sabato 29 novembre 2014
Gli ex cgil votano contro lo Statuto
No, far finta di niente aggrava solo un danno che il gruppo dirigente attuale della Cgil ha una sola via per contenere. L’attuale segreteria deve dichiarare la rottura politica e morale con gli ex che han votato il jobact e fare di questo atto un momento di una più profonda ricollocazione della Cgil. Una ricollocazione in una posizione indipendente dagli schieramenti elettorali e contro il Pd renziano. Altrimenti già il 13 dicembre la Cgil inizierà una rovinosa ritirata.
venerdì 28 novembre 2014
Sulcis, le dipendenti dell’ex Igea occupano galleria e pozzo miniera Iglesias
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'La Cgil non fa sul serio e la contraddizione prima o poi esploderà'. Parla Fabrizio Tomaselli, esecutivo Usb - ControLaCrisi.org
giovedì 27 novembre 2014
Sciopero generale cittadino: la passerella elettorale di Rossi. Come previsto
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Jobs Act: sciopero degli operai della Piaggio
Pontedera, 26 novembre 2014 - Giocando sulle parole e rovesciando il renziano Jobs Act, lo striscione che apriva il corteo riportava la scritta 'operai in Act-ion'. Mentre gli slogan erano contro contro il governo 'del padrone e dei padrone', ovviamente contro Renzi e la sua legge di riforma sul lavoro, mentre su su risuonava anche la classica 'bandiera rossa, avanti popolo alla riscossa'. Erano circa 400 gli operai della Piaggio che poco dopo le 15 sono usciti dalla fabbrica.......
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http://www.lanazione.it/pontedera/piaggio-corteo-1.437776
mercoledì 26 novembre 2014
La resistenza contro i due Matteo
A me non stupisce che Matteo Renzi esalti il successo del PD alle regionali ignorando , anzi persino valutando con un certo compiacimento, il fatto che in Emilia Romagna abbia votato un elettore su tre. Quando solo poco tempo fa votavano in nove su dieci. Nella concezione autoritaria della governabilità e nel decisionismo di cui il segretario presidente è solo l’ultimo esponente, la partecipazione popolare è solo un incomodo o un fastidio. Se votano solo tre persone e si ha la sicurezza di ottenere il consenso di due di esse va bene, in meno si decide è meglio è. Gli altri dovranno solo ubbidire.
Mussolini sosteneva che lui del fascismo non aveva inventato nulla, lo aveva semplicemente tirato fuori dagli italiani e organizzato. Per Renzi vale lo stesso. Sono anni che i programmi di governo sono vincolati ai diktat dei mercati, della UE, della finanza e anche a quelli del governo di un altro paese, la Germania. Sono anni che i cittadini di questo paese vengono educati alla impotenza e alla inutilità di una democrazia ove le decisioni di fondo son già prese altrove. E quando è lo stesso Presidente della Repubblica che si fa alfiere di questa sottomissione culturale e psicologica, oltre che politica, è evidente che tutto il sistema costituzionale ne risente.
La democrazia a sovranità limitata si è congiunta con due spinte che da decenni agiscono nella società italiana. La prima è la banalizzazione e la spoliticizzazione del confronto politico, di cui è stata espressione la seconda repubblica berlusconiana. La seconda è lo spirito di vandea contro il lavoro e i suoi diritti che da più di trenta anni si scatena ad ogni difficoltà economica. Il governo Craxi negli anni 80 aveva già anticipato il linguaggio ed i comportamenti di Matteo Renzi, ma perché il decisionismo liberista diventasse regime occorrevano tutte e tre le condizioni di fondo e non solo una. Una democrazia ridotta a subire gli ordini esterni sui temi stessi per i quali è nata: il bilancio dello stato. La distruzione della partecipazione e la riduzione del confronto politico a talk show. La guerra tra i poveri come unico sbocco della impotenza popolare verso le decisioni di fondo. È dalla miscela tra questi tre processi degenerativi della nostra società che nasce il successo di Matteo Renzi , e anche quello del suo omonimo Salvini.
