Nel giro di pochi giorni il numero dei lavoratori positivi al Covid 19 in azienda ha raggiunto e superato la soglia delle 30 unità. L'azienda ha informato inizialmente i lavoratori sui primi contagi, tranquillizzando e riferendo di misure messe in atto e di tamponi rapidi negativi. Quando il numero dei contagiati è aumentato soprattutto nella sede di Fauglia, ha smesso di riferire ed ha continuato a lavorare su tutti i reparti, anche sui più colpiti, come se niente fosse.
Abbiamo più volte interpellato gli organi ispettivi sul fatto che i tamponi venissero eseguiti senza attendere i 10 giorni previsti dalle linee guida della Regione Toscana e sulla mancata messa in quarantena da parte dell’ASL dei lavoratori entrati in contatto coi positivi, chiedendo anche di far chiarezza sulla definizione di "contatti stretti". Come semplici cittadini esprimiamo tutta la nostra perplessità per il fatto che nessuna Autorità abbia risposto ai nostri quesiti. L'impressione è che, se l'azienda dichiara non esserci "contatti stretti", per gli organi ispettivi sicuramente non ci sono "contatti stretti", nemmeno se a risultare positivi sono stati due lavoratori con gli armadietti l’uno accanto all’altro nello spogliatoio. Ci chiediamo poi come possa l'azienda garantire questo anche di fronte ad eventuali comportamenti scorretti da parte dei lavoratori. Per non parlare del fatto che la sanificazione di alcuni ambienti comuni viene fatta con cadenza settimanale.
A nostro avviso i lavoratori hanno diritto di entrare in fabbrica tranquilli di non essere contagiati, per se stessi e per le loro famiglie. Per cui le nostre richieste sono:
1. L'azienda riferisca a tutti i lavoratori, con estrema trasparenza, qual'è la situazione attuale dei contagi in ciascuna sede e in ciascun reparto.
2. La proposta avanzata dalla RSU di inserire i lavoratori dei reparti più colpiti su turnazione a ciclo continuo, in modo da creare "turni fantasma" per la sanificazione eccezionale degli ambienti, è assolutamente per quanto ci riguarda condivisibile. Le motivazioni portate dall'azienda per non farlo hanno a che vedere ancora una volta con la produzione e con l'aumento dei costi. Sono quindi per noi inaccettabili.
3. Gli ambienti comuni necessitano di una sanificazione più frequente con particolare riguardo alle docce che riteniamo debbano essere sanificate ad ogni cambio turno. I lavoratori devono poter ricevere un riscontro chiaro delle sanificazioni fatte.
4. I lavoratori fragili hanno diritto a condizioni sanitarie e misure più adeguate al loro stato di salute. L'azienda per lo meno fornisca a ciascuno di loro le mascherine FFP2.
La sicurezza ha un costo ma va sostenuto. Continueremo a segnalare e denunciare quelle che a nostro avviso sono criticità in azienda e non smetteremo di avanzare le nostre proposte.
28 novembre 2020
USB Vitesco