mercoledì 28 ottobre 2015

Assemblee retribuite in Continental

Sono previste per i giorni 3, 4 e 5 di novembre le assemblee retribuite in Continental con ordine del giorno

- piattaforma FIOM - CGILper il rinnovo del CCNL
- varie ed eventuali

Oltre a darne l'annuncio vorremo segnalare anche che le assemblee sono state organizzate dalla RSU di maggioranza senza il minimo coinvolgimento delle due delegate Cini e Garzella. Facendo mente locale sulla più recente attività sindacale, sappiamo per certo che la delegazione trattante ha incontrato l'azienda il 21 ottobre per verifica CIGO. Da allora, ancora una volta, né si è riunita la RSU per ricevere informazioni in merito, nè è stato pubblicato uno straccio di comunicato per riportare ai lavoratori.

La costante e sistematica esclusione delle due delegate anche dalla normale e obbligata attività sindacale in azienda denota innanzitutto debolezza da parte di una RSU di maggioranza che teme "l'incontrollabilità delle informazioni", dall'altra parte rende evidente la riluttanza nell'affrontare le questioni in modo democratico coinvolgendo nella discussione anche chi ha punti di vista differenti.

"Tagliar fuori" chi la pensa in modo diverso è tipico delle dittature più becere.

martedì 27 ottobre 2015

La verità sui CdS: i contratti sono INTERROTTI, non sospesi!


Pubblichiamo il contenuto del Documento pubblico con cui Continental ha comunicato al ministero competente la decisione di voler INTERROMPERE i Contratti di Solidarietà per l'anno 2015.
Il Documento è stato rilasciato dall'INPS a seguito di formale richiesta. Copie di esso saranno affisse nelle bacheche sindacali di S. Piero e Fauglia per rendere possibile la consultazione da parte dei lavoratori:


Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
13 Aprile 1015

Vi comunichiamo di aver preso la decisione imprenditoriale di interrompere, con effetto immediato, il contratto di solidarietà stipulato in data 30 Gennaio 2015 ed altrimenti scadente in data 31 Gennaio 2016. Pertanto a partire dal 07 Aprile 2015 il nostro personale ha ripreso in pieno l'attività lavorativa.

Con i migliori saluti

Continental Automotive Italy Spa
Ufficio Personale

sabato 24 ottobre 2015

PIAGGIO: Un accordo contro gli interessi dei lavoratori

LAVORATORI,
FIM e UILM hanno firmato un accordo su Mobilita` e Solidarieta` simile a quello dello scorso anno e per diversi aspetti peggiore. Con la Piaggio hanno concordato sulla “necessita` di proseguire in un piano di riduzione dei costi e di adeguamento degli organici” e hanno percio` concesso alla Piaggio tutti gli strumenti disponibili perlicenziamenti (mobilità), flessibilita`di orario (CDS), e conseguente aumento dei ritmi di lavoro.
Le motivazioni addotte da FIM e UILM (occupazione, investimenti, PTV) sono risibili e offensive per l'intelligenza dei lavoratori. Durante l'incontro, a richiesta esplicita di un delegato FIOM:
- la Piaggio ha confermato che non c'e` nessun esubero. La Solidarieta`, quindi, non si motiva con la difesa dell'occupazione. I numeri scritti nell'accordo non sono altro che quelli che servono all'azienda per avere il massimo possibile di flessibilita` sugli orari e sull'impiego dei singoli lavoratori, per di piu` senza che sia previsto alcun vincolo di rotazione.
- i dirigenti aziendali hanno chiarito che nessun piano di investimenti e` stato ancora approvato dal Consiglio di Amministrazione.
Anche la trasformazione dei PTV in full time (al massimo una trentina) e` solo un impegno generico, gia` preso e non mantenuto tante altre volte; un’operazione che punta a ridurre l’occupazione stabile, infatti per mantenere gli stessi livelli occupazionali a fronte di circa 200 persone che escono con la mobilità dovrebbero essere trasformati in full time 480 ptv, altro che 15%
Questo accordo e` la conferma di una pratica sindacale contraria agli interessi dei lavoratori. Conferma il servilismo di FIM e UILM verso la Piaggio. Conferma che con FIM e UILM nessun percorso comune e` possibile se si vogliono difendere gli interessi dei lavoratori.
Mentre si firmano accordi sugli interessi della Piaggio, l'azienda continua a rifiutare ogni trattativa sugli interessi dei lavoratori: produzione che viene dall'estero, diminuzione ritmi di lavoro, premio dimezzato negli ultimi tre anni, PTV, caldo in estate e tutti gli altri punti della Piattaforma approvata e presentata da piu` di due anni.
PER QUESTE RIVENDICAZIONI I LAVORATORI SCIOPERANO DA ANNI CON DETERMINAZIONE E SACRIFICI. MA PER IMPORRE ALLA PIAGGIO L'APERTURA DI UNA VERTENZA BISOGNA INCOMINCIARE A RIFIUTARE OGNI TRATTATIVA CHE NON VEDA L'AZIENDA DISPONIBILE AD ENTRARE NEL MERITO DELLE RICHIESTE DEI LAVORATORI.  
Delegati FIOM: Massimo Cappellini, Adriana Tecce, Giorgio Guezze, Massimiliano Malventi, Rossella Porticati, Claudio Bardi

