Era prevista per questa mattina a Fauglia la riunione con l'azienda per un aggiornamento sulla situazione dei lavoratori interinali.
Ovviamente, per limitare fughe d'informazione e presenze scomode, alla riunione ha partecipato solo la DELEGAZIONE TRATTANTE.
venerdì 28 agosto 2015
giovedì 27 agosto 2015
Tra riforme e ricalcoli, quel terrorismo di Boeri e Renzi contro i pensionati
La leggerezza e noncuranza con la quale Matteo Renzi e Tito Boeri continuano ad annunciare riforme e riformette sui trattamenti pensionistici di milioni di italiani rivela una attitudine al cinismo sociale quantomeno sconcertante.
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continua a leggere su:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/07/22/tra-riforme-e-ricalcoli-quel-terrorismo-di-boeri-e-renzi-contro-i-pensionati/1895306/
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mercoledì 26 agosto 2015
Livorno - crolla nave al cantiere: 9 feriti, un morto
martedì 25 agosto 2015 19:06
Nove feriti, di cui uno in gravi condizioni, e un operaio di 39 anni morto. E’ questo il tragico bilancio dell’incidente avvenuto nel tardo pomeriggio del 25 agosto all’interno del cantiere Azimut Benetti dove una nave in costruzione sarebbe scivolata dal ponteggio galleggiante in muratura in seguito al cedimento di un puntello per cause in corso di accertamento. Immediati i soccorsi dei colleghi e la richiesta d’aiuto al 118. Tre ambulanze Svs e una della Misericordia di Livorno sul posto. Dei 9 feriti (inizialmente si era parlato di 3) 8 avrebbero riportato traumi lievi, uno invece è arrivato in pronto soccorso con un politrauma. Le sue condizioni sono state definiti gravi dai soccorritori. Sul posto anche capitaneria e vigili del fuoco. Sul luogo dell’incidente si sono recati la vice sindaco Stella Sorgente e il portavoce del sindaco, mentre in pronto soccorso è giunta l’assessore al sociale Dhimgjini.
lunedì 24 agosto 2015
Il Foglio Bianco su facebook
Comunichiamo ai nostri lettori che il profilo facebook del Foglio Bianco è stato chiuso. Facebook ci ha proposto la migrazione ad una pagina che però abbiamo deciso di abbandonare perché non ci consente un'adeguata interazione coi nostri amici.
Abbiamo deciso a questo punto di creare il gruppo pubblico "Il Foglio Bianco" nella speranza che l'iniziativa piaccia ai nostri lettori e e sia da stimolo per confrontarsi ed esprimere liberamente le proprie opinioni.
IL FOGLIO BIANCO dei Lavoratori Continental
Abbiamo deciso a questo punto di creare il gruppo pubblico "Il Foglio Bianco" nella speranza che l'iniziativa piaccia ai nostri lettori e e sia da stimolo per confrontarsi ed esprimere liberamente le proprie opinioni.
IL FOGLIO BIANCO dei Lavoratori Continental
lunedì 10 agosto 2015
sabato 8 agosto 2015
Rapporto dell'Assemblea operaia 25 luglio 2015 nel Porto di Napoli e Appello con firme raccolte
Napoli, 7 agosto 2015
Oggetto: Comunicato su Assemblea operaia del 25 luglio 2015 – Porto di Napoli
Sabato 25 luglio 2015 si è tenuta, presso la mensa dei cantieri navali Megaride, nel Porto di Napoli, l’Assemblea operaia “Organizzarsi e coordinarsi. Tenere aperte le aziende! Creare posti di lavoro! Costruire l’alternativa! Non sono i padroni ad essere forti, sono gli operai e le masse popolari che devono fare valere la loro forza!”.
L’Assemblea segue e dà continuità alla prima, quella dello scorso 30 maggio, e si inquadra con altre importanti iniziative operaie che, nell’intero paese, si stanno realizzando, come l’assemblea Class Unions alla Casa del Popolo di Quinto Alto (FI), organizzata da un comitato che unisce operai della GKN di Campi Bisenzio (FI) e della CSO di Scandicci (FI) e la Festa Operaia organizzata, a Pontedera (PI), dai lavoratori della Piaggio.
