Con il suo comunicato, la maggioranza della RSU intende minimizzare una cosa che è invece molto grave e pericolosa. Si capisce infatti benissimo:
-
che l'azienda vuole installare NUOVE
telecamere, anche all'interno degli ambienti di lavoro (dato che si parla
esplicitamente della possibilità di riprendere i lavoratori),
-
che lo vuole fare presto, al punto
che ha predisposto una bozza di accordo
e l'ha già consegnata, prima di Natale, a un "responsabile" della
RSU,
-
che, se qualcuno non avesse fatto girare in fabbrica quel testo, ancora oggi i
lavoratori non ne saprebbero niente,
-
che la maggioranza della RSU sembra
considerare tutto questo "normale" e perfettamente accettabile,
altrimenti avrebbe tempestivamente informato i lavoratori e convocato
un'assemblea per discutere come reagire.
E' dal 1970 che i lavoratori hanno
imposto in Italia IL PRINCIPIO che non si installano telecamere negli ambienti
di lavoro. NON SI TRATTA PERCIO' DI UN FATTO BUROCRATICO O
FORMALE, o di qualche multa, come vuol fare intendere il comunicato della
maggioranza della RSU, ma di una vera
forzatura dei rapporti in fabbrica.
Una
forzatura che alla Continental si aggiungerebbe alla riduzione degli addetti
alle produzioni, ai provvedimenti disciplinari arbitrari e al clima
intimidatorio degli ultimi mesi, che abbiamo più volte denunciato, senza che la
RSU prendesse nessuna iniziativa.
Alla
Continental il Contratto Nazionale è stato respinto, come in tante altre grandi
fabbriche. Il massiccio NO dimostra la nostra volontà di non continuare a
subire, e di reagire contro regole e condizioni di lavoro imposte ad arbitrio
dei padroni. Dobbiamo trovare il modo di
organizzare e far valere questa volontà contro le pretese della Continental, contrapponendo punto su punto risposte
che difendano gli interessi dei lavoratori e insieme discutere le proposte e le
azioni da mettere in pratica.
17
Gennaio 2017
RSU Giada Garzella e Silvia Cini
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