martedì 20 ottobre 2015

Assemblee sulla CIGO in Continental



Alcune osservazioni sulle assemblee svoltesi nelle due sedi della Continental con ordine del giorno "Aggiornamenti sulla situazione occupazionale (CIGO)":

1) Degna di nota è la partecipazione a tutte le assemblee, anche a quelle dei turni notturni, dell'ex coordinatore RSU e futuro Segretario provinciale, attualmente in aspettativa sindacale.
La sua costante presenza denota senza ombra di dubbio una grossa difficoltà ad abbandonare il ruolo avuto finora e rende evidente la sua scarsa fiducia sulle “capacità gestionali” della squadra di delegati lasciati in azienda.

2) In molte assemblee i delegati di maggioranza hanno manifestato nervosismo nell'affrontare i lavoratori sulla questione della CIGO; le risposte parziali e fuori contesto date in svariate occasioni lo hanno dimostrato.
Uno di loro ha addirittura perso il controllo ed ha esternato rabbia nei confronti di questo blog, come se questo fosse stato argomento di discussione con i lavoratori!

3) La relazione introduttiva dei delegati di maggioranza ha continuamente scaricato la responsabilità dei carichi di lavoro sugli operatori ponendoli gli uni contro gli altri con frasi del tipo: "Se accanto hai uno che lavora veloce come fai a denunciare un problema di carichi di lavoro?…".

E ancora...
4) Una frase ricorrente alle assemblee di tutti i turni è stata: "Chi ha veramente problemi di salute lavora in silenzio e ed evita di farsi fare le prescrizioni mediche…". In conseguenza di una frase del genere è chiaro che si crea nei lavoratori con limitazioni alla mansione un sentimento di paura e di timore a manifestare i propri problemi.

Una RSU che anziché raccogliere e prendersi carico dei lavoratori più in difficoltà fa del terrorismo al pari di quello che potrebbe far l'azienda, compie un'atto meschino e spinge quegli stessi lavoratori a rinchiudersi in se stessi per paura delle conseguenze!
Più in generale diciamo che la RSU di maggioranza ha sostenuto con forza le motivazioni aziendali per cui è necessario ricorrere alla CIGO ed ha affermato che saranno contrattate le condizioni migliori perchè la CIGO possa portare il minor disagio possibile.
E' chiaro che qualsiasi accordo farà la RSU con l'azienda dovrà essere pubblico e passare per i lavoratori.

Il Foglio Bianco

mercoledì 14 ottobre 2015

Assemblee: LE REGOLE

Tanto per non dimenticare....

http://ilfoglio-bianco.blogspot.it/2015/05/assemblee-le-regole.html

E ancora Flessibilità... con la CIGO!

Nell'incontro di oggi l'Azienda ha comunicato che saranno 37 (su 640 operai) i lavoratori interessati dalla CIGO prevista da lunedì 19 Ottobre. 
Per loro si prevede una rotazione di 12/13 persone alla settimana.
Questi i reparti interessati: XL2, RDU, DK4/7, DK1/2 e Orifice Disk.

Siamo di fronte all'ennesima beffa per i lavoratori!

Con i carichi di lavoro aumentati e gli organici inadeguati che il più delle volte riportano sulla carta lavoratori assenti per lunghe malattie e MAI sostitutiti, DOVREMMO CREDERE CHE L'AZIENDA HA PROBLEMI A GESTIRE 12 PERSONE ALLA SETTIMANA DA QUI A FINE ANNO?

