martedì 30 settembre 2014

RIUNIONE SU TARGET PIEZO

Riceviamo e pubblichiamo quanto segue:

Presenti alla riunione:
Fabio Fontanelli, Daniele Caboni, Massimo Giusti, Vanessa Colombini, Davide Rivelli, Marco Comparini, Massimiliano Lemmi, Silvia Cini e Giada Garzella.

Come ci aspettavamo la riunione svoltasi oggi tra Azienda e RSU non ha portato risultati.
L'Azienda ha confermato il target di 1076 pz. a turno, per operatore, derivante dall'applicazione del metodo MTM sulle postazioni dell'area "impacchettamento".
L'Azienda ha dichiarato che il metodo MTM è il metodo scelto da Continental e applicato in gran parte dei suoi stabilimenti, che è suo obbiettivo estendere tale metodo a più aree produttive possibili e che la RSU ne aveva già ricevuto  comunicazione circa un anno fa dal momento in cui alcuni delegati furono chiamati a partecipare ad un corso "formativo" proprio su tale metodo che attualmente risulta applicato in alcune aree XL2, specialmente al controllo visivo.

Sulla questione teniamo a ribadire la nostra posizione:

Continuiamo a non riconoscere il target definito dall'azienda perchè non rispondente alla realtà produttiva di quelle postazioni.
Continuiamo a non condividere che la valutazione sia stata fatta col metodo MTM perchè tale metodo, che determina tempi standard spesso fatti a tavolino, non prende in considerazione molteplici aspetti che influiscono sull'attività manuale di quelle postazioni (pause, fattori fisiologici, condizioni ambientali, differenze di genere,..); aspetti importanti in sè, ancor più se messi in relazione alla normativa sulla sicurezza.
Rimaniamo inoltre molto critici rispetto all'applicazione di tale metodo in un reparto come il Piezo decimato dai contratti di solidarietà.

Per queste ragioni esprimiamo con forza il nostro dissenso in merito alla scelta aziendale di continuare con l'implementazione di tali metodi e procedure che servono principalmente ad aumentare la produttività nelle aree dove vengono applicate.





29 Settembre 2014                                                               
Giada Garzella RSU
Silvia Cini RSU

domenica 28 settembre 2014

Assemblea nazionale Fiom-Cgil. Cervia, 26-27 settembre 2014. Dichiarazione di voto Sergio Bellavita

Assemblea nazionale Fiom-Cgil
Cervia, 26-27 settembre 2014
Dichiarazione di voto Sergio Bellavita
 
Esprimo voto di astensione, pur condividendo e considerando importante la proclamazione di sciopero della categoria e la manifestazione nazionale Cgil, per le seguenti ragioni: la battaglia contro il Jobs act ha bisogno di scelte radicali, nette di fronte alla violenta aggressione al mondo del lavoro. E' indispensabile esprimere un giudizio politico sul governo Renzi che orienti e sostenga le mobilitazioni dei lavoratori e delle lavoratrici e la rottura totale del sindacato con il governo, con ogni illusione concertativa, con il quadro derogatorio del testo unico per la ricostruzione di una linea e una pratica sindacale che risponda davvero ai bisogni dei lavoratori e delle lavoratrici. Per questa ragione sono del tutto sbagliate le aperture che vengono fatte, dal contratto unico a tutele crescenti all'allungamento del periodo di prova. La mancata battaglia del sindacato davanti alla cancellazione delle pensioni di anzianità della Fornero nel 2012 brucia ancora. C'è bisogno di ricostruire credibilità del sindacato e l'efficacia delle lotte dicendo con chiarezza che la piattaforma unificante che contrapponiamo a governo e padronato va decisa con i lavoratori e le lavoratrici in una grande campagna di assemblee che affermi la determinazione ad andare avanti nelle mobilitazioni sino alla sconfitta del disegno del governo.
 

Assemblea nazionale Fiom-Cgil. Cervia, 26-27 settembre 2014. Documento conclusivo.


LOGOFIOM-180X120
ASSEMBLEA NAZIONALE FIOM-CGIL
Cervia, 26-27 settembre 2014
Documento conclusivo
 
L'emergenza principale del Paese oggi è il lavoro, la difesa e la crescita dell'occupazione.
Le politiche economiche, sociali e di riforma del mercato del lavoro messe in atto dall'inizio della crisi ad oggi hanno portato alla riduzione dei diritti, del salario e dello stato sociale, in palese violazione dei principi costituzionali. La scelta dell'austerità compiuta della Banca Centrale Europea e dalla Commissione Europea sono state recepite acriticamente dai Governi che si sono succeduti. Ciò ha determinato un aumento strutturale della disoccupazione, processi di deindustrializzazione, privatizzazioni, con il risultato di peggiorare le condizioni di vita fino ad un aumento della povertà in tutta Europa, mentre le ricchezze si concentrano sempre più nelle mani di pochi. C'è stato un uso anche strumentale della crisi da parte del Governo e del sistema delle imprese per attaccare il diritto delle persone al lavoro e alla cittadinanza.
In Italia il Governo sta recependo tutte le richieste presentate dalla Confindustria e dagli organismi europei portando l'attacco al lavoro e al ruolo della rappresentanza collettiva e democratica.
La Fiom, a fronte dell'accelerazione delle iniziative del Governo, considera la scelta della Cgil di indire una grande manifestazione nazionale per il 25 ottobre 2014 a Roma, un atto di straordinaria importanza. La manifestazione è per noi l'avvio di una vertenza che dovrà coinvolgere tutte e tutti, riunificare le lotte per il lavoro e costruire una coalizione sociale fatta di lavoratori, studenti, precari, disoccupati e migranti, capace di realizzare un reale cambiamento delle politiche economiche e sociali.
L'assemblea nazionale impegna tutte le proprie strutture per la massima riuscita dell'iniziativa della Cgil, conferma le 8 ore di sciopero già proclamate, dà mandato alla segreteria nazionale di decidere lo sciopero generale dei metalmeccanici a partire dalla necessità di modificare le iniziative del Governo verificando anche la possibilità di produrre iniziative che coinvolgano a tal fine tutte le categorie dell'industria.
L'assemblea nazionale s'impegna ad indire e organizzare assemblee dentro e fuori i luoghi di lavoro a partire dalle nostre proposte:
 
Dall'Europa dell'austerità a quella del lavoro
Vanno superate le politiche di austerità anche attraverso il sostegno alla legge di iniziativa popolare contro l'introduzione del pareggio di bilancio in Costituzione e lavvio di una discussione in Italia e in Europa che riformi il ruolo e la funzione della Bce anche determinando il non pagamento degli interessi sul debito pubblico, come del resto avviene negli Usa.
 
Investire per innovare
  • Piano straordinario di investimenti pubblici e privati per ricerca, formazione e innovazione in tutti i settori: mobilità/trasporti, risparmio energetico/energie alternative, informatizzazione e riforma della pubblica amministrazione, banda larga e reti di telecomunicazione, costituzione reti di impresa, qualificazione e politiche settoriali per microelettronica, siderurgia, alluminio, meccatronica, elettrodomestici, attività tecnologicamente avanzate;
  • piano straordinario di investimenti per nuova occupazione capace di valorizzare il territorio e la sua ricchezza culturale, mettere in sicurezza l'assetto idrogeologico.