I due Matteo si dividono gran parte del consenso dei pochi elettori residui, perché meglio rappresentano l’auto distruzione della nostra democrazia. Essi sono molto simili nel modo di pensare e di proporsi e forse persino intercambiabili. E questo non solo per il giovanilismo di palazzo , la carriera burocratica oscura trasformata in leadership grazie ai mass media mentre crollava il consenso delle vecchie direzioni, la formazione giovanile nei quiz delle Tv di Berlusconi. Il punto vero che hanno in comune è il trasversalismo reazionario. Renzi è partito volendo battere i pugni in Europa e contro i poteri forti e ora picchia solo contro sindacati, scioperi e diritti del lavoro. Che vengono indicati come i veri ostacoli, o in altre versioni come gli alibi, che fanno sì che le imprese non investano. Per Renzi la ruota della fortuna ha girato a lungo e alla fine si è fermata sul lavoro ancora sindacalizzato e tutelato da qualche diritto residuo. Quello è il nemico dei giovani, dei disoccupati, del merito, della crescita e naturalmente di quelle imprese che finanziano Renzi a 1000 euro a coperto. Anche Matteo Salvini lancia proclami contro banche, euro, finanza etc. Ma i mass media li buca indirizzando il rebus contro migranti e Rom e alleandosi con forze esplicitamente fasciste e razziste. Renzi e Salvini indicano all’italiano medio l’unico avversario a reale portata di mano , il vicino di casa metalmeccanico, o impiegato pubblico, o migrante. Loro vengono indicati come la causa dei guai e con loro sindacati e centri sociali. Renzi e Salvini alimentano le rispettive guerre dei poveri in competizione l’uno con l’altro, e così si presentano sempre di più come un’alternanza nell’ambito della stessa devastazione democratica. Che la gente non vada più a votare, a parte i loro sostenitori, ai due leader va benissimo. Entrambi sono figli della ideologia liberista e la privatizzazione della democrazia è la madre di tutte le altre.
Non c’è soluzione facile a tutto questo. Crisi economica e degrado democratico si alimentano reciprocamente e per uscire da entrambi bisogna ricostruire il conflitto con avversari che non sono il vicino di casa. Per questo gli scioperi, i movimenti sociali, le lotte vere fanno così paura ad entrambi i Matteo. Perché se questi dovessero crescere e consolidarsi, loro perderebbero centralità e leadership. Il voto regionale colloca la maggioranza della popolazione italiana in una posizione extraparlamentare. Oggi è un successo per Renzi e Salvini, domani potrebbe essere la loro condanna. Ma perché ciò avvenga tutto ciò che si oppone al regime dei due Matteo deve trovare la stessa determinazione, la stessa dimensione culturale e volontà di vero cambiamento, della Resistenza e della liberazione dal fascismo.
http://sindacatounaltracosa.org/2014/11/25/la-resistenza-contro-i-due-matteo/#more-1180
martedì 25 novembre 2014
Sulla manifestazione di oggi a Livorno
In merito allo sciopero cittadino del 25 Novembre a Livorno sosteniamo l'iniziativa ed invitiamo i lavoratori ad aderire allo sciopero ed alla manifestazione ma non possiamo non esprimere perplessità in merito all'organizzazione, agli obiettivi e in particolare:
- per il fatto che interverrà al comizio il governatore Enrico Rossi, esponente del partito che sta portando avanti lo smantellamento dei diritti dei lavoratori;
- per il fatto che associazioni di categoria come la Confindustria, Lega Coop e Spedimar abbiano deciso di appoggiare le rivendicazioni dello sciopero.
lunedì 24 novembre 2014
Continental partecipa alla manifestazione di domani a Livorno
http://www.livornocgil.it/gen/vertenza-livorno-cgil-cisl-e-uil-lanciano-una-proposta-e-lo-sciopero-generale
sabato 22 novembre 2014
Livorno. Sciopero cittadino del 25 novembre. La posizione del Coordinamento dei lavoratori
Dopo la grande manifestazione del 15 novembre alla quale hanno aderito migliaia di lavoratori di moltissime realtà produttive cittadine , il Coordinamento ritiene di doversi esprimere in merito allo sciopero cittadino del 25 Novembre. In questo momento drammatico dal punto di vista occupazionale e dopo essere stati noi stessi tra i promotori della richiesta rivolta ai vari sindacati di indire uno sciopero di tutta la città, riteniamo opportuno invitare i lavoratori ad aderire allo sciopero del 25 Novembre. Non possiamo però non esprimere forti perplessità sulla piattaforma di indizione di questo sciopero.
In prima istanza ci chiediamo come sia possibile che associazioni di categoria come la Confindustria, Lega Coop e Spedimar, che per quanto ci riguarda sono e rimangono controparti, abbiano deciso di appoggiare le rivendicazioni dello sciopero.
Come Coordinamento siamo convinti che le politiche di privatizzazione, liberalizzazione ed esternalizzazione dei servizi pubblici abbiano contribuito in maniera DETERMINANTE a creare le situazioni di crisi, vere o presunte, delle aziende che stiamo subendo e abbiano altresì provocato il generale abbassamento delle condizioni economiche e normative dei lavoratori stessi.
Siamo fermamente contrari, anche in cambio di finanziamenti, a qualsiasi ipotesi di svendita del nostro patrimonio pubblico ai privati. Siamo contrari ai cosiddetti Project Financing (Porto, nuovo ospedale e qualsiasi altro caso) che "obbligheranno" il pubblico a indebitarsi per molti anni, ripagando il debito con la cessione di servizi importanti ed essenziali a società private che, come ormai dimostrato negli anni, scaricheranno i costi della nuova gestione sui lavoratori e le lavoratrici, producendo licenziamenti e abbassamento dei salari in nome del profitto.