QUESTA È FLESSIBILITÀ A GRATIS PER L'AZIENDA CHE COSÌ POTRÀ FAR LAVORARE CHI E QUANDO GLI PARE, FLESSIBILITÀ FINANZIATA  CON SOLDI PUBBLICI!!


(S)VENDESI POSTE


LO STATO ITALIANO DETIENE IL 100% DEL CAPITALE DI POSTE. IL GOVERNO ORA HA DECISO LA QUOTAZIONE IN BORSA DEL 40% DEL SUO VALORE

PER GARANTIRE GLI INVESTITORI INTERNAZIONALI, IMPONE  L'ENNESIMA RIORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI, CON TAGLI DEGLI UFFICI  POSTALI E DEL RECAPITO. 

PERCHE' VENDERE  UN'AZIENDA CHE  NEL PRIMO SEMESTRE HA FATTO 435 MILIONI DÌ UTILI? 

 CHI GUADAGNERA' DALLA SVENDITA DÌ POSTE? 

NOI SAPPIAMO SOLO CHI CI RIMETTERA': 

I LAVORATORI CON AUMENTI DEL CARICO DEL LAVORO, STRESS, INFORTUNI, UNA MAGGIORE PRECARIETA’ E TRASFERIMENTI COATTI …. 

I CITTADINI CHE AVRANNO SERVIZI PIU' SCADENTI E COSTOSI ….

BASTA TAGLI

RIPRENDIAMOCI I SERVIZI  

NO ALLA PRIVATIZZAZIONE!

NO ALLA SPECULAZIONE SUI SERVIZI! 

CHIAMIAMO ALLA MOBILITAZIONE LAVORATORI CITTADINI E LE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE PER LA DIFESA DEL SERVIZIO PUBBLICO UNIVERSALE SOCIALE E DEMOCRATICO

 

IL SINDACATO è un'ALTRA COSA

OPPOSIZIONE CGIL

martedì 13 ottobre 2015

SMETTERE DI ASSECONDARE LE RICHIESTE DELL'AZIENDA


Riceviamo e pubblichiamo:

La produzione alla Continental è aumentata di circa il 20 per cento rispetto al primo semestre, ma l'azienda :
  • Nel mese di Ottobre ha licenziato 60 Interinali portando dati inconsistenti sulla situazione produttiva.
  • Ora, a soli 10 gg di distanza, con la motivazione di una piccola riduzione della produzione, vuole mettere in CIGO altri 60 lavoratori, “20 alla volta", del turno centrale (Saranno per caso lavoratori con prescrizioni per motivi di salute?).
    E` chiaro che l'azienda continua a premere per ridurre l'occupazione, aumentare i ritmi di lavoro, far lavorare chi e quando le pare.
Ora intende farlo con la CIGO a spese dell'INPS, cioè dei contributi dei lavoratori; all'inizio dell'anno ha fatto lo stesso, sempre a spese dell'INPS, con la dichiarazione di “esuberi” inesistenti e i contratti di Solidarietà; poi con la Mobilità volontaria e con le assunzioni di Interinali.
Per queste ragioni diciamo sin da ora che non firmeremo alcun accordo che agevoli la concessione della CIGO da parte dell'INPS.
Alla maggioranza della RSU, che questi accordi li ha sempre firmati, diciamo che per difendere gli interessi dei lavoratori bisogna respingere queste richieste e questa politica
 
Assecondarla ha un solo risultato: Le pretese dell'azienda non finiscono mai!
Alla flessibilità aziendale bisogna rispondere rivendicando la “flessibilita`” che interessa i lavoratori: Ogni volta che l'azienda vuole ridurre la produzione, basta ridurre i ritmi di lavoro. Per esempio, la stessa riduzione di produzione per cui l'azienda vuole mettere in CIGO 20 lavoratori (cioè il tre per cento dei lavoratori in produzione) può benissimo essere fatta riducendo i ritmi di lavoro del tre per cento.


13 Settembre 2015
Giada Garzella RSU
Silvia Cini RSU

lunedì 12 ottobre 2015

Rinnovo RSU nell'azienda SOLE


Sabato 10/10/2015 durante la riunione regionale dell’area di sinistra della CGIL “il sindacato è un’altra cosa” è stato approvato all’unanimità il seguente documento:
DA ALCUNI  MESI E’ SCADUTA LA RSU DELL’AZIENDA SOLE.