Per gli investimenti prendiamo le risorse dove sono
  • Riduzione del cuneo fiscale per chi investe, a difesa e per la crescita dell'occupazione.
  • Lotta alla corruzione e alla criminalità economica attraverso:
  1. rientro capitali dall'estero;
  2. norme autoriciclaggio;
  3. reintroduzione del falso in bilancio;
  4. nuove norme sugli appalti per affermare la responsabilità dell'impresa appaltante;
  5. uso sociale dei beni confiscati alla mafia.
  • Lotta all'evasione fiscale:
  1. contro il lavoro nero;
  2. riforma del fisco che ristabilisca la progressività delle imposte;
  3. tassazione patrimoni e grandi rendite finanziarie;
  4. tassazione sul valore aggiunto.
  • Favorire la possibilità di investire una parte delle risorse nella disponibilità dei fondi pensione nell'economia reale del Paese attraverso la costituzione di attività creditizie verso lo Stato, e da questo garantite, vincolandone l'utilizzo al sostegno di ricerca e sviluppo e di progetti sulle infrastrutture sociali e produttive.


Redistribuire il lavoro e combattere la disoccupazione

  • Blocco dei licenziamenti e lotta alla precarizzazione del mondo del lavoro:
  1. incentivare attraverso la defiscalizzazione i contratti di solidarietà difensivi ed espansivi al fine di impedire i licenziamenti e favorire l'assunzione dei lavoratori precari. Rilanciare un'azione contrattuale e legislativa finalizzata a ridurre e rimodulare l'orario di lavoro;
  2. estendere la cassa integrazione a tutte le tipologie di impresa e a tutte le tipologie di lavoro generalizzando il pagamento dei contributi a carico delle imprese e dei lavoratori;
  3. introdurre un reddito minimo come strumento di tutela universale sostenuto dalla fiscalità generale legata alla disponibilità alla formazione al lavoro;
  4. transitoriamente, per il 2015, al fine di impedire i licenziamenti di massa, prevedere un rifinanziamento della cassa in deroga e il prolungamento delle attuali norme sulla mobilità

Rilanciare la centralità del lavoro a partire dallo Statuto dei Lavoratori
  • Impedire la cancellazione del diritto alla reintegra nel lavoro dell'art. 18, e prevederne il ripristino e l'estensione a tutte le lavoratrici e lavoratori;
  • impedire la cancellazione delle norme sul controllo a distanza, con qualsiasi strumento, e sul demansionamento;
  • aumentare il costo dei lavori atipici e ridurre le tipologie contrattuali a:
  1. contratto a tempo indeterminato;
  2. contratto unico a tempo indeterminato a tutele progressive attraverso l'allungamento del periodo di prova, a secondo delle diverse qualifiche professionali;
  3. contratto a termine con il ripristino delle causali;
  4. apprendistato;
  5. part time;
  6. somministrazione solo per le alte professionalità;
  7. definire una sola tipologia di lavoro autonomo con parità di diritti

Un lavoro è un lavoro solo se porta con sé i diritti
  • Definire una legge sulla rappresentanza che certifichi la rappresentanza delle parti sociali e garantisca il diritto al voto di tutti i lavoratori sugli accordi e contratti al fine di determinarne la validità erga omnes. Di conseguenza sancire che i minimi contrattuali diventino il salario orario minimo legale a parità di mansione.
  • Abolire l'art.8 del decreto 138/2011.
  • Per i prossimi tre anni defiscalizzare gli aumenti del contratto nazionale.
  • Estendere i diritti di cittadinanza a partire dai lavoratori migranti abolendo la Bossi-Fini.


Diritto alla pensione

  • Ripristinare le pensioni d'anzianità;
  • ridurre l'età pensionabile con uscite flessibili senza penalizzazioni;
  • introdurre elementi solidaristici nel sistema di calcolo della pensione per garantire anche ai giovani una pensione adeguata;
  • risolvere la questione degli esodati;
  • garantire, anche in via sperimentale, il diritto esclusivo delle lavoratrici e dei lavoratori a poter scegliere come utilizzare il proprio TFR annualmente maturato a fini previdenziali, salariali o di risparmio a parità di prelievo fiscale.
Approvato con 475 voti favorevoli, 6 contrari e 32 astensioni
 
 

Coordinamento lavoratori livornesi

http://www.livornoindipendente.it/livorno/lavoro-e-reddito/764-livorno-grande-partecipazione-alla-prima-assemblea-del-coordinamento-lavoratori-livornesi

Facciamo come loro?

venerdì 26 settembre 2014

Anche questa volta la RSU non sapeva niente?

Il 23 settembre la RSU comunica ai lavoratori quanto segue (documento affisso in bacheca sindacale):

"L’ RSU è venuta indirettamente a conoscenza del fatto che ad alcuni lavoratori sono state fatte delle contestazioni in merito all’abbigliamento tenuto in Clean Room.
Si invitano i lavoratori interessati a tali contestazioni ad informare l’RSU entro e non oltre i termini previsti per le eventuali giustificazioni (5 giorni dalla data del ricevimento della contestazione) in modo da attivare i meccanismi di tutela previsti.".

E' paradossale affermare una cosa del genere quando dal 22 settembre è affissa in bella vista la contestazione che l'azienda ha fatto a Giada Garzella, membro della stessa RSU.
E' paradossale anche che la RSU tutta e la struttura sindacale FIOM non siano ancora intervenute visto che ci risulta che l'unica contestazione sia stata fatta ad un membro della RSU, evidentemente come "punizione" per aver indetto uno sciopero.
Non intervenendo ci si rende complici dell'azienda e si legittima il comportamento anti-sindacale messo in atto.

giovedì 25 settembre 2014

TARGET SU PIEZO

Riceviamo e pubblichiamo quanto segue:


Come anticipato nella riunione di stamani tra Azienda e Rsu sulla questione dell'aumento dei target all'area "impacchettamento" Piezo ribadiamo la nostra posizione:

Non riconosciamo il target individuato dall'azienda come "dato storico" perchè non rispondente alla realtà di quelle postazioni.
Non condividiamo neanche che la valutazione sia stata fatta col metodo MTM perchè non tiene conto di molti fattori quali esigenze fisiologiche, fatica, condizioni ambientali, differenze di genere, ecc..
Per questo invitiamo l'azienda a NON procedere con l'utilizzo dei formati di registrazione ed eventuale giustificazione della produzione oraria giornaliera.




25 Settembre 2014                                                                      
Giada Garzella RSU
Silvia Cini RSU

martedì 23 settembre 2014

Pillole di saggezza

Per ribellarsi occorrono sogni che bruciano anche da svegli, occorre il dolore dell'ingiustizia, la febbre che toglie all'uomo la malattia della paura, dell'aviditá, del servilismo.

Stefano Benni

lunedì 22 settembre 2014

La guerra dei bottoni

Riceviamo e pubblichiamo:

Il giorno 15 settembre l’azienda non aveva niente di meglio da fare che andare a perlustrare il personale per controllare se l’ultimo bottone della cappina fosse abbottonato o meno (riportiamo sotto la contestazione).

Con tutti i problemi che abbiamo sulle linee, i capi sono andati a controllare il “decolté” dei lavoratori…..

E guarda caso dopo lo sciopero organizzato a S. Piero pare questa sia diventata l’attività preferita dell’azienda. Che si voglia fare veramente la guerra dei bottoni?

22 settembre 2014 
i membri del direttivo FIOM Pisa: S. Cini, M. Ruffa




RIUNIONE RSU-AZIENDA del 18 Settembre 2014

Riceviamo e pubblichiamo:
Presenti alla riunione: Marco Comparini, Davide Rivelli, Daniele Rossi, Fabio Fontanelli,Massimiliano Lemmi, Daniele Caboni, Massimo Giusti, Silvia Cini e Giada Garzella.

