Nell'ultima riunione la RSU, invece di dire chiaramente qual è il meccanismo che ha portato alla riduzione del premio, si è inventata rivendicazioni a nostro avviso inutili e inconsistenti: come preservare il Contibonus (che l'Azienda si è già dichiarata disponibile a pagare per intero), mensilizzare una componente del Premio (a che serve? che cosa implica?), il tutto solo per inventarsi un "accordo" che non metterebbe certo in discussione la struttura del premio e servirebbe anzi a SVIARE L'ATTENZIONE dai meccanismi che l'"infortunio" sulla certificazione ha messo in luce.
E` ora infatti ben chiaro che il parametro di "qualità" previsto nel premio non ha niente a che vedere con il nostro lavoro, visto che viene meno per problemi dell'azienda in altri stabilimenti. Ma non e` tutto, perché anche la "redditività" dipende da conti che l'azienda fa come le conviene, e che non possono comunque continuare a dare il risultato di quest'anno.
Quanto al parametro di "produttività", ricordiamoci che ad ogni aumento di produttività, che in pratica significa aumento dei ritmi di lavoro, il premio e` congegnato in modo da essere pagato per un solo anno, quello in cui avviene l'aumento; poi, per tutti gli anni successivi, si lavora ai nuovi ritmi senza nessun premio.
QUESTI sono i problemi del premio, che va perciò completamente ricontrattato, su basi del tutto diverse, riconoscendo ai lavoratori gli aumenti di produttività PER TUTTI GLI ANNI, non per uno solo, e togliendo di mezzo i parametri che dipendono dalle decisioni e dall'arbitrio dell'azienda.
31 MAGGIO 2017
S. Cini RSU
G. Garzella RSU
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