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Tutto il personale quel giorno in servizio era stato radunato in un capannone dismesso. Erano le 14.20 quando Aquino, affiancato dai due avvocati inviati dalla Yokohama, ha laconicamente comunicato che la fabbrica era stata messa in liquidazione. Quando gli è stato chiesto da quando, ha risposto “con effetto immediato”, aggiungendo che la chiusura era stata decisa per motivi economici e che “avevamo mezz’ora di tempo per tornare nei nostri uffici, prendere gli effetti personali e lasciare lo stabilimento”, ricorda Di Medio. Salzano è sbottato in un urlo disperato, dicendo “non è possibile, e ora cosa faccio?”. Qualcun altro ha preteso spiegazioni, mentre D’Agostino ha domandato “perché non avete ceduto l’azienda a qualcun altro prima di chiudere, come in passato?”. È volata pure qualche parola grossa, poi la riunione si è chiusa. Alle 14.30 era tutto finito.
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https://www.internazionale.it/reportage/angelo-mastrandrea/2020/11/16/yokohama-ortona