domenica 15 aprile 2018

CONTINENTAL: PUNTO DI VISTA USB SULL'IPOTESI DI ACCORDO PREMIO QUALITÀ



IPOTESI DI ACCORDO SUL PREMIO QUALITÀ: MANTENIAMO IL NOSTRO GIUDIZIO NEGATIVO 

Dopo aver preso visione dell'ipotesi di accordo ad integrazione del premio Qualità che la Rsu e le segreterie FIOM e FIM stanno distribuendo ai lavoratori in assemblea, non possiamo far altro che confermare quanto già espresso nel nostro precedente comunicato.

L'integrazione mette solo una toppa ad un accordo che continua a rimanere a completa gestione dell'azienda, in quanto l'obiettivo e la conseguente definizione dei parametri da prendere a riferimento per l'erogazione del premio sono decisi di anno in anno esclusivamente dall'azienda.

Nei prossimi giorni i lavoratori saranno chiamati a pronunciarsi tramite referendum su tale integrazione ma, essendo la sua accettazione vincolata all'accettazione della cifra "forfettaria" di 190 euro a titolo di premio per questo anno, é evidente che i lavoratori non avranno la possibilità di fare una valutazione obbiettiva dell'accordo e di conseguenza la scelta sarà necessariamente condizionata, praticamente obbligatoria.

Per queste ragioni manteniamo il nostro giudizio negativo su come é stata gestita la vicenda e sul contenuto dell'ipotesi di accordo.

15 aprile 2018

USB Continental 

mercoledì 11 aprile 2018

La Rsu Continental dice DI ESSERE CONVINTA che l'azienda stia interpretando male l'accordo sul premio Qualità.....

Tralasciando il fatto che:
1. nella sua prima parte questo comunicato è incomprensibile e non da gli strumenti per capire che premio avremmo dovuto prendere e perché esattamente l'azienda  non voglia erogarlo;
2. al comunicato non viene allegato il testo dell'ccordo  come trasparenza vorrebbe;

LE CONCLUSIONI SONO CHIARISSIME:

"La Rsu è convinta che l'attuale interpretazione dell'accordo da parte dell'azienda non sia rispettosa dell'accordo stesso...."


PREMIO QUALITÀ: comunicato USB Continental


PREMIO QUALITÀ: ESEMPIO DI INADEGUATEZZA SINDACALE

La questione del premio Qualità mette in evidenza ancora una volta l'inadeguatezza di questa delegazione sindacale:

PROBLEMA DI CHIAREZZA E TRASPARENZA
Da quanto comunicato da RSU e segreterie non si riesce a capire esattamente quale sia il problema, ossia che premio avremmo dovuto prendere, perché l'azienda stia negando questo premio e se veramente può permettersi di farlo.
Si elencano sigle ma senza definirne il significato, senza dire come viene definito l'obiettivo, quale sia il premio secondo la vecchia definizione e quale secondo la nuova definizione imposta dall'azienda. Le conclusioni in fondo al primo comunicato invece sembrano chiare: "la RSU è convinta che l'azienda stia interpretando male l'accordo"....allora perché la rivendicazione non è stata altrettanto chiara e decisa?
In effetti quando si scrivono comunicati fumosi, incomprensibili e vaghi  il motivo è solo uno: lasciarsi margine per poter aggiustare le cose coi lavoratori e non dar loro strumenti per potersene accorgere. 

PERCHÉ L'AZIENDA PUÒ PERMETTERSI DI GIOCARE SULLE DEFINIZIONI
1. L'allegato dell'accordo del 2003 che definisce il premio di qualità in realtà  non è assolutamente chiaro. Non viene infatti definito in modo univoco cosa siano i pezzi scarti e la definizione dell'obiettivo è lasciata all'azienda. L'erogazione del premio è pertanto completamente arbitraria e lo dimostra quello che è successo quest'anno.
2. La questione del premio qualità è solo un altro esempio di come l'azienda provi quotidianamente a rosicare i nostri diritti e non sarà l'ultimo finché non si porranno paletti chiari con rivendicazioni chiare e perseguite fino in fondo e dove i problemi dei lavoratori sono anteposti a quelli dell'azienda. Al contrario inseguire e assecondare le esigenze aziendali come puntualmente succede da anni a questa parte, indebolisce le azioni sindacali e i lavoratori mentre rende l'azienda sempre più forte.

Accettare continuamente  il "compromesso" facendo poi decidere i lavoratori se accettarlo o meno può in apparenza dare l'idea di una delegazione che ha saputo affrontare e risolvere il problema col coinvolgimento dei lavoratori.
Nella realtà non cambia il senso di un accordo approssimativo e scritto male e mette in evidenza ancora una volta l'incapacità di costruire percorsi sindacali efficaci che garantiscano e tutelino i lavoratori dall'arbitrio e dalle pretese dell'azienda.
Per queste ragioni la responsabilità della decurtazione del premio è tutta da imputare alla Rsu e alle segreterie confederali e non può in alcun modo essere trasferita ai lavoratori col voto per alzata di mano in assemblea.

Pisa, 10 aprile 2018
USB Continental

giovedì 5 aprile 2018

ANCORA MORTI SUL LAVORO: DOMANI 2 ORE DI SCIOPERO INDETTO DA USB

In Continental sono indette 2 ore di sciopero a fine turno a partire da domani e a seguire per tutti gli altri turni. Il coordinamento USB Continental ha provveduto ad inviare regolare comunicazione di sciopero all'azienda.

