontro e tantomeno è gradita la vostra presenza e la vostra partecipazione al processo dove noi, purtroppo, siamo i diretti interessati, per difendere e onorare la memoria, la vita negata ai nostri cari.

Questo non deve pregiudicare il rapporto con la CGIL, la FILT e la FIOM a livello provinciale che in questi anni hanno comunque contribuito alla battaglia per la Verità, la Giustizia e la Sicurezza.

Abbiamo gradito l'interessamento, la solidarietà e la condivisione della nostra richiesta da parte del segretario generale della Fiom nazionale, Maurizio Landini, come ringraziamo delegati, lavoratori e lavoratrici che la mattina stessa del 6 maggio ci hanno espresso la loro solidarietà sincera ed il loro sostegno attivo.

La presidente
Daniela Rombi

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Costituzione dell'area "Il Sindacato è un'altra cosa - opposizione CGIL"

Giovedì 15 Maggio 2014 12:38
Costituita l'area "il sindacato è un'altra cosa-opposizione cgil" nel direttivo nazionale confederale.

Costituzione dell'area “Il sindacato è un'altra cosa-Opposizione Cgil” nel direttivo nazionale Cgil

Roma, 15 maggio 2014,  Al presidente del CD nazionale Cgil,
Alla segretaria generale Cgil Susanna Camusso
Oggetto: Costituzione Area programmatica congressuale.
I/le sottoscritti/e componenti del Comitato direttivo nazionale Cgil con la presente costituiscono formalmente, ai sensi di quanto definito dall'art.4 dello Statuto della Cgil e relative delibere attuative ( Delibera 1, titolo I-II-III-IV), l'area programmatica congressuale “Il sindacato è un'altra cosa-opposizione Cgil”.

SERGIO BELLAVITA, ELIANA COMO, MARIO IAVAZZI, MARIA PIA ZANNI

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giovedì 15 maggio 2014

1° direttivo provinciale FIOM e elezioni nuova segreteria

Ieri si è riunito, per la prima volta dopo il Congresso di Categoria, il direttivo provinciale FIOM di Pisa. Un direttivo quindi con i suoi dirigenti nuovi e costituito per il 73,6% da componenti aderenti al documento 1 e per il 26,4% da componenti aderenti al documento 2.

Ordine del giorno del direttivo:

- bilancio del 2013
- elezioni della Segreteria
- attuazione delle decisioni assunte durante l'ultimo Comitato Centrale FIOM (vedi: http://ilfoglio-bianco.blogspot.it/2014/05/comitato-centrale-fiom-del-29-aprile.html)


Durante il corso dei lavori  è stata eletta la nuova segreteria che, con 46 voti a favore e 16 contrari, risulta ora composta di 5 membri tra cui la nostra collega Continental, Tiziana Sandonnini.

Nonostante "Il Sindacato è un'altra cosa" (documento 2 delle tesi congressuali) rappresenti a livello provinciale il 26,4% degli iscritti FIOM, nessuno dei suoi componenti è presente in segreteria.

Marcello Franchi continua ad essere il segretario generale, riconfermato durante il congresso provinciale FIOM.

Ha chiuso i lavori il neo eletto Segretario Regionale Massimo Braccini con una dettagliata relazione sull'inedita situazione sindacale del nostro paese e su come la FIOM intende porsi in questo scenario.

mercoledì 14 maggio 2014

Fast food: sciopero in 150 città e proteste in 30 nazioni il 15 maggio





fonte:
Fast food: sciopero in 150 città e proteste in 30 nazioni il 15 maggio

17 maggio - Roma, manifestazione nazionale

Basta austerità! Basta privatizzazioni! Acqua, terra, beni comuni, diritti sociali e democrazia in Italia e in Europa. Manifestazione naz. sabato 17 maggio, P.za della Repubblica ore 14, Roma


