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domenica 29 settembre 2013

Assemblea nazionale Fiom - Rimini, 26/28 settembre 2013

Al termine dei lavori dell’Assemblea nazionale sono stati presentati due documenti che sono stati votati in contrapposizione.
Il documento presentato dalla Segreteria nazionale, è stato approvato con 489 voti a favore, quello presentato da Sergio Bellavita ha raccolto 37 voti a favore, 2 voti sono stati di astensione.

sabato 28 settembre 2013

Invito alla discussione e alla SOLIDARIETA'


Dal post “come mai tanti straordinari” sono venuti fuori commenti molto interessanti. E’ venuta fuori un’animata ed allo stesso tempo molto civile discussione tra chi ha opinioni diverse.
Pensiamo che confronti di questo genere siano utili per tutti ed invitiamo i lavoratori a continuare.

Qualche altra considerazione da parte nostra potrà probabilmente dare altri spunti di discussione.

Riteniamo che lo straordinario sia uno strumento legittimo al quale è giusto che l’azienda ricorra per recuperare la produzione quando si rimane indietro col lavoro. Non abbiamo niente in contrario all’utilizzo dello straordinario in situazioni di emergenza sfuggite alla normale programmazione delle attività. Quello che invece riteniamo sbagliato è l’abuso dello straordinario da parte dell’azienda per cui si utilizza questo strumento in modo STRUTTURALE, come abitudine consolidata, tutti i fine settimana. L’azienda pare ricorrere allo straordinario per compensare al fatto che i turni sono organizzati con risorse risicate, con pochi operatori. E non è assolutamente vero che in questa condizione lo straordinario costa troppo…anzi sicuramente c’è un notevole risparmio sull’impiego del personale. L’azienda i conti li sa fare bene…non pensiamo che stia sbagliando.

Dal punto di vista del lavoratore lo straordinario può sembrare un’ottima occasione per portare a casa più soldi. In un periodo come questo in cui le famiglie sono in difficoltà economica è chiaro che siamo contenti se l’azienda ci fa fare lo straordinario. Apparentemente è una manna dal cielo. In effetti è una cosa che ci si ritorce contro. Accettando questo stato di cose consentiamo all’azienda di continuare ad organizzare i turni di lavoro con le risorse risicate. Quindi a fronte di un apparente guadagno stiamo lavorando molto di più, stiamo cedendo all’azienda il nostro tempo libero, il nostro tempo che dovremmo dedicare a noi stessi e alle nostre famiglie. Stiamo permettendo all’azienda di aumentare i carichi di lavoro di ciascuno di noi. E l’azienda ci chiederà sempre di più perché naturalmente anch’essa cercherà di guadagnare sempre di più, fa il suo gioco….

Noi lavoratori rischiamo di cadere nell’inganno. Pensiamo che mostrando disponibilità forse l’azienda ci premierà con la “puppata” e ci lascerà lavorare sul 5° turno o nella sede più vicina a casa….chi ha bisogno di soldi per vivere queste cose le capisce bene.
Il problema è che a gestire le cose in questo modo e ciascuno in solitudine alla fine ci facciamo del male. Consentiamo all’azienda di basare le sue scelte sulla disponibilità di ciascuno di noi e di conseguenza di premiare la disponibilità invece che il merito. Oggi ci può andare bene ma domani no, soprattutto perché l’azienda pretenderà sempre di più, sempre maggior disponibilità e quando non potremo dargliela saranno problemi. Più gli si da e più ci chiederà. Un accordo al ribasso è una conseguenza normale e inevitabile in un contesto in cui ORMAI SIAMO DISPOSTI A TUTTO.

