Ieri ,venerdì 15 gennaio 2016, nello stabilimento SEVEL di Val di Sangro è avvenuto un piccolo miracolo: un centinaio di operai coraggiosi ha alzato la testa e ha sfidato l’ arroganza aziendale aderendo ad un’ora di sciopero indetta dall’USB. E in quell’ora ha dato vita ad un’assemblea in cui si è potuto PARLARE dei loro problemi e di come l’applicazione del sistema ERGO UAS e la politica aziendale della minaccia e del terrore, stiano rendendo loro impossibile vivere in fabbrica.
Caro Landini questi sono lavoratori “ orfani della Fiom”.
Di fronte al taglio dei 10 minuti di pausa, che più di qualsiasi questione tocca la vivibilità del posto di lavoro poiché intacca il naturale e necessario recupero delle forze fisiche ormai allo stremo, la FIOM non ha dato continuità alla lotta iniziata con gli scioperi di 10 minuti, SCEGLIENDO di rimanere sorda alle richieste di aiuto dei lavoratori e dei delegati nonostante sia oggi l’UNICO sindacato in possesso degli strumenti per guidare questa lotta.
In questo momento particolare, in cui incomprensibilmente la Fiom nazionale cerca di epurare dalle sue fila i delegati che con coraggio e grande onestà intellettuale continuano ad ascoltare e lottare, rischiando in prima persona, certi nodi DEVONO venire al pettine:
Mi chiedo e ti chiedo:
– perché nonostante l’ultimo contratto firmato dalla Fiom, quello del 2008, preveda al massimo 40 ore di straordinari comandati all’anno, di fronte ai 15 comandati nel 2015 in SEVEL e dopo un timido tentativo a gennaio, ci è stato posto DIVIETO dalla Fiom di scioperare?
– perché la Fiom propone una piattaforma contrattuale per il CCNL che rivendica meccanismi di limitazione del pieno diritto di sciopero come le clausole di raffreddamento del tutto simili a quelle del CCSL?
-Perché la Fiom mette in discussione il diritto di sciopero garantito dalla costituzione, attaccando, diffidando e prendendo le distanze dai suoi delegati che proclamano sciopero?
I lavoratori ESIGONO chiarezza: i lavoratori in sciopero con l’USB ieri hanno dimostrato che ci sono le condizioni per proseguire la lotta. Quindi, a prescindere da quello che la FIOM dirà, sarà quello che la FIOM farà, a palesarne le intenzioni politiche.
MICHELA CIANCI
RSA FIOM CGIL SEVEL
http://sindacatounaltracosa.org/2016/01/16/lettera-aperta-a-landini-perche-ci-hai-lasciati-orfani-della-fiom/
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