Promotori e/o aderenti:
Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua, A Sud, ACT, Action Diritti in Movimento, Alexis Occupato, Angelo Mai, Arci, Associazione Altramente, Associazione Articolo 3, Associazione Ex Lavanderia, Associazione LiberaRete, Associazione "Michele Mancino", Associazione Yaku, Ateneinrivolta, Attac Italia, Blocchi Precari Metropolitani, Campagna per la Socializzazione di Cassa Depositi e Prestiti, Campagna Stop-TTIP, Casale Pachamama, Cinecittà Bene Comune, Collettivo EXIT di Barletta, Collettivo Militant, Comitato di base NoMuos/NoSigonella, Comitato FuoriPISTA, Comitato LIP Valle del Sacco, Comitato No Accordo Acea - Mekorot, Comitato No Canal, Comitato No Expo, Comitato No Grandi Navi, Comitato No Muos Roma, Comitato Noviad'acqua, Comitato Opzione Zero Riviera del Brenta, Communia Network, Confederazione Cobas, Coordinamento Lavoratori Autoconvocati - Contro la Crisi, Coordinamento Regionale Comitati No Muos, C.S.A. La Torre, CSOA La Strada, CSOA Sans Papier, CUB, Federazione Nazionale Pro Natura, FIOM CGIL, Forum per una Nuova Finanza Pubblica e Sociale, Il Granello di Sabbia, Il Sindacato è un'altra cosa - Opposizione in CGIL, Legambiente, Liberacittadinanza, LINK-Coordinamento Universitario, LOA Acrobax, Movimento Legge Rifiuti Zero, Osservatorio sul Lavoro, Re: Common, Rete 28 Aprile, Rete dei Comunisti, Rete della Conoscenza, Rete No War, Ross@, SCUP, Servizio Civile Internazionale, Teatro Valle Occupato, Terra Nuova, Un Ponte per, Unione degli Studenti, USB


Sostenitori:
L'Altra Europa con Tsipras, Lista civica Un'Altra Provincia-PRC-PdCI-Provincia di Milano, Partito Comunista dei Lavoratori, Partito della Rifondazione Comunista, Piattaforma Comunista, SEL Area Metropolitana, Sinistra Anticapitalista.



lunedì 12 maggio 2014

Dichiarazione di Gianni Rinaldini sul Congresso della Cgil Nazionale - La CGIl che vogliamo

Senza avere il senso del ridicolo, la Cgil Nazionale ha reso noto i risultati della consultazione delle lavoratrici e dei lavoratori iscritti, ad esclusione dei metalmeccanici, sul Testo Unico sulla Rappresentanza, che avrebbe ottenuto un consenso del 96%. Credo che soltanto la Corea del Nord si avvicina a questi risultati.
In questo modo si sputtana lo strumento della democrazia e si creano guasti profondi non soltanto per la Cgil.

La democrazia è tale se fondata su un sistema di regole che garantisce il pluralismo delle posizioni, la pari dignità nella loro esposizione, il controllo e la certificazione comune dei voti.
In caso contrario si chiama plebiscito che è proprio dei Paesi non democratici.
La stessa platea dei delegati del XVII Congresso Nazionale della Cgil, che si svolgerà nei prossimi giorni, non corrisponde in alcun modo al voto espresso dalle lavoratrici e dai lavoratori iscritti nelle assemblee che si sono svolte nei luoghi di lavoro e nei territori.

Non soltanto si è svolto un Congresso falsato dall'accordo del 10 gennaio 2014 sul “Testo Unico sulla Rappresentanza”, successivo alla elaborazione dei documenti congressuali, ma si è prodotta nei vari livelli dell'Organizzazione una selezione dei delegati che garantisce con circa il 90% le posizioni sostenute dall'attuale gruppo dirigente.
Un Congresso che si è svolto su due documenti alternativi ed emendamenti di sostanziale modifica al documento di cui è prima firmataria la segretaria generale della Cgil.
Questo è stato possibile, stravolgendo lo stesso regolamento congressuale che prevedeva:
  • la votazione degli emendamenti con voto palese nelle assemblee nei luoghi di lavoro e nei territori, e su questa base la definizione di un equilibrato rapporto nella composizione della lista dei delegati;
  • il voto segreto sui documenti alternativi, con una scheda che non prevedeva gli emendamenti, per la semplice ragione che l'equilibrato rapporto dei delegati era già stato definito dal voto palese in assemblea.
La Cgil Nazionale ha inviato alle strutture un riepilogo dei dati congressuali assolutamente falso perchè costruisce il dato relativo al voto espresso sugli emendamenti, sull'insieme dei votanti, comprendendo in questo modo anche gli iscritti che si sono espressi successivamente alle assemblee con il voto segreto che non prevedeva il voto sugli emendamenti.

Come dire che circa 750.000 iscritte e iscritti che hanno votato i documenti, solo a voto segreto e al di fuori delle assemblee, sono stati d'ufficio considerati voti contrari agli emendamenti.
Ho appreso in questo modo che il sottoscritto, firmatario degli emendamenti, che per impegni personali non ho potuto partecipare alla assemblea congressuale, e ho di conseguenza esercitato il giorno successivo, il voto segreto su una scheda che prevedeva soltanto i due documenti alternativi, di essere stato considerato tra coloro che hanno bocciato gli emendamenti.
Una truffa pura e semplice per poter affermare nella circolare nazionale che gli emendamenti hanno preso dal 7% al 23%.

