venerdì 31 gennaio 2014

Un grazie di cuore ai compagni della Piaggio

Desideriamo ringraziare i compagni della Piaggio Giuseppe Corrado, Massimo Cappellini e Simone Selmi per il grande aiuto che ci hanno dato in assemblea a sostegno del documento 2.

Desideriamo ringraziarli anche per averci dato un esempio di come si possa fare sindacato in altro modo, un modo chiaro e diretto e soprattutto che rimette al centro i lavoratori e il loro senso critico per riportarli alla solidarietà reciproca e alla voglia di lottare e rivendicare i propri diritti. Un sindacato insomma che non parla il sindacalese e non usa la crisi per spaventare i lavoratori convincendoli che in un contesto del genere non si possono fare lotte e battaglie e di conseguenza accetta di perdere senza neanche provare a combattere.

Siamo convinti che questo sia stato il primo passo per provare a creare un collegamento tra noi e loro e ancora tra noi e altri lavoratori di altre fabbriche.

Cgil autoritaria

http://www.libera.tv/videos/5614/scarpa--lascio-la-cgil---e-subalterna-a-pd-e-padroni

giovedì 30 gennaio 2014

Democrazia chiusa per ferie

La Boldrini impedisce la discussione parlamentare. Renzi e Berlusconi (che dovrebbe stare ai servizi sociali) scrivono una legge elettorale liberticida. CgilCislUil scrivono un accordo sulla rappresentanza a dir poco autoritario. Letta ha detto, appena ieri, che tutto va bene, che si vada avanti con le privatizzazioni...

Bene, adesso e' tutto piu' chiaro, la democrazia in Italia e' di fatto abolita. Arrivederci e grazie.

Electrolux, una storia che si ripete...

http://manifestino.blogspot.it/2014/01/electrolux-tra-banditismo-padronale-e.html

mercoledì 29 gennaio 2014

Risultato votazioni in Continental per il congresso CGIL

Ecco i primi risultati:

- FAUGLIA
documento 1 voti 124
documento 2 voti 19
nulle 2
bianche 0

- S. PIERO
documento 1 voti 56
documento 2 voti 45
nulle 4
bianche 2

Ringraziamo tutti gli iscritti che ci hanno sostenuto ed esprimiamo soddisfazione per l'ottimo risultato ottenuto a S. Piero. 

Coop La Rosa Livorno - democrazia negata

http://www.senzasoste.it/interventi/usb-coop-la-rosa-la-cgil-nega-le-elezioni

martedì 28 gennaio 2014

Seves

http://www.ansa.it/iphone/news/2014-01-28_1281043045.html

E la Camusso e' sempre li' che pensa allo sciopero generale...

Electrolux

http://m.controlacrisi.org/notizia/Lavoro/2014/1/28/39200-electroluxla-risposta-delle-tute-blu-assemblee-blocchi/

Electrolux a saldo

Potrebbe finire male il caso Electrolux. Drastici tagli lineari sul costo del lavoro per tutti, e piano industriale solo per tre insediamenti, con il quarto quindi, Porcia, a rischio chiusura. Per non parlare degli stipendi, che da 1.400 euro al mese scenderebbero a 7-800, allineati a quelli polacchi.  E’ l’amaro calice che il gruppo – nell’incontro... http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/01/27/electrolux-stipendi-dimezzati-per-allinearli-alla-polonia-e-stabilimento-di-porcia-a-rischio/859378/

Anche in questo caso si potrebbero dare due letture contrapposte: o si accetta l'idea che la crisi colpisce tutti e quindi bisogna accontentarsi di quello che passa il convento, magari cercando di raccattare qualche briciola, pena la chiusura dell'azienda, oppure ci si oppone duramente. Un sindacalista navigato subito direbbe: ok, si può lottare, ma attenzione: se si perde questi vanno all'estero a addio ai posti di lavoro! È vero, non fa una grinza... Allora, nel dubbio, lascio fare a chi sa trattare e magari riesco ad ottenere anche qualcosina in più della miseria che mi propone l'azienda...

Ecco, questa è la situazione che ogni volta si ripete, sempre uguale. Se ne può uscire? No, se si pensa di poterne uscire da soli, come singola azienda. Si, se un sindacato vero e combattivo costruisce un movimento generalizzato, unitario, di base, democratico, fondato sulla partecipazione concreta e quotidiana di tutti/e, che sappia coinvolgere anche altri movimenti non sindacali, ma altrettanto interessati ad intraprendere una lotta complessiva in favore di quelli che non hanno le leve del potere in mano e che da sempre pagano le crisi prodotte da banchieri e finanzieri, in combutta con le multinazionali come la Electrolux, che investono esclusivamente dove più conviene loro, a seconda dei periodi storici e delle crisi cicliche del capitalismo...