Siamo favorevoli ad una totale reinternalizzazione dei servizi pubblici e alla ri-acquisizione delle quote private per quanto riguarda settori come ad esempio il trasporto pubblico locale, la gestione della rete idrica e la gestione del ciclo dei rifiuti. Siamo anche favorevoli ad un uso pubblico delle risorse cittadine come nel caso emblematico del bacino di riparazione, il più grande del mediterraneo, di proprietà demaniale ma che sarà probabilmente dato in gestione a qualche società privata.
Non vorremmo che, grazie al contesto di forte crisi occupazionale, si approfittasse di questa debolezza per promuovere politiche di investimenti sbagliate ed estremamente pericolose per tutti i lavoratori e le lavoratrici.
Livorno non ha bisogno di altre multinazionali, false cooperative o società private che vengano a speculare sul nostro territorio sfruttando manodopera a "basso costo" per i loro profitti.
Esprimiamo forte preoccupazione per queste posizioni che manifestano una distonia rispetto all'idea di sviluppo della città che hanno i lavoratori del Coordinamento Lavoratori Lavoratrici Livornesi.
http://www.livornoindipendente.it/livorno/lavoro-e-reddito/893-livorno-sciopero-cittadino-del-25-novembre-la-posizione-del-coordinamento-dei-lavoratori
Opposizione in Cgil: "Rossi di vergogna, Rossi di rabbia!"
Questa scelta, che viene dopo la grande manifestazione di sabato 15 dove si richiedeva a gran voce l'unità di tutti i lavoratori e le lavoratrici, ma soprattutto l'indipendenza da quel blocco di potere che è responsabile del disastro in cui Livorno e tutto il paese si sta trovando, non solo è sorda a questa domanda ma rasenta la provocazione.
E' inaccettabile che ad essere presente sul palco ci sia colui che è uno dei maggiori responsabile del disastro economico e ambientale che caratterizza il nostro territorio.
Al posto di favorire e consolidare il processo una atto di autorganizzazione unitaria e dal basso dei lavoratori e lavoratrici livornesi, dando una risposta alla loro domanda di solidarietà, la CGIL CISL UIL, nel tentativo di recuperare e strumentalizzare la volontà di mobilitazione, hanno voluto irresponsabilmente introdurre con questa decisione un elemento di rottura.
E' inaccettabile che venga a farsi cinicamente campagna elettorale colui (e il partito che rappresenta, il PD renziano) che è il maggiore responsabile dello smantellamento della sanità pubblica toscana, delle esternalizzazione dei servizi pubblici, che ha sponsorizzato offshore e inceneritori, che ha gestito in modo complice la chiusura di aziende come la Delphi e oggi la TRW, che non ha mosso un dito per impedire la privatizzazione della Porto 2000, che sta portando al disastro il trasporto pubblico.
I lavoratori e le lavoratrici livornesi hanno bisogno di ben altro che elemosinare finanziamenti per investimenti che serviranno principalmente ad arricchire le solite famiglie, a scapito di diritti e salari, mentre si delocalizza impunemente, si licenzia con o senza Jobs Act, si mantiene la legge Fornero che impedisce di andare in pensione e relega alla disoccupazione una intera generazione.
Come "il sindacato è un'altra cosa - opposizione CGIL" invitiamo tutti i lavoratori e le lavoratrici, gli studenti, i disoccupati ad esprimere in piazza tutto il loro dissenso e la loro rabbia contro chi subordina gli interessi del mondo del lavoro agli interessi meschini di una burocrazia sindacale e politica che ha dimostrato il proprio fallimento. Noi ci saremo.
SCIOPERO GENERALE CONTRO RENZI E I PADRONI, SUBITO DI 8 ORE E CONTINUATO.
venerdì 21 novembre 2014
TRW: gesti di solidarietà da parte delle altre aziende
Mozione sulla crisi della Ristori, presentata al Direttivo FIOM del 20.11.2014
giovedì 20 novembre 2014
Governo e sindacati alla Trw: "Rinviare la chiusura di un anno"
LIVORNO. È stato riconvocato per martedì 25 novembre il tavolo col governo sul futuro della Trw, dopo la riunione che si è accesa stamani (giovedì 20). A Roma, al tavolo col viceministro Claudio De Vincenti, si sono seduti i rappresentanti degli enti locali (Regione, Provincia, Comune), dei sindacati e dell'azienda. Da segnalare che al Mise non si sono presentati i manager americani della multinazionale (come era stato chiesto dal governo), ma i vertici italiani ed europei. "L'incontro si è concluso con il rinvio alla settimana prossima - fa sapere l'assessore regionale al lavoro Gianfranco Simoncini - sulla base della richiesta che i sindacati hanno fatto all'azienda di rivedere la propria posizione di chiusura a dicembre, posizione confermata anche oggi dalla multinazionale". "Dato che è stato firmato il decreto che prevede che anche durante i contratti di solidarietà ci possa essere la mobilità incentivata", spiega ancora Simoncini, "è stato chiesto intanto di ritirare la dichiarazione di chiusura perché è incompatibile con i contratti di solidarietà in essere" e di "prolungare i contratti di solidarietà e aprire la procedura di mobilità volontaria incentivata". In modo da "utilizzare questo tempo per vedere se ci sono alternative alla chiusura, che non vedano impegnata la Trw". "L'azienda ha preso atto della richiesta - conclude Simoncini - e ci sarà un nuovo tavolo il 25". Intanto, fa sapere l'assessore toscano, "il viceministro De Vincenti ha confermato l'impegno per l'accordo di programma per Livorno: l'incontro col governo sul piano di rilancio sarà a dicembre".
