Riceviamo e pubblichiamo:
Da tanto tempo rivendichiamo l'applicazione in Continental dell'articolo del CCNL (Sezione IV, Titolo 1, art.4) che obbliga l'azienda a concedere la trasformazione in part-time del rapporto di lavoro per necessità di accudire figli e familiari, CON IL SOLO LIMITE che non sia superato il 4 per cento.
Di fronte alle richieste nostre e dei lavoratori e alle informazioni puntuali che abbiamo dato in diverse occasioni, l'azienda ha evidente difficoltà a continuare a far resistenza a un corretta applicazione dell'art.4 e crediamo che per questo motivo abbia scritto per noi la lettera, più o meno di diffida e di intimidazione, che il Segretario della FIOM si è incaricato di pubblicare.
Con la sua lettera, la Dottoressa Lembi ci informa che i part-time presenti in azienda superano il limite del 4 per cento PERCHE' CONTEGGIA tra gli aventi diritto per l'art.4 anche i part-time presenti in azienda senza avere i requisiti dell'art.4.
La Dottoressa Lembi include infatti nel limite del 4 per cento i contratti part-time richiesti a suo tempo per accudire familiari e figli ma prolungati in seguito a tempo indeterminato per motivi che non ci dice e che non hanno infatti nessun interesse.
E` evidente che, una volta venuti meno i requisiti dell'art.4 per la concessione del part-time, questi contratti non hanno NIENTE a che vedere con l'art.4 e non possono in nessun modo limitare il diritto a usufruire del part-time da parte chi ha i requisiti. Tanto è vero che l'art.4 prevede una durata anche predeterminata dei contratti part-time, di norma da 6 a 24 mesi.
Come è possibile che il Segretario Provinciale della FIOM approvi e riproduca un argomento così chiaramente illogico e una così chiara volontà dell'azienda di continuare a rifiutare la corretta applicazione del CCNL? Quali sarebbero le “notevoli difficoltà di gestione di questo tipo di contratti”, quando si tratta ne' più ne' meno che dell'applicazione di un articolo del CCNL?
Che poi l'azienda abbia riconosciuto il part-time a una di noi come lavoratrice e non come delegata è solo ovvio e non fa che confermare quanto abbiamo scritto, e cioè che si tratta di un diritto che spetta a tutti I lavoratori.
La conclusione che ci interessa è una sola: l'argomento dell'azienda sul superamento del limite del 4 per cento è inconsistente e i lavoratori HANNO PERCIÒ TUTTO IL DIRITTO DI OTTENERE L'APPLICAZIONE DELL'ART.4, IN PARTICOLARE IL RINNOVO DEL PART TIME per la cura dei figli e dei familiari, senza sottostare alle pressioni dell'azienda per soluzioni diverse e senza bisogno di nessun nuovo accordo.
Poi, vediamo anche di ricordarci che il compito della Organizzazioni Sindacali è anzitutto quello di far rispettare il CCNL, e non quello di farsi carico delle “difficoltà” dell'azienda nella sua applicazione.
27 MAGGIO 2016
RSU Silvia Cini e Giada Garzella
Mossa prevedibile e scontata ma soprattutto INDEGNA quella del Segretario Generale che si fa carico di pubblicare la lettera della Dott.ssa Lembi e, invece di sostenere le istanze dei lavoratori, sostiene quelle dell'azienda. L'obiettivo è quello di delegittimare le due delegate che si stanno battendo per la corretta applicazione della normativa sul part time mentre l'azienda ha difficoltà a riconoscere ad una ventina di operai su 640 il DIRITTO sancito dal CCNL di lavorare part time con orari funzionali alle proprie esigenze familiari.
RispondiEliminaE siccome l'azienda ha "notevoli difficoltà di gestione di questo tipo di contratti" il Segretario Generale si premura di risolvere il problema all'azienda assegnandosi, come al solito, il compito di abbattere ogni possibile ostacolo.
La mossa era scontata dal momento in cui l'azienda ha consegnato la lettera alle due delegate ALLA PRESENZA del Segretario Generale, come dire...l'azienda alza la palla e il Segretario Generale fa la battuta, tra l'altro senza dire mai che le due delegate nei loro svariati comunicati abbiano detto falsità. Fa polemica e si lamenta per accuse che gli avrebbe mosso la Garzella durante la RSU ma onestamente cade in contraddizione e dice di voler "sottoscrivere un accordo MIGLIORATIVO sui Part-Time" perché l'azienda "manifesta notevoli difficoltà" a concederli. Ma se ha difficoltà ora che la normativa è PEGGIO (immagino per i lavoratori) cosa farà quando il Segretario Generale l'avrà migliorata??
Michela Ruffa
Ci vogliono le denunce per queste persone...se si può fare?!?!Grazie!!!!
RispondiEliminaPuoi chiarire meglio? A quali persone ti riferisci? Grazie
EliminaA quelle che non rispettano il CCNL .....Si chiama vertenza sindacale...e si fa con gli Avvocati....
RispondiEliminaA dire la verità è compito del sindacato garantire il rispetto del ccnl. Solo se questo è assente dovremmo essere costretti a far intervenire l'avvocato ma la strada diventa più lunga e difficile. Un sindacato che si rispetti è in grado di risolvere molto prima perché ha a disposizione una grande forza, quella dei LAVORATORI.
EliminaLa questione della normativa sui part time è di competenza della Rsu che se volesse saprebbe perfettamente come risolverla.
Cini e Garzella stanno semplicemente facendo il loro dovere di sindacaliste...peccato che il SEGRETARIO GENERALE non le sostenga...anzi!
Levano i soldi a chi s'è ammalato per darli in premio a chi non s'è ammalato . Dice che è scritto sull'accordo del premio. Ma questo c...o di sindacato serve a noi o all'azienda?
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