domenica 14 dicembre 2014

Bilancio di un anno disastroso in Continental e ancora nessuna trattativa sul Premio

Alla fine di questo anno di solidarietà pensiamo sia necessario provare a fare un'analisi e un bilancio di ciò che è stato in azienda.

Noi del Foglio Bianco siamo partiti denunciando che i numeri degli esuberi dichiarati a novembre del 2013 non concordavano con il calo dei volumi dichiarati dall'azienda per il 2014. Per questo motivo abbiamo insistito sulla necessità di verificare in modo serio i numeri dati dall'azienda, reparto per reparto, lavorazione per lavorazione. Abbiamo espresso la nostra contrarietà ad accettare quel numero e di conseguenza la riduzione di orario di lavoro per reparto stabilita dall'azienda perché dietro quel numero, secondo noi, si celava l'ennesimo tentativo di riorganizzare i turni ancora con meno operatori, aumentando di conseguenza ulteriormente i carichi di lavoro.

Abbiamo denunciato una politica organizzativa dell'azienda impostata sulla "creazione degli esuberi". Abbiamo detto che i carichi di lavoro in aumento e il tentativo di peggiorare gli orari di lavoro erano mirati a riorganizzare le produzioni sempre con meno personale in vista di un 2015 che, abbiamo detto, sarebbe partito con i volumi in aumento anche rispetto al 2013.

Dopo un anno di solidarietà non possiamo far altro che constatare che le nostre previsioni erano fondate. La gestione degli accordi di solidarietà è stata lasciata completamente in mano all'azienda. Rispetto alla cassa integrazione, la solidarietà sarebbe dovuto essere lo strumento di tutela per tutti, lo strumento che non avrebbe favorito o penalizzato nessuno, invece, lasciato completamente in mano all'azienda, ha creato ancora più disparità e alcuni lavoratori sono stati a casa molto più di altri, anche a parità di mansione e di reparto.

Per non parlare dell'assurdità della storia del "centro di costo" per cui diversi lavoratori, senza chiarezza sull'appartenenza ad un centro di costo anziché ad un altro, si son visti applicare una riduzione di orario di lavoro molto maggiore rispetto agli altri colleghi dello stesso reparto e della stessa mansione.
E le rotazioni assurde e incomprensibili che dovevano servire a far fare a tutti le stesse ore di solidarietà sono di fatto state usate per creare ancora più disparità.

In questo scenario i carichi di lavoro sono effettivamente aumentati grazie a continui cambi turno in cui ogni volta a sorpresa veniva ridotto il numero degli operatori.

In questo anno di "prove tecniche di creazione degli esuberi" l'azienda ha potuto fare tutto liberamente senza nessun controllo e senza nessun contrasto. Nessuna verifica mensile sull'andamento della solidarietà e dei volumi. Nessuna verifica dei carichi di lavoro.

Unica pretesa della RSU nei confronti dell'azienda è stata quella di avere informazioni preventivamente sui cambi turno secondo noi solo per una questione di pura rappresentanza: il lavoratore non può essere informato prima della RSU!
Di fatto questa pretesa non è servita a nulla perché, a fronte dei numerosi cambi turno, spesso comunicati sia alla RSU che ai lavoratori senza rispettare i tempi di preavviso, non è seguito alcun intervento della RSU, nessuna richiesta di chiarimenti e di discussione sulle motivazioni dei cali e degli aumenti. Quindi ad ogni cambio turno l'azienda ha "assolto" al suo dovere limitandosi a spedire una e-mail informativa alla RSU, quasi sempre senza specificare i motivi del cambio organizzativo, e la RSU soddisfatta non si è mai preoccupata di pretendere incontri per approfondire le questioni. Tutto lecito, tutto tacitamente accettato.

Siamo arrivati alla fine dell'anno e, mentre l'azienda avanza e riorganizza per sfruttare sempre di più il nostro lavoro, noi non abbiamo neanche provato a chiedere quello che ci spetta per legge, il rinnovo del premio aziendale!
Tante parole in assemblea ma fatti niente. Il prossimo maggio saremo nella stessa situazione di quest'anno e la piattaforma per il rinnovo del premio che, per quanto detto in assemblea, andava presentata entro la fine del 2014, prima cioè dell'uscita dei dati di bilancio, non esiste ancora, anzi la nuova RSU non si è mai riunita per discuterne.

Chi ha deciso ancora una volta che l'argomento PREMIO debba essere messo da parte?

L'anno sta per finire e ci chiediamo cosa avrà in mente la direzione per il prossimo anno. L'azienda ha organizzato il meeting per parlare coi lavoratori ma la RSU non si è preoccupata di pretendere un incontro per avere un quadro chiaro e più dettagliato sul prossimo anno, sia a livello di volumi che di occupazione.
Al meeting il direttore ha confermato l'aumento dei volumi per il 2015 ma forse anche per quest'anno dobbiamo aspettarci una comunicazione di esuberi fatta all'ultimo minuto e nuovamente senza nessuna verifica dei carichi di lavoro e senza nessuna discussione preventiva coi lavoratori anche solo per fare un bilancio di quello che, secondo noi, è stato un anno disastroso in cui l'azienda ha fatto ciò che ha voluto e continuerà a farlo.

Noi continueremo a contrastare con tutti i mezzi a nostra disposizione la pratica sindacale di accettazione passiva che sta permettendo all'azienda di avanzare a nostro discapito.

1 commento:

  1. E' tutto in mano all'azienda. Il sindacato si limita a gestire (male) il quotidiano. Hai voglia a fare scioperi generali: il giorno dopo e' tutto come prima, anzi peggio.

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