Siamo circa a
metà del percorso della Cgil di consultazione straordinaria degli iscritti e
delle iscritte sulla proposta di legge di iniziativa popolare per la Carta dei
diritti universali del lavoro. Il bilancio come avevamo purtroppo pronosticato
non è positivo. Le assemblee nei luoghi di lavoro sono poco partecipate,
serpeggia un generale disincanto e, ahi noi, tanta rassegnazione. Colpa dei
lavoratori? Noi crediamo di no. Questa proposta non parla al cuore di quelli
che la Cgil ambisce a rappresentare. Non parla a quella parte del lavoro
stabile che ogni giorno vede la propria condizione peggiorare anche “grazie”
alla contrattazione sindacale. Né tanto meno parla alla parte crescente di
lavoratori esclusi dalle tutele del lavoro subordinato e per i quali non si
rivendica neanche più la stabilizzazione. Non parla di reintroduzione
dell’art.18 contro i licenziamenti, di riconquista delle pensioni da lavoro pre
Fornero. Insomma non parla alla condizione di chi sta pagando un prezzo
altissimo all’austerità politica, economica e sociale.
La verità è
che senza la definizione di una nuova strategia sindacale costruita sui bisogni
sociali e una nuova e diffusa vertenzialità dentro e fuori i luoghi di lavoro
non si riuscirà a riconquistare nessun nuovo o vecchio diritto, tanto più affidando
al buon cuore del Parlamento ogni speranza. Per queste ragioni la proposta di
legge della Cgil è inutile e persino dannosa.
Sergio Bellavita,
Fabrizio Burattini, Carlo Carelli, Eliana Como, Giulio De Angelis, Mario Iavazzi,
Luca Scacchi, Nando Simeone, Maria Pia Zanni
Il Sindacato è un'altra cosa
https://sindacatounaltracosa.files.wordpress.com/2016/02/numero-6-carta-dei-diritti.pdf
Il Sindacato è un'altra cosa
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