giovedì 21 novembre 2013

In evidenza il commento di Giada al post "in controtendenza..."

Noi eravamo già all' avanguardia in termini di salario e riduzione di orario, col nostro ciclo continuo avevamo addirittura fatto meglio perchè eravamo riusciti a mettere su una bella indennità di turno..si parla del 2005 e nessuno aveva mai visto niente prima. Questa era flessibilità "contrattata" !!
Adesso purtroppo c'è chi vorrebbe farci tornare indietro di secoli in nome di un' altra logica chiamata anch' essa flessibilità ma che con la prima non ha niente a che vedere, farci dimenticare il ciclo continuo perchè all' azienda costa troppo (motivazione accettabile direi, no?), aumentare l' orario procapite con il rischio di concorrere in futuro alla creazione di "veri" esuberi e tutto questo in nome di cosa? Perchè un mister ha semplicemente chiesto? E chiesto cosa? Di stringere ancora di più sui lavoratori per ridurre i costi e aumentare i ricavi !! Ora tutto è sopito ma state tranquilli, il momento arriverà prima o poi, dell' 8 Novembre (ultima visita del mister) nessuno sa nulla mentre invece si sa già quasi tutto sulla cifra del premio di risultato sbandierata ai quattro venti come un trofeo. Siamo davveri sicuri che la cifra, qualsiasi essa sia potrà ripagare un anno di sacrifici, giorni in più tolti alla famiglia, ai figli e al nostro tempo libero? Non c'è cifra che possa compensare il tempo perso e per noi sono rimaste solo le briciole!! Pensiamoci...

9 commenti:

  1. Ovviamente a questa lettera di Giada nessuno replichera. Invece a me ma anche a chi legge Farebbe piacere avere un riscontro da parte di chi sostiene altre manovre.

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  2. Torniamo al vecchio contratto e lasciamo a il Mister il nostro premio di risultato!!

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  3. COMPLIMENTI a QUELLI CHE HANNO APPLAUDITO DOPO IL DISCORSO del NS DIRETTORE che ANNUNCIAVA CALI PRODUTTIVI, ESUBERI, MOBILITà e CONTRATTI DI SOLIDARIETà....... AVREBBERO APPLAUDITO ANCHE SE TUTTO CIò AVESSE TOCCATO LORO ?!?!? QUALE FUTURO CI ASPETTA SE QUESTI SONO i "cervelli" del "R&D" ?!? :(

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    1. Ad R&D c'è gente in gamba come anche in produzione. Credeteci!

      Pienamente d'accordo invece sul fatto che dopo che ti hanno detto che sei un potenziale esubero e che ti toccherà mobilità e solidarietà, non hai per niente voglia di applaudire o di sentire applausi.

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  4. Primocanale.it Mobile » Notizie

    Continental di Cairo montenotte,scatta cassa integrazione per 380 dipendenti
    cairo montenotte | 09/10/2013 09:42
    E' stato firmato l'accordo per la cassa integrazione ordinaria a rotazione di 13 settimane per 380 dei 389 dipendenti della Continental, lo stabilimento di Cairo Montenotte specializzato nella produzione di freni a tamburo.
     

    Un provvedimento dovuto anche al calo del 13% del mercato delle auto. Per la Continental il 2013 si chiuderà con un fatturato di 62 milioni di euro, ed una produzione di 3 milioni 600 mila freni. "Il vero nodo è che lo stabilimento di Cairo, punta di diamante nella produzione in Europa e centro di eccellenza anche per ricerca e sviluppo, continui a essere considerato strategico dalla Continental", spiega Andrea Pasa della Cgil.

    DEV ESSERE IL NOME...VERO COMPAGNI?

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  5. Eppure non sembrerebbe che le statisriche siano di cali sul mercato dell auto che in Europa sembra cresca di oltre il 4%... chissa di quale luogo parlano!!!!

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  6. Interessante cosa successe poco tempo fa in Francia:

    Un altro esempio delle rivolte proletarie a causa della crisi, è quello della chiusura dello stabilimento Continental a Clairoix. Questa fabbrica di pneumatici tedesca chiuse definitivamente lasciando senza lavoro 1120 operai. Ovviamente si aprirono le proteste: nella fabbrica furono lanciati vari oggetti e bruciati decine di pneumatici. i lavoratori annunciarono di continuare le proteste e l’astensione dal lavoro, dato che i dirigenti avevano firmato un contratto in cui si tornava alle 40 ore lavorative alla settimana e in cambio lo stabilimento veniva tenuto aperto almeno fino al 2012.

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  7. Ricordiamoci cosa aveva detto Fausto Bertinotti il 21 settembre 2004:
    - Un cambio di fase che suscita preoccupazione -
    " Vogliamo proporre all'attenzione del dibattito un supplemento di analisi della situazione reale per segnalare un cambio di fase che deve suscitare una preoccupazione. A luglio, la fase era caratterizzata dalla crescita esponenziale dei movimenti e dalla contemporanea crisi verticale delle politiche neoliberiste che determinava una condizione di impotenza che si traduceva in una crisi verticale della compagine di governo. Oggi questa crisi strategica è del tutto non risolta ma assistiamo a un riposizionamento delle politiche neoliberiste che, in tal modo, cercano di liberarsi dall'impotenza. Dismesse le promesse delle magnifiche sorti dello sviluppo senza crisi (il livello macroeconomico), il neoliberismo si riorganizza a livello specifico di impresa e la competitività di impresa diviene la punta di lancia con la quale viene riproposta sostanzialmente identica la ricetta delle medesime politiche. La pericolosità di questa politica consiste nel fatto che si presenta sotto le mentite spoglie di una presunta oggettività: lo stato di necessità della competitività internazionale.
    i casi della Bosh e della Siemens parlano chiaro: delocalizzazione e competitività come cappio al collo per costringere i lavoratori ad accettare un ridimensionamento del sistema dei diritti e del salario. E non possiamo non vedere come, in questo contesto, si eserciti una pressione dura sul sindacato. Anche qui c'è un passaggio arduo: la stagione dei contratti di lavoro può farsi drammatica. L'obiettivo di questo attacco è, infatti, quello di cancellare il contratto nazionale di lavoro come sistema universale di tutela generale. E non è un caso che si determini un collegamento con l'affondo che il governo sta portando con le modifiche costituzionali. L'uno e l'altro hanno il medesimo obiettivo: rompere l'unitarietà del sistema dei diritti, sia del lavoro che sociali."

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  8. Essere competitivi non significa abbattere SOLO il costo dei dipendenti (operai) signigica abbattete TUTTI i costi dovuti ad errori vari. Perché a lungo andare non rimane nulla tranne che lavorare gratis. Ci vorrebbe una linea da seguire una linea chiara, trasparente e di fiducia. Dividerci per categorie non giova e non rientra più nella logica di quei bei cartelli attaccati solo per un immaggine falsa. Ci siamo trasformati in una cozzaglia di persone le quali pensano solo a proprio obiettivo e solo x soldi facili. Non è la cura adatta questa. Ci vuole sprono positivo per tutti. Ogni qual volta una visita va bene i ringraxiamenti vanno allo staff..... e chi è lo staff??? I meriti son di tutti e non solo di pochi. Anche i meriti economici andrebbero riconosciuti almeno una volta l anno un po per tutti e non solo x il soliti. Perché un minimo di riconoscenza alza il grado di autostima e professionalità. Fin quando l Azienda ci condidera solo un dispendio economico si va poco lontano.

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