I LAVORATORI DEVONO E VOGLIONO ELEGGERE LA NUOVA RSU, MA L’AZIENDA E LA CONFINDUSTRIA DI PISA STANNO METTENDO I BASTONI FRA LE RUOTE SU QUESTIONI PRCEDURALI.

SAPPIAMO CHE LA CGIL NON PRESENTERA’ UNA PROPRIA LISTA DI CANDIDATI, MA E’  UN PRINCIPIO COSTITUTIVO DI UNA ORGANIZZAZIONE COME LA CGIL GARANTIRE AI LAVORATORI DI AVERE  UNA RAPPRESENTANZA SINDACALE SUL POSTO DI LAVORO E RITENIAMO QUINDI  UN DOVERE DELLA CGIL ADOPERARSI PER ELIMINARE GLI OSTACOLI FRAPPOSTI DALL’AZIENDA SOLE AL RINNOVO DELLA RSU.

PERTANTO  CHIEDIAMO CHE, SENZA ALTRO INDUGIO, LA CGIL DIA AVVIO ALLA PROCEDURA DI RINNOVO DELLA RSU PER PERMETTERE AI LAVORATORI DI ELEGGERE LA PROPRIA RAPPRESENTANZA SINDACALE DI FABBRICA.

12/10/15                                

                                     Area  “il sindacato è un’altra cosa” in CGIL- Toscana

sabato 10 ottobre 2015

PRENDE IL VIA LA RETE DI COLLEGAMENTO DEI METALMECCANICI IN LOTTA: UN REPORT DA BOLOGNA

Report dell’assemblea nazionale dei Metalmeccanici di domenica 4 ottobre a Bologna

Domenica 4 ottobre si è svolta presso la sede bolognese del SI Cobas in via Saffi un primo incontro nazionale dei metalmeccanici teso a proseguire e rafforzare il percorso messo in piedi la scorsa estate in molte città d’Italia sul tema dei licenziamenti politici e a rilanciare un fronte di lotta unitario nelle fabbriche.
All’iniziativa promossa dal SI Cobas nazionale sono intervenuti operai provenienti da differenti realtà aziendali e sindacali: rappresentanti della Fiat di Pomigliano, di Termoli e della New Holland di Modena, della Titan di Bologna, della CMB Carpigiana di Modena, dell’Olifer di Bergamo, della Fincantieri di Porto Marghera: un primo momento di confronto nel quale ciascuna realtà, partendo dalla socializzazione delle rispettive problematiche a livello aziendale, ha sottolineato la necessità e la volontà di mettere in campo forme di collegamento stabili, necessarie per contrastare l’offensiva padronale che nelle fabbriche prosegue initerrotta da decenni e si muove su un piano complessivo che si articola a livello internazionale.
Tre sono stati temi su cui più si è concentrata l’attenzione dei partecipanti:
da un lato la bocciatura operaia del piano-Marchionne in FiatChrysler negli Stati Uniti, su cui gli interventi si sono divisi tra chi ritiene che tale avvenimento rappresenti un’opportunità per la rimessa in discussione del modello-Fiat anche in Europa e chi invece ritiene che lo scontro in atto nelle fabbriche statunitensi risponde a dinamiche specifiche locali e sarà velocemente riassorbito dai vertici dell’UAW in fase negoziale; dall’altro la necessità di prendere la parola in occasione dell’apertura delle trattative per il rinnovo del CCNL metalmeccanici. Su questo punto, pur essendovi la difficoltà oggettiva di non poter includere in questa battaglia le fabbriche del gruppo Fiat in quanto quest’ultima è uscita unilateralmente dalle associazioni padronali di categoria, tutti i partecipanti all’assemblea hanno ritenuto doveroso uscire in tempi brevi con una piattaforma unitaria di lotta da presentare agli operai in tutte quelle fabbriche dove si è presenti; infine il rilancio e l’allargamento della cassa di resistenza partita in questi mesi a sostegno dei licenziati Fiat di Pomigliano, e che viene ritenuta da tutti una necessità ineludibile per evitare che gli operai combattivi soccombano alle misure repressive messe in atto dai padroni in maniera sempre più sistematica.
All’assemblea hanno preso parte anche esponenti della Fiom aderenti all’opposizione interna, ai quali gli operai, con toni e accenti differenti, hanno chiesto maggiore determinazione nella battaglia contro le burocrazie sindacali e nel lavoro di collegamento delle lotte.