In merito al comunicato a firma RSU del 18 settembre 2014 teniamo a precisare quanto segue.
Non è stato possibile fare l'approfondimento da noi richiesto in origine sui volumi persi sul dk4 e dk7 e tutta la discussione si è tenuta in assenza di dati certi, che forse verranno comunicati a posteriori a situazione già definita.
Nel dettaglio la discussione, che si è tenuta in gran parte sulla situazione riguardante il dk7 e sulle sue possibili soluzioni, ha evidenziato la volontà dell'Azienda di continuare ad utilizzare le giornate di PAR previste dall'accordo a tre squadre a copertura delle giornate di chiusura.
L'Azienda ha dichiarato che attualmente sul dk7 siamo ampiamente sotto la percentuale di riduzione d'orario del 35% prevista dall'accordo sulla solidarietà del 3 gennaio 2014, ma la politica aziendale è quella di abbattere anche i contatori dell'anno in corso.
L'Azienda ha dichiarato apertamente che per lei si tratta della soluzione più comoda e che i contatori rappresentano dei costi da abbattere.

La Soluzione della maggioranza della RSU riporta sì la proposta di ricorrere alla solidarietà ma questo solo perché alcuni lavoratori presenti in reparto hanno già esaurito le 7 giornate di PAR e la fermata, in questi casi, deve essere collettiva.

In questo modo chiaramente si avvantaggia palesemente l'Azienda permettendogli di sfruttare una volta l'uno e una volta l'altro accordo, in base a ciò che più gli fa comodo in quel momento, dandogli al tempo stesso la possibilità di abbattere il più possibile i contatori dei lavoratori, compresi quelli dell'anno in corso.

Quello che non condividiamo non è la soluzione proposta, che arrivati a questo punto diventa quasi obbligatoria, ma il fatto che fin dall' inizio si sia permesso e si permetta ancora all'azienda di disporre sempre di più dei nostri contatori, limitando di conseguenza le giornate di fruizione individuale. 

22 settembre 2014
Silvia Cini RSU, Giada Garzella RSU

Regole? No, grazie!

Oggi un manutentore meccanico ci ha raccontato un episodio incredibile...

Domanda del lavoratore a un membro dell'Rsu: sono autorizzato a mettere le mani in un quadro elettrico anche se non sono qualificato formalmente come elettricista?
Risposta: vedi te, fai come se fossi a casa tua, muoviti secondo la tua esperienza, metti le mani nel quadro in base al buon senso...

Siamo allibiti. Le regole sulla sicurezza? Un optional! La qualifica dei manutentori? Non serve, tutti fanno tutto!

È questo ciò che vorrebbe l'azienda: niente regole, massima flessibilità. Grazie Rsu.

domenica 21 settembre 2014

Fiom: “Alla luce delle decisioni del Governo, la manifestazione nazionale di Roma sarà anticipata al 18 ottobre”

LOGOFIOM-180X120“Alla luce dei provvedimenti assunti dal Governo, la Segreteria nazionale della Fiom-Cgil ha deciso di anticipare la manifestazione nazionale di Roma al 18 ottobre ed invita i suoi delegati e le strutture territoriali a proclamare assemblee in sciopero in tutti i luoghi di lavoro.”
“Siamo di fronte a proposte del Governo che cancellano interi articoli dello Statuto dei lavoratori, provocando il peggioramento dei diritti, delle tutele e della dignità di tutte le persone nei luoghi di lavoro. Se i provvedimenti dell'Esecutivo diventeranno legge, i lavoratori licenziati ingiustamente non potranno più riottenere il proprio posto di lavoro ma solo un indennizzo economico, sarà possibile il demansionamento dei lavoratori e il loro controllo a distanza.”
“Lo Statuto dei lavoratori va esteso perché è l'applicazione dei principi della nostra Costituzione.”
“Il Paese ha bisogno di affermare il diritto al lavoro, combattere la precarietà ed estendere l'’occupazione stabile, combattere la corruzione e l’'evasione fiscale, far ripartire gli investimenti pubblici e privati, definire una vera politica industriale, qualificare la contrattazione collettiva ed estendere universalmente le tutele sociali, di cittadinanza e il diritto alla formazione per tutte le persone.”
“L'Assemblea nazionale delle delegate e dei delegati Fiom-Cgil – che si terrà il 26 e 27 settembre a Cervia - deciderà in dettaglio le modalità della manifestazione. Definirà, inoltre, le proposte per la difesa e la qualificazione del nostro sistema industriale e manifatturiero. Proposte che saranno sostenute con la mobilitazione e sottoposte al Governo ed al Paese per chiedere le riforme necessarie - anche nel rapporto con l'Europa – al fine di far ripartire una nuova crescita ed una vera e stabile occupazione.”
“È il momento di mobilitarsi, un lavoro senza diritti è un ritorno all'800.”
 
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
 
Roma, 19 settembre 2014
 

sabato 20 settembre 2014

PIAGGIO: Lettera al Segretario Generale FIOM Maurizio Landini

All' attenzione del Segretario Generale Maurizio Landini.