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http://iltirreno.gelocal.it/livorno/cronaca/2014/11/20/news/trw-operai-in-corteo-e-il-giorno-della-verita-1.10345775
Sciopero Cgil Uil. Quando la matematica è un’opinione
Sergio Bellavita – Se qualcuno si aspettava che davanti alla straordinaria disponibilità alla mobilitazione testimoniata dal crescendo di iniziative di questi ultimi due mesi, passando per il riuscito sciopero sociale del 14 novembre, la Cgil traesse linfa vitale per rilanciare il conflitto dovrà ricredersi. La risposta del palazzo sindacale al protagonismo crescente di giovani, precari, operai è la chiusura a riccio, è lo sciopero slittato al 12 dicembre, celebrazione post cancellazione statuto dei diritti dei lavoratori, è l’inedita unità con la Uil di Barbagallo sancita in un incontro di vertice, non certo nelle lotte sociali. Uno più uno in matematica fa due, su questo neanche il modello derogatorio del 10 gennaio può far nulla, ma in politica e sul terreno sociale la somma potrebbe essere anche zero.
La Cgil poteva imboccare due strade, tra loro alternative. Una è quella che chiama alla necessità di dare continuità alle lotte, di diventare punto di riferimento per la ricostruzione di un conflitto sociale di lungo periodo con l’obbiettivo concreto di determinare davvero l’agenda politica e sociale del paese. Portando sino in fondo la rottura con il Pd e la divaricazione con Cisl-Uil e mettendo a valore le lotte dei metalmeccanici, lo sciopero sociale e le potenzialità che quell’esperienza ha reso evidente a tutti. Una strada che imponeva una pratica coerente e conseguente sul terreno contrattuale come unificazione delle mille vertenze, dalle acciaierie di Terni alla Titan di bologna, al teatro dell’opera, alla Farmacap di Roma, che vedono decine di migliaia di uomini e di donne di questo paese resistere alla cancellazione di diritti, salario ed ai licenziamenti. La Cgil ha imboccato un’altra strada, quella delle mobilitazioni come minimo sindacale, come atto di formale contrarietà alle scelte di Renzi oltre le quali però non si va. Lo avevamo detto sin dall’inizio di questo autunno: se non si fa sul serio la lotta contro il governo sarà la debacle per la Cgil. Ha prevalso la paura di un conflitto generale difficilmente controllabile, la paura di perdere ogni rapporto con le elites di governo. In sostanza la paura di fare i conti davvero con la propria irrilevanza, di doversi misurare con l’incompatibilità di una linea e di una pratica sindacale che non sia complice e subalterna. La paura di perdere ogni piccolo residuo spazio di legittimazione istituzionale, di perdere l’internità nelle stanze del sottogoverno, nei corridoi ministeriali. Il corpaccio della Cgil e le sue categorie hanno scelto l’unità con Cisl e Uil. L’uno due, sciopero con Uil il 12 e l’accordo taglia salari al teatro dell’opera di Roma, è pesantissimo. La Cgil con questa scelta conclude ,purtroppo prima ancora di aprirla, la sua fase di mobilitazione, il suo declamato riposizionamento politico rispetto al partito democratico e al governo. Avevamo ragione, ma ci piacerebbe cominciare ad avere torto, quando nel direttivo della Cgil abbiamo denunciato i limiti, di merito e di metodo, del percorso che la segretaria generale Camusso ha proposto contro il Jobs Act. Solo la Fiom ha scioperato davvero, le altre categorie hanno assistito passivamente nascondendosi dietro l’unità con Cisl e Uil. Per questa ragione non bisognava accontentarsi, come pure ha fatto Landini, della semplice proclamazione dello sciopero generale, importantissima certo, ma inutile e dannosa se giocata per chiudere una fase anziché aprirla, per spargere rassegnazione e disorientamento anziché incendiare il conflitto. Cosi si va alla sconfitta formale del sindacato. Renzi potrà vantare di avere piegato la Cgil imponendo a colpi di fiducia e con la vergognosa complicità della sinistra Pd, zeppa di ex sindacalisti, il suo Jobs Act. Noi vogliamo continuare a lottare contro Renzi e la sua politica criminale. Vogliamo farlo insieme e con tutti e tutte coloro che hanno preparato lo sciopero sociale del 14 novembre, con i metalmeccanici che domani 21 a Napoli manifesteranno.
