mercoledì 29 luglio 2015

IL TRIBUNALE DELL'INQUISIZIONE...

Riceviamo e pubblichiamo:

Oggi pomeriggio si è riunita la RSU alla presenza dei Segretari Regionale e 
Provinciale FIOM.

La riunione, convocata con un odg vago su “Riorganizzazione della Rsu”, ha mostrato fin dalle prime battute qual'era il vero obiettivo della convocazione.
Ci siamo trovate sul “banco degli imputati” spinte a dover rispondere ad accuse personali pesanti e fuori contesto, a dover dare spiegazioni sull'attività del Foglio Bianco con riferimenti specifici a persone assenti, a discutere di temi non inerenti all'odg in discussione.

Nonostante questo abbiamo espresso la nostra posizione in merito alla volontà della Rsu di definire una Delegazione Trattante :


-La Delegazione Trattante deve essere RAPPRESENTATIVA rispetto ai lavoratori e alle posizioni sostenute.
Le sottoscritte sono le uniche due delegate operaie rappresentative dei reparti produttivi di San Piero, per questo motivo non si può pensare di comporre una delegazione trattante che prescinda dalla presenza di almeno una di noi.


Tutti i nostri tentativi di riportare la discussione sui contenuti sono stati vani, per tale motivo,considerando del tutto inutile la nostra permanenza in quel contesto, abbiamo ritenuto necessario allontanarci.


Condanniamo ancora una volta il metodo di questo gruppo dirigente sindacale che, volutamente sceglie di non confrontarsi sui contenuti spostando la discussione sul piano personale in maniera sempre più violenta.




30 Luglio 2015
G.Garzella RSU
S.Cini RSU

martedì 28 luglio 2015

Riunione RSU coi segretai FIOM...

Domani pomeriggio la RSU si incontrerà coi segretari FIOM provinciale (uscente) e regionale presso la sede di Pontedera con un ordine del giorno non ben precisato e convocazione fatta a voce per discutere pare della riorganizzazione della RSU.

Intanto ricordiamo a chi organizza le riunioni che ci sono regole precise e chiare che vanno rispettate:

Regolamento per il funzionamento dell RSU
(http://archivio.fiom.cgil.it/rsu/normativa/funzionamento.pdf)
Art. 5 – Convocazione
.......
La convocazione della Rsu viene resa pubblica attraverso affissione in bacheca sindacale, con indicazione dell'ordine del giorno, con almeno tre giorni di anticipo.

Sicuramente non voler rivelare prima con esattezza di cosa si parlerà è un segno di debolezza della nostra delegazione sindacale che evidentemente conta sull'effetto sorpresa per poter spiazzare chi eventualmente ha posizioni diverse.

Riteniamo goffi questi tentativi e diciamo sin da subito che ogni tipo di "riorganizzazione" si intenda fare all'interno della RSU non è possibile escludere le 2 delegate di minoranza, a meno che per riorganizzazione non s'intenda semplicemente sostituzione di un membro uscente.

Leggi anche il recente articolo:
 DELEGAZIONE TRATTANTE per evitare la fuga delle informazioni http://ilfoglio-bianco.blogspot.it/2015/06/delegazione-trattante-per-evitare-la.html

PAUSE: CONTINUA IL PROCESSO DI RISTRUTTURAZIONE AZIENDALE

Riceviamo e pubblichiamo:


Durante l’incontro di ieri sulla questione delle pause l’azienda ha chiarito molto bene quali sono i suoi obiettivi: 


- Proseguire col processo di standardizzazione di tutte le sedi Continental.
- Stabilire 1 sola pausa di riposo per turno di lavoro della durata di circa 10 minuti, invece delle attuali 2.


Bisogna aver chiaro che anche questo fa parte del processo di ristrutturazione per l’aumento della produttività messo in atto da Continental già da diversi anni e mai contrastato da azioni sindacali decise e serie. 


La nostra posizione in merito è la seguente: 


- l’attuale sistema delle pause che, con la metà degli operatori che rimangono in linea, garantisce all'azienda la continuità produttiva comincia ora a funzionare male perché i turni sono stati ridotti e i carichi di lavoro aumentati e questo per precisa responsabilità delle scelte aziendali.
- E’ sufficiente risolvere i problemi dei carichi di lavoro per non avere più la “necessità” di parlare delle pause. 


Non condividiamo perciò l’apertura fatta sull'argomento dal resto della RSU per i quali si potrebbe anche parlare di accordo a condizione che si parli di sostituzione dei lavoratori in pausa. 


28 luglio 2015
G.Garzella RSU
S.Cini RSU

sabato 25 luglio 2015

Incontro RSU - azienda per regolamentazione PAUSE... in cambio di cosa?

E' prevista per lunedì prossimo la riunione con l'azienda per la questione delle pause.