E’ per questo che l’unico modo per non tornare indietro è rimanere uniti e non cercare di cavarsela ciascuno per conto proprio. Insieme siamo forti……rileggete i commenti, c’è un filo comune nei discorsi…tutti vi siete lamentati dell’accordo che ci ha riportato indietro. Dite però una cosa inesatta…..i recuperi e le tre domeniche non sono assolutamente gratis. Sono state scambiate ore in più di lavoro con salario in più, sono pagate! E’ stato fatto un accordo che ha sicuramente portato più soldi…in cambio però del nostro tempo libero perché l’azienda ha chiesto di lavorare di più con le stesse persone, perché l’azienda cerca sempre di “risparmiare sulle teste”. L’azienda cerca sempre più di lavorare con meno personale perché GLI OPERAI COSTANO.

E’ chiaro che quello che vogliamo noi lavoratori è l’esatto opposto di quello che vuole l’azienda. Noi vogliamo lavorare meno per dedicare più tempo alle nostre famiglie ma guadagnare di più perché la vita e sempre più cara. TUTTI vogliamo questo, indistintamente. Sul posto di lavoro ci comportiamo in modo diverso. Apparentemente nei commenti al post esprimiamo concetti diversi e discutiamo tra di noi su “straordinari si o straordinari no” ma in realtà vogliamo sicuramente tutti la stessa cosa…lavorare per vivere e non il contrario.
E allora smettiamo veramente di far la guerra tra poveri. Confrontiamoci, discutiamo partendo da idee diverse perché la diversità di opinione è una ricchezza ma poi troviamo un modo per ricompattarci e rimanere uniti. Cerchiamo un modo comune per ottenere quello che è meglio per noi, per tutti noi!

Noi pensiamo che bisognerebbe cominciare a dire “straordinari si ma solo in casi straordinari” e se l’azienda vuole lavorare di più contratti CON TUTTI NOI condizioni di lavoro che siano comunque favorevoli per noi...... senza aspettarci la luna ma con la consapevolezza del periodo che stiamo vivendo.

comunicazione per chi ha smartphone android

Per chi ha uno smartphone android ecco una semplice app per visualizzare il Foglio Bianco piú velocemente:

iMec - periodico FIOM




In questo numero:
La via maestra. appello lanciato e firmato da Lorenza Carlassare, don Luigi Ciotti, Maurizio Landini, Stefano Rodotà, Gustavo Zagrebelsky
Ilva di Taranto.
Sotto il materasso dei Riva. di Loris Campetti
CRISI INDUSTRIALE
Quando il padrone chiude. E scappa. di Lella Bellina
CRISI INDUSTRIALE
Prove di autogestioni operaie. di Francesco Bravi


http://www.imec-fiom.it/web/it/scarica/146-costituiamoci

mercoledì 25 settembre 2013

Come mai tanti straordinari?

L'impressione è che si stia un pò esagerando con gli straordinari un pò su tutti i reparti.

Allo stesso tempo ci si chiede che correlazione ci sia tra la diminuzione del personale sulle linee e il ricorrere regolarmente allo straordinario.

Ma come al solito, chi verifica?

Certo è che se si continua a compensare con gli straordinari, altro che 5° turno......

martedì 24 settembre 2013

ALCUNE PRECISAZIONI..

Abbiamo deciso di pubblicare alcuni commenti all'ultimo post "A che punto siamo arrivati ?" nonostante siano parecchio forti nelle espressioni usate.
Teniamo però a precisare alcune cose :

Il post sopra citato è stato pubblicato con lo scopo di informare i lavoratori e fare il punto della situazione sulla questione dei turni e sulla flessibilità ricordando a tutti da dove siamo partiti e dove siamo arrivati e sottolineando le relative responsabilità.
Questo serve a tutti per aver consapevolezza delle cose così come realmente stanno.
Detto questo, siamo convinti del fatto che non è infamando gli altri che ci facciamo ragione !
Siamo però altrettanto convinti che, solo partendo da questa consapevolezza, ognuno nel suo piccolo possa dare il suo contributo quando sarà il momento giusto.
Non possiamo certamente cambiare il mondo, non abbiamo questa presunzione, ma sicuramente possiamo far qualcosa di buono per noi e per la nostra realtà cambiando il nostro modo di pensare, il nostro atteggiamento, cercando per quel che possiamo di non subire le scelte di altri !!
Quindi, per concludere, legittimo sfogare la rabbia e scaricare le responsabilità su chi le ha, dopodichè tocca a noi mettere in campo ciò che abbiamo !!

lunedì 23 settembre 2013

A che punto siamo arrivati?