http://sindacatounaltracosa.org/2014/11/20/sciopero-cgil-uil-quando-la-matematica-e-un-opinione/#more-1169
mercoledì 19 novembre 2014
CAMUSSO - CGIL: SCIOPERO GENERALE SARA' 12 DICEMBRE
video: www.youtube.com
“Sui temi della legge di stabilità e del Jobs act abbiamo registrato un importante convergenza con la Uil e abbiamo convenuto di fare uno sciopero generale il 12 dicembre con manifestazioni territoriali, avendo fatto verifiche sulla data”. E' quanto annunciato dal Segretario generale della Cgil, Susanna Camusso.
Nel suo intervento al XVI Congresso della UIL, Susanna Camusso ha poi aggiunto: “rassegnarsi ed aspettare non è la scelta che un sindacato può fare perché significherebbe essere parte del problema, invece noi siamo la soluzione”. La Cgil, ha proseguito Camusso “trova davvero irresponsabile che il governo sostenga e teorizzi che tutti i luoghi della mediazione sociali vanno cancellati” e rivolgendosi al Premier ha proseguito: “può stare sereno, non abbiamo il rimpianto della concertazione, oggi è meno comprensibile qual è la visione e il sogno del Paese” rispetto al '90, “ma questo non significa poter dire che non c'è un luogo dove si contratta con i sindacati. Contrattare è un temine nobile”. Infine, il Segretario Generale della Cgil ha concluso con un “arrivederci al 12 dicembre”.
martedì 18 novembre 2014
Livorno e la rabbia da organizzare
http://www.senzasoste.it/locale/riempire-il-vuoto-una-riflessione-sul-15-novembre-livornese
Una riflessione molto concreta, che condividiamo in pieno. A Livorno sono riusciti a mettere assieme la volontà di ribellione ad un sistema che ormai non regge più. Renzi e il PD ne sono gli artefici, in combutta con la maggioranza del sindacalismo confederale, che da decenni avalla le peggiori scelte in favore dei padroni di turno.
E' l'ora di capire che dobbiamo costruire un percorso simile anche su Pisa, coinvolgendo tutti e tutte coloro che non tollerano più di chinare la testa per sentirsi ogni giorno sempre più sconfitti.
Uniamo le lotte, al di là di ogni singola appartenenza sindacale. Facciamo come a Livorno!
domenica 16 novembre 2014
LIVORNO: UN COMMENTO A CALDO SUL CORTEO E I PROSSIMI APPUNTAMENTI
Ci riteniamo molto soddisfatti della partecipazione. Quella di oggi è una data storica per la nostra città. Esiste una Livorno che ha deciso di reagire e di non arrendersi a questa crisi.
Una Livorno che ha deciso di lottare ed essere a fianco di tutti quei lavoratori che oggi rischiano il posto di lavoro,
Semplici ma decisi i messaggi lanciati oggi dalla piazza. Unità nelle vertenze al di là dell'appartenenza sindacale e partitica.
Determinazione nelle lotte e nelle rivendicazioni. No alla svendita di Livorno ai privati e internalizzazione dei servizi pubblici.
Solo in questo modo la nostra città potrà affrontare questo momento difficile e uscire dalla crisi.
Da oggi in poi qualsiasi vertenza in atto deve ricevere la solidarietà e l'appoggio di tutti i lavoratori.
Anche un singolo licenziamento non deve passare senza che vi sia una reazione immediata e determinata da parte di tutti.
Invitiamo tutti i presenti al corteo di oggi a rimanere informati delle prossime assemblee e iniziative del Coordinamento:
Lanciamo da subito la prossima assemblea pubblica cittadina per il giorno Giovedì 27 Novembre alle ore 21,00 in luogo da confermare che comunicheremo prima possibile.
Per questo invitiamo tutti e tutte a partecipare anche alla assemblea logistica del Coordinamento il giorno Giovedì 20 Novembre, sempre alle 21, alla Mensa Ex Bilancia di via dei Mulini 27.
Coordinamento lavoratori e lavoratrici livornesi
Ricordiamo che hanno aderito fino ad oggi al Coordinamento lavoratori e lavoratrici livornesi in lotta e al CORTEO CITTADINO LAVORATORI LAVORATRICI LIVORNESI #livornononpuòmorire le R.S.U., le R.S.A., i lavoratori e le lavoratrici di: TRW Automotive Livorno, Porto Livorno 2000 , InTempo, Agenzia per il Lavoro in Porto, Compagnia Toscana Trasporti Nord, Raffineria ENI e ditte esterne, Compagnia Generale Trattori, T.E.F., C.L.S., I.F.B., R.F.I., Ex Delphi, Masol, Agenzia Espressi, C.E.R.I.N. affissioni, Appalti Pubblici Scuole - Dussmann, Cooperative Sociali - RSA Pascoli e Villa Serena, People Care, Ipercoop, Cooplat, Autisti Autosped G (Stagno), Trans Sea srl - Gruppo Podda, Gruppo Mercurio, Sidis supermercati, Cash & Carry, A.S.A., Provincia e Sviluppo, Comune di Livorno, Camera di Commercio, Autonomie Locali e Funzioni Centrali, Scuola, Ferrovie dello stato e Trenitalia, Solvay Solution Livorno , Piaggio e Continental (prov. di Pisa)....
