Riceviamo e pubblichiamo:
l 4 Marzo scorso ha avuto luogo la riunione
tra Azienda, RSU ed i responsabili dei
reparti Piezo ed Xl2.
Nel corso della riunione il resto della RSU si è
resa disponibile a pianificare “..alcuni ponti che potrebbero essere individuati..”
nell'anno per favorire lo smaltimento dei PAR dell’anno in corso.
Essendo stato poco chiaro il riferimento ai
destinatari della pianificazione abbiamo ritenuto opportuno ribadire alcuni
concetti per non lasciare adito a fraintendimenti.
Per noi la quota di PAR pianificabile e fruibile
dall'azienda in maniera collettiva è SOLO quella contrattuale delle 56 ore e
comunque non superiore a quella già concessa con gli accordi firmati. La
restante quota deve rimane a fruizione individuale perciò INDISPONIBILE per la
fruizione collettiva!!
Per dirla in modo chiaro, non vogliamo che qualcuno
decida per noi sui NOSTRI permessi dell’anno in corso oltre quelli vincolati
dagli accordi, visto che già l’azienda dispone di un numero maggiore rispetto a
quanto gliene concederebbe il contratto nazionale.
Il coordinatore unico ha tenuto ad evidenziare che
la nostra posizione “..non è la posizione della RSU” giustificando che la
disponibilità sui ponti avrebbe comunque coinvolto solo i lavoratori impiegati
a 3 turni e quindi si sarebbe concesso il ponte solo per lo smaltimento delle
56 ore previste dall’accordo….
Ci chiediamo allora, in che senso la posizione
della RSU è diversa dalla nostra?
Qual’è esattamente la posizione del resto della
RSU? Siamo tutti d’accordo sul fatto che la quota individuale dei PAR debba
rimanere a disposizione dei lavoratori e non possa essere concessa all’azienda?
Il problema nasce nel momento in cui l’azienda
chiude per i ponti i reparti in cui sono presenti anche lavoratori non addetti
su 3 turni. Questi sarebbero sostanzialmente obbligati a stare a casa con i
PROPRI PAR non avendo la garanzia da parte di nessuno di poter lavorare nel
caso non volessero fruire dei ponti (si parla dei ponti del 1°giugno e del 7
dicembre) e comunque dovrebbero essere loro a chiedere all’azienda di poter
lavorare…..
Riteniamo che già questa sia una forzatura e ci
sembra a dir poco paradossale e snaturato come ruolo quello di una RSU che
sonda il terreno per conto dell'azienda
arrivando a voler chiedere essa stessa la disponibilità dei lavoratori
“a fare i ponti”. Questo per noi significa scaricare sui lavoratori la
responsabilità di non aver voluto ancora una volta prendere una posizione
chiara per andare incontro alla necessità aziendale di metter mano su tutti i
nostri permessi.
Riteniamo
che unico atteggiamento serio da tenere sia quello di prendere e mantenere una
posizione chiara ed esplicita di fronte all’azienda sul merito della questione,
senza inventarsi strane cose tipo i “sondaggi” pur di assecondarne le pretese:
I PAR residui a fruizione individuale DEVONO RIMANERE a completa disposizione
dei lavoratori.
6
Marzo 2015
G.
Garzella RSU
S. Cini RSU
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