Febbraio 2013:
l'azienda ha convocato la RSU e dopo aver premesso che il ciclo continuo è una turnazione costosa, ha chiesto flessibilità oraria tramite il sistema della banca ore per adattare le produzioni alle fluttuazioni imposte dal mercato. Ha raccontato che l'applicazione di questo sistema nella sede di Limbach ha portato ottimi risultati. In particolare ha spiegato che nella sede tedesca i lavoratori in alcuni periodi dell'anno, a fronte della necessità di lavorare di più, sono chiamati ad aumentare le ore di lavoro rispetto a quelle previste dalla turnazione. Quando invece le esigenze produttive calano al lavoratore viene chiesto di stare a casa utilizzando le ore accantonate. Non ha chiesto che Pisa faccia la stessa identica cosa, ma ha detto che si aspetta un modello di flessibilità anche per la nostra sede.

Settembre 2013:
l'azienda, riaffermando che non si aspetta per Pisa esattamente quello che fanno a Limbach, ha ancora chiesto alla RSU di voler anche per la nostra sede un modo flessibile di lavorare. Rispetto all'incontro di febbraio, Mr. Braun ha specificato in particolare cosa si aspetta per la turnazione a 4 squadre: 18 turni settimanali e possibilità di arrivare a 20 turni + 1 di manutenzione quando il cliente chiede di più.

La RSU dopo l'incontro di febbraio non ha dato una risposta all'azienda. Tale risposta poteva essere negativa o positiva rispetto alla richiesta di maggior flessibilità ma non c'è stata !! Quello che ha fatto la RSU è stato di RINVIARE la discussione alla scadenza dell'accordo a 3 e 4 squadre (accordo 2010), dicendo che non c'erano i presupposti per avanzare una PROPOSTA. Alle assemblee di aprile, dopo la visita allo stabilimento di Limbach, la RSU ha affermato: "Noi non faremo la PROPOSTA. Noi non faremo mai una proposta che peggiori gli orari di lavoro. Se vogliono la proposta la facciano loro".

Su "IL FOGLIO BIANCO" noi abbiamo continuato a sostenere che bisognava dare subito una risposta chiara e inequivocabile all'azienda. Abbiamo continuato a dire NO alla richiesta di maggior flessibilità e NO alla SPERIMENTAZIONE DI MASSIMA FLESSIBILITA' che l'azienda ha cominciato a fare nei reparti:


 
La realtà è che una PROPOSTA DI PEGGIORAMENTO DEGLI ORARI probabilmente ora siamo costretti a farla. L'accordo del 2010 è in scadenza e, diciamocelo chiaramente, siamo ad un bivio:

1) tirar su le barricate per non peggiorare gli orari di lavoro e quindi paradossalmente difendere un accordo, quello attuale a 4 squadre, che non ci è mai piacito....

2) accettare la discussione e andare in trattativa con una proposta che dia in parte quello che chiede l'azienda e quindi sicuramente sarà peggiorativa rispetto ad ora.

Siamo ad un bivio e avremmo preferito non arrivare a questo punto. Ma la RSU ha scelto questo percorso e ormai non abbiamo alternative. Dobbiamo scegliere tra le 2 opzioni.

Probabilmente a questo punto la scelta più saggia è andare in trattativa perchè in ogni caso pensiamo non sia auspicabile lavorare come a luglio scorso sull'XL2. A luglio scorso l'azienda, con le prestazioni aggiuntive e gli straordinari sul 4° turno, ci ha fatto lavorare esattamente a 20 turni! E purtroppo sappiamo bene che quelle situazioni potrebbero ripetersi.