Non c'è più limite alla decenza!
La stessa legittimità democratica della platea congressuale nazionale, rappresenta un problema ed indica drammaticamente lo stato di crisi dell'Organizzazione che perpetua stancamente i riti di autocelebrazione.

fonte:

La democrazia in Cgil e' morta e sepolta

http://www.senzasoste.it/nazionale/va-al-congresso-la-cgil-il-sindacato-baluardo-dell-antidemocrazia-in-italia

domenica 11 maggio 2014

MARCEGAGLIA : Lavoratori organizzano mobilitazione Video - Libera.TV

MARCEGAGLIA : Lavoratori organizzano mobilitazione Video - Libera.TV

Un nuovo significativo arrivo in USB: "Benvenuta Alessandra" - Libera.TV

Sono una lavoratrice della Provincia di Genova ed ero, fino a
stamattina, una componente di diversi organi statutari di CGIL. Da oggi
però ho voltato pagina, consapevole di non essere né la prima né
l'ultima a lasciare la CGIL in questa fase storica.

Ho partecipato attivamente al percorso congressuale di CGIL, sostenendo
il documento “Il sindacato è un'altra cosa”, a partire da numerose
assemblee di base nelle quali ho svolto il ruolo di relatore. Mi ritengo
perciò, oltre che una militante sindacale, anche una testimone oculare
dello svolgimento del Congresso.

Sostenendo quel documento congressuale, ho combattuto una battaglia che
si proponeva, come minimo, di invertire il processo di involuzione di
CGIL. Processo che è iniziato da qualche decina di anni e che è
proseguito imperterrito fino all'accordo sulla rappresentanza del 10
gennaio, e oltre.

Non solo questa inversione non si è verificata, ma il processo di
involuzione ha comportato, tra l'altro, la violazione dello Statuto e di
ogni elementare principio di correttezza e di democrazia sindacale. E
così, attraverso la falsificazione spudorata dei dati, la magica
scomparsa nel nulla degli emendamenti al documento di maggioranza, la
costruzione scientifica della platea dei delegati (ben lontano dal
rispetto del voto delle assemblee di base), un risultato referendario 
sull'accordo del 10 gennaio quantomeno sospetto, la Camusso stravince
con una maggioranza bulgara, non senza qualche flessione però, operata
dall'area di Landini. E tutto l'asse del sindacato più grande d'Italia
si sposta irrimediabilmente a destra.

Intanto, nel mondo reale, nell'ambito del generalizzato massacro
sociale, la pubblica amministrazione e il pubblico impiego stanno
morendo. Morendo ammazzati, per intenderci. E anche per mano dei
sindacati complici, CGIL compresa.
La reazione deve essere di rottura con qualsiasi politica (ad oggi
quella renziana) messa in atto dal blocco sociale governativo e
filogovernativo, che abbia come finalità lo smantellamento delle tutele
dei lavoratori e dello stato sociale e, con esso, della pubblica
amministrazione.

La radicalità delle azioni, che pure erano parte integrante dei
contenuti del documento “Il sindacato è un'altra cosa”, non trova
spazio, oggi, all'interno di CGIL.
Ritengo quindi che la mia collocazione debba essere un'altra. Anzi, è già un'altra.
Ci tengo a sottolineare che l'affetto e la stima che mi lega ai
compagni de “Il sindacato è un'altra cosa”, con i quali ho combattuto
fianco a fianco, non si esaurisce, per il semplice fatto che non
passavano solo attraverso il documento congressuale, ma andavano oltre.
Resterà pertanto indelebile da parte mia il legame con Giorgio, Aurelio,
Dodi, Natalia, Nico, Dafne, ..... per sempre “Compagni”.

Come delegata del documento “il sindacato è un'altra cosa”, ho
partecipato al X Congresso Nazionale di Funzione Pubblica, svoltosi ad
Assisi dal 9 all'11 aprile.

Questo che segue è il racconto di quello che ho visto.
Il Congresso si è svolto in un teatro, nei pressi della Basilica di Santa Chiara.
I delegati presenti erano 587. Solo 18 quelli del documento di
minoranza (tra cui io). Questi ultimi rappresentavano, con dati molto
contestati, poco più del 3% in FP.
Verrebbe da dire “Oh, bene. Finalmente un Congresso unitario!”.  In
realtà ho assistito, nel corso dei diversi congressi, a lotte intestine
senza quartiere.