Il lavoro di costruzione di una vera opposizione operaia nel settore metalmeccanico è sicuramente difficile e tutt’altro che privo di ostacoli, ma l’assemblea di Bologna ha iniziato a mettere insieme i primi importanti mattoni.

mercoledì 7 ottobre 2015

La liquidazione del diritto al lavoro - ControLaCrisi.org

Era già nell’aria. Ma ora la minac­cia si fa con­creta e immi­nente. Il governo Renzi si appre­sta a rifi­lare un uno-due al movi­mento sin­da­cale ita­liano, tale, per dirla con l’efficacia di Umberto Roma­gnoli, da farlo scom­pa­rire senza nep­pure darsi la pena di abrogarlo.
Da un lato il governo lavora per sna­tu­rare e limi­tare il diritto di scio­pero. Esso, con­tra­ria­mente alla nostra Costi­tu­zione, non sarebbe più un diritto in capo al lavo­ra­tore, ma un atto con­sen­tito solo a sin­da­cati aventi un certo livello di rap­pre­sen­tanza e di con­senso tra i dipen­denti. Si parla del 20–30 per cento in luogo del 50 voluto da Ichino....

continua a leggere su:

La liquidazione del diritto al lavoro - ControLaCrisi.org

martedì 6 ottobre 2015

Cgil in Expo: direttivo a piede libero


Sergio Bellavita.
Il bilancio della giornata del direttivo nazionale in Expo a Milano non è certo dei più lusinghieri per la segreteria nazionale. Oltre all’annunciata assenza di Landini e dell’intera area Democrazia e Lavoro nel bilancio ci sono cinque denunce a suoi dirigenti per resistenza a pubblico ufficiale e manifestazione non autorizzata, rei di aver manifestato democraticamente il proprio dissenso verso Expo. Susanna Camusso era assolutamente consapevole dei rischi e delle conseguenze della scelta di portare il massimo organismo dirigente della Cgil dentro Expo, come le abbiamo detto direttamente all’uscita del posto di polizia dove, insieme a parte della segreteria ed ad altri dirigenti, attendeva la nostra liberazione. Il trattamento che ci è stato riservato dalle forze di sicurezza interna e dalla polizia non è stato dei più teneri considerato che abbiamo semplicemente esposto uno striscione contro Expo e volantinato contro il lavoro gratuito e precario. Sapevamo certo che molto probabilmente ci avrebbero chiesto di chiudere lo striscione e che ci avrebbero invitato a uscire dalla fiera ma non potevamo immaginare di venire condotti via a forza, tra lo stupore dei visitatori, per passare tre ore nel posto di polizia e uscirne con una denuncia. Come sempre noi ci assumiamo la piena responsabilità della nostra scelta di contestare Expo e la scelta del direttivo dentro i suoi confini militarizzati, tuttavia, sebbene la presenza della segretaria generale Camusso fuori dal posto di polizia è per noi significativa, quanto accaduto testimonia esattamente la gravità di questa scelta. Così come continuiamo a pensare che la responsabilità di una giornata così negativa per la Cgil vada per intero alla segreteria nazionale. Se davvero si vogliono incontrare i lavoratori e provare ad organizzare i loro bisogni non c’è alcuna necessità di noleggiare un padiglione nella fiera dello sfruttamento, in uno dei luoghi simbolo, quasi laboratorio, delle nuove forme della precarietà del lavoro. Noi dovremmo organizzare il dissenso al modello sociale ed economico delle grandi opere, della devastazione del territorio, non un tour guidato interno ai suoi padiglioni.

lunedì 5 ottobre 2015

Tentativo di censura di una RSU che ha paura delle opinioni


Venerdì scorso è stato affisso in bacheca sindacale a Fauglia un comunicato a firma Cini e Garzella. Come al solito la RSU di maggioranza si è preoccupata di rimuoverlo subito e questa volta è stato visto il delegato Daniele Rossi in carne ed ossa mentre "ripuliva" la bacheca sindacale levando il comunicato scomodo nonostante non ci fossero problemi di spazio.
Evidentemente i nostri amici, paladini della democrazia e del rispetto per le opinioni altrui, preferiscono censurare anziché misurarsi sul terreno nostro dei contenuti. Così facendo danno sicuramente un segnale di debolezza ma purtroppo per loro dovranno abituarsi e rassegnarsi al fatto che al mondo esiste anche chi la pensa in modo diverso.....o siamo in regime dittatoriale?


