Riceviamo e pubblichiamo:
Un paio di settimane fa ho rassegnato le dimissioni da tutti gli incarichi che avevo in Cgil e in FIOM, dal provinciale al nazionale, e poi ho dato disdetta della tessera sindacale.
Credo che la FIOM, soprattutto con la firma sull'ultimo contratto nazionale, abbia toccato il fondo per la svendita definitiva dei diritti dei lavoratori. E quello che fa a livello nazionale lo fa anche nelle fabbriche.
Ho lasciato a malincuore l'area di opposizione fatta di persone che tentano quotidianamente di contrastare la deriva della cgil e per questo le stimo, ma anche li era diventato difficile per me fare attività sindacale perché ogni rivendicazione nei confronti dell'azienda si traduceva inevitabilmente in inutile battaglia con la segreteria Fiom. Questo creava continuamente confusione e distoglieva l'attenzione dei lavoratori dagli obiettivi reali.
Non smetterò di dire la mia, anzi continuerò a farlo ancora più di prima e proverò a dar voce anche a tutti coloro che non intendono più permettere ad alcun sindacato di anteporre gli interessi delle aziende a quelli dei lavoratori.
Michela Ruffa
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