È di pochi minuti fa la notizia dell'avvenuto incontro a palazzo Chigi tra il presidente del consiglio Renzi e il segretario Fiom Landini. Un incontro di un'ora e mezza al termine del quale bocche cucite di fronte alle richieste dei giornalisti. Perché Renzi incontra il segretario Fiom due giorni prima del consiglio dei ministri del 29 e a pochi giorni dai toni sprezzanti sul sindacato e le possibili mobilitazioni d'autunno?
Se l'uso che Renzi fa di Landini è chiaro, coprirsi a sinistra rispetto al duro attacco al mondo del lavoro che il suo governo persegue, diventa davvero incomprensibile la ragione che spinge Landini a palazzo Chigi ad un incontro informale. Siamo sempre meno d'accordo con le scelte di Landini, sempre più distanti dalla Fiom del no di pomigliano, della straordinaria
mobilitazione del 16 ottobre 2010, dall'opposizione alle scelte infauste della Cgil. Oggi, Landini che rischia di apparire pubblicamente come uno dei consiglieri di un Renzi che vuole rottamare il sindacato è ancora dell'idea della necessità di una mobilitazione generale del mondo del lavoro? Che fine ha fatto la via maestra per salvare la Costituzione? Chiederà lo sciopero generale al direttivo Cgil a difesa dello statuto dei diritto dei lavoratori, in difesa della scuola pubblica e del pubblico impiego e contro le politiche di austerità? Ci sono fatti che simbolicamente e materialmente pesano come macigni, incontrare Renzi nel giorno in cui si celebra l'attacco ai diritti sindacali nel pubblico impiego è una scelta infausta e feconda di gravi conseguenze, per tutti i lavoratori e le lavoratrici.
Sergio Bellavita portavoce nazionale area il sindacato è un’altra cosa. Opposizione Cgil
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