L’appello che abbiamo lanciato poco meno di un mese ha raccolto 300 adesioni gran parte delle quali di operai e lavoratori avanzati, da un capo all’altro del paese. Altre ne stanno arrivando ancora oggi. Hanno aderito interi collettivi operai e singoli trasversalmente a sigle sindacali di appartenenza e aziende di riferimento: come il Comitato Cassintegrati e licenziati FIAT (che ha tenuto il tavolo di presidenza dell’Assemblea insieme al Comitato Lavoratori Porto di Napoli (CLPN), i Cobas della Richard Ginori di Sesto Fiorentino (FI), il Coordinamento Lavoratori del Golfo di Gaeta o il Comitato Cassintegrati Telecom di Ostuni. Hanno aderito tanti altri operai e lavoratori, da quelli della SAME di Bergamo a quelli della CSO di Scandicci (FI), ai tanti dell’ATM di Milano, a quelli delle RSA FIOM del gruppo FCA di Pomigliano (NA) e Melfi (PZ), agli operai della Carvico di Bergamo, ai molti lavoratori Trenitalia e Trenord, a RSU dell’USB dell’Ilva di Taranto e dei Vigili del Fuoco di Napoli, a esponenti del movimento NoTav, al Comitato Cittadini di Ponticelli-Barra-S.Giovanni a Teduccio (NA), alla neo eletta Giunta Comunale a 5 Stelle di Quarto (NA), al Consolato Generale della Repubblica bolivariana del Venezuela a Napoli, che ha inserito l’iniziativa nel programma ufficiale delle sue attività. Particolarmente significative le adesioni di esponenti di altre organizzazioni di portuali come Coordinamento dei Lavoratori Portuali di Cagliari e di Trieste, con i quali i contatti si intensificano. E, ancora, hanno aderito tanti artisti, che si sono esibiti, tutti gratuitamente, sul palco della Festa della Riscossa Popolare 2015, subito dopo ed in continuità con l’Assemblea, rispondendo all’appello del CLPN a costruire la cassa di resistenza operaia come atto concreto di solidarietà con gli operai e di partecipazione attiva alla lotta.
Tutto questo dimostra come gli operai e i lavoratori del nostro paese sanno reagire alle minacce e agli attacchi sempre più feroci dei padroni e dei loro governi. Queste risposte dimostrano che, di fronte all’avanzare della crisi generale del capitalismo, i lavoratori hanno volontà di organizzarsi e di coordinarsi, che serve una prospettiva unitaria e positiva di uscita dalla crisi. Dimostra che quando la classe lavoratrice chiama, il resto dei movimenti di resistenza sociale rispondono.
La partecipazione al dibattito è stata ampia. Vi hanno preso parte una settantina di operai, lavoratori, esponenti dei movimenti di lotta di Napoli e del resto del paese. Non tutti quelli che hanno aderito all’appello, però, hanno potuto partecipare. Ferie negate dai padroni, distanze geografiche e agitazioni in corso nei rispettivi stabilimenti hanno fatto sì che una serie di altri operai che avevano confermato la partecipazione fossero impossibilitati all’ultimo momento. Questo rafforza in noi la convinzione della necessità di organizzarsi e coordinarsi di più e meglio.
