Dal post “come mai tanti straordinari” sono venuti fuori
commenti molto interessanti. E’ venuta fuori un’animata ed allo stesso tempo molto
civile discussione tra chi ha opinioni diverse.
Pensiamo che confronti di questo genere siano utili per
tutti ed invitiamo i lavoratori a continuare.
Qualche altra considerazione da parte nostra potrà
probabilmente dare altri spunti di discussione.
Riteniamo che lo straordinario sia uno strumento legittimo
al quale è giusto che l’azienda ricorra per recuperare la produzione quando si
rimane indietro col lavoro. Non abbiamo niente in contrario all’utilizzo dello
straordinario in situazioni di emergenza sfuggite alla normale programmazione delle
attività. Quello che invece riteniamo sbagliato è l’abuso dello straordinario
da parte dell’azienda per cui si utilizza questo strumento in modo STRUTTURALE,
come abitudine consolidata, tutti i fine settimana. L’azienda pare ricorrere
allo straordinario per compensare al fatto che i turni sono organizzati con
risorse risicate, con pochi operatori. E non è assolutamente vero che in questa
condizione lo straordinario costa troppo…anzi sicuramente c’è un notevole
risparmio sull’impiego del personale. L’azienda i conti li sa fare bene…non pensiamo
che stia sbagliando.
Dal punto di vista del lavoratore lo straordinario può
sembrare un’ottima occasione per portare a casa più soldi. In un periodo
come questo in cui le famiglie sono in difficoltà economica è chiaro che siamo
contenti se l’azienda ci fa fare lo straordinario. Apparentemente è una manna
dal cielo. In effetti è una cosa che ci si ritorce contro. Accettando questo
stato di cose consentiamo all’azienda di continuare ad organizzare i
turni di lavoro con le risorse risicate. Quindi a fronte di un apparente guadagno
stiamo lavorando molto di più, stiamo cedendo all’azienda il nostro tempo
libero, il nostro tempo che dovremmo dedicare a noi stessi e alle nostre
famiglie. Stiamo permettendo all’azienda di aumentare i carichi di lavoro di
ciascuno di noi. E l’azienda ci chiederà sempre di più perché naturalmente anch’essa
cercherà di guadagnare sempre di più, fa il suo gioco….
Noi lavoratori rischiamo di cadere nell’inganno. Pensiamo
che mostrando disponibilità forse l’azienda ci premierà con la “puppata” e ci lascerà
lavorare sul 5° turno o nella sede più vicina a casa….chi ha bisogno di soldi per
vivere queste cose le capisce bene.
Il problema è che a gestire le cose in questo modo e
ciascuno in solitudine alla fine ci facciamo del male. Consentiamo all’azienda
di basare le sue scelte sulla disponibilità di ciascuno di noi e di conseguenza
di premiare la disponibilità invece che il merito. Oggi ci può andare bene ma
domani no, soprattutto perché l’azienda pretenderà sempre di più, sempre maggior
disponibilità e quando non potremo dargliela saranno problemi. Più gli si da e
più ci chiederà. Un accordo al ribasso è una conseguenza normale e inevitabile in
un contesto in cui ORMAI SIAMO DISPOSTI A TUTTO.
E’ per questo che l’unico modo per non tornare indietro è rimanere uniti e non cercare di cavarsela ciascuno per conto proprio. Insieme siamo
forti……rileggete i commenti, c’è un filo comune nei discorsi…tutti vi siete
lamentati dell’accordo che ci ha riportato indietro. Dite però una cosa
inesatta…..i recuperi e le tre domeniche non sono assolutamente gratis. Sono
state scambiate ore in più di lavoro con salario in più, sono pagate! E’ stato
fatto un accordo che ha sicuramente portato più soldi…in cambio però del nostro
tempo libero perché l’azienda ha chiesto di lavorare di più con le stesse
persone, perché l’azienda cerca sempre di “risparmiare sulle teste”. L’azienda
cerca sempre più di lavorare con meno personale perché GLI OPERAI COSTANO.
E’ chiaro che quello che vogliamo noi lavoratori è l’esatto
opposto di quello che vuole l’azienda. Noi vogliamo lavorare meno per dedicare
più tempo alle nostre famiglie ma guadagnare di più perché la vita e sempre più
cara. TUTTI vogliamo questo, indistintamente. Sul posto di lavoro ci
comportiamo in modo diverso. Apparentemente nei commenti al post esprimiamo concetti
diversi e discutiamo tra di noi su “straordinari si o straordinari no” ma in
realtà vogliamo sicuramente tutti la stessa cosa…lavorare per vivere e non il
contrario.
E allora smettiamo veramente di far la guerra tra poveri. Confrontiamoci,
discutiamo partendo da idee diverse perché la diversità di opinione è una
ricchezza ma poi troviamo un modo per ricompattarci e rimanere uniti. Cerchiamo un modo comune
per ottenere quello che è meglio per noi, per tutti noi!
Noi pensiamo che bisognerebbe cominciare a dire “straordinari si ma solo
in casi straordinari” e se l’azienda vuole lavorare di più contratti CON TUTTI
NOI condizioni di lavoro che siano comunque favorevoli per noi...... senza aspettarci la luna ma con la consapevolezza del periodo che stiamo vivendo.