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martedì 10 settembre 2013

voci di corridoio su certificati medici e prescrizioni

Nei corridoi sta circolando la voce che alcuni lavoratori con prescrizioni mediche stiano "rinunciando" VOLONTARIAMENTE a tali prescrizioni per paura di essere messi a casa dall'azienda.
Al momento non siamo in grado di verificare se si tratta solo di voci o se tutto ciò stia accadendo veramente. Allo stesso tempo non riusciamo a capire cosa s'intenda per "rinunciare" ad una prescrizione.....vuol forse dire che si trattava di prescrizioni con limitazione temporale e che alla scadenza del certificato non sono state riconfermate perchè il lavoratore è effettivamente GUARITO? ...........

Non abbiamo informazioni chiare su quello che sta succedendo. Riteniamo tuttavia opportuno chiarire le seguenti cose:

1) una certificazione di malattia con limitazione temporale chiaramente può prevedere una guarigione e quindi ad un certo punto potranno non sussistere più i presupposti per le limitazioni mediche sul lavoro.

2) Una certificazione di malattia dalla quale purtroppo non si può guarire o una malattia che addirittura può peggiorare nel tempo non può essere CANCELLATA e non ci si può RINUNCIARE. Se la certificazione era VERA prima purtroppo continuerà ad esserlo anche dopo.

3) La salute è una cosa seria! Nessuno può pensare di barattala con qualcos'altro. E TUTTI abbiamo l'obbligo di impedire che ciò succeda.

2 commenti:

  1. Questo argomento è molto importante e merita una oculata riflessione. Ovviamente ogni tipo di prescrizione ha il suo valore. Che sia temporanea o meno e sicuramente non può essere emessa sempre da un medico generico se questa è cosa grave o che debilita nel tempo il paziente( lavoratore), quindi per una maggior chiarezza è sempre utile rivolgersi ad uno specialista che convalidi la prescrizione. Di contro parte l' Azienda si potrebbe avvalere di uno specialista ach' esso competente e valutare ciò che il collega dichiara. Il medico Aziendale benché sia un professionista e pur sempre generico. È anche vero che alcuni individui ne approfittano a discapito NON DELL AZIENDA MA DEGLI STESSI COLLEGHI CHE FAREBBERO IL LAVORO MANCANTE. Il che non è corretto. A mio avviso anche l RSU dovrebbe poter vigilare su tali abusi e vigilare in maniera IMPARZIALE visto che spesso sentiamo dire che dobbiamo ringraziare di avere un lavoro. Allora lavoriamo tutti. Per quanto concerne le gravi incompatibilità lavorative tra un soggetto affetto da disturbi fisici gravi sia la RSU CHE L AZIENDA SI dovrebbero incontrare ed insieme risolvere. Non è contemplato oggi che una persona possa perdere il diritto al lavoro e quindi al proprio sostentamento se ha un grave problema. Siamo in una società civile o no??

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  2. Hai detto una cosa giustissima e importantissima: un'azienda può inviare il lavoratore a visita presso una commissione apposita a medicina del lavoro. Quindi un'azienda ha la possibilità di verificare lo stato di salute dichiarato da un lavoratore. Se vuole un'azienda può utilizzare questo strumento.

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