La decisione da parte delle Segreterie della CGIL CISL UIL di far intervenire al comizio conclusivo della manifestazione del 25 novembre il Governatore della Regione Toscana Enrico Rossi sta a dimostrare ancora un volta l'incapacità da parte delle OOSS di comprendere i sentimenti e gli stati d'animo dei lavoratori e delle lavoratrici della nostra città.
Questa scelta, che viene dopo la grande manifestazione di sabato 15 dove si richiedeva a gran voce l'unità di tutti i lavoratori e le lavoratrici, ma soprattutto l'indipendenza da quel blocco di potere che è responsabile del disastro in cui Livorno e tutto il paese si sta trovando, non solo è sorda a questa domanda ma rasenta la provocazione.
E' inaccettabile che ad essere presente sul palco ci sia colui che è uno dei maggiori responsabile del disastro economico e ambientale che caratterizza il nostro territorio.
Al posto di favorire e consolidare il processo una atto di autorganizzazione unitaria e dal basso dei lavoratori e lavoratrici livornesi, dando una risposta alla loro domanda di solidarietà, la CGIL CISL UIL, nel tentativo di recuperare e strumentalizzare la volontà di mobilitazione, hanno voluto irresponsabilmente introdurre con questa decisione un elemento di rottura.
E' inaccettabile che venga a farsi cinicamente campagna elettorale colui (e il partito che rappresenta, il PD renziano) che è il maggiore responsabile dello smantellamento della sanità pubblica toscana, delle esternalizzazione dei servizi pubblici, che ha sponsorizzato offshore e inceneritori, che ha gestito in modo complice la chiusura di aziende come la Delphi e oggi la TRW, che non ha mosso un dito per impedire la privatizzazione della Porto 2000, che sta portando al disastro il trasporto pubblico.
I lavoratori e le lavoratrici livornesi hanno bisogno di ben altro che elemosinare finanziamenti per investimenti che serviranno principalmente ad arricchire le solite famiglie, a scapito di diritti e salari, mentre si delocalizza impunemente, si licenzia con o senza Jobs Act, si mantiene la legge Fornero che impedisce di andare in pensione e relega alla disoccupazione una intera generazione.
Come "il sindacato è un'altra cosa - opposizione CGIL" invitiamo tutti i lavoratori e le lavoratrici, gli studenti, i disoccupati ad esprimere in piazza tutto il loro dissenso e la loro rabbia contro chi subordina gli interessi del mondo del lavoro agli interessi meschini di una burocrazia sindacale e politica che ha dimostrato il proprio fallimento. Noi ci saremo.
SCIOPERO GENERALE CONTRO RENZI E I PADRONI, SUBITO DI 8 ORE E CONTINUATO.
Questa scelta, che viene dopo la grande manifestazione di sabato 15 dove si richiedeva a gran voce l'unità di tutti i lavoratori e le lavoratrici, ma soprattutto l'indipendenza da quel blocco di potere che è responsabile del disastro in cui Livorno e tutto il paese si sta trovando, non solo è sorda a questa domanda ma rasenta la provocazione.
E' inaccettabile che ad essere presente sul palco ci sia colui che è uno dei maggiori responsabile del disastro economico e ambientale che caratterizza il nostro territorio.
Al posto di favorire e consolidare il processo una atto di autorganizzazione unitaria e dal basso dei lavoratori e lavoratrici livornesi, dando una risposta alla loro domanda di solidarietà, la CGIL CISL UIL, nel tentativo di recuperare e strumentalizzare la volontà di mobilitazione, hanno voluto irresponsabilmente introdurre con questa decisione un elemento di rottura.
E' inaccettabile che venga a farsi cinicamente campagna elettorale colui (e il partito che rappresenta, il PD renziano) che è il maggiore responsabile dello smantellamento della sanità pubblica toscana, delle esternalizzazione dei servizi pubblici, che ha sponsorizzato offshore e inceneritori, che ha gestito in modo complice la chiusura di aziende come la Delphi e oggi la TRW, che non ha mosso un dito per impedire la privatizzazione della Porto 2000, che sta portando al disastro il trasporto pubblico.
I lavoratori e le lavoratrici livornesi hanno bisogno di ben altro che elemosinare finanziamenti per investimenti che serviranno principalmente ad arricchire le solite famiglie, a scapito di diritti e salari, mentre si delocalizza impunemente, si licenzia con o senza Jobs Act, si mantiene la legge Fornero che impedisce di andare in pensione e relega alla disoccupazione una intera generazione.
Come "il sindacato è un'altra cosa - opposizione CGIL" invitiamo tutti i lavoratori e le lavoratrici, gli studenti, i disoccupati ad esprimere in piazza tutto il loro dissenso e la loro rabbia contro chi subordina gli interessi del mondo del lavoro agli interessi meschini di una burocrazia sindacale e politica che ha dimostrato il proprio fallimento. Noi ci saremo.
SCIOPERO GENERALE CONTRO RENZI E I PADRONI, SUBITO DI 8 ORE E CONTINUATO.
Il Sindacato è un altra cosa- opposizione in CGIL- Livorno
22 novembre 2014
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