Il Contratto che FIOM FIM e UILM vogliono firmare contiene:
NESSUN AUMENTO SALARIALE: solo l'inflazione, restituita per ogni anno solo dal Giugno dell'anno successivo e senza gli aumenti dell'energia. Per il 2016, l'aumento previsto, da Giugno '17, è di 9 euro lordi mensili per il quinto livello. I 50 euro a regime di cui parlano le OO SS per il 2019 sono solo il risultato di previsioni ISTAT per l'inflazione (che peraltro cambiano continuamente).
Altri 42 euro verranno versati dalle aziende "IN NATURA": in fondo pensioni, fondo sanitario, "benefit" aziendali non precisati, corsi di formazione, tutto esente da contributi.
ABOLIZIONE DELLE PARTI FISSE SICURE NEI PREMI AZIENDALI: il rinnovo degli integrativi potrà SOLO prevedere premi "totalmente variabili" legati quasi sempre ai carichi di lavoro (il famoso aumento di produttività ad arbitrio dell'azienda), oppure aumenti per lavoro straordinario, notturno, festivo, turni.
ORARIO SETTIMANALE FLESSIBILE: l'orario di 40 ore rimane SOLO COME MEDIA; le aziende hanno a disposizione 80 ore annuali per aumenti fino a 48 ore settimanali. L'azienda potrà anche ordinare 40 ore di straordinario obbligatorio. Prevista una "Banca del tempo" per fare da giovani tanti straordinari, da accantonare per sopravvivere all'aumento dell'età pensionabile.
Inoltre restrizioni sull'uso dei permessi per la 104 e conferma delle regole sulla malattia introdotte nel contratto 2012, non firmato dalla FIOM.
NON E' TUTTO: l'Accordo dà a Federmeccanica e alle OO. SS due DELEGHE IN BIANCO:
- una per DEFINIRE, entro Gennaio '17, I RAPPORTI SINDACALI secondo il "Testo Unico" del Gennaio '14: "esigibilità" degli accordi, divieti di sciopero, sanzioni ai delegati che indicono scioperi contro accordi firmati dalla maggioranza della RSU o fuori dei periodi ammessi.
- una seconda per SOSTITUIRE il sistema attuale di INQUADRAMENTO (Federmeccanica punta ad abolire gli scatti di ANZIANITA') con uno basato su "aree e fasce professionali" , in sostanza ad arbitrio delle aziende.
Questi punti non sono solo peggioramenti inaccettabili su aspetti fondamentali dei rapporti di lavoro. Sottoscrivere la fine dell'orario settimanale, il blocco dei salari, il loro pagamento in natura, il divieto di sciopero contro accordi in vigore, l'abolizione degli aumenti di anzianità, contraddice e rinnega i principi stessi che hanno sempre guidato le rivendicazioni e le lotte dei lavoratori.
Questo accordo mostra anche chiaramente qual è oggi il programma della "unità sindacale" e quale sarà il contenuto delle prossime Piattaforme "unitarie" per gli integrativi aziendali.
I Referendum sull'Accordo saranno fatti, dopo un anno e mezzo di trattative, in fretta tra il 19 e il 21 Dicembre, con tante fabbriche chiuse, Piaggio compresa, alla faccia della partecipazione dei lavoratori e della democrazia. Di questo non c'è altra ragione che la sua totale insostenibilità di fronte ai lavoratori.
La clamorosa vittoria del NO al referendum costituzionale, che ha travolto Renzi e fortemente indebolito Confindustria che ha puntato tutto su di lui, rivela anche nei tempi il totale fallimento contrattuale dei dirigenti sindacali firmatari
In tante medie e grandi fabbriche, come delegati FIOM ci siamo schierati apertamente contro un accordo, che è la totale negazione di tutte le battaglie a cui la FIOM ha chiamato i lavoratori in questi anni e ci siamo riuniti a Firenze il 6 dicembre scorso, per discutere come contrastarlo, sia al referendum che durante la sua applicazione, e fornire ai lavoratori la prospettiva di un pratica sindacale radicalmente diversa.
Delegati FIOM Piaggio e Continental
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