Signor Segretario, 
siamo un gruppo di operai della Piaggio di Pontedera, iscritti e non, e ci rivolgiamo a lei per richiamare la sua attenzione e per esprimerle il nostro dissenso sulla gestione della Fiom avuta fino ad oggi riguardo all'azienda dove lavoriamo. Ci rendiamo conto che in questo momento ci sono moltissimi altri casi di aziende e lavoratori in condizioni ben piu' gravi e drammatiche della nostra dal punto di vista occupazionale. Ma, a nostro avviso, anche noi potremmo diventare presto un' emergenza infatti, nonostante la Piaggio non sia in crisi, come invece ci vogliono far credere perché' basta leggersi i bilanci degli anni passati per capire che non e' cosi', la crisi c'e', e' quella del lavoro, che ogni anno diminuisce. Sicuramente la crisi economica mondiale ha avuto riflessi sulle vendite, sopratutto negli ultimi anni, ma la Piaggio e' un' azienda in attivo, che ha guadagnato milioni di euro e che fino all' anno scorso ha distribuito dividendi agli azionisti. La questione e' che la dirigenza Colaninno, dal suo arrivo a Pontedera, ha progressivamente spostato le produzioni, dapprima delle lavorazioni meccaniche, ormai defunte, poi dei motori per finire ai veicoli completi, nei paesi asiatici, India, Cina e Vietnam. Produzioni che vengono commercializzate anche nei paesi occidentali. Nel 2012 sono stati importati 27000 motori e 44000 veicoli, dati aziendali. Le logiche conseguenze di questa strategia industriale crediamo le conosca bene: la notevole diminuzione degli occupati, l' aumento dei precari e dei ritmi di lavoro in estate, il contratto integrativo scaduto da piu' di due anni con il mancato pagamento del premio di produzione di 2400 euro, il ricorso sistematico alla cassa integrazione per settimane da settembre a gennaio e oltre, una nuova mobilita' all' orizzonte e negli ultimi due anni i contratti di solidarieta', tanto per non farci mancare nulla, che hanno fissato piu' di mille esuberi, con un bel risparmio per le casse aziendali e un aggravio per quelle pubbliche e le tasche dei lavoratori. Senza dimenticare che l' indotto che dava lavoro a centinaia di lavoratori e' quasi sparito, visto che la Piaggio utilizza ormai quasi esclusivamente fornitori esteri. La delocalizzazione lenta ma progressiva e' avvenuta e ancora continua indisturbata nell' indifferenza e nella compiacenza di istituzioni, sempre pronte a elogiare Colaninno, mezzi di comunicazione e sindacati subordinati. Ma anche la Fiom, secondo noi, ha una grave responsabilita', perche' non ha mai intrapreso decise azioni di contrasto e di lotta per porre dei limiti a questa politica, non ha mai quantomeno incalzato la Piaggio su questo aspetto, sia a livello locale che nazionale. A parte un piccolo numero di irriducibili delegati che provano ad opporsi, contrastati dall' azienda e dagli altri sindacati e senza il sostegno delle loro strutture provinciali e regionali, come in occasione del rinnovo della rsu quando si annunciavano ricorsi poi mai avvenuti. Il nostro futuro e' alquanto incerto e siamo molto preoccupati. Ma anche incazzati, perche' nonostante tutto, molti di noi si oppongono, senza alcun appoggio, alle decisioni aziendali e provano a difendere il proprio posto di lavoro e i propri diritti, come l' assunzione per 250 lavoratori da anni a part-time verticale. Siamo delusi dal suo operato degli ultimi mesi, dall' inerzia della Fiom e da molte scelte discutibili a livello nazionale. Come, tanto per fare un esempio, la ricerca di un dialogo con Renzi. Di cosa si vuol discutere, con chi nelle vicende di Pomigliano si schiero' con Marchionne? Che punto d' incontro si puo' trovare, con chi mette in discussione l' articolo 18 e tutto lo Statuto dei Lavoratori? La invitiamo pertanto a cambiare l' atteggiamento attendista e passivo della Fiom rispetto alla Piaggio, ad appoggiare, seppur tardivamente, le nostre iniziative di opposizione e di lotta, a sollecitare le strutture locali a svegliarsi dal loro mesto torpore, insomma a provare a invertire la tendenza prima che la situazione diventi irrimediabile e non dare gia' tutto per scontato. Il ruolo del sindacato, non si deve limitare a ratificare accordi al ribasso e contrattare ammortizzatori sociali ed esuberi, cose che purtroppo sta facendo anche la Fiom, non solo a Pontedera. Per queste cose ci sono gia' Fim e Uilm, bastano e avanzano. Le differenze che contraddistinguono la Fiom dagli altri sindacati si assottigliano sempre di piu' e i lavoratori una Fiom cosi' non la vogliono. Il ruolo della Fiom e' quello di difendere il lavoro, l' occupazione, il salario e i diritti di tutti i lavoratori. Non accontentarsi del bicchiere mezzo pieno, quando va bene, quando si barattano i posti di lavoro con flessibilita', salario e diritti. Per cercare, nell' attesa di una fantomatica ripresa economica ma sicuramente, lei lo sa bene, non dei posti di lavoro, di evitare di ritrovarsi in un futuro prossimo ai cancelli della fabbrica a portarci la sua solidarieta'. La solidarieta' non serve a chi non ha piu' un lavoro. "I più deboli hanno due diritti irrinunciabili senza i quali i più forti vincono sempre: la democrazia, cioè il voto e la partecipazione, e lo sciopero, cioè la ribellione che da individuale può diventare collettiva." Questa citazione di Don Milani e' ripresa da una sua risposta ad una lettera di un lavoratore. Ebbene noi abbiamo espresso il nostro voto democratico, allora perche' i delegati eletti e le loro lotte a fianco dei lavoratori non sono sostenuti dalla Fiom? 

UN GRUPPO DI LAVORATORI PIAGGIO
 

venerdì 19 settembre 2014

giovedì 18 settembre 2014

La riunione promessa

Riportiamo e pubblichiamo:

La riunione di oggi pomeriggio tra Azienda e RSU non ha portato i risultati attesi.
Per quanto ci riguarda quindi permangono ancora quelle motivazioni che ci hanno portato allo sciopero.
La questione pricipalmente affrontata è stata la gestione dei cali al dk7.
L'azienda non ha presentato alcun dato ufficiale relativo alle produzioni giornaliere del reparto e nessun approfondimento della questione come richiesto in origine.
L'Azienda ha continuato ad affermare di voler utilizzare le 7 giornate di PAR previste dall'accordo a tre squadre dichiarando che è la soluzione per lei più vantaggiosa, nonostante ci troviamo abbondantemente al di sotto della percentuale di riduzione d'orario prevista nell'accordo sulla solidarietà. In sostanza è emerso chiaramente l'obiettivo aziendale di voler disporre il più possibile anche dei contatori dei permessi dell'anno in corso.

Sulla questione dello sciopero a S. Piero - Michela Ruffa

Purtroppo la storia si ripete. Quando qualcuno si oppone al modo di far sindacato di Marco & Co. viene attaccato e infamato quotidianamente. Ora le visionarie e le bugiarde sono Silvia e Giada.
 
La verità è che se non sei "allineato" devi essere infamato e screditato così i lavoratori smettono di darti retta. L'obiettivo è quello di eliminare ogni interferenza che potrebbe provocare ribellione e far perdere al sindacato il controllo dei lavoratori.

Si attaccano i delegati più attivi e si crea tra i lavoratori l'idea che la RSU è divisa e non riesce a lavorare bene per colpa di questi. Si distoglie in questo modo l'attenzione dei lavoratori dal contenuto delle rivendicazioni che i delegati "disallineati" fanno.

Ora, la questione in Continental è semplice.

Da una parte c'è il sindacato di Marco & Co. che ha deciso di lasciare carta bianca all'azienda su tutto e non muove un dito per contrastare un'azienda che giorno dopo giorno leva pezzi di diritti acquisiti. Un'azienda che pretende di disporre di tutte le tue ferie e PAR e quindi tempo libero e famiglia, ti chiama a lavorare o ti lascia a casa informandoti all'ultimo minuto, aumenta i carichi di lavoro palesemente....

 Dall'altra parte ci sono un paio di delegate che cercano di contrastare questa politica aziendale coinvolgendo i lavoratori il più possibile, anche con azioni di sciopero. Sia chiaro, solo loro fanno questo all'interno dell'attuale RSU.
 
Marco & Co., non può permettere in Continental una linea sindacale che non sia la sua e sin dall'inizio del nuovo mandato contrasta con ogni mezzo l'azione delle due delegate, a partire dall'impedire loro di pretendere spiegazioni approfondite dall'azienda sulle mille questioni che tutti noi conosciamo bene.

Su quanto successo nei giorni scorsi, la cosa certa è che lo sciopero ha dato noia ai delegati che non lo hanno proclamato. Quindi prima hanno tentato di sabotarlo buttandola sulla questione della legittimità e sull'infondatezza dei motivi. Poi hanno cercato di aggiustare il tiro e di spostare l'attenzione sul NON ESSERE STATI AVVERTITI.

E' chiaro, la modalità di indire lo sciopero non gli è piaciuta perchè non hanno potuto organizzare le SQUADRE ANTI-SCIOPERO a partire dalla mattinata anziché all'ultimo minuto, ma il punto non è questo nonostante su questo abbiano incentrato un comunicato e fatto nascere una polemica infinita.

Il punto è che non hanno potuto controllare Giada e Silvia, di conseguenza i lavoratori, e la protesta è partita perchè obiettivamente i motivi per fare sciopero ci sono, tutti i giorni!

Dovendo poi recuperare terreno hanno cercato di screditare e di infamare Giada e Silvia e, per far dimenticare ai lavoratori che i motivi per scioperare ci sono, hanno cercato di spostare la discussione sul quesito "DOVEVANO AVVERTIRLI O NO?".