La piccola minoranza del documento cremaschiano è molto chiaramente mal
tollerata: è considerata “altro rispetto a CGIL”, e come tale viene
trattata. Ma non è di questo che vi voglio parlare.
Come sul Titanic, non ho potuto fare a meno di notare un'atmosfera
surreale, di autocelebrazione, che a volte volgeva al grottesco.
Davanti alla presidenza, schierata in un lungo tavolo sul palco, si
susseguivano gli interventi dei delegati in un ordine prestabilito e
frutto di precedenti accordi.

A parte i funzionari dell'apparato, quelli che difficilmente hanno mai
lavorato in vita loro, che rappresentavano la stragrande maggioranza
della platea, sul palco sono saliti anche improbabili precari e
lavoratori di vari settori (sanità pubblica e privata, enti locali, ...)
. Pochi interventi e tutti molto impostati, questi ultimi. Il
politically correct la faceva da padrone.
Qualcosa di condivisibile c'era anche, mica dico di no. Qualcosa.
Grandi applausi per tutti.
I funzionari snocciolavano dati, i “lavoratori” portavano
testimonianze, con la spontaneità non più grande di quella di una
guardia svizzera.

Quello che mi ha colpito di più è che agli interventi si alternavano
siparietti da avanspettacolo: orchestrine che suonavano il jazz sul
palco, cantautori con la chitarra da fare invidia a Comunione e
Liberazione, esibizioni di comici e perfino un frate francescano che ha
rievocato la novella di San Francesco ed il lupo come metafora della
concertazione!
Papa Francesco è stato nominato e citato innumerevoli volte, Giuseppe Di Vittorio non se lo ricorda più nessuno.

E ora viene il bello. Ve ne racconto una per tutte. Una a caso.
Non so se avete presente il renziano jobs act. E' una delle peggiori
applicazioni di politiche neoliberiste mai viste. Quelle che calpestano
anni di lotte e di conquiste.
Non entro nei dettagli, ma la controriforma mette in campo, sui
contratti a termine e sull'apprendistato, delle “innovazioni” che
condannano i giovani oggi e i nostri figli domani ad un precariato a
vita, sfruttato e sottopagato, senza via di uscita. Un massacro per le
generazioni future.

Ecco, è stato presentato un ordine del giorno contro il jobs act, che
chiedeva una grande e generale mobilitazione contro questa misura.
E' stato ….. respinto!
E' stato respinto dalla maggior parte dei delegati, tra i quali, come
vi ho detto, di lavoratori veri (come me e praticamente tutti quelli
della minoranza) ce n'erano davvero pochi.

Eppure ora le “parti sociali” recitano la parte degli strenui
oppositori alle politiche di austerity e dei difensori dei lavoratori.
Peccato che non ci creda più nessuno.
A parte la palese volontà di neutralizzare il dissenso, con atti che
definire antidemocratici è dire poco, si toccava con mano la distanza
siderale tra la farsa che si consumava nel Congresso e la reale
condizione del Paese, il profondo malessere dei lavoratori,
l'impoverimento sempre più insostenibile della gente, colpita dalle più
feroci politiche di austerity, perpetrate tanto da governi di
centrodestra quanto da quelli di centrosinistra.

Con questo Congresso, CGIL è ormai definitivamente diventata una
burocrazia sindacale senz'altro più incline agli accordi di palazzo che
alla difesa dei diritti dei lavoratori.
Ma noi siamo consapevoli che non esistono governi amici. E quei pochi
scioperi molto poco convincenti, a volte solo invocati e mai agiti, sono
solo tristi rappresentazioni di una protesta che non ha nulla di reale.
Una farsa nella farsa. E, quello che è peggio, sulla pelle dei
lavoratori.

Vorrei dire ai dire ai compagni sfiduciati che non credo che scioperi e
mobilitazioni non servano più. Servono eccome. Ma ci vuole un sindacato
che abbia la capacità e il coraggio di fare sindacato. Questo sindacato
esiste, e cresce e si sviluppa insieme ai conflitti. Io ne condivido
principi e metodi, mentre di CGIL, semplicemente, non condivido più
nulla.