Gli interventi sono entrati nel merito di un dibattito ricco e articolato. Oltre alla relazione introduttiva, che ha ripreso e spiegato i termini dell’Appello con il quale si è convocata quest’Assemblea, sono intervenuti gli operai della FCA Pomigliano (NA) e di Cassino (FR), una compagna dell’Alenia di Capodichino-Napoli, responsabile regionale campana del Fronte Unitario dei Lavoratori, un dirigente del SAC CGIL di Napoli, un rappresentate del Comitato Cittadini di Ponticelli-Barra-S.Giovanni a Teduccio (NA), un esponente del Coordinamento Flegreo Lavoratori della Scuola – RSU zona flegrea, la Console Generale della Repubblica bolivariana del Venezuela a Napoli, insieme a quelli, in collegamento telefonico, di operaio della CSO di Scandicci (FI), che ha spiegato come gli operai dello stabilimento hanno ricostruito un proprio Consiglio di Fabbrica e degli operai della Brevini di Reggio Emilia, che hanno portato testimonianza della costruzione di un loro organismo operaio interno alla fabbrica. E ancora, un esponente di SiCobas di Napoli, la Segretaria federale della Campania del Partito dei CARC e, ancora in collegamento telefonico, una compagna del Coordinamento Lavoratori Portuali di Cagliari e Segretaria regionale del Sindacato Unitario Lavoratori. Questa compagna ha introdotto i termini del lavoro di coordinamento e organizzazione autonoma dei portuali che stanno costruendo in quel Porto e in altri Porti d’Italia, come Gioia Tauro e Palermo, in un momento in cui l’entrata in vigore del JobsAct, la revisione della L.84/94, la ridefinizione delle aree portuali del paese sotto un’unica autorità nazionale rischia di dar luogo a ennesime speculazioni per armatori senza scrupoli e gruppi di potere in danno a lavoratori ed operai.
Il CLPN è consapevole che un’assemblea come questa è solo un inizio del percorso per costruire il coordinamento operaio. È comunque un buon inizio, come è testimoniato dalla diffusione nazionale che ha avuto l’Appello, dagli interventi e dallo scambio di esperienze che ne sono conseguiti e dall’interesse dimostrato da così tanti operai, dai contatti che stiamo stringendo tra organizzazioni di categoria e operai e lavoratori di tutto il paese pone. Comprendiamo meglio, oggi, le condizioni per coordinarci e la necessità di farlo, ed è più salda in noi la determinazione a farlo. Il primo passo è quello di organizzarci dentro le nostre aziende, imparando a far da sé, autonomamente, a non delegare oltre la risoluzione dei problemi ad autorità e istituzioni che soluzioni non ne danno o addirittura i problemi li creano.
Vogliamo trovare, occupare o farci assegnare sedi dove noi operai possiamo incontrarci, discutere, studiare autonomamente le soluzioni più opportune, conformi agli interessi della nostra classe e delle masse popolari delle nostre città e del paese, per tenere aperte le aziende, creare posti di lavoro, costruire l’alternativa operaia al governo dei padroni. Organizzarci e coordinarci, per l’appunto.
Vogliamo formarci da subito come operai avanzati consapevoli e coscienti capaci di formare altri lavoratori ed operai a prendere in mano le aziende. Non vogliamo limitarci più a resistere agli attacchi dei padroni.
Vogliamo metterci in contatto con altri operai avanzati di altri stabilimenti, per confrontarci, sperimentare soluzioni unitarie, coordinarci. Abbiamo bisogno di idee. Abbiamo bisogno che ciascuno ci parli della sua situazione, ci dica cosa sta facendo, se quello che fa funziona oppure no, e se no abbiamo bisogno di capire perché. A questo serve confrontarci.
Vogliamo uscire dalle aziende e collegarci ai movimenti di resistenza sociale diffusi ovunque sui territori intorno agli stabilimenti e costruire, così, iniziativa politica e non solo sindacale, dentro le aziende e fuori dalle aziende. Questo abbiamo inteso dire quando si è affermato il principio “occupare le aziende (nel senso di occuparsi delle aziende) e uscire dalle aziende!”. Sono i primi passi di un percorso che impareremo a fare facendolo .
Invitiamo ogni operaio e ogni lavoratore che ha partecipato all’Assemblea o l’ha seguita “a distanza” a verificare se può riconoscersi nei passi intrapresi e tradurli nel particolare e nel concreto della propria azienda.