Penso che per il prossimo sciopero, la questione del pre-avviso alla RSU si possa tranquillamente superare, anche solo per non dare pretesti a nessuno di scrivere altri comunicati vergognosi come quello del 17 settembre a firma RSU (e non ci spendo volutamente altre parole). Non credo che Giada e Silvia abbiano paura di esternare le proprie posizioni e intenzioni al resto della RSU.

La cosa che più conta ora è che i lavoratori hanno risposto allo sciopero perché stanchi dell'immobilismo della RSU targata Marco & Co e sanno di poterlo fare ancora. I lavoratori hanno accolto lo sciopero proclamato da Giada e Silvia come unico barlume di protesta di fronte a tale immobilismo.

Ora abbiamo tutti la consapevolezza che da qui in avanti c'è qualcuno in azienda che ci sostiene e organizza le nostre proteste e risponde all'azienda dove gli altri non lo fanno.
 
Brave ragazze, siamo con voi!.

 Michela Ruffa

mercoledì 17 settembre 2014

"Lo sciopero come diritto individuale ad esercizio collettivo è un dogma fondato sulla ragione" - Gino Giugni

Riceviamo e pubblichiamo questo comunicato:

Quel che è successo dal momento della proclamazione dello sciopero di ieri in poi, a nostro avviso, è molto grave e mai si era verificato prima d'ora.
Contro quello sciopero sono state date informative false ai lavoratori.
Prima si è detto ai lavoratori che lo sciopero non era legittimo perché non indetto dalla RSU dopodiché si è venduta la notizia che sull'informativa dei volumi è prevista una riunione per cui lo sciopero su quella questione non era motivato.

Tanto per essere chiari, lo sciopero è un diritto individuale dei lavoratori sancito dalla Costituzione Italiana ed è ASSOLUTAMENTE LEGITTIMO sia che a proclamarlo sia l'intera RSU, sia che lo proclami un singolo delegato o addirittura i lavoratori stessi. Dire che lo sciopero non è legittimo perché non a firma dell'intera RSU è falso, pretestuoso e fa sì che si insinui il dubbio tra i lavoratori con lo scopo di rendere inefficace lo sciopero stesso.

I MOTIVI PER INDIRE LO SCIOPERO C'ERANO O NO? Lo sciopero è stato indetto contro l'azienda che decide per conto suo e non consente la discussione alla RSU TUTTA. E' un dato di fatto documentabile che alle richieste di incontro per chiarimenti sulle questioni sollevate circa quindici giorni fa l'azienda non ha dato risposte, continua a fare come vuole e non ha ancora convocato la RSU. Quindi i motivi per indire sciopero c'erano e ci sono ancora.
In quanto alla riunione già prevista che renderebbe immotivato lo sciopero chiariamo che si tratta di una "promessa" di organizzare un incontro fatta ieri da un delegato dopo che noi abbiamo contestato il modo in cui (non) stiamo gestendo le questioni all'interno della RSU. Tra l'altro la promessa è per un incontro di discussione su un solo punto marginale delle diverse questioni sollevate.

A parte le falsità dichiarate ieri, cosa ancora più grave è stato vedere alcuni delegati urlare nei corridoi contro i lavoratori in sciopero e schierati quasi in squadra anti-sciopero. Ricordiamo soprattutto ai nuovi delegati che di fronte ad uno sciopero, anche se indetto direttamente dai lavoratori, intanto si esce tutti, delegati per primi! Chi non condivide le motivazioni è assolutamente legittimato a rendere pubblica la propria posizione ma intanto si esce tutti e soprattutto non si lavora contro lo sciopero gettando in pasto ai lavoratori informazioni fasulle e devianti.

A prescindere da tutto, in particolar modo in produzione lo sciopero è riuscito!


17 settembre 2014                        
Silvia Cini RSU, Giada Garzella RSU

martedì 16 settembre 2014

COMUNICATO DI SCIOPERO

Pubblichiamo il comunicato di motivazione dello sciopero di questa mattina:


L'esempio dei "timbrini" e degli ultimi cali di volumi che hanno interessato il dk 4 e il dk7 sono l'ennesima dimostrazione di come su tante questioni ci sia la volontà chiara di non dare risposte e far passare le cose come già definite.

Sulla prima questione non ci risulta infatti ci sia stata alcuna convocazione ufficiale della RSU da parte dell'azienda, anzi, l'azienda non ha risposto alla nostra richiesta di chiarimenti di un paio di settimane fa. Ci risulta solo un rapidissimo e molto sbrigativo passaggio, senza possibilità di discussione, fatto dall'azienda alla fine di una riunione per una questione diversa.
Ad oggi non esiste nessun verbale e nessun comunicato della RSU, né nuova né uscente, che riporti ufficialmente ai lavoratori la questione. Le uniche informazioni, tra l'altro anche contrastanti, le abbiamo raccolte nei corridoi.
Anche sulla seconda questione l'azienda è passata oltre e non ha risposto alla nostra richiesta di approfondimenti.

Le due questioni, in sostanza, sono accomunate da un metodo preciso messo in pratica dall'azienda che ci nega qualsiasi possibilità di discussione impedendoci di accedere alle informazioni.
Ovviamente negandole a noi, le nega al tempo stesso ai lavoratori.

Pertanto prendiamo atto che, da parte dell'azienda, c'è la precisa volontà di delegittimare la RSU e non assumere posizioni ufficiali in merito di fronte a tutti i suoi componenti.
Prendiamo anche atto che c'è la volontà, da parte di alcuni membri della RSU, di continuare a "tamponare" la situazione glissando volutamente sull'argomento e andando avanti come se niente fosse.

Noi invece non siamo disposti ad accettare atteggiamenti così fasulli e prepotenti.
Per noi i metodi sindacali non possono essere quelli "da barrino", non possiamo accettare che i lavoratori non siano coinvolti nelle questioni e che l'informazione passi in pillole e in forma verbale col testa\testa.

Rivendichiamo pertanto la possibilità di avere accesso alle informazioni e quindi poter discutere sugli argomenti.
Rivendichiamo la possibilità di dire la nostra, poter informare i lavoratori e quindi prendere una posizione consapevole di fronte a loro.

A queste ragioni si aggiunge l'atteggiamento dell'azienda che, da un po' di tempo a questa parte, si preoccupa molto delle forme ma tralascia i contenuti, condizionando il modo di lavorare nei reparti arrivando addirittura ad indicare il normale dialogo tra colleghi come un comportamento scorretto e sconveniente.
Per questi motivi  indiciamo:

1 ora di sciopero a fine turno per tutti i turni presenti stamani in azienda nello stabilimento di S. Piero.

16 settembre 2014
    
Silvia Cini RSU
Giada Garzella RSU

lunedì 15 settembre 2014

COLLETTI CHIUSI...mi raccomando!!

Stamani due lavoratori sono stati richiamati dal proprio responsabile di reparto ed avvisati che riceveranno una contestazione disciplinare perchè non avevano agganciato l'ultimo bottone della cappina, per intenderci quello che chiude il collo.

Tale presa di posizione su una questione del genere è per noi inaccettabile pertanto invitiamo l'azienda ad intervenire e a dar risposte sulle questioni importanti anzichè perder tempo con queste dimostrazioni di forza che non giovano a nessuno.