Da anni l'azienda chiede la regolamentazione delle pause tramite un accordo sindacale. E da anni la RSU evita l'accodo grazie al fatto che, non trattandosi di lavorazioni su catena di montaggio, va in pausa solo metà turno per volta e chi rimane garantisce che le linee non si fermino. In questo modo il carico della durata della pausa è tutto sulle spalle dei lavoratori che rimangono in linea e l'azienda non si accorge di nulla perché gli iniettori vengono prodotti lo stesso.

Questo situazione fino a qualche anno fa poteva funzionare. Ora invece coi turni ridotti all'osso diventa sempre più difficile portare avanti il lavoro quando metà addetti sono fuori per pausa. Quindi è chiaro che la pretesa di regolamentare le pause diventa più pressante nel momento in cui aumentano i carichi di lavoro sulle linee.

Ma cos'altro bolle in pentola questa volta? Abbiamo una RSU che non fa piattaforme rivendicative da una vita e continua a permettere l'aumento dei carichi di lavoro. Dall'altra parte abbiamo un'azienda che pretende sempre di più senza che nessuno provi a respingere le sue pretese. Unica azione sindacale che questa RSU è in grado di fare è quella di provare ad approfittare delle pretese dell'azienda per chiedere briciole in cambio.

In questo caso quale potrebbe essere lo scambio? Altri 3 Rappresentanti per la Sicurezza anche quando siamo meno di 1000 dipendenti? 

Sicuramente ai nostri amici della RSU non è venuta in mente una cosa del genere.... figuriamoci, che vantaggio ne avrebbero i lavoratori? Pause definite col rischio di sanzioni per chi non le rispetta in cambio di 70x3 ore di permesso sicurezza in più all'anno per i nostri delegati che PROMETTERANNO di rendere più sicura la fabbrica? E chi dovrebbe crederci? Nemmeno fosse una contropartita valida tipo un PREMIO RISULTATO STRABILIANTE!!!

Sicuramente non andrà a finire così e i nostri cari amici della RSU faranno di tutto per non dare all'azienda un accordo sulle pause visto anche che fino ad ora I LAVORATORI NON HANNO RICEVUTO NIENTE DI BUONO, anzi solo peggioramenti sempre più frequenti!

25/07/2015
Il Foglio Bianco

venerdì 24 luglio 2015

Ancora azione di boicottaggio degli scioperi da parte della maggioranza RSU


Subito dopo la pubblicazione del comunicato di sciopero indetto dalle 2 delegate di S. Piero, il resto della RSU ha divulgato questo volantino:





Senza entrare per ora nel merito della questione facciamo semplicemente notare che chi l'ha scritto ha voluto indicare inequivocabilmente Giada Garzella come attrice dei fatti.
La prima considerazione che ci viene da fare è che la RSU, senza nemmeno verificare con l'interessata come si siano esattamente svolti i fatti, anzi considerando vera e sufficiente solo la versione data dall'azienda, pubblica un volantino di discredito nei confronti della delegata e, cosa più grave, le addossa la responsabilità di un futuro accordo sulle pause che sicuramente sarà causa di sanzionamento per i lavoratori.

E' chiaro che l'uscita del volantino e il suo contenuto sono strumentali e finalizzati a screditare la delegata nel momento in cui dichiara lo sciopero. L'obiettivo è ancora una volta quello di BOICOTTARE LO SCIOPERO.


Eppure i motivi dello sciopero sono reali e chiari:

"Durante l'ultimo incontro abbiamo preso atto per l'ennesima volta della indisponibilità dell'azienda a discutere delle questioni sollevate dai lavoratori dei reparti produttivi di S. Piero e di cui noi ci siamo fatte carico."


Anche i problemi sono reali e tanto per citarne alcuni:

- i carichi di lavoro aumentati;
- l'organizzazione del lavoro quotidiano sempre più insostenibile per i lavoratori che si devono adattare per sopperire alle inefficienze varie;
- i fermi produttivi per responsabilità dell'azienda i cui costi sono però scaricati sulle spalle dei lavoratori con recuperi a straordinario o sottrazione di ferie e par;
....

Cosa ne pensa di queste cose la RSU?

Il punto è che l'azienda SI PERMETTE IL LUSSO di non voler discutere con chi solleva i problemi dei lavoratori perché una maggioranza RSU inerte e complice LO PERMETTE e questa cosa è INACCETTABILE.


24 luglio 2015
Il Foglio Bianco

Sciopero nei reparti produttivi nella sede Continental di S. Piero

Riceviamo e pubblichiamo:

Le continue riorganizzazioni delle produzioni hanno avuto implicazioni evidenti sui carichi di lavoro quotidiani e sulle prestazioni dei lavoratori costretti a pagare le conseguenze di una politica aziendale incentrata sul risparmio anche della manutenzione e dei componenti a scorta. Abbiamo avuto modo di verificare e di approfondire la situazione nei reparti di S. Piero e da mesi stiamo cercando di sollevare il problema all'interno della RSU e con l'azienda.
Durante l'ultimo incontro abbiamo preso atto per l'ennesima volta della indisponibilità dell'azienda a discutere delle questioni sollevate dai lavoratori dei reparti produttivi di S. Piero e di cui noi ci siamo fatte carico.
Riteniamo grave questo atteggiamento e pertanto dichiariamo 2 ORE DI SCIOPERO A FINE TURNO per tutti i turni dei reparti produttivi di S.Piero presenti in azienda nella giornata di Venerdì 24 Luglio.
Stesse modalità di sciopero da effettuarsi nel primo giorno di rientro al lavoro per coloro che non rientrano nel primo caso. 


