La conclusione e i contenuti del CCNL hanno posto con chiarezza e reso ineludibili i problemi, accumulati negli ultimi anni, di fronte a cui si trovano i delegati attivi nelle fabbriche. Come praticare un'azione sindacale coerente è la questione aperta e all'ordine del giorno: le sue possibilità e le sue prospettive devono essere al centro della nostra discussione.
Il Referendum sul CCNL ha già dimostrato che una gran
parte degli operai delle grandi e medie
fabbriche ha coscienza della condizione in cui sono stati messi e del fatto che
i dirigenti sindacali hanno abbandonato la difesa di loro interessi
fondamentali.
Per di più, in diverse fabbriche, dove sono già attivi
gruppi di delegati capaci di iniziativa indipendente, i lavoratori hanno
dimostrato di saper sostenere, ora come negli ultimi anni, lo scontro con i
padroni e le strutture sindacali territoriali.
I risultati del Referendum in tante grandi fabbriche e le
posizioni assunte dalla FIOM su Contratto e Referendum non lasciano dubbi sulla
durezza di questo scontro, che è solo cominciato, ma che sta prendendo forme
più omogenee e riconoscibili a livello nazionale.
La battaglia, che si presenterà simile in tutte le medie e
grandi fabbriche, sarà tra l'accettazione delle richieste e delle regole
imposte dai padroni e dal nuovo Contratto e un'azione sindacale che respinga il cedimento, combatta
la frammentazione dei lavoratori e ne riaffermi l'identità sociale.
In questa prospettiva, i problemi che come delegati dovremo
affrontare nelle fabbriche nei prossimi mesi sono a nostro avviso:
- Contrastare su
tutti i punti l'applicazione del CCNL, soprattutto su orari, flessibilità,
legge 104 e premi aziendali. Tutte cose che toccano direttamente e pesantemente
i lavoratori, così come gli effetti di una scala mobile fasulla con il
prevedibile rialzo dei prezzi energetici.
- Difenderci dalle sanzioni degli "accordi del 10
gennaio". Bisogna evitare di essere attaccati in ordine sparso mantenendo
contatti stretti e organizzando in anticipo una reazione generale di difesa dei
delegati che proclameranno gli scioperi.
- Confrontarci sulla costruzione di Piattaforme aziendali
che superino i vincoli del CCNL e dare ampia diffusione, tra i lavoratori delle
diverse fabbriche, delle esperienze e degli accordi favorevoli
- Sostenere con tutti i mezzi i compagni e i gruppi operai che nelle fabbriche cercheranno
di contrastare la politica di cedimento e di liquidazione degli interessi e dei
diritti dei lavoratori
Il soggetto insostituibile della nostra iniziativa sono i
lavoratori, soprattutto delle grandi fabbriche. Portare avanti le loro
rivendicazioni e la loro organizzazione significa incominciare a scompaginare i
progetti dei padroni, violando i vincoli che la FIOM ha fatto propri. Questo ci
costringerà a scontrarci anche con le strutture FIOM e
dovremo farlo senza esitazioni.
Quella che dobbiamo praticare è un'attività indipendente su tutto, rivolta
alle rivendicazioni e alla lotte nelle
fabbriche e quando possibile alla partecipazione sui nostri contenuti a
iniziative nazionali, non indirizzata né vincolata alle scelte delle dirigenze
della FIOM e della CGIL.
RSU
FIOM SAME, PIAGGIO, CONTINENTAL ADERENTI ALL'INIZIATIVA
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