Il Foglio Bianco

venerdì 2 ottobre 2015

LA RSU E` ANCORA UNA VOLTA PASSIVA

Riceviamo e pubblichiamo:

Il Comunicato della RSU sull'incontro con l'azienda del 25 Settembre scorso è sconcertante per la totale mancanza di valutazioni sui dati, di giudizi sui comportamenti dell'azienda e di proposte per contrastarli.

Di fronte a un'azienda che pretende di rispondere ad ogni minimo cambiamento dei volumi della produzione assumendo e licenziando lavoratori a piacimento, la RSU non ha niente da dire e si limita a  comunicare le variazioni di produzione e di occupazione decise dall'azienda.

Evidentemente, per la maggioranza della RSU le esigenze e le scelte dell'azienda sono talmente fuori discussione da fargli considerare normale e giustificato che ad ogni minima variazione di produzione corrispondano persone in carne ed ossa che dovrebbero continuamente entrare e uscire dalla fabbrica.
I dati forniti, inoltre, non sono convincenti; sono tutti preventivi sul prossimo trimestre, non ce n'è uno sulla produzione effettiva fatta finora, e anzi sembrano inconsistenti con le previsioni e i dati sulla produzione nel primo semestre. 

L'unica cosa certa è che i ritmi di lavoro sono aumentati, come hanno denunciato i lavoratori nelle ultime assemblee, e che l'azienda gestisce a suo piacimento occupazione e orari di lavoro.
Anche l'accordo sulla Solidarietà (una crisi e 253 esuberi del tutto inventati, come è diventato chiaro con gli aumenti della produzione) è servito solo a dare mano libera all'azienda sull'organizzazione dei turni e sugli orari di lavoro, come abbiamo sempre denunciato. 

Ci sembra che incominci a porsi chiaramente un'alternativa: continuare a subire passivamente e veder sempre peggiorare le nostre condizioni di lavoro, oppure iniziare a mettere in discussione e contrastare punto per punto  la politica dell'azienda e contrapporle i nostri diritti, i nostri obiettivi e le nostre rivendicazioni. 

2 Ottobre 2015 
S.Cini, G.Romboli, G.Garzella, M.Ruffa

giovedì 1 ottobre 2015

La Cgil sceglie l'Expo per il Direttivo nazionale, Landini: 'Fatto grave, non parteciperò'






La Cgil sceglie l'Expo per il Direttivo nazionale, Landini: 'Fatto grave, non parteciperò'

Expo: padiglione Cgil


Sergio Bellavita.
Susanna Camusso ha deciso di tenere una delle due giornate del massimo organismo dirigente Cgil dentro Expo. Il senso di questa scelta è chiaro, affermare una precisa posizione di campo rispetto al tema delle grandi opere, del rapporto con il territorio e l’ambiente ma si potrebbe dire rispetto, più in generale, alle politiche economiche e sociali. Camusso porta il direttivo Cgil  dentro un luogo ormai simbolo, laboratorio, delle nuove frontiere dello sfruttamento del lavoro. Migliaia di giovani hanno lavorato gratis, grazie all’indecente accordo sindacale che ha reso possibile, per la prima volta nella storia della Repubblica, il lavoro gratuito. Lo ha fatto utilizzando il famigerato Art.8 di Sacconi che consente di derogare alle leggi dello stato, in peius ovviamente. A breve calerà il buio totale sul futuro di quei migliaia di giovani a cui le multinazionali hanno dato una mancetta. Così come l’enorme area perderà ogni interesse per gli avvoltoi del cemento e della costruzione. Nulla di nuovo, è il paese piccolo piccolo di sempre. Il parterre di Expo ha già ospitato il partito democratico e gli industriali di Confindustria riuniti nella loro assemblea annuale. Entrambi autori e complici del saccheggio perpetrato ai danni della collettività, entrambi smaniosi di ricavare il massimo profitto dall’ipocrita esposizione internazionale governata dalle multinazionali. Forse Susanna Camusso si sente in buona compagnia, noi no. La distanza che intercorre tra i vertici della Cgil e i movimenti di popolo che difendono il territorio, l’ambiente e la salute combattendo contro la voracità e la violenza di corposi interessi, con questa scelta diventa abissale. E per questo la combatteremo. Non accetteremo mai che la Cgil diventi un padiglione di Expo.