24 luglio 2015
Giada Garzella RSU
Silvia Cini RSU

mercoledì 22 luglio 2015

IL PERCHÉ DI ALCUNE SCELTE SINDACALI...

Estratto dalla Lettera di Draghi e Trichet al Governo Italiano del 5 Agosto 2011:

“...b) C'é anche l'esigenza di riformare ulteriormente il sistema di contrattazione salariale collettiva, permettendo accordi al livello d'impresa in modo da ritagliare i salari e le condizioni di lavoro alle esigenze specifiche delle aziende e rendendo questi accordi più rilevanti rispetto ad altri livelli di negoziazione. L'accordo del 28 Giugno tra le principali sigle sindacali e le associazioni industriali si muove in questa direzione.
c) Dovrebbe essere adottata una accurata revisione delle norme che regolano l'assunzione e il licenziamento dei dipendenti, stabilendo un sistema di assicurazione dalla disoccupazione e un insieme di politiche attive per il mercato del lavoro che siano in grado di facilitare la riallocazione delle risorse verso le aziende e verso i settori più competitivi...”


Leggendo questo breve estratto si comprende benissimo quale sia la richiesta e cosa si chiede venga definito e applicato in Italia con il benestare delle parti sociali.
Le principali sigle sindacali già nell'accordo del 28 giugno 2011 (in particolare nei paragrafi 7 e 8) si erano apprestate a ratificare la fine del Contratto Nazionale di lavoro in favore di quello Aziendale consentendo intese che possono modificare il CCNL in materia di orari e organizzazione del lavoro aprendo la strada al “Salario legato al raggiungimento di obiettivi aziendali e alla Produttività”.

Parte anche da qui l'attacco ai lavoratori e ai loro diritti, complici le sigle sindacali.
Parte anche da qui il “Vantaggio Aziendale” e la “Deriva Sindacale” che noi lavoratori tocchiamo con mano tutti i giorni, perché è inevitabile che queste cose si ripercuotano su quel che applica l'azienda sui lavoratori e su quel che FA la Rsu in azienda.
E' illogico e disonesto concorrere prima alla morte del CCNL e dopo chiamare i lavoratori a “lottare” in difesa del contratto stesso!
E' anche altrettanto chiaro che una Rsu che con la sua maggioranza aderisce e sostiene politicamente la scelta della CGIL (e quindi anche l'accordo del 28 giugno 2011) non potrà mai portare in azienda un metodo diverso da quello condotto dalla CGIL a livello nazionale.
Come fa ad arginare l'avanzata dell'impresa a livello locale (richiesta di maggior flessibiltà, moderazione salariale, aumenti dei ritmi e dei carichi di lavoro, ecc..) se già a livello nazionale ha svenduto tutto al miglior offerente? Chi mette i paletti? La stessa Rsu portatrice dei “valori” della CGIL?

Capite bene quanto appaiano inconsistenti tutte le richieste di “far pace” e “smettere di litigare in Rsu” se si ha chiaro il quadro descritto sopra.
Capite bene anche quanto appaiano strumentali le chiacchere e gli attacchi personali messi in atto ogni giorno per coprire e mascherare le insussistenze e le scelte complici di questo genere di Rsu!!


Smettiamo di farci prendere ancora per i fondelli, smettiamo di dar credito a questi venditori di fumo il cui interesse è solo quello di continuare a vivacchiare e soprattutto NON SPARIRE!!


Leggi la lettera su:


http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-09-29/testo-lettera-governo-italiano-091227.shtml





lunedì 20 luglio 2015

Per l’unità di base del sindacalismo conflittuale, per un autunno di lotte


Risoluzione dell'esecutivo nazionale area sindacatoaltracosa. Approvata a maggioranza