Riunione su Polizza Sanitaria del 12 settembre

Si è svolta venerdì scorso la riunione tra la RSU e l'azienda su problemi legati alla nuova polizza sanitaria.
La discussione, che ha visto la partecipazione telefonica del broker aziendale, ha toccato vari punti.
Molte le critiche mosse al servizio offerto finora e molti i disservizi evidenziati, dalle mancate risposte alle mail dei lavoratori alle risposte diverse ricevute dai lavoratori sulla medesima questione per arrivare infine al trattamento "confuso" dei rimborsi.
La riunione si è conclusa con l'impegno dell'azienda e del broker a lavorare in un'ottica di miglioramento nell'intento di eliminare i disservizi denunciati sopra.
Si prevede perciò di riaggiornarsi tra circa un mese in un'incontro dedicato al quale parteciperà anche il personale della compagnia assicuratrice.

Nota Fiom su contribuzione Inps

In relazione al contenuto di voci - e anche volantini Fim diffusi in alcuni territori - su trattenute che verranno effettuate nel mese di settembre a lavoratori e lavoratrici a favore dell'Inps, a seguito della Legge Fornero, per Fondi di solidarietà finalizzati a sostenere lavoratori di settori attualmente non coperti dalla Cassa Integrazione, la Fiom precisa che i lavoratori e le lavoratrici metalmeccanici non sono interessati a tali trattenute.
Infatti:
- per i dipendenti delle imprese artigiane si sta definendo un Fondo specifico nella bilateralità,
- per i lavoratori delle piccole, medie e grandi aziende del settore già viene effettuata la trattenuta per il finanziamento della Cassa integrazione guadagni ordinaria e straordinaria.
Quindi, le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici non sono interessati da questa trattenuta in quanto già versano all'Inps la contribuzione per Cigo e Cigs, e per gli artigiani ci sarà uno specifico fondo.
A tali trattenute sono interessati i dipendenti delle aziende di altri settori precedentemente non coperti dalla Cassa integrazione, indicati dalla Legge Fornero (art.3, Legge 92 del 2012).

Ufficio sindacale Fiom Nazionale
Roma, 11 settembre 2014

http://www.fiom-cgil.it/

sabato 13 settembre 2014

Sciopero? Si, ma per cosa?

http://m.controlacrisi.org/notizia/Lavoro/2014/9/12/42278-sciopero-generale-meno-proclami-e-piu-fatti-come-i-facchini/

   Qualsiasi sciopero dovrebbe essere indetto col fine di ottenere un risultato, preventivamente concordato con gli interessati, ovvero i lavoratori. Finché tale obbiettivo non è raggiunto, lo sciopero non dovrebbe essere interrotto, a meno che non siano gli stessi interessati a ritenere di aver comunque ottenuto un risultato intermedio accettabile.

   Oggi tutto questo è pura fantascienza: gli scioperi (sempre che qualcuno si decida a indirli) sono di proprietà delle segreterie sindacali, il resto è fuffa. E soprattutto vengono poi strumentalizzati per ottenere più potere per le organizzazioni sindacali, quindi - ancora - le loro segreterie, unico organo decisionale, alla faccia della democrazia.

   E' questo che va cambiato, radicalmente: è indispensabile una piattaforma unitaria costruita dal basso, sostenuta da tutte le organizzazioni indipendenti, contro le scelte anti-operaie di Renzi e del Pd (Pdl) e contro chi non trova il coraggio di opporvisi coi fatti o - peggio - non vuole.

giovedì 11 settembre 2014

Riunione su polizza sanitaria

E' prevista per domani una riunione per discutere dei problemi legati alla nuova polizza sanitaria.

mercoledì 10 settembre 2014

Sciopero generale ora!

CGIL se ci sei batti un colpo

Occorrerebbe forse un tavolino a tre gambe e una seduta spiritica per riuscire a scoprire che fine ha fatto la Cgil di fronte all'inarrestabile aggressione alla condizione di lavoratrici, lavoratori, giovani e pensionati!
Cosi, mentre la situazione economica e sociale del paese precipita ogni giorno di piu, crollano salari e pensioni, cresce la disoccupazione, la precarietà è condizione generale ed il governo Renzi persegue con più accanimento la stessa politica dei precedenti governi fino a mettere in discussione lo statuto dei lavoratori, bloccare i contratti dei pubblico impiego e tagliare pesantemente la spesa pubblica e sociale, manca una risposta adeguata del sindacato più grande di questo paese.
Nonostante la drammaticità di quanto accade, nonostante l'evidente fallimento delle politiche dei governi dell'austerità, compreso quello Renzi che ci ha portato nuovamente in recessione, si preannuncia l'ennesima iniziativa di sabato, l'ennesima adunata destinata a produrre solo passività e rassegnazione tra lavoratori e quadri militanti.

LA CGIL DEVE ROMPERE CON IL PD E CON RENZI

Ci vuole lo sciopero generale come primo atto di un percorso, che deve partire dai luoghi di lavoro, per la ripresa di un lungo conflitto sociale che ricostruisca la credibilità , il senso e l'efficacia del sindacato e delle lotte e che possa consentire di ottenere risultati concreti per la condizione dei lavoratori, dei giovani, dei pensionati.
È necessario che la Cgil proclami lo sciopero generale, rompendo ogni subordinazione al partito democratico, a Renzi ed al suo governo dell'austerità, con un appello a tutti i sindacati per costruire un percorso partecipato e condiviso su una piattaforma con poche, chiare ed unificanti parole d'ordine in grado di garantire la necessaria continuità e determinazione alla lotta:

- SALARIO E REDDITO
- PENSIONI DI NUOVO A 40 ANNI DI CONTRIBUTI
- RIDUZIONE DEGLI ORARI DI LAVORO A PARITA' DI SALARIO PER CREARE  OCCUPAZIONE
- DIFESA DELLO STATUTO DEI LAVORATORI

Le centinaia di lotte che attraversano il paese devono essere unificate, devono avere il pieno sostegno del sindacato e devono trasformarsi in battaglia generale. Se si vuole lottare contro il governo e le sue politiche bisogna scioperare nei luoghi di lavoro e bloccare il paese!

RACCOGLIAMO L'APPELLO DEI MOVIMENTI SOCIALI, BLOCCHIAMO IL PAESE E I POSTI DI LAVORO

La Cgil si apra al rapporto con tutte le soggettività e le realtà sociali che lottano per i diritti e i bisogni negati, che lottano contro le grandi opere e le devastazioni ambientali. I soldi ci sono ma vengono spesi per armamenti, opere inutili, per foraggiare un sistema clientelare e corrotto, per arricchire i soliti noti.

Raccogliamo l'appello che arriva dai movimenti dalla Val Susa: BLOCCHIAMO IL PAESE!
Il sindacato è un'altra cosa – Opposizione Cgil
#SCIOPEROGENERALEORA #17S #CONTROVERSO

https://docs.google.com/file/d/0B-cesRamX5sqN2ZGd2I3Q0ZNdW8/edit

martedì 9 settembre 2014

Cali al Dk4 e Dk7

Siamo venuti a conoscenza del fatto che l'azienda abbia informato la RSU di cali di volumi e conseguenti riorganizzazioni dei turni . In particolare i cali interessano i reparti Dk4 e Dk7 rispettivamente per 196 mila pezzi e di 170 mila pezzi, da settembre fino alla fine dell'anno.

L'azienda ha deciso quindi di riorganizzare i reparti in questo modo:

- Dk4: passa da 2 ad un turno coi CdS a partire dalla prossima settimana e per la durata di un mese;
- Dk7: attualmente su 3 turni, si fermerà il 12 e il 26 di settembre con l'utilizzo dei PAR come da accordo su 3 turni.

