giovedì 16 febbraio 2017

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In 10 anni anche in Italia più macchine in fabbrica e uffici. -ANSA - 14/02/2017

ROMA - Il prossimo decennio potrebbe essere interessato, anche in Italia, da una crisi occupazionale dovuta alla sempre maggiore diffusione delle macchine in tutti i settori lavorativi. E' la considerazione contenuta nella ricerca "Il futuro del lavoro nella società digitale" commissionata da Aica (l'Associazione Italiana per l'Informatica e il Calcolo Automatico) e condotta da SDA Bocconi, School of Management, che verrà presentata nel pomeriggio a Milano.

Un impatto più forte della sostituzione uomo-macchina si avrà a livello di attività operative fisiche (per l'87% degli intervistati) o intellettive (92%) ma subiranno un effetto sostituzione anche quelle concettuali di livello (51%). Dall'indagine, emerge che per il 60% degli intervistati le tecnologie che oggi sembrano più conosciute e promettenti per il business riguardano la stampa 3D, le architetture cloud, l'Internet delle cose e il machine learning. Le aziende cavalcheranno le opportunità della tecnologia, ma sentono anche la responsabilità di preoccuparsi dei livelli occupazionali in diminuzione (69%). Per la ricerca sono stati intervistati opinion leader, studenti di 15 atenei italiani, startupper di settori economici differenti, manager d'azienda, responsabili del personale.

"È complesso dire se il lavoro sarà distrutto o ricomposto su altre prospettive rispetto all'assetto attuale, anche se le rilevazioni tendono a dimostrare che anche il lavoro più intellettivo soffrirà della sostituzione uomo-macchina", affermano Alfredo Biffi e Pierfranco Camussone, docenti della SDA Bocconi e autori della ricerca. (ANSA)

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1 commento:

  1. Con un reddito di cittadinanza andremo a fare quei lavori di servizio sociale che nessuno oggi vuole fare per motivi che spaziano dalla scarsa remunerazione (che rimarrà tale ma integrata col reddito di cittadinanza di cui sopra, li renderà appetibili) a motivi cultural/politici.
    La produzione è delle macchine. Risolvere i problemi è delle macchine. A noi rimarrà tornare a occuparci dell'uomo e della sua civiltà. Allora io dico MAGARI. E che questo avvenga in meno di una vita, per i nostri nipoti a venire.

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