Le vicende della Grecia testimoniano inequivocabilmente il grado di irriformabilita’ di questa Unione Europea, strumento di governo dell’economia capitalista in questa fase. Al popolo greco, con il nuovo memorandum, è stata persino sottratta la sovranità sul patrimonio pubblico, sulle sue politiche economiche e sociali. Uno schiaffo al voto che chiedeva la fine del rigore economico. Un’umiliazione imposta ai greci come monito generale per tutti i paesi che si apprestano a votare nei prossimi mesi. E’il valore stesso del suffragio universale ad essere messo in discussione in Europa. La sconfitta del tentativo del popolo greco dimostra che l’uscita dalle politiche d’austerita’ passa solo attraverso una rottura netta e radicale della UE,dei suoi trattati, del suo dogma ultra liberista a difesa dei profitti. Tuttavia la partita sul terreno sociale e politico, con la maggioranza del comitato centrale di Syriza contro l’accordo, appare ancora aperta. Il profondo isolamento del tentativo del popolo greco di sottrarsi al giogo della Troika chiama in causa in primo luogo il movimento sindacale europeo, spettatore passivo quando non complice delle politiche della UE. Il tema della consultazione popolare, del voto, sull’accettazione o meno dei dettami dell’unione europea si impone in tutta Europa. La Grecia testimonia anche l’urgenza della ripresa della mobilitazioni a carattere europeo. Nel nostro paese l’approvazione dell’ennesima controriforma della scuola, la buona scuola di Renzi, e’ stata resa possibile dalla mancata generalizzazione del movimento di lotta che in maniera impetuosa era cresciuto negli ultimi mesi, andando ben oltre i confini di categoria. E’ mancata la proclamazione di uno sciopero generale da parte della Cgil su una battaglia che poteva essere vinta e che si può ancora vincere nei prossimi mesi. Ed è proprio di una ripresa generalizzata delle mobilitazioni quello di cui c’e un bisogno estremo. Dal blocco generalizzato dei contratti nazionali, agli effetti devastanti del jobs Act, al crescere delle disoccupazione di massa, al perdurare delle politiche di taglio della spesa pubblica e sociale, serve la ripresa del conflitto. Il padronato pretende oggi, dopo aver incassato il Jobs Act, un nuovo accordo sul modello contrattuale che sancisca la fine del contratto nazionale a favore della contrattazione aziendale di ricatto, variabile dipendente dei profitti e dei bisogni d’impresa. E’ grave che la Cgil abbia avviato una trattativa informale con Confindustria cisl e UIL , senza mandato alcuno, senza aver deciso collegialmente se e come avviare una trattativa, senza aver definito obbiettivi e modalità di gestione con i lavoratori e le lavoratrici. Democrazia, rappresentanza e diritto di sciopero, siamo davanti al tentativo di istituzionalizzare il modello corporativo avanzato dal testo unico del 10 gennaio per liquidare le libertà sindacali e la contrattazione. Quel tavolo va pertanto interrotto e va convocato subito il direttivo nazionale Cgil. Per le stesse ragioni si deve interrompere il tavolo permanente sulle pensioni costituito presso l’inps. Il mondo del lavoro ha bisogno di costruire una propria piattaforma generale per rispondere al perdurare dell’attacco padronale e del governo. Salari, pensioni,riduzione orari a parità salario, difesa e rilancio stato sociale.
Renzi può essere sconfitto se si fa davvero nei suoi confronti, se si ricostruisce la resistenza sociale. Il quadro di profonda crisi e passività della Cgil dopo la sconfitta subita sul Jobs Act produce ogni giorno di più pratiche sindacali di adeguamento e di restituzione di diritti e salari. Cresce la rabbia, la rassegnazione e la disillusione tra i quadri e gli attivisti. Mai è stata così distante la discussione e l’iniziativa sindacale della Cgil dai bisogni dei lavoratori. Due sono le linee prevalenti nella in Cgil, entrambe non condivisibili, entrambe rappresentazione della stessa crisi. Da una parte Camusso propone l’unita strategica di vertice con Cisl e Uil, unità burocratica costruita sul modello del 10 gennaio. Unità nemica del conflitto sociale, dell’indipendenza e della democrazia sindacale. Dall’altra la proposta di Landini di coalizione sociale, dichiarata incomprensibilmente non alternativa all’unita di Cgil Cisl UIL, appare priva della necessaria volontà di resistenza sociale, di produzione di pratiche di conflitto fondate in primo luogo sulle vertenze sindacali, sui bisogni sociali. Un progetto che non mette all’ordine del giorno la rottura del modello sociale e politico costruito intorno al governo ,al collateralismo ed alla complicità sindacale non è un progetto che va nella direzione giusta. Il prossimo autunno siamo chiamati ad essere parte della ricostruzione di un vasto fronte sociale di mobilitazione contro le politiche del governo e del padronato. Il sindacalismo conflittuale in tutte le sue forme, dentro e fuori la Cgil, è chiamato a sperimentare forme di unità d’azione, di lotta a livello di base. Costruire luoghi e forme di quell’intersindacalita’ che mette assieme le migliori energie indipendentemente e oltre l’organizzazione di appartenenza. La vertenza del mondo della scuola ha dimostrato che ciò è possibile. Questa è una proposta rivolta a tutte le forze del sindacalismo conflittuale e di classe, a tutti e tutte coloro che vogliono riprendersi la parola e riconquistare ciò che ci hanno sottratto.

http://sindacatounaltracosa.org/2015/07/20/per-lunita-di-base-del-sindacalismo-conflittuale-per-un-autunno-di-lotte/

venerdì 17 luglio 2015

ALTRI CALI DI VOLUMI FINTI?