È difficile da costruire una roba del genere? Si, parecchio. Ma alternative concrete non ne abbiamo e non ne avremo mai. O si vivacchia, abituandosi ad impoverirci sempre più o si lotta, con intelligenza, costruendo un'alternativa al sistema attuale.

lunedì 27 gennaio 2014

Suggerito da Stefano: "Il Marchionnum della corporazione delle parti sociali"


http://www.huffingtonpost.it/giorgio-cremaschi/il-marchionnum-della-corporazione-delle-parti-sociali_b_4609098.html

Assemblea congressuale di oggi

Nell'assemblea di stamattina ne abbiamo sentite di tutti i colori... Ma la piu' grossa e' questa, detta e ribadita da tutti i sostenitori del documento 1: si sta con la Camusso perche' finora siamo stati contro e non abbiamo ottenuto nulla...

Allora, o Camusso avra' letteralmente pieta' di Landini e gli concedera' qualche contentino per non aver scelto di fare opposizione al Congresso o - molto piu' probabilmente - lo fara' girar come una trottola fino al termine del Congresso, per poi scaricarlo in qualche modo, come del resto ha fatto a proposito dell'accordo sulla rappresentanza.

Ma non viviamo nel mondo dei sogni, sappiamo che Landini e i dirigenti che sostengono il documento 1 non sono degli ingenui poppanti... La realta' e' un'altra, purtroppo: Landini (e con lui tutti gli altri burocrati Fiom) temono di essere marginalizzati, essendo la Cgil divenuta ormai un mero sindacato di regime indisponibile a lotte vere. Sanno di non poter piu' avere un ruolo in questo nuovo sistema di potere che si sta delineando (chiamiamolo Terza Repubblica, tanto per semplificare), quindi si cercano un angolino per potere ogni tanto alzare una bandierina.

In poche parole, il terreno gli si sta sgretolando sotto i piedi, mentre gli iscritti sono sempre piu' incazzati, quindi devono trovare una via d'uscita non troppo dolorosa.

Questi giochetti da Monopoli servono davvero ai lavoratori?

E' indispensabile mandarli tutti a casa, prima possibile!

Ricchi sempre piu' ricchi

http://www.ansa.it/iphone/fdg/9970626.html

Ricchi sempre piu' ricchi... forse perché i poveri non s'incazzano piu' come una volta? O forse perché chi dovrebbe rappresentarli racconta in assemblea che e' inutile incazzarsi? Meditiamoci su e votiamo chi vuole cambiare davvero!

sabato 25 gennaio 2014

CONGRESSO CGIL: SOSTENIAMO LA LISTA PER IL DOC.2 !!

Questa è la lista dei candidati del documento 2 "IL SINDACATO È UN'ALTRA COSA" che noi del FOGLIO BIANCO sosteniamo e invitiamo a sostenere:




Vi proponiamo dei candidati validi e nuovi che pensiamo, ciascuno per le sue peculiarità, possano rispondere alla necessità di provare a cambiare l'espressione e il metodo sindacale, a nostro avviso cosa sempre più urgente:

Simona Rossi
Daniele Rossi
Silvia Cini
Francesca Colonna
Alessandro Lemmi
Marco Frediani

E altri validi candidati di cui già conoscete la coerenza e l'attività svolta:

Giada Garzella
Giacomo Romboli
Michela Ruffa

Sono questi i nostri candidati: VOTIAMOLI!!!!!


venerdì 24 gennaio 2014

Rettifica al post "Micron conferma il dimezzamento del personale nonostante gli utili - Il Fatto Quotidiano"

La Micron di cui parla l'articolo è stata erroneamente confusa con la Mikron che è quella che conosciamo noi.

Ci scusiamo per l'equivoco e ringraziamo i lavoratori che hanno fatto la segnalazione.

mercoledì 22 gennaio 2014

Assemblee retribuite di congresso della CGIL

A partire da venerdì prossimo si terranno nella nostra azienda le assemblee di congresso della CGIL.
Il congresso CGIL viene fatto ogni 4 anni e, tramite l'approvazione di un documento programmatico da parte degli iscritti, viene definita la linea politica che l'organizzazione dovrà tenere per i successivi 4 anni.