Forse a questo punto la cosa più saggia è rivedere gli orari di lavoro ma con la consapevolezza che in un altro momento avremmo potuto sicuramente fare qualcos'altro.

Sicuramente una eventuale proposta questa volta dovrà essere costruita assolutamente coi lavoratori e il consenso dovrà essere reale e totale. Diciamoci onestamente a che punto siamo, senza cercare di prenderci meriti di risultati mai ottenuti e ammettiamo senza mezzi termini che rispetto ad un accordo tanto contestato, quello del 2010, l'azienda sta chiedendo un ulteriore peggioramento: Vogliono che in alcuni momenti si lavori ancora di più !!

A questo punto però cominciamo a pensare se, anche nel peggioramento, si possa comunque trovare un modo per riprenderci parte di quello che negli anni abbiamo ceduto all'azienda.....

mercoledì 18 settembre 2013

Chi verifica i carichi di lavoro?

- Dk1 ridotto all'osso con 2 soli operatori che mandano avanti la produzione
- Linea 3 dell'XL2 che passa misteriosamente da 3 a 2 operatori
. . . .  . . quante altre modifiche organizzative e variazioni del numero del personale addetto stanno passando inosservate?

Vorremmo sapere se la RSU sta verificando i volumi e di conseguenza i carichi di lavoro. La nostra impressione è che l'azienda stia organizzando le produzioni sempre con meno operatori ed in tutta libertà.


venerdì 13 settembre 2013

Tragedia a Lamezia Terme, morti tre lavoratori metalmeccanici. Comunicato Fiom

Ancora una volta tre lavoratori metalmeccanici hanno perso la vita mentre stavano lavorando. Non è bastata la tragica e analoga morte dei lavoratori della Umbria Olii avvenuta nel 2006, per far sì che venissero attuate nelle attività di raffinazione e stoccaggio industriale degli olii e dei grassi, le opportune misure di sicurezza che impedissero una tragedia come quella di Lamezia Terme (...) 

comunicato completo su: 

martedì 10 settembre 2013

voci di corridoio su certificati medici e prescrizioni

Nei corridoi sta circolando la voce che alcuni lavoratori con prescrizioni mediche stiano "rinunciando" VOLONTARIAMENTE a tali prescrizioni per paura di essere messi a casa dall'azienda.
Al momento non siamo in grado di verificare se si tratta solo di voci o se tutto ciò stia accadendo veramente. Allo stesso tempo non riusciamo a capire cosa s'intenda per "rinunciare" ad una prescrizione.....vuol forse dire che si trattava di prescrizioni con limitazione temporale e che alla scadenza del certificato non sono state riconfermate perchè il lavoratore è effettivamente GUARITO? ...........

Non abbiamo informazioni chiare su quello che sta succedendo. Riteniamo tuttavia opportuno chiarire le seguenti cose:

1) una certificazione di malattia con limitazione temporale chiaramente può prevedere una guarigione e quindi ad un certo punto potranno non sussistere più i presupposti per le limitazioni mediche sul lavoro.

2) Una certificazione di malattia dalla quale purtroppo non si può guarire o una malattia che addirittura può peggiorare nel tempo non può essere CANCELLATA e non ci si può RINUNCIARE. Se la certificazione era VERA prima purtroppo continuerà ad esserlo anche dopo.

3) La salute è una cosa seria! Nessuno può pensare di barattala con qualcos'altro. E TUTTI abbiamo l'obbligo di impedire che ciò succeda.

domenica 8 settembre 2013

Lavoratori messi a casa forzatamente per inidoneità alla mansione: COMUNICAZIONE

Abbiamo ritenuto opportuno interrompere la pubblicazione dei commenti relativi al post "Lavoratori messi a casa forzatamente per inidoneità alla mansione" perchè tanti contenenti termini offensivi. In alcuni commenti abbiamo valutato esserci anche i presupposti per parlare di violazione della privacy dei lavoratori e divulgazione di informazioni riservate che invece dovrebbero rimanere note solo all'azienda e alla RSU.