[forse ne manca qualcuno ma la lista è in continuo aggiornamento mentre stiamo scrivendo...]
sabato 15 novembre 2014
giovedì 13 novembre 2014
Bacheca sindacale aziendale
Per noi esiste un solo Regolamento che é quello previsto e riconosciuto a livello nazionale e ci rimettiamo, come sempre abbiamo fatto, allo Statuto della Fiom.
Adesione de "IL SINDACATO E' UN ALTRA COSA - OPPOSIZIONE CGIL" alla manifestazione di sabato 15 novembre a Livorno
Delocalizzazione della TRW, probabile vendita dell'ENI, chiusura di aziende come la Delphi e la MTM, riduzione di posti di lavoro e di salari come alla Cooplat sono solo gli esempi più eclatanti che denunciano una quotidiana sparizione di posti di lavoro che sta trasformando la nostra città in un deserto sociale.
Questa situazione richiede di mettere in campo tutte le nostre energie e capacità per unire le forze e lottare insieme per la difesa dei diritti fondamentali, dell'occupazione, dei salari.
Per questo, nella prospettiva di dare più efficacia a tutte le rivendicazioni e le vertenze locali che sono in programma, sosteniamo il corteo di sabato 15 organizzato dal Coordinamento lavoratori e lavoratrici livornesi.
Una scadenza importante per come è nata ed è stata organizzata, in quanto espressione di quella genuina solidarietà tra lavoratori e lavoratrici che dà forza alla coscienza di classe e aumenta la speranza nella possibilità di poter cambiare la tendenza in atto.
Questo corteo può essere di stimolo perchè lo sciopero generale cittadino del 25 novembre sia veramente generale e di 8 ore, capace cioè di bloccare la città, primo passo per organizzare una opposizione efficace al governo Renzi e alle sue politiche confindustriali e di precarizzazione del lavoro!
Anche lo sciopero indetto dalla CGIL per il 5 dicembre è un passo positivo che deve però essere letto come una prima iniziativa di una più ampia azione conflittuale.
Per questo come "Il sindacato è un'altra cosa opposizione CGIL" diamo la nostra piena adesione alla manifestazione cittadina del 15 novembre.
Il sindacato è un'altra cosa opposizione CGIL livorno
mercoledì 12 novembre 2014
La rabbia degli operai Trw a Ballarò: «Abbiamo mutui da pagare e lo stipendio non c’è»
La vicenda Trw arriva in televisione pochi giorni dopo l’ampio reportage sull’Espresso: Livorno diventa il simbolo di una crisi nazionale.
Leggi l'articolo su:
http://iltirreno.gelocal.it/livorno/cronaca/2014/11/12/news/la-rabbia-degli-operai-trw-a-ballaro-abbiamo-mutui-da-pagare-e-lo-stipendio-non-c-e-1.10295083
Università Roma 3: gli studenti contestano e la polizia carica!
Alcune decine di studenti, a volto scoperto e armati solo di striscioni e megafoni, contestano dall’esterno della Facoltà di Economia Mario Draghi, il presidente della BCE grande teorico ed attuatore di politiche economiche a favore della grande finanza. La presenza di Draghi, convinto liberista, in un convegno che ricorda la figura di Federico Caffè a cento anni dalla sua nascita appare surreale: Caffè era infatti un grande economista dalla parte dei più deboli.
La contestazione è stata bruscamente interrotta da una carica senza motivo da parte della Polizia, che si è accanita con violenza contro i pacifici manifestanti.
Dopo le cariche contro i lavoratori delle acciaierie di Terni, continuano le azioni violente da parte di chi dovrebbe garantire l’ordine pubblico e non malmenare e spedire all’ospedale giovani studenti che chiedono soltanto di riprendere la parola per decidere del loro futuro.
Esprimiamo la massima solidarietà ai manifestanti del Laboratorio per lo sciopero sociale, di cui anche noi facciamo parte, ed invitiamo tutti alla prossima tappa del percorso di contestazione del jobs act e della legge di stabilità: il 14 novembre, lo sciopero sociale, generale e generalizzato, indetto da sindacati di base e appoggiato da studenti, lavoratori precari e precarizzati, gruppi sociali che promuoviamo attivamente.
http://sindacatounaltracosa.org/2014/11/12/universita-roma-3-gli-studenti-contestano-e-la-polizia-carica/
Cgil: 5 dicembre 8 ore di sciopero generale, testo Odg approvato dal Direttivo
Lo straordinario successo della manifestazione del 25 ottobre rappresenta un reale dato di novità nel quadro politico e sociale del Paese, ancora nel pieno della crisi e rispetto a provvedimenti del Governo – Jobs Act e Legge di Stabilità – che sono sbagliati ed inefficaci, oltre che ridurre i diritti e la dignità delle persone, e che non determinano quel cambio di verso nella politica economica e sociale che sarebbe necessario ed urgente per riaprire una fase di crescita dell'economia e dell'occupazione, a partire dall'incidere sulle scelte dell'Unione Europea per cambiare la logica del rigore e dell'austerità.
La manifestazione del 25 ottobre ha mostrato a tutti come il lavoro possa e debba riprendere il centro della scena: solo ripartendo dal lavoro, dal suo valore e dalla sua centralità, si può dare un senso ed una risposta alla diffusa richiesta di cambiamento che emerge da lavoratori, pensionati, giovani e da larghissima parte della Società italiana.
Il Comitato Direttivo della CGIL ringrazia tutte le Strutture, le delegate e i delegati, le compagne ed i compagni per lo sforzo politico ed organizzativo che hanno prodotto e che ha determinato il successo della manifestazione del 25, mostrando – a dispetto degli attacchi scomposti e nervosi cui da tempo siamo oggetto – il volto di un'Organizzazione che non si chiude nei propri confini, bensì guarda all'insieme del Paese e ad esso offre il proprio contributo di proposte, rapportando la propria iniziativa di mobilitazione e di lotta alle risposte che chiediamo al Governo e al Parlamento.
Allo stesso tempo, la CGIL sottolinea l'importanza del successo che hanno avuto sia la mobilitazione unitaria dei Sindacati dei Pensionati il 5 novembre, sia la grande partecipazione alla manifestazione unitaria delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici dell'8 novembre.
Tali iniziative caricano tutto il Sindacato confederale della responsabilità di non disperdere la richiesta di unità che ci viene dal mondo del lavoro pubblico e non solo e dai pensionati.
Si tratta ora di proseguire la nostra iniziativa, capitalizzando al meglio la spinta e la forza che ci vengono dal 25 ottobre e dalle iniziative unitarie che si sono realizzate.
La situazione sociale ed economica, l'iter parlamentare del Jobs Act e della Legge di Stabilità – con un reiterato ed eccessivo ricorso al voto di fiducia che priva il Parlamento della propria funzione di luogo del dibattito e della mediazione politica – nonché la sempre più evidente scelta del Governo di avere a riferimento il blocco sociale rappresentato da Confindustria e dalle altre Associazioni datoriali, impongono di continuare nella mobilitazione e nella lotta, dando ad esse respiro e prospettiva.
In questo mese di novembre, alle iniziative di sciopero già decise, sia dalla FIOM nazionale e dalla CGIL di Genova, sia a livello unitario come nel caso dello sciopero territoriale del 25 novembre a Livorno, alle mobilitazioni unitarie previste nei comparti agro alimentare e dell'edilizia, la CGIL unirà il prosieguo della propria mobilitazione, con iniziative di lotta – sino ad un massimo di 4 ore di sciopero – che abbiano il tratto di una forte e diffusa articolazione, sia nelle forme, sia per i soggetti cui sono rivolte, con particolare attenzione sia a proseguire la campagna di assemblee nei luoghi di lavoro e sul territorio che è stata la chiave di volta della imponente partecipazione alla manifestazione del 25 ottobre, sia a promuovere una nostra specifica iniziativa - i cosiddetti “scioperi alla rovescia” - al servizio dei cittadini, soprattutto in quelle realtà territoriali oggi duramente colpite in coincidenza con una condizione meteorologica disastrosa.
Nel contempo la CGIL garantirà il pieno impegno per la riuscita delle altre iniziative in programma, quali il viaggio della legalità, la raccolta di firme per la legge sugli appalti e la campagna “salviamo la salute”.
La CGIL plaude con convinzione alla scelta dei Sindacati dei comparti pubblici di proclamare per il prossimo 5 dicembre uno sciopero generale unitario.
Si tratta di un patrimonio di iniziativa e lotta comuni che va valorizzato ed esteso.