Genova, 9 maggio 2014
Alessandra Perrotta
fonte:

Un nuovo significativo arrivo in USB: "Benvenuta Alessandra" Immagine - Libera.TV

sabato 10 maggio 2014

Il voto segreto punisce Susanna Camusso. 3% a Il sindacato è un'altra cosa

Giovedì 08 Maggio 2014 17:27
 
Il voto sulle liste premia le minoranze. Noi prendiamo 26 voti, 3 in più rispetto ai nostri delegati e sfioriamo il 3%. La Lista Landini ottiene il 17%, nettamente sopra ai suoi delegati. La lista Camusso perde molti voti e si attesta all'80%. La maggioranza bulgara del 97,5% non esiste più. Noi siamo più forti.
Nel direttivo nazionale abbiamo eletto quattro compagne e compagne: Sergio Bellavita, Eliana Como, Mario Iavazzi, Maria Pia Zanni. Abbiamo eletto nostre compagne e compagni anche negli organismi di garanzia. Comitato nazionale di garanzia: Franco Grisolia. Collegio Statutario: Fabrizio Burattini. Comitati di garanzia: Delia Fratucelli (nord ovest), Silvia Di Fonzo (nord est), Nando Simeone (centro), Delio Di Blasi (sud), Michele Mililli (isole).  
Susanna Camusso è stata rieletta segretaria generale con 105 voti a favore, 36 contro, 2 astenuti. A breve un report più dettagliato, con le ragioni del nostro voto contrario. Seguono i link ai tre documenti conclusivi. 

Il lavoro decide il futuro. Parla Giorgio Cremaschi - RadioArticolo1.it

Il lavoro decide il futuro. Parla Giorgio Cremaschi - RadioArticolo1.it

venerdì 9 maggio 2014

Il monologo di Peppino Impastato


Il 9 maggio del 1978 PEPPINO IMPASTATO veniva ucciso dalla mafia.
Forte il suo spirito e il suo impegno per la lotta alla mafia e il rinnovamento della società.

UN ANNO DI ATTIVITÀ INSIEME..

IL FOGLIO BIANCO ha compiuto il suo primo anno di attività!

Un anno non facile che spesso ci ha visto protagonisti nell'affrontare insieme ai lavoratori argomenti e discussioni importanti e al tempo stesso "delicati".
Un anno in cui ci siamo dovuti misurare con le difficoltà e gli ostacoli che naturalmente incontra chi decide di fare un'attività sindacale vera, un'attività che sia basata sull'Informazione, sul rapporto diretto con i lavoratori e sulla condivisione dei problemi; insomma un'attività sindacale che sia davvero
PARTECIPATA !

Siamo molto soddisfatti del lavoro svolto e felicemente sorpresi dei risultati ottenuti finora, per questo siamo sempre più convinti che stiamo percorrendo la strada giusta e continueremo a farlo.

Un blog, il nostro, molto visitato dai lavoratori ma anche dalla stessa RSU e dall'azienda per ovvi motivi, nel quale tutti noi in più di una occasione siamo riusciti a "condizionare" anche scelte importanti e abbiamo "obbligato" gli altri a cambi di strategia non indifferenti.
Può sembrare cosa da poco ma vi possiamo assicurare che non è così, specialmente in una realtà come la nostra dove i lavoratori hanno da sempre avuto un solo interlocutore sindacale che si è sempre premurato di far vedere ai lavoratori ciò che era giusto fargli vedere.

Un ringraziamento speciale va a tutti quei lavoratori che continuamente ci seguono, ci sostengono e credono nell'importanza e nelle potenzialità di questo "nostro" spazio; sono loro che, insieme a noi, hanno fatto "vivere" questo strumento dimostrando che può esistere un altro modo di far sindacato.

BENE!.....AVANTI TUTTA!!

giovedì 8 maggio 2014

Premio di maggio e Conti Bonus

Nell'attesa che la RSU ne dia comunicazione ufficiale, tramite affissione in bacheca o assemblee invece che col testa a testa nei corridoi e nelle aree ristoro, anticipiamo a TUTTI i lavoratori che l'azienda ha comunicato al coordinatore della RSU che il premio di maggio sarà di 1154 euro lordi. Pare che dei 3 parametri che compongono il premio secondo il vecchio accordo non sia stato raggiunto solo l'obiettivo sulla redditività per cui il Conti Bonus dovrebbe essere erogato senza assorbimento, ossia 950 euro lordi.

Non è ancora chiaro se ci sarà o meno il riproporzionamento per le assenze per malattia sul premio di maggio e quando sarà erogato il Conti Bonus.