Riceviamo e pubblichiamo:


Riteniamo assolutamente insoddisfacente l’incontro di mezz’ora tenutosi ieri con l’azienda per le seguenti ragioni:

- L'azienda si è limitata a riportare le variazioni dei turni decise su XL2 e DK7 ma non ha portato alcun dato ufficiale che dimostri in termini di “pezzi” il calo dichiarato in modo generico.

- Il numero riferito dei lavoratori interinali presenti in azienda (51) non corrisponde a quello riferito durante l’incontro del 9 luglio (58) per cui non c’è chiarezza sul numero di contratti non rinnovati e non sono state portate le informazioni richieste sulla distribuzione per reparto dei lavoratori interinali.

- L'azienda ancora una volta si è resa indisponibile al confronto sulla questione degli aumenti dei carichi di lavoro riscontrati nei reparti di San Piero sulla quale da parte nostra è stato più volte richiesto un incontro.

La realtà è che il personale attualmente impegnato continua ad essere insufficiente a far fronte ai volumi del 2015 e noi siamo assolutamente indisponibili a certificare un presunto calo di volumi non supportato da dati.
Riteniamo grave la riluttanza dell’azienda a discutere del problema  dei carichi di lavoro sollevato dai lavoratori tramite i propri rappresentanti. 


17 Luglio 2015
Silvia Cini RSU
Giada Garzella RSU

Pulizie ambienti di lavoro

Riceviamo e pubblichiamo:

Da:        Rsu
Per:        M Salamone, F Taddei/,
Cc:        P Bianciardi, G Albertini, Rsu

Data:        15/07/2015 13:49
Oggetto:        Pulizie ambienti di lavoro



Per conoscenza ai lavoratori,

Buongiorno,
nel corso di alcuni sopralluoghi effettuati negli uffici (open space) ho avuto modo di verificare la presenza di sporcizia diffusa, polvere e capelli, specialmente sui pavimenti.
Invito l'azienda ad intervenire affinchè sia garantita ai lavoratori una condizione igienica adeguata degli ambienti di lavoro.
A disposizione per chiarimenti.
Saluti.

Giada Garzella RLS

giovedì 16 luglio 2015

Contratto, Landini: “ Fim e Uilm rifiutano il confronto e impediscono ai lavoratori di costruire una piattaforma unitaria”


"Nei giorni scorsi abbiamo invitato Fim e Uilm a proseguire nella ricerca di un percorso unitario per definire la piattaforma rivendicativa per il contratto nazionale dei metalmeccanici. Non ci è arrivata alcuna risposta. Oggi apprendiamo dagli organi d'informazione che domani Fim e Uilm hanno convocato la stampa per presentare una loro piattaforma.
In una fase come questa, ancora segnata dalle difficoltà economiche e da tante situazione di crisi industriali, la Fiom ha proposto a Fim e Uilm di discutere e definire con i lavoratori la piattaforma rivendicativa e una pratica unitaria basata su regole democratiche - unica condizione per superare le divisioni sindacali - sulla base dell'accordo interconfederale sulla rappresentanza dello scorso 10 gennaio 2014.
Fim e Uilm non hanno nemmeno risposto alle nostre proposte, dimostrando di non voler discutere né con i lavoratori, né con la Fiom. Agendo in questo modo danno una mano a chi vuole affossare il contratto nazionale. Inoltre, è singolare che Fim e Uilm non accettino di applicare l'intesa interconfederale del 10 gennaio 2014 e di misurare la rappresentanza sindacale nella nostra categoria.
La Fiom nelle prossime settimane inizierà una consultazione tra le lavoratrici e i lavoratori per definire una piattaforma contrattuale rivendicativa, invitando Fim e Uilm a ripensarci e a partecipare a questo percorso democratico e unitario".
 Maurizio Landini

mercoledì 15 luglio 2015

SUI CARICHI DI LAVORO

Riceviamo e pubblichiamo:


Da:        Rsu
Per:     G. Albertini, P. Bianciardi 
Cc:       Rsu

Data:    15/07/2015 13:01
Oggetto:    Carichi di lavoro

Per conoscenza ai lavoratori,

Buongiorno,
come evidenziato anche nel corso della riunione del 9 luglio siamo a ribadire l'importanza dell'incontro più volte richiesto per discutere sugli aumenti di carichi di lavoro nei reparti produttivi di San Piero.
Potete cortesemente fissare una data in tempi brevi?
Saluti.

Giada Garzella RSU
Silvia Cini RSU

martedì 14 luglio 2015

INTERINALI A CASA E CARICHI IN AUMENTO!

I volumi di produzione non accennano a diminuire ma si parla di riduzione dei turni in qualche reparto e di lavoratori interinali a cui non sarà rinnovato il contratto.

Come prevede l'azienda di far fronte ai volumi produttivi previsti per quest'anno? E i ritardi accumulati dall'inizio dell'anno a causa della falsa dichiarazione degli esuberi? Sicuramente  come ogni anno partirà la corsa alla ricerca di volontari con cui lavorare durante le due settimane di chiusura estiva che puntualmente non saranno rispettate.