Trattandosi di una comunicazione di cali consistenti, riteniamo che la questione avrebbe meritato un approfondimento ed una discussione seria soprattutto sul reparto Dk7 dove l'azienda ha deciso di utilizzare le giornate di PAR anziché i CdS. 
Purtroppo siamo a constatare, almeno per quello che ci è dato sapere e in assenza di altre informazioni ufficiali, l'ennesima comunicazione da parte dell'azienda a "giochi" ormai fatti e decisi.

Pensiamo non si possa continuare ad accettare passivamente le comunicazioni e le decisioni aziendali. La RSU pretenda per lo meno una discussione approfondita.

domenica 7 settembre 2014

DALLA PIAGGIO - Ai lavoratori PTV e CT: non esistono scorciatoie


La vostra rabbia è più che giustificata, anche per quest’anno la Piaggio vi ha spremuto chiedendovi sacrifici in cambio di nessuna certezza. 
Ricordiamoci che le linee di montaggio sono riusciti a farle andare di sabato soprattutto grazie a voi. 

Ma questi avvenimenti,che accadono regolarmente ogni anno, non possono generare solo la rabbia e la delusione delle ultime settimane, dobbiamo tutti insieme prendere coscienza e trasformare questi legittimi sentimenti in qualcosa di costruttivo. 
Dovete prendere consapevolezza che una forza ce l'avete, la sola su cui fare affidamento per investire sul proprio futuro, e che questa forza è al massimo quando la Piaggio ha più bisogno di voi, quando i capetti vengono a chiedervi con la faccetta cortese di venire il sabato. 

E’ allora che dovete agire e usare questa forza insieme ai vostri compagni di lavoro, con lo sciopero, che è si` un sacrificio, ma anche la sola arma per affermare i nostri diritti e la nostra dignità.

Gli scioperi di questi mesi, anche se sono serviti come resistenza al peggioramento, non hanno portato ai risultati che vogliamo. Pero`, per la partecipazione e soprattutto per la chiarezza delle rivendicazioni, sul precariato come su tutti gli altri problemi, hanno gettato le basi per cambiare e ricostruire relazioni sindacali serie che mettano al centro delle trattative i veri interessi dei lavoratori. 

Un cambiamento che non lascia spazio ai molti parassiti che continuano a campare sulle nostre spalle, e per questo motivo cercano ancora di contrastarlo. 

L’ultimo sciopero ha fatto paura a molti, all’azienda e a chi le regge mano. 
Se, al momento opportuno, riprenderemo gli scioperi con la stessa partecipazione, avremo buone possibilità di aprire finalmente una trattativa con quest’azienda e ottenere i risultati che rivendichiamo.

RSU FIOM PIAGGIO
 
 

sabato 6 settembre 2014

In evidenza...

Invece di pensare ai timbrini L' azienda deve preoccuparsi di metterci in condizioni di lavorare meglio e bene se vuole " profitto" prodotto buono. E non lasciare le linee cadenti, abbrocciando manutenzioni farlocche. Le linee non vanno. Le macchine hanno bisogno di manutenzione. Ma noi non abbiamo a scorta nemmeno un cavo da 20€ a scorta per il FR. Sono due settimane che quel ca.....o di macchina ha necessità di sostituire un cavo multipolare... quanto costerà mai 50€ a dir tanto??????? Ci sono macchine che scartano e si fermano per ore PER UN SENSORE DA 5 € Ma stiamo scherzando????? Tutto allo sfascio... altro che TIMBRINI. Guardate i dati dei target.

http://ilfoglio-bianco.blogspot.it/2014/09/sui-timbrini-in-cr-azienda-latitante.html

venerdì 5 settembre 2014

Sui TIMBRINI in CR: azienda latitante

Stiamo ancora aspettando che l'azienda soddisfi la richiesta e conceda alla RSU una data per permetterci di approfondire e comprendere la questione sui "timbrini".
Giada Garzella
http://ilfoglio-bianco.blogspot.it/2014/08/le-ultime-sui-timbrini.html

E' passato più di una settimana dalla richiesta di incontro all'azienda e non c'è stata ancora nessuna risposta e nessuna data fissata per la discussione. Non siamo disposti ad accettare che l'azienda faccia finta di niente su questioni così importanti.

giovedì 4 settembre 2014

Tragedia all'Ilva, operaio muore mentre ripara i binari: proclamato lo sciopero immediato

L'uomo stava lavorando sul luogo dell'incidente dei giorni scorsi, quando un carro siluro che trasportava 200 tonnellate di ghisa incandescente è deragliato.

http://bari.repubblica.it/cronaca/2014/09/04/news/morto_ilva-94987007/

Il prezzo della propaganda







di Sergio Bellavita - Bisogna tornare a lottare!

Eravamo stati sin troppo teneri con coloro, tra cui Landini, che avevano incensato Renzi per gli 80 euro. Non solo perché come era evidente il saldo sarebbe stato negativo tra il dare e l'avere anche per coloro che beneficiavano di quel provvedimento, considerato l'aumento di tasse, servizi e balzelli vari dopo la finta cancellazione dell'imu.
Gli 80 euro erano il prezzo da pagare alla avida macchina di propaganda del regime renziano. Una semplice partita di giro che, ci permettiamo di dire, ovviamente sarebbe stata messa tutta a carico dei lavoratori e delle lavoratrici.
Con un'astuta e bieca manovra tipicamente padronale, Renzi con quell'operazione intendeva dimostrare l'inutilità del sindacato e incassare i benefici elettorali del benefattore di turno!
Oggi il conto viene presentato a tutti, in primis agli stessi dipendenti pubblici tartassati dalla progressiva implementazione della riforma Madia e a cui viene detto: "avete già goduto con gli 80 euro"!!!
Ma il conto e' salato per tutto il mondo del lavoro per cui è sempre aperta la stagione dei contratti peggiorativi o di un blocco totale della contrattazione.
E' evidente che l'ennesimo stop ai contratti del pubblico impiego vuole sancire la fine del contratto nazionale. Ora bisogna mobilitarsi. Serve come non mai uno sciopero generale, finalmente unificante e liberatorio! Bisogna tornare a lottare!

Scuola - Comunicato lavoratori autoconvocati







Resoconto assemblea dei lavoratori autoconvocati della scuola - 1° settembre 2014
 
L'assemblea organizzata lunedì 1º settembre dai lavoratori autoconvocati della scuola ha avuto un ottimo livello di partecipazione e molti sono stati gli interventi di docenti ed ATA, precari e di ruolo, appartenenti a differenti sigle sindacali, preoccupati dalle promesse/minacce avanzate nelle scorse settimane da Renzi e della ministra Giannini. 

Questa preoccupazione si è tradotta nella presa d'atto da parte dei partecipanti dell'assoluta necessità di mettere in campo un più elevato ed incisivo livello di mobilitazione per rispondere al governo su questioni come l'eliminazione delle supplenze per i precari, il rinnovo del contratto, la differenziazione pseudo-meritocratica dei docenti in tre livelli, il taglio delle tasse alle private... 

In particolare moltissimi interventi hanno sottolineato la necessità di avviare il percorso per la costruzione di uno sciopero generale, finalmente unitario, di tutte le componenti della scuola e di tutte le sigle sindacali. 

Le indicazioni dell'assemblea dei lavoratori autoconvocati della scuola, scaturite dagli interventi sono: 


- costruzione di una grande assemblea generale della scuola a Roma, che si terrà probabilmente il 15 settembre, per il lancio di uno sciopero unitario. 

