Certo, non si può non riconoscere a CISL e UIL un’incrollabile coerenza quando arrivano addirittura a rivendicare l’ “allargamento dell’Ape social”, cioè, l’estensione ad una maggiore platea di fortunatissimi lavoratori, dei fantastici benefici della più grande truffa messa in atto contro i lavoratori negli ultimi 150 anni.
E’ il loro modo di dire hic et nunc da che parte stanno: da sempre con il governo di turno, senza se e senza ma. E la #CGIL ? Tentenna, ma giusto per distinguersi quel tanto che basta per cercare di non perdere anche quel 30% di iscritti che ancora non è andato in pensione. Ormai siamo così abituati a vederla recitare quello stanco e ripetitivo copione che quasi non ci facciamo più caso, se non fosse che il tema delle pensioni è tema altamente sensibile perché in ballo ci sono i diritti calpestati di milioni si persone che hanno lavorato una vita. Tant’è, e tuttavia la CGIL proprio non ci riesce a non recitare una parte a cui, ormai, non crede quasi più nessuno ed è così che, riguardo le proposte ridicole del governo sulle pensioni, stavolta, s’inventa un vago ed indecifrabile “giudizio di insufficienza su donne e giovani”. (.....)
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http://contropiano.org/interventi/2017/11/22/sulle-pensioni-la-solita-vergognosa-sceneggiata-cgil-cisl-uil-097963
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http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2017-11-22/lettera-ue-manovra-rischio-ma-giudizio-debito-primavera-113702.shtml?uuid=AE4i5BGD
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