martedì 1 settembre 2015

IL PERCHE’ DI UNA DELEGAZIONE TRATTANTE

Riceviamo e pubblichiamo:

Era da molto tempo che la RSU e le Segreterie progettavano di arrivare a costituire una Delegazione Trattante, strumento contrattuale sì previsto dallo Statuto FIOM ma pensato e plasmato in questo caso, con l’esclusione delle uniche voci di dissenso, ad immagine e somiglianza della componente di maggioranza della RSU.

Perché la maggioranza RSU sente la necessità di ricorrere alla delegazione trattante?

Bisogna aver chiaro che la maggioranza RSU rappresenta e di fatto riporta in azienda il metodo sindacale e la politica nazionale della FIOM e della CGIL che noi dell’area di opposizione contestiamo da tempo. In uno scenario sempre più aggressivo nei confronti dei lavoratori, la CGIL ha “accompagnato” il cambiamento verso il peggioramento delle condizioni di lavoro tramite accordi e accettazione passiva delle riforme, unico obiettivo quello di preservare se stessa a qualsiasi costo come organizzazione sindacale. Ricordiamo, solo per fare degli esempi, l’assenza di iniziative vere ed incisive contro la riforma delle pensioni e il jobs act e la svendita dei CCNL concessa tramite l'accordo del 28 giugno 2011 che di fatto ha aperto la strada ai salari legati alla produttività e ai risultati delle imprese.

E' evidente che una dirigenza sindacale responsabile di tale scelta strategica non può permettersi il lusso di rischiare di perdere la presa a livello locale perché ha l'esigenza di continuare a portarvi quella pratica e quel metodo di cui si è fatta portavoce e che gli consente di continuare ad esistere.

Un gruppo dirigente sindacale che non intervenendo sceglie di contribuire alla causa di chi continua a fare profitti a spese dei lavoratori, abdica di fatto alla sua natura e al suo ruolo ed ha sempre più bisogno di serrare i ranghi ed eliminare il dissenso e le sue voci per continuare ad avere il monopolio, controllare, decidere ed eliminare chiunque gli possa creare interferenze nel portare avanti la sua politica ammorbata.

Una deriva sempre più autoritaria ed arrogante praticata con la benedizione delle Strutture Sindacali che si rende evidente quando si arriva a soffocare le iniziative anziché raccoglierle, ad ignorare i problemi sollevati dai lavoratori lasciando all'azienda la possibilità di continuare a stringere su organici, carichi e tempi di lavoro e ad istituire una delegazione trattante “di parte” che nega l'accesso alle informazioni alle rappresentanti sindacali della componente di minoranza, negandole di fatto ai lavoratori che rappresentano!!

Quella della delegazione trattante così costituita è una scelta gravissima e prevaricatrice che impedisce ai lavoratori dei reparti più significativi di San Piero e a tutti quelli con sensibilità diversa rispetto alla maggioranza di veder rappresentate le loro istanze nelle discussioni con l'azienda. e ha l'obbiettivo di isolare quei lavoratori ed i loro rappresentanti e tentare di soffocare il dissenso che manifestano nei confronti delle politiche e delle scelte aziendali. La delegazione trattante così costituita si pone ora l’obiettivo di portare avanti, senza interferenze, una serie di accordi che l’azienda pretende da tempo e che, se concessi, inaspriranno le condizioni di lavoro in produzione.

Noi diciamo sin da subito che averci esclusi dall’accesso alle informazioni ed alle discussioni non servirà a fermarci e continueremo con tutti i mezzi a nostra disposizione a contrastare una politica di svendita dei diritti dei lavoratori.


Agosto 2015

I dirigenti sindacali FIOM

S. Cini, G. Garzella, G. Romboli, M. Ruffa

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