Già a dicembre i dati
aziendali mostravano un aumento consistente dei volumi di produzione previsti
per il 2015, sia rispetto al 2012 che al 2013. Dopo aver dichiarato solo tre
mesi fa 253 esuberi, ora l'azienda ha bisogno urgente di
aumentare la produzione e vuole sospendere i contratti di solidarietà e
ricorrere alle squadre aggiuntive in diversi reparti.
La prima conclusione e` che quanto diciamo da tre mesi viene
pienamente confermato: gli esuberi non esistevano e la Solidarietà non aveva
alcun fondamento. Erano solo strumenti
nelle mani dell'azienda per aumentare flessibilità e carichi di lavoro,
finanziati per di più dai soldi dell'INPS, che sono soldi dei lavoratori.
Sulla maggioranza della RSU pesa invece la
responsabilità della falsa dichiarazione degli esuberi,
dell'imbroglio degli accordi
di solidarietà, dei calcoli
ingannevoli per giustificare il proprio operato e degli insulti a chi cercava di dire la
verità ai lavoratori.
Quello che ora dobbiamo
mettere in chiaro è come affrontare la nuova situazione.
L'azienda è in seria difficoltà a soddisfare
l'aumento della domanda, tanto è
vero che per fare straordinari è disposta a pagarli rinunciando alla Banca Ore. Inoltre, l'aumento delle vendite di auto in tutta
Europa fa pensare che l'aumento di produzione non sia temporaneo e che si stia perciò creando
una situazione molto favorevole per le nostre rivendicazioni.
Immediatamente, ci sono due
obiettivi chiari e irrinunciabili:
- NO alle pretese aziendali su flessibilità e carichi di lavoro. NO
all'orario plurisettimanale, all'uso della banca ore a discrezione dell'azienda
e a qualsiasi peggioramento delle attuali turnistiche.
- Gli aumenti produttivi che si prospettano devono essere coperti esclusivamente
con l'aumento delle squadre e quindi dell'organico, con assunzioni a tempo
indeterminato.
Per il futuro, l'azienda
deve rispondere alla nostra richiesta di fornire una dettagliata e aggiornata situazione dei volumi previsti,
prodotto per prodotto, da qui alla fine del 2015, e la relativa pianificazione
mensile. Finché l'azienda non ci darà
informazioni serie sui questi volumi, manteniamo fermo lo sciopero dello
straordinario.
Il contenzioso che si sta
aprendo con l’azienda sui bisogni produttivi deve rappresentare l’occasione per riconquistare il terreno perduto
negli ultimi anni su turni, ritmi e gestione dell’orario di lavoro. Bisogna
rompere con una politica sindacale di disponibilità nei confronti delle richieste e delle pretese
dell'azienda, chiudere lo stato di crisi e la Solidarietà , e
la RSU deve
rapportarsi con l’azienda esclusivamente a partire dalle esigenze e dagli
interessi dei lavoratori.
28 aprile 2015
28 aprile 2015
Lavoratori
e delegati Continental non firmatari della Solidarietà
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