Quest'ultimo congresso è caratterizzato da due documenti programmatici che IL FOGLIO BIANCO ha già provveduto a pubblicare. Naturalmente si tratta di due documenti contrapposti che saranno sottoposti al voto degli iscritti per definire quale dei due dovrà dettare la linea della CGIL per i prossimi 4 anni. 

I documenti sono:
1) "IL LAVORO DECIDE IL FUTURO", prima firmataria Susanna Camusso e sostenuto dalla stragrande maggioranza dei dirigenti sindacali.
2) "IL SINDACATO E' UN'ALTRA COSA", primo firmatario Giorgio Cremaschi, sostenuto da pochi funzionari CGIL ma da una discreta lista di delegati e semplici lavoratori.

Noi del FOGLIO BIANCO abbiamo fatto una scelta ben precisa, abbiamo deciso di sostenere il documento "IL SINDACATO È UN'ALTRA COSA" e ci auspichiamo che anche voi lo facciate. Il voto che darete nelle prossime assemblee sarà quello che  deciderà e definirà il modo di lavorare della CGIL, deciderà quale dovrà essere da ora in avanti l'atteggiamento politico e sindacale rispetto ai problemi del lavoro e dei lavoratori da parte della CGIL e deciderà quale dovrà essere il modo di rispondere della CGIL ai suddetti problemi. 
Dando il vostro voto al documento "IL SINDACATO E' UN'ALTRA COSA" potete provare a gettare le basi per un necessario cambiamento delle politiche sindacali, ora più che mai snaturate e sempre più lontane dai bisogni dei lavoratori. Di fronte all'immobilismo di questa classe dirigente e alla trasformazione della CGIL in un sindacato "di regime" pensiamo che questa sia l'unica scelta utile che si possa fare, utile per noi lavoratori.
Ogni iscritto che sia in grado di dare una lettura del tempo che sta vivendo può rendersi conto dei cambiamenti avvenuti in questi anni, cambiamenti che ognuno di noi tocca con mano ogni giorno sul proprio posto di lavoro e che danno idea della deriva presa dalla CGIL come sindacato dei lavoratori.

Riproponiamo quindi alla vostra attenzione il documento 2 e le ragioni per cui è importante sostenerlo. Buona lettura:





martedì 21 gennaio 2014

Gestione Contratti di Solidarietà

Alcuni lavoratori continuano a segnalare problemi e irregolarità nella gestione ed organizzazione dei contratti di solidarietà.

Scrivete e raccontate cosa sta succedendo in modo da poter intervenire.

lunedì 20 gennaio 2014

Le ragioni di una scelta - Editoriale USB Unione Sindacale di Base

Trento, 20/01/2014
Con queste brevi note vogliamo informare lavoratori e lavoratrici della nostra scelta di lasciare la Cgil per dar vita, anche in Trentino, al sindacato USB Unione Sindacale di Base
La nostra è stata una scelta difficile, meditata nel tempo ma inevitabile.
Le ragioni della nostra uscita dalla Cgil riguardano principalmente due aspetti: la democrazia interna e la politica subalterna della Cgil rispetto a governo ed imprese.
Gli atti e le sanzioni amministrative possono espellere dei compagni ma non possono cancellare il dato che democrazia e dissenso non hanno più diritto di cittadinanza dentro la Cgil.
Per avere difeso un delegato dall'arroganza di un segretario provinciale ci siamo trovati denunciati al Comitato di garanzia della Cgil. Se cancellare il dissenso con atti amministrativi è tipico dei regimi dittatoriali, lo strumento dell'espulsione di chi la pensa diversamente è tipico delle sette, non delle organizzazioni democratiche.
Purtroppo la Cgil non solo ha ridotto gli spazi di democrazia al suo interno ma ha anche cambiato il suo DNA accettando, senza lottare, l'elevamento dell'età pensionabili a 67 anni, la sostanziale cancellazione dell'articolo 18, il dilagare della precarietà e sta permettendo ai governi che si sono succeduti negli ultimi anni di imporre una politica di lacrime e sangue in nome dell'austerità voluta dalla troika europea.
La sua subalternità al PD, gli avvenimenti degli ultimi mesi dentro la Filcams e la Cgil Trentina e la firma del “Testo Unico” sulla Rappresentanza sindacale hanno fatto maturare la nostra convinzione di lasciare la Cgil.
Noi non possiamo convivere dentro un'organizzazione che firma accordi dove i lavoratori vengono espropriati dei loro diritti democratici e di partecipazione alle scelte che li riguardano, che tenta di chiudere definitivamente ogni spazio di democrazia e di conflitto nei luoghi di lavoro, attribuendo ai firmatari una prerogativa legislativa che invece la Costituzione attribuisce al Parlamento.
Ma non solo, oggi questa Cgil subisce senza lottare la distruzione dei posti lavoro, la chiusura delle fabbriche, le privatizzazioni, la precarietà e il taglio dei salari mentre banchieri, padroni, supermanager, ricconi ed evasori fiscali continuano a fare i loro sporchi affari indisturbati e noi diventiamo sempre più poveri.
Per questo siamo usciti dalla Cgil, perché questa organizzazione è ormai irrecuperabile alle ragioni del lavoro e conseguentemente va abbandonato.
Questa non è una scelta di chi si sente “sconfitto”, anzi per noi la decisione di iscriverci all'USB Unione sindacale di Base, è motivo di orgoglio, è linfa per un rinnovato impegno per lavorare alla costruzione di un sindacalismo indipendente dal quadro politico, istituzionale e padronale.
Per questo nel rifiutare le politiche di austerità imposte dalla troika, fatte proprie dai governi Berlusconi, Monti e Letta, subite passivamente da Cgil, Cisl e Uil che distruggono vite umane e territori, generano miseria e razzismo, vogliamo lottare per difendere gli interessi dei lavoratori e per attivare un cambiamento generale nel nostro paese.
Un sindacato che sappia contrapporsi alla frammentazione dei lavoratori con l'obiettivo di connettere le lotte che avvengono nei luoghi di lavoro, sul territorio, nella società civile e quindi cercare di unificare le varie realtà del sindacalismo conflittuale ed indipendente.
Siamo convinti che in questa situazione di crisi rilanciare il conflitto, anche sociale, finalizzato all’acquisizione di nuovi diritti e nuove tutele, sul lavoro e nella società, richiederà un impegno straordinario che da parte nostra sarà affrontato con un rinnovato entusiasmo per rilanciare una contrattazione che abbia come presupposto il miglioramento delle condizioni di lavoro e di vita per milioni di lavoratori.
Ezio Casagranda, Marco Cappelletti, Andrea Mazzoleni, Swetlana Tenuta, Alberto Segata, Giuseppe Lorenzi, Elisa Marzo, Loris Depaoli, Tiziana Zanon, Luciano Lorandi, Veronica Bruno, Monica Bresciani, Fabrizio Monegatti.

fonte:

domenica 19 gennaio 2014

Direttivo Cgil: lo strappo

Sabato 18 Gennaio 2014 15:57
Giorgio Cremaschi: "Noi che nel congresso CGIl  sosteniamo il documento alternativo "Il sindacato è un'altra cosa"non abbiamo partecipato al voto nel direttivo convocato per approvare l'accordo sulla rappresentanza. Abbiamo fatto questa scelta perché consideriamo quell'accordo una violazione dello statuto della CGIL. Per questo, come abbiamo dichiarato in quella sede, ricorreremo alle vie  formali: né la segreteria né il direttivo hanno il potere di non rispettare o di cambiare nei fatti lo statuto dell'organizzazione. (...)

Siamo stati accusati e diffidati perché abbiamo detto che quell'accordo è incostituzionale. Ma la sostanza è che con la sentenza di luglio la Corte Costituzionale ha affermato che non si possono condizionare la rappresentanza e i diritti sindacali all'obbligo della firma degli accordi. E ancora di più che i lavoratori hanno diritto a scegliere liberamente chi li deve rappresentare. L'accordo sulla rappresentanza nega queste principi, come definirlo se non incostituzionale?

Ma non solo per questo motivo si viola lo statuto della CGIL. Le procedure di decisione e arbitrato sull'attività sindacale, le sanzioni anche pecuniarie per le strutture e i lavoratori che fanno i delegati, le regole e lo spirito dell'intesa sulla rappresentanza violano lo spirito e  le norme della costituzione democratica della CGIL. 

Si costituisce un sistema sindacale aziendalista e al tempo stesso centralizzato in forma autoritaria, le autonomie delle categorie e i diritti democratici degli iscritti sono tutti sottoposti al controllo di conformità all'accordo. La CGIL, se applica l'accordo, deve non rispettare il proprio statuto. Per questo contestiamo la legittimità di tutte le decisioni prese e andremo fino in fondo nel farlo.

L'intesa del 10 gennaio  ha provocato l'esplosione della maggioranza che da poco si era presentata assieme nel congresso. Ricordiamo la retorica con cui si era presentato il congresso come  "unitario", noi sola opposizione eravamo troppo pochi e senza potere per essere semplicemente presi in considerazione

Poi l'11 gennaio puf... tutto questo non c'è più stato.

Nel direttivo nazionale Susanna Camusso e Maurizio Landini si sono affrontati con una durezza rara. E con accuse che se portate avanti coerentemente  non possono che mettere reciprocamente in discussione il ruolo e la persona. 

Landini è arrivato ad affermare che non rispetterà le decisioni del direttivo e siamo d'accordo,  abbiamo subito sostenuto che a questa intesa si disobbedisce, che nostro primo compito è farla saltare rendendola inapplicabile. Tuttavia non possiamo non cogliere due grandi contraddizioni nella posizione del segretario della FIOM. 

La prima, sulla quale ha giocato Susanna Camusso, è che l'intesa del 10 gennaio applica quella del 31 maggio scorso. Certo la applica nel modo più brutale, ma la applica. Se qualcuno ha voglia di andare a leggere ciò che scrivevamo allora per dire no, troverà gli stessi giudizi che usa Landini per l'accordo di oggi. Eravamo veggenti, Cassandre? No, quelli erano principi negativi già chiari e ora si  son tradotti in regole capestro. Forse Landini pensava di condizionare la trasformazione di quei principi in regole, ma non ci è riuscito ed è incomprensibile e insostenibile che continui ad affermare che il 31 maggio era buono e il 10 gennaio no. È una posizione che non sta in piedi.

La seconda contraddizione è che non si può dire che non si accettano le decisioni del direttivo, giustamente lo ripetiamo, e poi continuare a far parte della maggioranza. 

La FIOM nazionale ha sospeso i congressi e svolgerà assemblee di delegati. Poi pare che Landini e la sua area  abbiano intenzione di presentare emendamenti contro l'accordo, emendamenti  al documento firmato da Susanna Camusso. Ma scherziamo? 

Si afferma, giustamente,  che è in discussione la democrazia in CGIL e poi tutto questo si traduce in una nuova postilla al documento Camusso? 

Non chiediamo a Landini di venire nel documento alternativo, anche se non siamo degli appestati. Rompa lui con il documento che in premessa esalta l'accordo del 31 maggio e passi lui, nei suoi modi, all'opposizione in CGIL. Faccia questa scelta e noi troveremo il modo di fare una battaglia comune, passando sopra a tutte le cattiverie che abbiamo subito. Ma rompa sul  serio e prima di tutto ritiri la firma dal documento Camusso.  

Presentare ora agli iscritti  il documento di maggioranza come se niente fosse, mentre i leader di quella maggioranza si dividono e scontrano sulla natura stessa della CGIL, non sarebbe solo un intollerabile inganno, ma una scelta poco seria. 

Per quanto ci riguarda, il consenso superiore a qualsiasi previsione che sta raccogliendo il nostro documento ci fa dire che abbiamo imbroccato la strada giusta. E andremo avanti ad organizzarci e a lottare."
 
fonte:





venerdì 17 gennaio 2014

COMUNICAZIONE

IL FOGLIO BIANCO invita nuovamente tutti i lavoratori ad un uso CORRETTO del blog ed informa che da ora in avanti commenti minatori e diretti non saranno più presi in considerazione. Non sopportiamo la maleducazione !!

domenica 12 gennaio 2014

Cosa sta succedendo? Cos'è questo nuovo accordo sulla rappresentanza?

Pensiamo che quello che sta succedendo in ambito sindacale sia molto serio e grave.

Inviatiamo tutti a leggere gli ultimi post pubblicati:

http://ilfoglio-bianco.blogspot.it/2014/01/cgil-firma-un-accordo-con-cisl-uil-e.html

http://ilfoglio-bianco.blogspot.it/2014/01/accordo-sulla-rappresentanza-ce-una.html

http://ilfoglio-bianco.blogspot.it/2014/01/disobbedire-alla-resa-dichiarazioni-di.html

Disobbedire alla resa! - Dichiarazioni di Giorgio Cremaschi

Domenica 12 Gennaio 2014 11:09

di Giorgio Cremaschi - Il regolamento applicativo dell'accordo del 31 maggio  sottoscritto venerdì sera da Confindustria e da CGIL CISL UIL viola lo Statuto della CGIL e soprattutto la Costituzione. Naturalmente non è che la cosa ci stupisca, il testo sottoscritto da poco semplicemente trasforma in regole scrupolose i principi e lo spirito antidemocratici  già contenuti nell'accordo del 31 maggio 2013. Tuttavia vedere ora quelle regole è sconvolgente. Tralascio il dettaglio degli orrori e vado ai punti di fondo. (...)
L'accordo viola la recente sentenza della Corte Costituzionale che ha riammesso la FIOM in Fiat, e afferma che solo i firmatari che accettano tutte le sue regole hanno i diritti sindacali. 
L'accordo accetta le deroghe in azienda ai contratti nazionali sugli orari, sulla prestazione e sulle condizioni di lavoro cioè su tutto, alla faccia di tutte le posizioni ufficiali della CGIL. Sacconi e il suo articolo 8 sono soddisfatti.
L'accordo prevede la esigibilità degli accordi, di questi accordi in deroga, anche per chi non è d'accordo e le sanzioni per chi li contrasta, sanzioni che colpiscono il sindacato e i delegati aziendali. Questo è semplicemente l'accordo separato di Pomigliano esteso a tutti.
L'accordo prevede che una giuria di arbitri formata da tre rappresentanti di CGIL CISL UIL , tre della Confindustria e un "esperto"esterno decida sui comportamenti delle categorie. Cioè la FIOM sarà giudicata da una commissione dove padroni e sindacati complici sono la grande maggioranza.
Tutte queste clausole violano i principi e lo Statuto della CGIL, per questo la firma di Susanna Camusso è illegittima, non ci rappresenta e per noi non ha alcun valore. Disubbidiremo e combatteremo questo accordo in difesa delle libertà sindacali e di quelle dei lavoratori con tutti gli strumenti democratici atti a rovesciarlo.
A Maurizio Landini che ora dice no e chiede la consultazione (leggi il comunicato di Landini),  diciamo che se avesse detto no il 31 maggio ed allora avesse preteso il voto dei lavoratori, che invece su quella intesa non son stati neppure informati, a Landini diciamo che se si fosse opposto allora oggi non saremmo a questo disastro. 
In ogni caso il gruppo dirigente della FIOM è ancora in tempo per recuperare almeno in parte alla cantonata pazzesca che ha preso. Invece che sospendere i congressi della FIOM,  scelta fuori dalle regole che danneggia solo chi dissente, si dissoci dalla maggioranza della CGIL e dal suo documento congressuale, che al primo punto mette proprio l'esaltazione dell'accordo del 31 maggio. Landini rompa con Susanna Camusso e venga a lottare con noi contro questo accordo e contro il modello di sindacato che propone. E lo faccia sul serio, senza le giravolte a cui ci ha abituato da un po' di tempo in qua.
Per quanto ci riguarda useremo tutte le assemblea congressuali dove riusciremo ad arrivare per mettere sotto accusa il gruppo dirigente che ha firmato questa resa. Si deve sapere che c'è chi dissente, disobbedisce e soprattutto non si arrenderà mai.
 
fonte:

Accordo sulla rappresentanza: c'e' una sola "parte sociale". Lotteremo per farlo naufragare, serve una legge - USB Unione Sindacale di Base

Nazionale – sabato, 11 gennaio 2014
 
Il "testo unico" sulla rappresentanza sindacale varato definitivamente ieri sera con la benedizione del presidente Napolitano espropria i lavoratori dei propri strumenti democratici ed e' il tentativo di chiudere definitivamente qualsiasi spazio di democrazia e di conflitto nei luoghi di lavoro, attribuendo ai firmatari una prerogativa legislativa che invece la Costituzione attribuisce al Parlamento eletto dal popolo.

Non sappiamo in che misura la tempistica dell'emanazione del "testo unico" sia stata dettata dall'esigenza di stoppare la proposta di legge sulla rappresentanza contenuta nel jobs act avanzata da Renzi e di fornire un pacchetto preconfezionato dalle parti sociali e pertanto intoccabile, sappiamo pero' che se si vuole normare l'articolo 39 della costituzione questo non può che avvenire attraverso l' emanazione di una legge da parte del Parlamento.
Sanzionare il conflitto per rendere esigibili gli accordi, consentire alla contrattazione di secondo livello di derogare ai contratti nazionali,garantire solo a chi si piega alla sottoscrizione del "testo unico" e quindi accetta di non lottare più contro accordi che non condivide, tentare di aggirare la sentenza della Corte costituzionale, rendere inesigibile il referendum nel caso in cui l'accordo sia sottoscritto dalla maggioranza delle RSU sono le  perle piu' evidenti contenute nel testo unico. Saranno i punti prioritari che metteremo al centro dello scontro, duro e senza sconti, che l' UNIONE SINDACALE di BASE avvia da oggi in tutta Italia e in tutti i luoghi di lavoro.
 
USB Unione Sindacale di Base
 
fonte:

CGIL firma un accordo con CISL, UIL e Confindustria senza interpellare le categorie. Landini esprime il suo disappunto.

Rappresentanza. Landini (Fiom): «No alle sanzioni e alla limitazione delle libertà sindacali dei lavoratori»
 
Maurizio Landini, segretario generale della Fiom-Cgil, ha rilasciato la seguente dichiarazione.

"Visitando il sito www.cgil.it, apprendo che la segretaria generale della Cgil ha firmato il testo di un accordo con alcuni contenuti mai discussi in nessun organismo della nostra organizzazione."
"Ciò che doveva essere un regolamento attuativo dell'accordo tra Cgil, Cisl, Uil e Confindustria sulla rappresentanza si trasforma in un nuovo accordo. Da una prima lettura si evidenzia che il nuovo accordo prevede sanzioni verso le organizzazioni sindacali o i lavoratori eletti, si introduce l'arbitrato interconfederale in sostituzione dell'autonomia delle singole categorie sindacali e compaiono elementi di limitazioni delle libertà sindacali anche in contrasto con la recente sentenza della Corte costituzionale sulla Fiat."
"Tutto ciò rende evidente l'urgenza e la necessità di una convocazione immediata del direttivo della Cgil e, nel rispetto dello Statuto della nostra organizzazione, di procedere alla consultazione degli iscritti interessati dall'accordo. Lunedì, intanto, si riunirà la segreteria nazionale della Fiom-Cgil per esprimere un giudizio più compiuto sull'accordo, anche in vista del Comitato centrale già convocato per il 16 gennaio."

Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
 
Roma, 11 gennaio 2014


Comunicato della Segreteria nazionale Fiom-Cgil.

Visto l'accordo firmato il giorno 10 gennaio da Cgil, Cisl, Uil e Confindustria, chiediamo alle strutture Fiom di rinviare le assemblee congressuali programmate a dopo il Comitato centrale già convocato per il 16 gennaio prossimo.
Lunedì prossimo, 13 gennaio, seguirà nota ufficiale.

fonte:

sabato 11 gennaio 2014

La RSU dice a Mr. Braun di avere il mandato per lavorare ad una proposta a 20 turni!

Con appena 252 SI la RSU si è sentita legittimata a dire all'azienda e in particolare a Mr. Braun di aver ricevuto il mandato dai lavoratori per costruire una proposta a 20 turni settimanali sul 4°.

Evidentemente questa RSU ha ritenuto non necessario fare umilmente un passo indietro e provare a costruire una piattaforma che sia veramente condivisa coi lavoratori.

Ci spiace molto dover constatare che tale forzatura dimostra ancora una volta l'assoluta incapacità dell'attuale delegazione di rappresentare i lavoratori e la sua totale subordinazione all'azienda.


Il 13 dicembre 2013 il FOGLIO BIANCO pubblicava il seguente post:

"Come si prosegue con la piattaforma visto che la RSU non ha i numeri?"

Analizziamo i dati del referendum per alzata di mano fatto in assemblea:
Totale dipendenti= 930
Totale operai= 640
SI= 252 pari al 27% dei dipendenti (39% degli operai)
NO= 143 pari al 15% dei dipendenti (22% degli operai)
535 lavoratori, pari al 57% del totale, si sono astenuti, alcuni  per alzata di mano, alcuni abbandonando l’assemblea prima della fine, altri ancora disertando completamente le assemblee.
Il dato di fatto è quindi che la RSU non ha ricevuto il mandato a costruire una piattaforma sui presupposti espressi in assemblea perché non ha i numeri sufficienti per farlo. I SI non hanno raggiunto neanche il 50%+1 tra gli operai, ammesso che sia lecito conteggiare solo gli operai.
Invitiamo quindi la RSU ad abbandonare l’idea di costruire una piattaforma sugli orari di lavoro che parta dal cedere all’azienda i 20 turni settimanali sul 4° turno.
Se, nonostante i numeri, la RSU deciderà di andare avanti comunque nella direzione annunciata in assemblea è chiaro che tale decisione sarà considerata una forzatura da parte di una delegazione che non è più rappresentativa dei lavoratori Continental.