Ancora morti sul lavoro, USB: se lo Stato non interviene lo faranno i lavoratori. Il 6 aprile 2 ore di sciopero nazionale del settore privato


Quella degli omicidi sul lavoro è una strage continua a cui occorre rispondere chiamando i lavoratori alla mobilitazione. Anche oggi a Crotone ci sono stati due omicidi in un cantiere mentre un altro operaio versa in gravi condizioni. Giuseppe Greco, 51 anni, e Dragos Petru Chiriac, 35, dipendenti della Crotonscavi, sono stati travolti dal crollo di un vecchio muro di contenimento durante i lavori per un appalto stradale da 800mila euro del comune di Crotone (fondi Pisu). Mario De Meco, 56 anni, è invece ricoverato in condizioni gravissime per le fratture al bacino e la rottura della vescica.

Di fronte alla totale assenza di prevenzione e alle nefaste leggi che hanno deresponsabilizzato i datori di lavoro, ridotto la possibilità di effettuare controlli da parte degli organi ispettivi, con personale ormai ridotto al lumicino, alle ridottissime risorse economiche che lo stato destina ai servizi di prevenzione delle ASL, spesso anch’essi privi di personale, alle folli regole che impediscono lo sciopero in settori importanti del mondo del lavoro anche in presenza di questi gravi fatti, i lavoratori non possono che reagire additando i veri responsabili di queste stragi: i governi e i parlamenti che hanno consentito queste leggi e favorito la strage.

Dall’inizio dell’anno sono ormai 154 gli omicidi sul lavoro e decine di migliaia gli infortuni.

Precarietà, mancanza di investimenti per la prevenzione e formazione sulla sicurezza, leggi scellerate che favoriscono il padronato e mettono a rischio l’incolumità dei lavoratori, sono da combattere con determinazione.

Come USB lavoro Privato abbiamo fatto scioperi locali, nazionali, presidi, manifestazioni,  ma evidentemente non sono stati sufficienti.

Chiediamo al nuovo parlamento di fermare la strage e modificare le leggi liberticide che la consentono e di riconsegnare il diritto di sciopero a tutti i lavoratori e alle lavoratrici.

Chiediamo al parlamento di finanziare la prevenzione e i servizi ispettivi, stanziando adeguate risorse economiche ed assumendo il personale necessario nei servizi di igiene e sicurezza del lavoro delle ASL e presso gli ispettorati.

Per questo l’Unione sindacale di Base Lavoro Privato proclama lo sciopero generale di tutto il settore privato per le ultime due ore di ogni turno di lavoro per la giornata di venerdì 6 aprile.

Dallo sciopero sono esentate le aziende del privato soggette alla L. 146/90 che, come per tutto il pubblico impiego, non possono scioperare in conseguenza di questa legge che chiediamo di abolire.

Una prima e immediata mobilitazione che segna l’avvio di una campagna per la sicurezza nei luoghi di lavoro e per fermare la strage che si articolerà nei prossimi giorni e mesi con ulteriori iniziative di lotta.

Esecutivo Nazionale USB Lavoro Privato

Il punto di vista USB dopo le assemblee della settimana scorsa in Continental



Il nostro punto di vista sulle ultime assemblee e sulle divisioni interne alla RSU

Laddove abbiamo potuto presentare il nostro ordine del giorno abbiamo ottenuto il consenso di moltissimi lavoratori. Questo è un fatto importante perché dimostra che in molti oggi capiscono che questa RSU non è in grado di rappresentare coerentemente i bisogni di coloro che hanno sviluppato un maggior senso critico e hanno capito di poter essere determinanti nelle scelte sindacali.

Questa RSU è sempre più divisa e litigiosa, anche a causa dell'influenza pesante da parte delle segreterie provinciali, in particolare della FIOM, quindi non riesce a far sintesi e a definire azioni comuni, creando confusione e incertezze tra i lavoratori.

Comincia ad essere evidente per gran parte dei lavoratori che le scelte sindacali degli ultimi anni sono state fallimentari, a fronte di una politica aziendale sempre più aggressiva ed esigente. I problemi che hanno attualmente i lavoratori sono sostanzialmente frutto di una tutela sindacale inadeguata e subalterna, frutto anche di una sostanziale resa della Fiom-Cgil allo strapotere di Confindustria.

In un contesto sindacale dove ormai i lavoratori hanno smascherato i finti "rivoluzionari" e gli opportunisti, che sanno sempre insinuarsi e proporre iniziative di lotta fine a se stesse - pur continuando a sostenere la linea sindacale perdente della maggioranza - è chiara la necessità di cominciare a organizzarsi per tentare di ricostruire un’azione sindacale netta e decisa, per inventare nuove forme di confronto diretto tra lavoratori e scegliere la migliore linea sindacale da mettere in pratica nel merito di ogni singola questione.

Noi crediamo che sia indispensabile ora contribuire alla crescita di USB, uscire dal pantano Fiom-Cgil, partecipare direttamente al rilancio di un’alternativa sindacale che possa contrapporsi con serietà e radicalità ad una azienda che ormai si sente libera di fare quel che vuole.

Pisa, 05 aprile 2018
USB Continental