Possiamo avanzare nel percorso intrapreso. Lo abbiamo scritto nell’Appello: “Possiamo farlo, se non restiamo chiusi a chiedere soluzioni a chi, come Renzi, come Marchionne e come tutti gli altri, non può né vuole darcene, se non restiamo fermi allo sdegno, alla denuncia, alla protesta, alla rivendicazione. Possiamo farlo mettendo a confronto le rispettive esperienze di organizzazione e di lotta, pensandoci e ponendoci come artefici di una nuova governabilità dal basso, occupandoci direttamente del futuro delle aziende, sperimentando misure d’emergenza a partire da quella centrale: un lavoro utile e dignitoso per tutti! Possiamo unire veramente le migliaia di forme in cui si esprime la resistenza degli operai, di tutti i lavoratori, dei giovani, delle donne, di chi lotta per la difesa dell'ambiente, per la difesa dei beni comuni, della Costituzione, del patrimonio che ci ha lasciato la Resistenza, insomma di tutte le mobilitazioni in corso tra le masse popolari. Possiamo unire e unirci non tanto e non solo stando fermi a resistere alla guerra non dichiarata che la classe dominante conduce contro la classe operaia, tutti i lavoratori e le lavoratrici e tutte le masse popolari del nostro paese, ma muovendoci insieme nelle fabbriche, nelle città e nelle campagne, passo dopo passo, ciascuno organizzandosi nel suo ambito di lavoro, di vita, di interesse, come istituzioni di governo della produzione e dei territori, come fondamento di un’alternativa politica e di una nuova governabilità che dia a quello che decidiamo e facciamo in ogni nostro ambito forma di legge che regola l’economia, la politica e la società in tutto il paese”.
Questo è quello che diciamo e questo facciamo, a partire dall’Assemblea operaia di Napoli del 25 luglio e da tutte le altre iniziative delle organizzazioni operaie e delle organizzazioni popolari di tutto il paese, per unirci e per moltiplicarci, per diventare sempre più coscienti della nostra forza e che con questa forza costruiamo il futuro.
COMITATO LAVORATORI PORTO di NAPOLI
mercoledì 5 agosto 2015
Riunione sugli "Interinali"
E' previsto per oggi pomeriggio a San Piero l'incontro tra la delegazione trattante e l'azienda in merito ai rinnovi dei contratti interinali.
domenica 2 agosto 2015
SU PIEZO E INTERINALI
Riceviamo e pubblichiamo:
Si
è svolto ieri l'incontro con l'Azienda per discutere delle questioni
dei fermi produttivi PIEZO e per un'aggiornamento sui rinnovi dei
contratti interinali.
Questa
la nostra posizione in merito agli argomenti:
-
Le motivazioni riportate dall'azienda per spiegare il fermo
produttivo del PIEZO sui turni del 29 (pomeriggio e notte) e del 30
luglio (mattina) hanno indicato in maniera generica solo un guasto
alla saldatrice TC.
Contestabili
le modalità con cui si è gestita la comunicazione :
L'azienda
ha scaricato le sue responsabilità sui lavoratori “affidandogli”
il compito di avvisarsi tra di loro con il passaparola, è mancata
fin da subito un'informativa ufficiale chiara sui motivi
dell'astensione dal lavoro e sul trattamento delle giornate; la
conseguenza è stata che alcuni non si sono presentati a lavoro
pensando di essere obbligati a rimanere a casa.
Per
le responsabilità che l'azienda ha nella gestione della vicenda non
è possibile condividere ne l'idea di recupero, che ricordiamo è
previsto da ccnl solo per “cause di forza maggiore”, ne l'idea
delle ferie a copertura postuma.
-
Il numero riferito dei lavoratori interinali presenti in azienda (40)
non è congruo con quanto dichiarato durante l'incontro del 16 luglio
(50), per cui non c’è corrispondenza tra il numero di contratti
non rinnovati dichiarati dall'azienda (5) e i dati reali.
Non
sono state portate le informazioni sulla distribuzione per reparto
dei lavoratori interinali.
1
Agosto 2015
G.GarzellaRSU
S.Cini
RSU
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