Per questo il Comitato Direttivo della CGIL sceglie di stare e sostenere l'unità delle Categorie dei pubblici e proclama per venerdì 5 dicembre uno sciopero generale di 8 ore di tutti i settori pubblici e privati, rivolgendo nel contempo un appello a CISL e UIL perché tale occasione possa costituire l'opportunità di un momento di mobilitazione unitaria e generale.
fonte:
http://www.cgil.it/
Prendi i soldi e scappa
http://www.carmillaonline.com/2014/11/12/disastro-colposo/
Il nuovo libro di Ferrero (ex ministro ed ora segretario del PdRC) recensito e commentato. Molto interessante per capire cosa fare, con chi e come.
martedì 11 novembre 2014
Legge Fornero, Lega: “Ok della Cassazione a 500mila firme per il referendum”
La Cassazione ha dato l’ok al referendum proposto dalla Lega Nord per l’abrogazione della legge Fornero. Ad annunciarlo è il leader del Carroccio, Matteo Salvini: “Oggi la Cassazione ha certificato che quota 500 mila firme è stata raggiunta”, ha dichiarato dopo l’ufficializzazione da parte della Corte. Il segretario padano ha poi manifestato tutta la sua soddisfazione con un messaggio dal suo profilo Facebook: “Grazie a tutti voi!!! Ora manca l’ultimo passaggio, l’ok della Corte Costituzionale. Se a Roma non ci faranno scherzi, in primavera si cancella la Fornero”, ha scritto.
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http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/11/04/lega-raccolte-500mila-firme-cassazione-ok-referendum-legge-fornero/1191283/
Il 14 novembre tutti in piazza!
Sergio Bellavita portavoce nazionale area "Il Sindacato è un'altra cosa"
http://sindacatounaltracosa.org/2014/11/11/il-14-novembre-tutti-in-piazza/#more-1105
lunedì 10 novembre 2014
il manifestino: Trw. Comunicato sindacale Fiom
domenica 9 novembre 2014
SCIOPERO SOCIALE : verso il 14 novembre - Raparelli Bernocchi De Palma Video - Libera.TV
Ma come si è arrivati ad unire questi percorsi e soprattutto, come si possono coinvolgere i tantissimi lavoratori precari, il cui diritto di sciopero è tornato ad essere una fantasia per evadere nei momenti di pausa? Questa è la prima domanda a cui vuole rispondere quest’organizzazione di movimenti, sindacati di base e storici come la Fiom o l’area di opposizione in Cgil “Il sindacato è un’altra cosa”.
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SCIOPERO SOCIALE : verso il 14 novembre - Raparelli Bernocchi De Palma Video - Libera.TV
il manifestino: Chi non lotta muore due volte....
venerdì 7 novembre 2014
mercoledì 5 novembre 2014
RIUNIONE RSU del 4 Novembre
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Situazione politico-sindacale - sciopero generale dei metalmeccanici.
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Procedure per l'elezione del comitato degli iscritti FIOM.
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Discussione al fine di arrivare alla definizione di un regolamento interno per la gestione delle bacheche sindacali.
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Nomina dei membri per la commissione mensa e la commissione per la formazione.
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Varie
ed eventuali.
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Nell'ambito dello sciopero generale proclamato dalla Fiom, di cui però non si conoscono ancora i dettagli, si prevede la nostra partecipazione all'iniziativa del 14 Novembre a Milano. La RSU si attiverà sin da ora per organizzare e promuovere la partecipazione di tutti i lavoratori.
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In merito alla composizione del Comitato degli Iscritti (circa 40 membri), del quale fanno parte di diritto i membri della RSU, saranno aperte le candidature a tutti i lavoratori iscritti e si procederà alla sua composizione attraverso l'elezione diretta. Del Comitato faranno parte anche i membri del direttivo. A breve la RSU indicherà l'apertura delle candidature, le modalità e i termini di presentazione delle stesse e si preoccuperà di organizzare le procedure elettorali. Rimangono da definire i dettagli relativi al numero di preferenze.
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E' stato presentato dal coordinatore unico e proposta a tutta la RSU l'adozione di un "regolamento interno per la gestione delle bacheche sindacali" che in seguito a discussione è stato messo ai voti ed approvato dalla maggioranza della RSU. In questo ambito sono stati nominati i "Responsabili delle bacheche" che sono Nicola Moretti per Fauglia e Rivelli/Giusti per San Piero. Per quanto ci riguarda ci riserviamo di spiegare la nostra posizione ai lavoratori in un comunicato "dedicato".
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Sono
stati nominati i membri della Commissione mensa che sono Daniele
Rossi e Nicola Moretti per Fauglia e Massimiliano Lemmi e Silvia
Cini per San Piero.
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Per
la commissione Formazione invece sono stati nominati Simone Bottici
e Vanessa Colombini.
martedì 4 novembre 2014
La Piaggio decide di cancellare un’altra fabbrica e altri 150 lavoratori rischiano il posto di lavoro
http://manifestino.blogspot.it/2014/11/la-piaggio-decide-di-cancellare-unaltra.html
domenica 2 novembre 2014
Manutentori elettrici e formazione in Continental
A seguito di questa segnalazione, il Dipartimento di Prevenzione e Sicurezza sul Lavoro della USL5 di Pisa è intervenuto e l'azienda ha organizzato specifici corsi formativi a cui hanno partecipato tutti i manutentori elettrici.
Giada Garzella, RLS
Michela Ruffa