Attendiamo fiduciosi che la RSU ne dia comunicazione ufficiale e chiarisca anche PERCHE' non è stata presentata la piattaforma per il rinnovo dell'accordo sul premio, impegno che invece era stato preso in assemblea.

mercoledì 7 maggio 2014

Considerazioni di un lavoratore....

C'è sempre chi ha interesse a mantenere il popolo ignorante per meglio manovrarlo. E' importante essere consapevoli che le situazioni sono strumentalizzate, prese come paravento per fare o non fare certe cose. Una situazione economica difficile diventa la condizione ideale per approfittarsi del prossimo da parte dei disonesti.
Sarebbe giusto riconoscere agli uomini gli stessi diritti; le differenze per cui si collocano nella società in posti diversi, debbono scaturire dal loro intimo essere e dalle loro intrinseche capacità. Nient'altro può e deve determinare l'assegnazione di una carica o di una funzione.
Molte volte invece, i migliori e onesti sono rimossi dai loro posti perché disturbano col loro opporsi alle cose ingiuste e disoneste. In loro sostituzione si mettono degli incapaci che, consapevoli di non avere i titoli per occupare quel posto, si sentono grati a chi li ha tanto favoriti e non se la sentono di opporsi al comando di fare delle ingiustizie. Dall'altra parte, al potere non interessa tanto avere degli esecutori capaci, quanto ubbidienti.
La cosa più giusta sarebbe quella di non fare favoritismi affinché la democrazia non diventi una dittatura mascherata, nella quale le scelte sono di pochi e si fanno approvare dai più, falsificando la realtà e, in
definitiva, prendendosi gioco di loro.

Se critichi Ikea vai in galera

http://m.lanazione.it/cronaca/2014/05/07/1062105-scontri-ikea-piacenza-feriti.shtml

Stiamo perdendo pezzo a pezzo la libertà di protestare. Chi critica deve essere zittito: lo dice Renzi, lo dice Camusso (ricordate gli spintoni a Cremaschi?).

martedì 6 maggio 2014

Bacheca Sindacale Aziendale

Nei giorni scorsi un membro della RSU ha affisso in bacheca sindacale a S.Piero il documento "Si può sapere qualcosa sul PREMIO?" a firma de Il Foglio Bianco:

http://ilfoglio-bianco.blogspot.it/2014/04/si-puo-sapere-qualcosa-sul-premio.html

Evidentemente il suo contenuto ha dato noia al resto della RSU che ha reagito con un grave atto di prevaricazione RIMUOVENDO il documento dalla bacheca, dopo aver farneticato la necessità di una firma di condivisione da parte del delegatato che comunque l'aveva affisso a suo nome.

Si tratta di un chiaro tentativo di voler imporre IL CONTROLLO su uno strumento che serve per affiggere testi e comunicati inerenti a materie di interesse sindacale e del lavoro. E il nostro documento era chiaramente un testo di interesse sindacale.

La nostra opinione è che siamo di fronte ad una RSU latitante e inesistente che riappare solo quando gli vengono "invasi" gli spazi che possono garantirgli l'assoluto controllo della situazione e la propria preservazione. Una RSU che non ha più senso di esistere se non per garantire "la pace sociale" all'azienda e che usa metodi discutibili per imporsi, anche filtrando le informazioni da far passare ai lavoratori.

Il tentativo di impedire l'affissione dei documenti che non piacciono appare patetico e misero, come se impedendone la pubblicazione questi potessero dissolversi, svanire nel nulla, non disturbare più!

Ancora più grave è l'atteggiamento nei confronti dei lavoratori che evidentemente si pensa di poter manovrare meglio se tenuti all'oscuro delle cose.

lunedì 5 maggio 2014

Procedure di rinnovo RSU

Noi del Foglio Bianco teniamo a far presente che siamo giunti alla scadenza di questa RSU. Alla fine di giugno terminano infatti i 3 anni del mandato.

