Care lavoratrici e cari
lavoratori metalmeccanici, sabato 28 marzo ci ritroveremo a Roma per la dignità
e la libertà del lavoro.
Nei mesi scorsi, insieme, ci
siamo battuti contro il Jobs Act del governo che non crea nuovo lavoro né
affronta il dramma della precarietà e della disoccupazione giovanile.
Insieme abbiamo proposto
delle alternative e presentato le nostre idee frutto di tante assemblee e
discussioni con voi. Ma il governo non ha voluto ascoltarci, ha messo in
pratica le indicazioni di Confindustria, imboccato la strada della riduzione
dei diritti, sposato le ricette di chi pensa che licenziando si crei nuova
occupazione. Abusando della democrazia, il governo, a colpi di fiducia, ha
ridotto il Parlamento a mero esecutore della sua volontà.
La nostra lotta però non è
finita con il varo del Jobs Act. Come promesso durante lo sciopero generale del
12 dicembre di Cgil e Uil, continueremo a spendere le nostre idee e le nostre
energie per difendere il lavoro e i suoi diritti, cambiare il paese e renderlo
più giusto.
Questo è un momento
importante per il futuro di tutti noi, delle lavoratrici e dei lavoratori, del
nostro sindacato che esiste e ha un senso solo se riesce a rappresentare
democraticamente i vostri interessi e da voi riceve il sostegno, le idee e le
energie necessarie. Per migliorare le condizioni del lavoro dipendente. Per
rivendicare un sistema pensionistico più giusto con la riduzione dell’età
pensionabile. Per dare un’occupazione a chi non ce l’ha con nuovi investimenti
e con la riduzione dell'orario di lavoro. Per cancellare il precariato. Per
combattere l'evasione fiscale e la corruzione. Per garantire il diritto alla
salute e allo studio. Per istituire forme di reddito minimo. Per riconquistare
veri contratti nazionali che tutelino il salario e diano uguali diritti a tutte
le forme di lavoro.
Per questo, nel ringraziarvi
per quanto abbiamo fatto finora, vi invito a partecipare in massa alla
manifestazione del 28 marzo.
L'abbiamo chiamata
“Unions!”, usando una lingua che non è la nostra ma utilizzando una parola che
richiama le origini del movimento operaio e sindacale. Quando, tanti anni fa,
lavoratrici e lavoratori senza diritti scoprirono insieme che per migliorare la
propria condizione era necessario coalizzarsi e battersi per conquistare
libertà e diritti comuni.
Oggi milioni di lavoratrici
e lavoratori hanno visto cancellati i diritti frutto di lunghe battaglie; altri
milioni di lavoratrici e lavoratori quei diritti non li hanno neppure mai
avuti, dispersi nelle tante forme di lavoro saltuario e sottopagato. Per tutte
e tutti il lavoro sta diventando più povero e precario.
Oggi abbiamo bisogno di
riprendere il filo dell'impegno comune, delle lotte contro le politiche dei
governi che in Italia e in Europa hanno voluto far pagare al lavoro il costo di
una crisi prodotta dalla finanza e dalle speculazioni. Per dare rappresentanza
al lavoro. Per confrontarci con tutte quelle realtà, associazioni, gruppi e
movimenti che nella società affrontano e contrastano il degrado civile prodotto
dalla crisi economica e dalla sua gestione politica. Per affermare i principi
della nostra Costituzione.
Oggi abbiamo bisogno di
un'alleanza, di costruire una coalizione sociale che unisca ciò che il governo
e Confindustria vogliono separare, aggregando tutte le persone che per vivere
hanno bisogno di lavorare con le metalmeccaniche e i metalmeccanici, con le
delegate e i delegati, con le iscritte e gli iscritti alla Fiom. Per crescere e
cambiare abbiamo bisogno di voi, perché la vostra partecipazione e la vostra
intelligenza saranno la nostra comune forza.
Vi aspettiamo a Roma il 28
marzo. E da lì continueremo insieme.
Maurizio Landini
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