In questa battaglia sindacale siamo però rimasti sempre soli per cui riteniamo che, a distanza di un anno e mezzo, le responsabilità di questa situazione vadano attribuite sia ovviamente alla direzione locale Continental sia però anche alla FIOM, unica organizzazione sindacale presente attualmente nella RSU. Entrambe infatti, con ruoli ovviamente differenti, hanno dimostrato di non avere alcuna strategia per contrastare la possibilità che Pisa nei prossimi mesi possa uscire dalle attività di business della multinazionale.
Non solo. Esiste un rischio occupazionale immediato, da noi denunciato da sempre, per il personale di Ricerca e Sviluppo che potrebbe concretizzarsi già dai prossimi mesi se la casa madre non deciderà di assegnare qualcuno dei progetti aperti per lo sviluppo dei motori elettrici anche a Pisa. Purtroppo a Pisa mancano le competenze nel settore, conseguenza del non aver provveduto tempestivamente ad una riqualificazione del personale, per cui le probabilità di riconversione della sede toscana sono basse.
La partita tuttavia non è ancora chiusa e noi non siamo più disponibili ad accettare atteggiamenti passivi e di sottovalutazione. Le nostre proposte avanzate in passato sono ancora valide e saranno integrate sulla base dei fatti recenti. In aggiunta, intendiamo rispedire al mittente, insieme ai lavoratori e alla lavoratrici, qualsiasi tentativo di ricatto che probabilmente azienda e sindacati confederali proveranno a mettere in campo con il pretesto della salvaguardia occupazionale.
27 settembre 2019
USB Lavoro Privato
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