Interrompiamo la pubblicazione sia dei commenti favorevoli che di quelli contrari ma continueremo a divulgare il contenuto del post.

venerdì 6 settembre 2013

Operai e impiegati hanno il diritto di sapere la verità: Fiat ottiene la firma dei sindacati contro la Costituzione

Come si fa a continuare a ricercare percorsi condivisi con sindacati come CISL e UIL?
E' stata emessa una sentenza che dice che in Fiat la FIOM è rappresentativa anche se non ha firmato il Contratto Fiat ma l'azienda fa un accordo con gli altri sindacati e stabiliscono insieme che la FIOM è rappresentativa solo se accetta di firmare il Contratto Fiat.......si tratta indubbiamente di un accordo contro la sentenza, UN ACCORDO ANTICOSTITUZIONALE:

"Le OO.SS. si impegnano altresì a sostenerne la validità (del Contratto Fiat) in tutte le sedi, finanche giudiziarie, ed a convenire con l'azienda eventuali strumenti pattizi di miglioramento della loro efficacia.
Le parti concordano inoltre che è il CCSL (Contratto Collettivo Specifico di Lavoro Fiat) la fonte contrattuale esclusiva per la gestione dei rapporti in azienda, presupponendo dunque ogni confronto di natura negoziale la preliminare adesione ad esso."

Leggi i documenti completi su:


giovedì 5 settembre 2013

Incontro RSU - azienda del 5 settembre


Questa mattina la RSU si è incontrata con l'azienda e con Mr. Braun per la questione degli orari di lavoro. L'azienda, senza alcuna premessa, ha passato subito la parola alla RSU chiedendo di dare una risposta alla richiesta di flessibilità oraria fatta durante l'incontro di febbraio.

La RSU ha esposto i motivi per cui ritiene che il regime orario di Limbach non possa essere applicato a Pisa, in particolare per la diversità del mercato e per una diversa possibilità di utilizzo lavoratori interinali, Ha evidenziato anche che su base annua la media delle ore lavorate, a parità di turnazione, è la stessa anche se gli orari sono strutturati in modo diverso. Una differenza tra le due sedi però sta nel fatto che a Limbach i lavoratori dispongono di un numero molto più elevato di ore di ferie annue (80 ore in più).
La RSU ha sottolineato anche che proprio grazie alla struttura di orari attuale a Pisa si riesce a dare risposte alle variazioni repentine del mercato e che un altro regime di orari sicuramente non sarebbe così efficace. Come esempio di ciò ha portato quanto accaduto nel reparto XL3 a luglio. Per queste ragioni il regime di orari di Limbach a Pisa non può essere applicato. Questo non significa che la RSU non sia disponibile a trovare un accordo. A dimostrazione di ciò sono gli accordi fatti nel passato e per finire gli ultimi sacrifici chiesti ai lavoratori per far fronte alle esigenze aziendali con la modifica dell'accordo a 4 squadre. Con l'ultimo accordo infatti siamo passati da 17 a 18 turni all'anno e addirittura a 19 per tre volte all'anno cedendo all'azienda tutta la riduzione di orario di lavoro che avevamo tempo fa. La RSU ha continuato spiegando che una modifica degli orari di lavoro in "corso d'opera" (con un accordo rinnovato da poco) non era possibile ma ora che siamo prossimi alla scadenza di quell'accordo sicuramente prenderemo in considerazione le richieste dell'azienda a condizione che siano garantite le seguenti due cose:
- nessun esubero di personale deve derivare dai nuovi meccanismi di orari
- nuovi investimenti per Pisa
Quindi la RSU si è resa disponibile ad avviare la discussione del rinnovo dell'accordo del 2010 sin da subito sottolineando che il percorso prevede il coinvolgimento dei lavoratori per la stesura di una proposta e anche l'approvazione dei lavoratori prima che questa proposta sia presentata all'azienda.   

