In molte officine la situazione è insopportabile e sono ripresi gli scioperi per il caldo.
L’azienda in questi anni non ha mai neanche voluto sedersi a discutere per trovare vere soluzioni al problema del caldo, nonostante le continue e ripetute richieste.Purtroppo avvallati dal resto della RSU, la Piaggio si è inventata criteri e metodi di valutazione del caldo a proprio uso e consumo: ha, ad esempio, installato nelle officine colonnine di monitoraggio dei dati ambientali per verificare lo stress termico, con limiti fissati ad arbitrio aziendale che hanno il solo scopo di far decidere alla Piaggio se le condizioni di lavoro sono o meno sopportabili.
E cosi,’ se anche il termometro segna 40°, tutto va sempre bene.
Qualche pausetta aggiuntiva salta poi fuori solo nel caso di rischio sciopero nei reparti in cui un fermo produttivo potrebbe danneggiare seriamente l’azienda.
L’ultimo esempio e’ quello della verniciatura , dove sono stati concessi alcuni minuti in più di pausa pur di scongiurare lo sciopero in quel reparto e dividere quei lavoratori dal resto dello stabilimento.
Un’azione portata a termine con l’attiva collaborazione di un delegato FIM.
Anche in 2R ci sono stati in questi giorni seri problemi, e sono stati colti da malore alcuni lavoratori che operano proprio in quelle postazioni in cui, da tempo, avevamo chiesto dei ventilatori di tipo verticale.
In questa situazione, le nostre richieste sono chiare e semplici:
- si deve riconoscere, nell'immediato, a chi lavora nei reparti più caldi almeno mezz’ora di pausa aggiuntiva fino alle ferie
- si deve aprire un confronto reale per discutere e arrivare ad estendere il raffrescamento in tutti i reparti affinche’ i lavoratori non si ritrovino ogni anno con la stessa emergenza.
Su questi obiettivi continua lo sciopero!
Cappellini Massimo, Guezze Giorgio, Tecce Adriana, Bardi Claudio, Massimiliano Malventi, Porticato Rossella
Per queste ragioni
Venerdi 10 luglio 2015
Sciopero di 1 ora a fine turno in tutto lo stabilimento
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