Era
da molto tempo che la RSU
e le Segreterie progettavano di arrivare a costituire una Delegazione
Trattante, strumento contrattuale sì previsto dallo Statuto FIOM ma pensato e
plasmato in questo caso, con l’esclusione delle uniche voci di dissenso, ad
immagine e somiglianza della componente di maggioranza della RSU.
Perché
la maggioranza RSU sente la necessità di ricorrere alla delegazione trattante?
Bisogna
aver chiaro che la maggioranza RSU rappresenta e di fatto riporta in azienda il
metodo sindacale e la politica nazionale della FIOM e della CGIL che noi
dell’area di opposizione contestiamo da tempo. In uno scenario sempre più
aggressivo nei confronti dei lavoratori, la CGIL ha “accompagnato” il cambiamento verso il
peggioramento delle condizioni di lavoro tramite accordi e accettazione passiva
delle riforme, unico obiettivo quello di preservare se stessa a qualsiasi costo
come organizzazione sindacale. Ricordiamo, solo per fare degli esempi,
l’assenza di iniziative vere ed incisive contro la riforma delle pensioni e il
jobs act e la svendita dei CCNL concessa tramite l'accordo del 28 giugno 2011
che di fatto ha aperto la strada ai salari legati alla produttività e ai
risultati delle imprese.
E'
evidente che una dirigenza sindacale responsabile di tale scelta strategica non
può permettersi il lusso di rischiare di perdere la presa a livello locale
perché ha l'esigenza di continuare a portarvi quella pratica e quel metodo di
cui si è fatta portavoce e che gli consente di continuare ad esistere.
Un
gruppo dirigente sindacale che non intervenendo sceglie di contribuire alla
causa di chi continua a fare profitti a spese dei lavoratori, abdica di fatto
alla sua natura e al suo ruolo ed ha sempre più bisogno di serrare i ranghi ed
eliminare il dissenso e le sue voci per continuare ad avere il monopolio,
controllare, decidere ed eliminare chiunque gli possa creare interferenze
nel portare avanti la sua politica ammorbata.
Una
deriva sempre più autoritaria ed arrogante praticata con la benedizione delle
Strutture Sindacali che si rende evidente quando si arriva a soffocare le
iniziative anziché raccoglierle, ad ignorare i problemi sollevati dai
lavoratori lasciando all'azienda la possibilità di continuare a stringere su
organici, carichi e tempi di lavoro e ad istituire una delegazione trattante
“di parte” che nega l'accesso alle informazioni alle rappresentanti sindacali
della componente di minoranza, negandole di fatto ai lavoratori che
rappresentano!!
Quella
della delegazione trattante così costituita è una scelta gravissima e
prevaricatrice che impedisce ai lavoratori dei reparti più significativi di San
Piero e a tutti quelli con sensibilità diversa rispetto alla maggioranza di
veder rappresentate le loro istanze nelle discussioni con l'azienda. e ha
l'obbiettivo di isolare quei lavoratori ed i loro rappresentanti e tentare di
soffocare il dissenso che manifestano nei confronti delle politiche e delle
scelte aziendali. La delegazione trattante così costituita si pone ora l’obiettivo
di portare avanti, senza interferenze, una serie di accordi che l’azienda
pretende da tempo e che, se concessi, inaspriranno le condizioni di lavoro in
produzione.
Noi
diciamo sin da subito che averci esclusi dall’accesso alle informazioni ed alle
discussioni non servirà a fermarci e continueremo con tutti i mezzi a nostra
disposizione a contrastare una politica di svendita dei diritti dei lavoratori.
Agosto
2015
I dirigenti sindacali
FIOM
S. Cini, G. Garzella, G.
Romboli, M. Ruffa
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