Nell'informare di ciò tutti i lavoratori intendiamo anche richiamare le associazioni sindacali al rispetto dei lavoratori e dei regolamenti:

"Almeno 3 mesi prima della scadenza del mandato della RSU, le associazioni sindacali, congiuntamente o disgiuntamente, o la RSU uscente provvederanno ad indire le elezioni mediante comunicazione da affiggere nell'apposito albo che l'azienda metterà a disposizione della RSU e da inviare alla Direzione Aziendale.
Il termine per la presentazione delle liste è di 15 giorni dalla data di pubblicazione dell'annuncio di cui sopra, l'ora di scadenza s'intende fissata alla mezzanotte del 15°giorno."

domenica 4 maggio 2014

Aumenta il divario fra le classi sociali - Operai Contro

Caro Operai Contro,
l’indagine del Censis rende noto il mostruoso aumento della ricchezza per chi è già ricco sfondato.
Un aumento che non conosce crisi e porta con sé l’allargamento del divario fra le classi sociali.
Allego un sunto del Censis
Saluti da un lettore.
“Le distanze nella ricchezza sono cresciute nel tempo – osserva il Censis – oggi, in piena crisi, il patrimonio di un dirigente è pari a 5,6 volte quello di un operaio, mentre era pari a circa 3 volte vent’anni fa. Il patrimonio di un libero professionista è pari a 4,5 volte quello di un operaio (4 volte vent’anni fa). Quello di un imprenditore è pari a oltre 3 volte quello di un operaio (2,9 volte vent’anni fa)”.
Inoltre, secondo quanto rileva il Censis il rischio di finire in povertà è, per i residenti nel Sud (33,3%), triplo rispetto a quelli del Nord (10,7%) e doppio rispetto a quelli del Centro (15,5%). Nel Sud (18%) i residenti hanno anche un rischio quasi doppio di finire indebitati rispetto al Nord (10,4%) e di 5 punti percentuali più alto rispetto a quelli del Centro (13%).
Settacinque miliardi di euro. E’ il patrimonio dei dieci uomini più ricchi del Paese ed è pari a quello di quasi 500mila famiglie operaie messe insieme. Lo rileva un’analisi del Censis. Poco meno di 2mila italiani ricchissimi, membri del club mondiale degli ultraricchi, dispongono di un patrimonio complessivo superiore a 169 miliardi di euro (senza contare il valore degli immobili): tradotto in percentuali significa che lo 0,003% della popolazione italiana possiede una ricchezza pari a quella del 4,5% della popolazione totale.

fonte: http://www.operaicontro.it/?p=9755719671

venerdì 2 maggio 2014

Camusso e Landini al servizio del Governo

http://www.senzasoste.it/nazionale/le-furbe-politiche-reaganiana-di-renzi-ma-se-lui-e-furbo-non-e-obbligatorio-comportarsi-da-scemi

Primo Maggio contro

http://www.senzasoste.it/politica/primo-maggio-cronache-dalle-citta-scontri-a-torino-manifestazioni-in-tutta-italia

Il Primo Maggio si ricorda cosi', schierandosi apertamente contro chi ha disintegrato il movimento dei lavoratori.

Il punto di vista di Gianni Rinaldini..

Pubblichiamo una interessante analisi di Gianni Rinaldini, ex segretario generale FIOM, sulla attuale situazione politica e sindacale.

Con l'onestà e la chiarezza che lo contraddistinguono, Rinaldini critica la sua organizzazione sindacale, la CGIL, partendo dall'ultimo congresso che, dice, "serve solo per fornire una parvenza di democraticità alla elezione dei gruppi dirigenti."

La CGIL, continua Rinaldini, "non è un'organizzazione democratica" e le regole che si da sono "un insieme di meccanismi che non rendono scalabile democraticamente il gruppo dirigente."
Negli ultimi anni la degenerazione si è spinta fino ad avere "negoziati clandestini dove due o tre dirigenti siglano accordi in nome e per conto delle lavoratrici e dei lavoratori."

Di fronte all'avanzare del capitalismo finanziario e ad un passaggio epocale che ha visto l'affermazione di "una idea di società fondata sulla concorrenza tra lavoratori, gli uni contro gli altri", la CGIL ha reagito "come se non fosse successo nulla e il problema prioritario è sempre stato quello di ritagliarsi un ruolo negoziale, un riconoscimento istituzionale."

"Sul piano politico la subalternità, sul piano sociale la logica senza fine del meno peggio in attesa di tempi migliori".
"Il vuoto strategico è totale, così come la subordinazione politica."

"Si arriva perfino a spiegare che, come dimostrano gli scioperi in Grecia, con il conflitto non si ottiene nulla, non è possibile ottenere risultati senza una sponda politica."

"Gli scioperi generali finti, senza piattaforme e obiettivi, come pura testimonianza sono un fallimento perchè non sono credibili e i lavoratori e le lavoratrici percepiscono che ormai le Organizzazioni Sindacali, compresa la CGIL, sono una pura e semplice articolazione del teatrino politico."