- costruzione dopo l'assemblea generale, di assemblee autoconvocate nei diversi territori e nelle singole scuole da organizzare sulla stessa piattaforma dell'assemblea per la preparazione dello sciopero unitario. 

- il gruppo di continuità definito nelle precedenti assemblee, allargato ai collegh@ interessati ad impegnarsi nel percorso, si occuperà della costruzione del volantino per l'assemblea del 15 e di un documento da far girare e da presentare nei collegi docenti e nelle assemblee a scuola. 

- la data per uno sciopero generale unitario dovrà ovviamente essere stabilita nell'assemblea del 15 settembre, ma molti interventi dell'assemblea hanno già indicato come data possibile venerdì 10 ottobre, giorno scelto dagli studenti per la loro mobilitazione nazionale. 
Questa giornata potrebbe essere ideale per sancire l'alleanza tra lavoratori e studenti della scuola e su di essa stanno convergendo tra gli altri i lavoratori di quota 96 ed i precari che hanno organizzato l'iniziativa del 29. 
Abbiamo quindi la possibilità di lanciare uno sciopero ed una mobilitazione di massa, realmente trasversale ed unitaria, contro le politiche scolastiche del governo Renzi. Infine l'assemblea rimane in attesa dei contenuti 
della riforma del governo Renzi per prendere una posizione più adeguata in merito. 
 
lavoratori autoconvocati scuola
 

martedì 2 settembre 2014

Prima riunione della RSU con i segretari: punti di discussione

La riunione di insediamento della nuova RSU che si è svolta lo scorso 7 Agosto ha visto la presenza di tutti i componenti e dei Segretari provinciale e regionale Fiom.
In mancanza di un verbale ufficiale riportiamo i punti salienti di quella discussione che alla fine si è conclusa con un niente di deciso e di formalizzato.

La discussione si è aperta sulla necessità di fare un punto zero e provare a ripartire con un percorso nuovo ma di fatto è sembrato continuare ad esserci la volontà di ripartire riconfermando le vecchie condizioni e i vecchi metodi.

Da parte nostra c'è la massima apertura e disponibilità nel caso si voglia istituire una segreteria interna alla RSU i cui componenti abbiano tutti pari dignità e riconoscimento di fronte all'Azienda e alle Segreterie. Questo è ciò che prevede "Il Regolamento di funzionamento della RSU" che affida alla segreteria in questione compiti per così dire d'ufficio e di coordinamento per cui non dobbiamo inventarci niente di nuovo. I regolamenti in merito già ci sono, basta solo applicarli.
Questo è ciò che sosteniamo e che abbiamo sostenuto durante quella riunione.

Siamo invece contrari ad individuare un "responsabile politico" che gestisca i rapporti in RSU e tra la RSU, l'Azienda e le Segreterie.
Siamo contrari all'idea di un' unico interlocutore, chiunque esso sia, perchè non ci piace che una persona sola possa costituire nel tempo un rapporto univoco con le parti, un rapporto per così dire "preferenziale".

Durante la riunione, nonostante le elezioni siano già chiuse, è stata sollevata anche la questione degli RLS (rappresentanti sicurezza lavoratori):
La legge, per numero di dipendenti ce ne concede 3 e 3 sono stati eletti.
La "condizione di miglior favore" racconta di altri 3 RLS che sarebbero eventualmente concessi dall'azienda per "garantire" una miglior copertura delle due sedi.
Già prima delle elezioni l'argomento era stato affrontato e noi avevamo manifestato la nostra disponibilità ad eleggerne 6 a patto che i 6 risultassero i più rappresentativi, quelli cioè che avessero preso più voti.
Le regole decise dalla Segreteria FIOM per l'elezione degli RLS hanno tuttavia portato ad avere solo i 3 RLS quindi ad oggi, ad elezioni chiuse, non si capisce come si potrebbe aumentare il numero degli RLS legittimati dai lavoratori se non annullando le elezioni.
Noi siamo per considerare chiuso il capitolo elezioni ed andare avanti.

La discussione ha toccato poi in maniera marginale anche la questione della delegazione trattante, "organo" con potere contrattuale interno alla RSU previsto dai regolamenti ma che a nostro avviso dovrà consentire la più ampia partecipazione senza l'esclusione di nessuno dei componenti.

Arrivati a questo punto e visti i trascorsi quindi per NOI è più che mai essenziale e opportuno ripartire dalle regole e questo anche nel rispetto di quei delegati che si affacciano per la prima volta al panorama sindacale.
Per questo pensiamo che sia necessario abbandonare i vecchi metodi di "gestione della RSU" se, come si dice, si vuole veramente dare un segnale nuovo.

lunedì 1 settembre 2014

Paolo riprende lo sciopero della fame alla Lucchini

Sabato 30 Agosto 2014

L’ estate è quasi terminata e la situazione dello stabilimento Lucchini di Piombino è sempre più drammatica.
Dopo lo spegnimento dell’ altoforno, avvenuto nell’ aprile scorso, adesso si è fermata anche la cokeria. In pratica migliaia di persone vivono tra contratti di solidarietà, pochissimi giorni di lavoro ed il buio davanti. Nessuna delle promesse del Governo è stata mantenuta: l’ impegno a non spegnere l’ altoforno, l’arrivo della Concordia a Piombino e lo stesso accordo di programma appare di difficile e lunga applicazione. Forse addirittura una grande scatola vuota. Fin troppo facile constatare che Piombino e i suoi lavoratori sono stati traditi e abbandonati, senza scrupoli. Anche la proposta di acquisto dello stabilimento da parte del gruppo indiano
(ammesso che vada in porto) non può essere la soluzione definitiva, in quanto assicurerebbe il rientro in fabbrica solo a 700 persone, riassunte probabilmente, dietro un rigida selezione che una volta si definiva padronale, con diritti e salari da terzo mondo. Adesso occorre affermare una sola cosa: ci possiamo salvare soltanto tutti insieme. Non è accettabile una soluzione per alcuni, mentre altri restano nell’ incertezza; così scateneremmo solo una guerra fra poveri. L’unico percorso condivisibile è quello che assicura lavoro stabile, con la salvaguardia dei diritti acquisiti per tutti, lavoratori diretti e dell’ indotto. Senza perdere neanche un posto di lavoro.
Questo si può ottenere in un solo modo: tornando a produrre acciaio allo stabilimento di Piombino. Se per questo occorre che lo Stato riacquisisca, anche solo in parte, la fabbrica, si pretenda che lo Stato lo faccia, con forte determinazione. Dopo promesse tradite e colossali prese in giro, è fin troppo chiaro che solo la mobilitazione e la lotta dei lavoratori di tutto il territorio, può servire a non far chiudere Piombino. Ecco perché da subito bisogna organizzare iniziative talmente forti e durature da far diventare il caso della siderurgia di Piombino un’emergenza nazionale. Io sono solo un lavoratore (iscritto alla FIOM) di 54 anni che dal 1980 lavora nella fabbrica di Piombino. Non ho altro modo di esprimere la necessità dei riprendere la lotta per i nostri diritti e per il lavoro, se non quello di mettermi in gioco personalmente. Per cui dalle ore 8.00 di sabato 30 agosto alle ore 8.00 di lunedì 1° settembre sarò all’ingresso della città di Piombino, nell’ aiuola pubblica  all’ ingresso della SOL, facendo lo sciopero della fame. Sarà banale,ma è vero: chi lotta può perdere, ma chi non lotta ha già perso!!  E se si perde questa  volta, lasceremo alle nuove generazioni un futuro di miseria e disperazione.


Castagneto C.cci 14 agosto 2014

Paolo Francini