La RSU in questo scenario cosa sta facendo? Dorme? Sicuramente continuando a sostenere l'assurda storia del PICCO PRODUTTIVO giustifica e legittima tutte le scelte e le decisioni dell'azienda.

Noi diciamo NO a questo tipo di gestione che penalizza sempre e solo i lavoratori.

Il Foglio Bianco

domenica 12 luglio 2015

PIAGGIO: La situazione è insopportabile,continua lo sciopero!


In molte officine la situazione è insopportabile e sono ripresi gli scioperi per il caldo.
L’azienda in questi anni non ha mai neanche voluto sedersi a discutere per trovare vere soluzioni al problema del caldo, nonostante le continue e ripetute richieste.Purtroppo avvallati dal resto della RSU, la Piaggio si è inventata criteri e metodi di valutazione del caldo a proprio uso e consumo: ha, ad esempio, installato nelle officine colonnine di monitoraggio dei dati ambientali per verificare lo stress termico, con limiti fissati ad arbitrio aziendale che hanno il solo scopo di far decidere alla Piaggio se le condizioni di lavoro sono o meno sopportabili.
E cosi,’ se anche il termometro segna 40°, tutto va sempre bene.
Qualche pausetta aggiuntiva salta poi fuori solo nel caso di rischio sciopero nei reparti in cui un fermo produttivo potrebbe danneggiare seriamente l’azienda.
L’ultimo esempio e’ quello della verniciatura , dove sono stati concessi alcuni minuti in più di pausa pur di scongiurare lo sciopero in quel reparto e dividere quei lavoratori dal resto dello stabilimento. 
Un’azione portata a termine con l’attiva collaborazione di un delegato FIM.
Anche in 2R ci sono stati in questi giorni seri problemi, e sono stati colti da malore alcuni lavoratori che operano proprio in quelle postazioni in cui, da tempo, avevamo chiesto dei ventilatori di tipo verticale.
In questa situazione, le nostre richieste sono chiare e semplici:
- si deve riconoscere, nell'immediato, a chi lavora nei reparti più caldi almeno mezz’ora di pausa aggiuntiva fino alle ferie
- si deve aprire un confronto reale per discutere e arrivare ad estendere il raffrescamento in tutti i reparti affinche’ i lavoratori non si ritrovino ogni anno con la stessa emergenza.

Su questi obiettivi continua lo sciopero!

Cappellini Massimo, Guezze Giorgio, Tecce Adriana, Bardi Claudio, Massimiliano Malventi, Porticato Rossella 


 Per queste ragioni 
Venerdi 10 luglio 2015 
Sciopero di 1 ora a fine turno in tutto lo stabilimento

sabato 11 luglio 2015

SULLA RIUNIONE RSU- AZIENDA DEL 9 LUGLIO

Riceviamo e pubblichiamo:

Questa è la nostra posizione in merito agli argomenti all’ordine del giorno della riunione tenutasi il 9 luglio con l’azienda:

Situazione PIEZO
- Il prospetto dei turni Piezo riporta l'inserimento di 1 operatore a turno (3 lavoratori interinali su Visivo Final) e conferma un organico che sulla carta appare “aggiustato” ma ancora risicato, ci riserviamo pertanto di verificare se quanto dichiarato sul prospetto corrisponde alla realtà del reparto e di valutare insieme ai lavoratori l'efficacia della “soluzione”.
Riteniamo ancora carente il supporto tecnico e operativo dato alla Manutenzione e denunciamo la mancata formazione di alcuni manutentori chiamati ad intervenire sul reparto EDM dell'XL2 durante il fine settimana.

LAVORATORI INTERINALI
- L’azienda continua a non portare alcun elemento a supporto della dichiarazione di aumento dei volumi per picco produttivo. I volumi continuano ad essere quelli già dichiarati a dicembre del 2014 e confermati a maggio 2015 pertanto, per sopperire agli attuali carichi di lavoro, per noi, l’organico deve essere aumentato in modo strutturale con la stabilizzazione dei lavoratori interinali. A dimostrazione dell’inesistenza del picco è il fatto che l’azienda ieri abbia affermato che i contratti di solidarietà sono stati sospesi “a tempo indefinito” e che nessuna informativa ufficiale sarà resa pubblica.

SITUAZIONE PRODUTTIVA
- Siamo contrari all’utilizzo dello straordinario per sopperire alle carenze organizzative dell'Azienda, a maggior ragione vista l’assoluta mancanza di chiarezza sulla sospensione della Solidarietà ed una Mobilità Volontaria tutt'ora formalmente aperta!!
La scelta aziendale di eliminare le parti a scorta del magazzino per abbattere i costi è una scelta legittima che comporta rischi di fermi produttivi ma le conseguenze di tale scelta non devono ricadere sui lavoratori:
Non accetteremo “messe in libertà” con ferie e par o richieste di straordinario che intendano “recuperare” gli eventuali fermi macchina causati da tale scelta aziendale.