Nel caso la RSU decida di insistere su questa strada abbia per lo meno la coerenza di distinguere con colori diversi le schede di operai e impiegati al referendum di approvazione della piattaforma sugli orari e abbia soprattutto la coerenza di rassegnare le dimissioni qualora non raggiunga la maggioranza di approvazione tra gli operai.

venerdì 10 gennaio 2014

A integrazione della sintesi sull'incontro RSU - azienda del 9 gennaio su questione orari

La RSU ha espresso all'azienda la necessità che l'eventuale accordo di modifica degli orari di lavoro non sia applicato per tutto il 2014 in concomitanza con i contratti di solidarietà.

giovedì 9 gennaio 2014

Sintesi incontro RSU - azienda del 9 gennaio 2014


Oggi ha avuto luogo l’incontro tra la RSU e l’azienda alla presenza di Mr. Braun per la questione degli orari di lavoro.

Mr. Braun ha sottolineato ancora la necessità di avere flessibilità col sistema della banca ore.

La RSU ha spiegato che la questione della banca ore era stata ritenuta superata durante l’ultimo incontro per cui, probabilmente per un malinteso di traduzione dall’inglese, la RSU ha inteso di poter trovare una soluzione alla richiesta del raggiungimento dei 20 turni settimanali non tramite la banca ore ma tramite una modifica dell’accordo a 4 turni che potesse garantire all’azienda un maggior utilizzo degli impianti solo su quella turnazione.
La RSU ha spiegato anche che il ritardo nella risposta è stato causato dalla inattesa dichiarazione di esuberi da parte dell’azienda e conseguente necessità di concentrarsi sui contratti di solidarietà.

Parte della discussione è stata dedicata a chiarire il malinteso e in particolare il direttore ha chiarito a Mr. Braun che nella nostra sede c’è già una flessibilità molto buona che permette di seguire gli alti e i bassi del mercato. Ha spiegato che la nostra flessibilità con più tipi di turnazioni è addirittura migliore rispetto ai sistemi rigidi di turni che hanno le altre sedi Continental e dove sono costretti ad usare la banca ore per permettere il maggior utilizzo degli impianti.

Chiarito l’equivoco, azienda ed RSU hanno convenuto che, senza ricorrere alla banca ore, c’è possibilità di rendere più flessibile il 4° turno in modo di arrivare a 20 turni settimanali ma anche di andare al di sotto dei 18 turni settimanali per seguire le fluttuazioni del mercato.

la RSU ha affermato di aver ricevuto dai lavoratori in assemblea il mandato per lavorare ad una proposta di modifica dell’accordo a 4 quadre fino al raggiungimento dei 20 turni settimanali e ha quindi preso l’impegno di elaborare tale proposta nei prossimi 2 mesi in modo da poter avviare una trattativa che si concluda entro il mese di maggio come previsto dagli accordi. Ha ribadito che questo non può prescindere dalla garanzia di investimenti e occupazione per la sede di Pisa.

Mr. Braun sarà ancora presente a Pisa la seconda settimana di marzo per valutare la proposta.

mercoledì 8 gennaio 2014

Domani incontro RSU - azienda su questione orari di lavoro

E' previsto per domattina alle 10.00 a Fauglia l'incontro della RSU con Mr. Braun sulla questione degli orari di lavoro.

martedì 7 gennaio 2014

I lavoratori vogliono sapere come andranno in solidarietà!

Siamo già al 7 gennaio, data in cui secondo l’accordo con la RSU inizia la solidarietà, ma ancora i lavoratori non sanno chi e quando rimarrà a casa.
Nelle bacheche sindacali è pubblicato l’accordo sulla solidarietà ma non sono stati resi pubblici gli allegati (menzionati nell’accordo) in cui è chiarito  come viene gestita la solidarietà reparto per reparto.
L’accordo parla di 390 operai coinvolti su 640 ma non si sa chi siano questi lavoratori.
Una situazione del genere è inaccettabile. I lavoratori chiedono trasparenza e chiarezza. Invitiamo quindi sia l’azienda che la RSU a rendere pubblici sia gli allegati dell’accordo che i nomi dei lavoratori coinvolti nella solidarietà.