Mr. Braun, mostrando apprezzamento per la disponibilità della RSU ha chiarito che la sua richiesta non è mai stata l'applicazione esatta del regime orario di Limbach perchè consapevole della diversità delle due sedi ma ha riconfermato la volontà di applicare un modello di flessibilità di orari anche a Pisa. Per l'esattezza ha chiarito che l'obiettivo deve essere una turnazione a 18 turni settimanali estendibile a 20 con la flessibilità. Ha quindi invitato la RSU ad avviare la discussione in modo da presentare una proposta entro NOVEMBRE. Sulla questione della garanzia degli investimenti per Pisa l'azienda ha detto che stanno facendo di tutto per rendere sempre più competitiva la nostra sede e che alcuni investimenti sono già partiti.

Sulla necessità di presentare la proposta entro novembre l'azienda ha insistito molto. Da parte sua la RSU ha spiegato ancora che è tenuta a rispettare il percorso di costruzione e approvazione della piattaforma coi lavoratori.

mercoledì 4 settembre 2013

Lavoratori messi a casa forzatamente per inidoneità alla mansione


L'azienda ha comunicato alla RSU di non saper dove collocare 2 lavoratori perchè non idonei a causa delle prescrizioni mediche. 

La legge in materia di sicurezza sul lavoro (art.42, DL 81 del 2008) prevede che, di fronte ad una inidoneità alla mansione riscontrata dal medico competente, il datore di lavoro adibisce il lavoratore, OVE POSSIBILE, ad altra mansione compatibile col suo stato di salute. Se però l'azienda dice, motivandolo, di non avere altra postazione compatibile con lo stato di salute del lavoratore può sospendere il rapporto di lavoro e addirittura può  ANCHE LICENZIARLO.

Riteniamo che in un'azienda grossa come la nostra e dove esiste una grossa varietà di lavorazioni ciascuna con rischi diversi, sia impensabile licenziare un lavoratore perchè non gli si trova una postazione adeguata al suo stato di salute. 

Riteniamo anche che, di fronte a tale comunicazione aziendale, la RSU e in particolare gli RLS abbiano l'obbligo di intervenire immediatamente perchè siano individuate al più presto delle postazioni adatte e nel rispetto delle prescrizioni dei 2 lavoratori.

Una RSU che non intervenisse con determinazione si renderebbe complice non solo dell'allontanamento dei lavoratori in questione ma anche di far passare in azienda il seguente messaggio:
"SE STAI MALE E' MEGLIO SE NON LO DICI E NON PORTI CERTIFICATI MEDICI ALTRIMENTI TI POTREBBERO ANCHE LICENZIARE".

Sarebbe un precedente ed un apripista drammatico per ciascun lavoratore che un domani si trovasse ad avere problemi di salute. Un messaggio del genere non può e non deve passare, indipendentemente da chi siano i lavoratori in questione.

Siamo tutti consapevoli di quanto sia grave per una persona perdere il lavoro, soprattutto di questi tempi. Siamo quindi sicuri che l'azienda e la RSU sapranno trovare, con la massima urgenza, collocazioni appropriate alle condizioni di salute di questi lavoratori magari anche individuando nuovi spazi all'interno degli stabilimenti e/o riportando dentro alcune lavorazioni poco gravose che nel frattempo sono state portate fuori, tipo le selezioni.


martedì 3 settembre 2013

giovedì 5 settembre importante incontro in azienda

E' previsto per giovedì prossimo l'incontro tra la RSU e l'azienda con la presenza di Mr. Braun. Si tratta del seguito dell'incontro che si è svolto a febbraio e in cui l'azienda ha chiesto alla RSU l'adozione di un modello di flessibilità di orari con l'utilizzo della banca ore. E' chiaro che durante l'incontro di giovedì la RSU dovrà dare una risposta a questa richiesta.

Domani, prima dell'incontro con Mr. Braun, l'azienda  incontrerà la RSU ma a questo incontro sarà ammessa solo la delegazione trattante.