"In questo schema si colloca la costruzione per tappe successive del Testo Unico sulla Rappresentanza".
"Le organizzazioni di rappresentanza sociali definiscono per se e per gli altri le regole per accedere ai tavoli negoziali e alle elezioni delle RSU, regole a cui si devono attenere i delegati previa la sanzionabilità dei comportamenti non conformi a quanto definito. Tutto ciò avviene senza che i diretti interessati iscritti (che sono una minoranza) e non iscritti, possano decidere sul futuro del loro contratto."

"Una concezione proprietaria della democrazia, dove i lavoratori non sono soggetti, ma oggetti relegati nella condizione di spettatori. Si configura in questo modo un modello sindacale di aziendalizzazione con un Contratto Nazionale svuotato di significato che serve soltanto a regolare il traffico".

"Per fare questo la CGIL ha dovuto calpestare ogni parvenza di democrazia interna, con una successione di colpi di mano."

"In questo modo si è pensato di fare i conti con la FIOM, perchè rispetto a questo percorso, a questa deriva, la FIOM non è più stata considerata l'espressione di una dialettica interna, ma un problema che in quanto tale è da risolvere, non coinvolgendola nei passaggi più delicati ma mettendola sempre di fronte ad atti compiuti, ad accordi già definiti".

Leggi il documento completo su:
http://www.lacgilchevogliamo.it/node/333

CGIL contro CGIL - La denuncia del documento alternativo Video - Libera.TV

CGIL contro CGIL - La denuncia del documento alternativo Video - Libera.TV

giovedì 1 maggio 2014

Festa dei Lavoratori: origine e significato del 1° maggio




Primo maggio, oggi si celebra la Festa dei Lavoratori. Giorno rosso sul calendario e di festa a scuola e al lavoro. Ma cosa c’è all’origine di questa festa? L’origine risale ad una manifestazione organizzata negli Stati Uniti dai Cavalieri del lavoro a New York il 5 settembre 1882. Due anni dopo, nel 1884, in un’analoga manifestazione la stessa organizzazione approvò una risoluzione affinché l’evento avesse una cadenza annuale. E in quel caso fu proposto il primo maggio.

Ma a far cadere definitivamente la scelta su questa data furono i gravi incidenti accaduti nei primi giorni di maggio del 1886 a Chicago (USA) e conosciuti come rivolta di Haymarket. Il 3 maggio i lavoratori in sciopero di Chicago si ritrovarono all’ingresso della fabbrica di macchine agricole McCormick. La polizia, chiamata a reprimere l’assembramento, sparò sui manifestanti uccidendone due e ferendone diversi altri. 
Per protestare contro la brutalità delle forze dell’ordine gli anarchici locali organizzarono una manifestazione da tenersi nell’Haymarket square, la piazza che normalmente ospitava il mercato delle macchine agricole. Fatti che ebbero il loro culmine il 4 maggio quando la polizia sparò nuovamente sui manifestanti provocando numerose vittime, anche tra i suoi. E l’11 novembre del 1887, poi, a Chicago, quattro operai furono impiccati per aver organizzato il 1º maggio dell’anno precedente lo sciopero e una manifestazione per le otto ore di lavoro.
Appena si diffuse la notizia dell’assassinio, nel 1888, il popolo livornese si rivoltò prima contro le navi statunitensi ancorate nel porto, e poi contro la Questura, dove si diceva che si fosse rifugiato il console USA.

In Italia la festività fu soppressa durante il ventennio fascista - che preferì festeggiare la Festa del lavoro italiano il 21 aprile in coincidenza con il Natale di Roma - ma fu ripristinata subito dopo la fine del conflitto mondiale, nel 1945. Nel 1947 la ricorrenza venne funestata a Portella della Ginestra (PA), quando la banda di Salvatore Giuliano sparò su un corteo di circa duemila lavoratori in festa, uccidendone undici e ferendone una cinquantina.
Dal 1990 i sindacati confederali CGIL, CISL e UIL, in collaborazione con il comune di Roma, organizzano un grande concerto per celebrare il primo maggio, rivolto soprattutto ai giovani: si tiene in piazza San Giovanni, dal pomeriggio a notte, con la partecipazione di molti gruppi musicali e cantanti, ed è seguito da centinaia di migliaia di persone, oltre a essere trasmesso in diretta televisiva dalla Rai.

fonte:
http://cultura.blogosfere.it/2013/05/festa-dei-lavoratori-origine-e-significato-del-1-maggio.html 

http://it.wikipedia.org/wiki/Festa_del_lavoro