ASSUNZIONI IMPIEGATI
- L'informativa sulle assunzioni di Impiegati è stata generica e confusa senza chiarezza sulle aree di destinazione.
Pertanto è stata fatta richiesta di ricevere un'informativa precisa e dettagliata che riporti il quadro complessivo della situazione specificando quali e quante “figure” nuove sono presenti in Azienda e soprattutto con quale tipologia di contratto.

10 Luglio 2015
Giada Garzella RSU

Silvia Cini RSU

mercoledì 8 luglio 2015

Cgil e UE, o di qua o di là


di Sergio Bellavita – Il direttivo nazionale della Cgil ha approvato con i nostri 4 voti contrari un ordine del giorno sulla Grecia. La ragione della nostra contrarietà, che tanto scandalo ha suscitato nel parlamentino Cgil, riguarda il giudizio sull’Europa e sul ruolo di quella che, crediamo indebitamente, continua ad essere chiamata socialdemocrazia. Non è sufficiente esprimere vicinanza al popolo greco. Chiunque voglia guardare con rigore e sincerità alle vicende della Grecia dell’ultimo anno dovrà ammettere che l’irriformabilità di questa costruzione europea è ormai sotto gli occhi di tutti. Il disprezzo e la totale impermeabilità dei vertici della UE nei confronti delle condizioni economiche e sociali in cui versa il popolo greco e del voto che ha consegnato a Syriza il mandato a ottenere la fine delle politiche d’austerità testimonia che in quest’Europa non è possibile una vera alternativa. È consentita la semplice alternanza tra schieramenti diversi ma convergenti. Quando è un intero popolo, come nel caso greco, che elegge un governo di rottura, estraneo all’ammucchiata tra conservatori e socialdemocratici, allora quel governo va schiacciato e quel popolo colpito duramente affinché sia di monito per tutti gli altri che osino sollevare il capo. L’austerità non è ne’ un evento naturale, e perciò inevitabile, ne’ un incidente di percorso, ne’ tantomeno è la risposta sbagliata alle cosiddette sfide dell’economia globale quanto piuttosto la consapevole scelta delle classi dominanti di costruzione di un sistema vero e proprio di spoliazione progressiva delle conquiste sociali e civili dei popoli. Un sistema a difesa di interessi corposi che non hanno alcuna intenzione di cedere un solo millimetro del loro potere e dei loro privilegi. L’Unione Europea con i suoi trattati, con l’imposizione ai paesi membri di politiche di progressiva cancellazione della spesa pubblica e sociale a favore di una rigida e dogmatica difesa monetaria e di bilancio è lo strumento di governo dell’austerità. Il debito pubblico è solo un pretesto per imporre tassi usurai e la conseguente cancellazione della sovranità politica e sociale di un popolo. Quest’Unione europea, proprio per queste ragioni, non può diventare altro, il suo obbiettivo di fondo è opposto a quello del bene comune, del progresso. Solo uno sconvolgimento sociale profondo, una rivoluzione può imporre l’Europa dei popoli. Solo sulle macerie di questa UE si potrà ricostruire una diversa Europa. Continuare a sostenere la tesi che invece è riformabile significa mantenere in vita un mostro che alimenta ogni giorno di più la xenofobia, e il prepotente ritorno di nazionalismi e fascismi. E’ l’ipocrita europeismo delle elites e delle burocrazie il peggior nemico dell’unione dei popoli.
E’ la socialdemocrazia, il riformismo europeo, l’alternativa all’ortodossia dell’austerità? Sono Schultz e Renzi l’alternativa a Juncker e alla Merkel?
Anche qui diciamoci come stanno le cose. I governi di larga coalizione prima che fossero un fatto formale in parte rilevante dei paesi europei hanno rappresentato un fatto di sostanza, sia per la continuità delle politiche di ossequioso rispetto dei dettami dell’europa quando si alternavano destra e sinistra, sia per quel collateralismo sindacale che ha consentito di praticare la progressiva liquidazione del modello europeo senza particolare opposizione sociale. Il terrorismo istituzionale e mediatico che è stato riversato sul libero voto dei greci rappresenta un fatto vergognoso, una macchia indelebile nella storia davvero sempre meno nobile di questa Unione Europea. Il cinismo tecnocratico di Schultz e della Merkel sono identici, anzi. La socialdemocrazia spesso ha dimostrato un accanimento nella difesa delle politiche di rigore e nel sostegno alle liberalizzazioni ed alla precarizzazione del lavoro persino maggiore dei conservatori. Lo testimonia efficacemente, purtroppo, l’azione del governo Renzi. L’alternativa a quest’Unione Europea si costruisce quindi nelle lotte sociali, nell’avversione al modello dominante di negazione di libertà, di democrazia e di partecipazione, si costruisce fuori e contro l’alternanza senza alternativa tra centrodestra e centrosinistra. Si costruisce praticando la ricostruzione di diritti e potere, dai luoghi di lavoro ai quartieri. Non si costruisce inneggiando al dialogo sociale, alla concertazione, ad un accordo equo per il popolo greco che accetti così l’ineluttabilità del pagamento del debito. La vera solidarietà al popolo greco ed ai suoi governanti attuali si realizza in primo luogo nel praticare la rottura con il modello sociale e economico che ci viene imposto e riconoscendo l’attuale Unione Europea per quello che è: nemica della democrazia, dei lavoratori e della pace.
Cara Cgil se in pochi mesi si passa dallo sperticato elogio della vittoria di Renzi e del Pd alle elezioni europee, al saluto del no del popolo greco c’è qualcosa che non va. Siamo consapevoli dell’estrema difficoltà davanti ad un mondo che sembra non dare più riferimenti certi alla sinistra riformista. Schultz, Renzi e la Merkel sono indistinguibili. Tuttavia l’unico spazio politico e sociale che si può percorrere, se si vuole rispondere ai bisogni, e’ alternativo ad entrambi gli schieramenti, ed è di rottura. Sarebbe utile prenderne atto. Persistere nel campo dell’esistente conduce inevitabilmente prima o poi ad abbracciare la Merkel. Infine una digressione. Spesso a sinistra si parla di crisi della rappresentanza, di percorsi, progetti, rinnovamento e si usano terminologie altisonanti. Se solo la nostra sinistra, politica e sociale, avesse dimostrato nel passato un centesimo del coraggio che il governo greco ha testimoniato in questi mesi, forse non saremmo in queste condizioni. Per molto meno di quel ricatto drammatico posto al popolo ellenico, la sinistra radicale al governo e quella sociale dal versante sindacale hanno barattato per “ lealtà” e “responsabilità” ogni cosa. Hanno votato e accettato la guerra, il taglio delle pensioni, la moderazione salariale, la precarietà e le privatizzazioni. Serve a poco diventare radicali perché si e proiettati fuori dal palazzo se non si cambia orizzonte strategico. Si rischia di camminare in avanti con la testa rivolta ad un passato che non c’e’ più e di cui, peraltro, non sentiamo alcuna mancanza. Un’altra lezione di greco di cui abbiamo estremo bisogno.
Ordine del giorno approvato al direttivo CGIL:

domenica 5 luglio 2015

Greek Zorba Alexis Zorbas

La Piaggio boicotta un’assemblea retribuita dei lavoratori


Lavoratori, 
ieri l’Azienda ha boicottato un’assemblea retribuita dei lavoratori nel reparto verniciatura. 
5 minuti prima dell’inizio dell’assemblea il capo squadra è passato a dire a tutti i lavoratori che l’assemblea era stata disdettata e rimandata ad altra data, creando scompiglio ed incertezza tra gli operai. 
L’unico soggetto titolato ad indire o rinviare un’assemblea è il sindacato! 
Un fatto grave!  
Un’ azione della Piaggio diretta ad impedire un diritto sindacale fondamentale per non interrompere la produzione.  
In mattinata eravamo stati chiari con il capo del personale che ci chiedeva di rinviare l’assemblea: l’assemblea poteva essere spostata solamente se venivano accolte in un incontro le nostre richieste per i problemi del caldo nelle officine ma, l’azienda, non si è resa disponibile neppure all'incontro.
Per quest’azione antisindacale serve immediatamente una reazione di tutti i lavoratori, per questo e per la condizione di caldo assurda che siamo costretti a subire in officina, la RSU FIOM dichiara per venerdì 3 luglio 1 ora di sciopero a fine turno.


RSU FIOM Piaggio

venerdì 3 luglio 2015

COORDINATORE + VICE COORDINATORE PER LIMITARE IL COMITATO DEGLI ISCRITTI

Riceviamo e pubblichiamo:

Ormai lo scenario è sempre lo stesso: questa delegazione sindacale appena si riunisce un organo un poco "democratico" deve subito sostituirlo con un "coordinatore".
Le funzioni previste per il Comitato degli iscritti NON sono operative ma politiche, il Comitato deve discutere, elaborare, criticare, definire una linea, non "fare", e  perciò:
1. il termine stesso di "coordinatore" non e` applicabile;
2. qualunque "organo" del Comitato deve essere RAPPRESENTATIVO dell'intero Comitato (compresa la sua minoranza) e promuovere, non cancellare, la dialettica al suo interno.
Pertanto la nostra scelta è di ASTENERCI dal presentare candidature a "coordinatore" perché NON RITENIAMO TALE FIGURA  APPROPRIATA e neanche compatibile con lo spirito e probabilmente con la lettera dello Statuto. Diciamo anche sin da ora che NON INTENDIAMO RICONOSCERLA.


3 luglio 2015
I dirigenti sindacali FIOM
S. Cini, G. Garzella, G. Romboli, M. Ruffa

Per maggior chiarezza pubblichiamo di seguito anche il verbale della prima riunione del Comitato degli Iscritti: