sabato 30 novembre 2013

Ilva di Taranto. Rosario Rappa (Fiom): «Alle elezioni per rinnovare la rappresentanza sindacale unitaria all'Ilva, vittoria dell’Usb, sconfitta della Fiom, calo anche di Fim e Uilm»

Rosario Rappa, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile della siderurgia, ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione.
«I risultati elettorali per il rinnovo della Rsu nello stabilimento Ilva di Taranto parlano da soli, registrando innanzitutto la partecipazione al voto dell’80% dei lavoratori, anche se in flessione del 3% rispetto alle elezioni precedenti.»
«È netta l’affermazione dell’Usb, che sfiora il 20% dei consensi ottenendo 1.837 voti. La Uilm perde 766 voti, passando da 4.259 voti a 3.493, con un calo del 5,62% rispetto al 2010. Alla Fim vanno 2.219 voti, con una flessione di 214 voti rispetto ai 2.433 ottenuti nella precedente tornata, ma tenendo in termini percentuali con il 24,15%. La Fiom passa dalle 3.063 preferenze del 2010 alle 1.389 di ieri, attestandosi al 15,11%.»
«È da questo dato che bisogna ripartire. Per quanto abbiano pesato negativamente irregolarità e gravi scorrettezze nelle elezioni, è necessario che la Fiom avvii un’ampia riflessione a tutti i livelli dell’organizzazione, dagli organismi nazionali a quelli territoriali, coinvolgendo i delegati eletti e gli iscritti, aprendo una fase di profonda discussione sia nel rapporto con la fabbrica e i lavoratori, sia con la città e la sua popolazione.»
«In una situazione tanto complessa come quella dell’Ilva di Taranto, sul cui futuro permangono tante incognite, vanno individuate le ragioni della sconfitta della Fiom, le inadeguatezze e gli errori compiuti, per trarne le conseguenze e individuare le opportune soluzioni per rilanciare l’iniziativa sindacale della nostra organizzazione con un impegno straordinario da parte di tutti.»
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
Roma, 30 novembre 2013


fonte: 

venerdì 29 novembre 2013

Flessibilità si, flessibilità no - PARTE SECONDA

Diciamoci la verità, la vicenda della FLESSIBILITA' CON BANCA ORE sta mettendo in seria difficoltà la nostra RSU che reagisce continuando ad adottare metodi discutibili e che assolutamente non condividiamo.

L'azienda ha fatto una richiesta ben precisa di maggior flessibilità oraria alla RSU.

La RSU ha recepito la richiesta, non ha alcuna intenzione di contrastare l'esigenza di maggior flessibilità dell'azienda ma non riesce a dirlo apertamente e chiaramente ai lavoratori, quindi evita di ufficializzare una posizione.
Sa di essere tra due fuochi: da una parte l'azienda che si aspetta che la richiesta venga accolta e insiste per avere una risposta, dall'altra parte i lavoratori che non vogliono un peggioramento delle condizioni di lavoro.
E allora come decide di muoversi la nostra RSU? Con l'azienda prende tempo, TRACCHEGGIA. Per i lavoratori scrive comunicati confusi, organizza assemblee-monologhi con slogan tipo "noi non faremo mai la proposta", svia dall'obiettivo raccontando di Limbach e di come Mr. Braun sia stato costretto a fare passi indietro....

Il punto vero della questione, dare o no maggior flessibilità all'azienda, viene metodicamente rifuggito e allo stesso tempo viene rifuggita ogni possibilità di aprire una discussione vera. Il tempo passa tra strategie e slogan propagandistici mentre i lavoratori sono sempre più confusi e in balia dei dubbi....

La RSU non è in grado di gestire la cosa e l'azienda, consapevole di questi TRACCHEGGIAMENTI, siccome sta ancora aspettando una risposta, decide di intervenire. Prende in mano le redini della situzione e prova a colmare i vuoti lasciati dalla RSU (per darle una mano?).

L'azienda organizza riunioni su tutti i turni e il direttore parla con TUTTI i lavoratori.
Parla dei volumi produttivi e degli investimenti ma parla anche e con molta insistenza della richiesta di Mr.Braun. Parla di una fabbrica uguale, identica alla nostra nell'est Europa dove sono bravi come noi ma costano molto meno...... Parla dei nuovi metodi flessibili di lavorare, che abbattono il costo del lavoro senza intaccare i salari e dice che questi metodi sono ormai inevitabili in un mercato fluttuante e variabile come il nostro. Ricorda che anche l'accordo a 5 squadre inizialmente era contrastato dagli operai tant'è che è passato grazie all'approvazione degli impiegati.....

Insomma, gli argomenti sono gli stessi delle ultime assemblee sindacali ma la differenza rispetto a queste sta nella chiarezza dei discorsi e nel modo diretto con cui l'azienda esprime i pochi concetti, senza mezzi termini, senza esitazione, senza tanti giri di parole. Il direttore lancia un paio di messaggi chiarissimi e inequivocabili con un modo di parlare talmente diretto che conquista i lavoratori e li porta a pensare che forse, forse quello suggerito dall'azienda è l'unico modo per garantirsi un futuro.....

L'azienda fa il suo mestiere e lo sa fare bene. Il sindacato invece dov'è?

giovedì 28 novembre 2013

il manifestino: Come la Piaggio usa i soldi dei lavoratori e della collettività

il manifestino: Come la Piaggio usa i soldi dei lavoratori e della...: Non parliamo di un’azienda qualsiasi, ma della più grande del territorio, con l’ultimo bilancio in attivo di 42 mil. € , che ha distribuit...

mercoledì 27 novembre 2013

Flessibilità si, flessibilità no - PARTE PRIMA

Proviamo a fare mente locale su alcuni avvenimenti:

1) Incontro RSU - azienda del 6 febbraio 2013
Mr. Braun chiede alla RSU maggiore flessibilità oraria tramite il sistema della banca ore per adattare le produzioni alle fluttuazioni imposte dal mercato. Dice che a Limbach applicano questo modello e si aspetta che venga applicato anche a Pisa naturalmente modificato per essere adattato alla realtà produttiva di sede.

2) Visita a Limbach. 
Una delegazione di 2 RSU si reca a Limbach alla fine di marzo.
Nel comunicato RSU del 25 marzo 2013, della visita a Limbach si dice: "La visita, richiesta e organizzata dalle strutture aziendali, aveva lo scopo di conoscere la situazione produttiva e di conseguenza la struttura degli orari applicati. Questo perché, in una precedente riunione, il Dott. Braun aveva avanzato esplicita richiesta alla RSU di poter mettere a confronto le due realtà produttive, in particolar modo per quanto riguarda la struttura degli orari, e successivamente articolare una proposta."

Comunicato confuso che non lascia ad intendere quale sia stata la richiesta di Braun: il dott Braun ci ha chiesto di andare a Limbach a confrontare gli orari e poi...di articolare una proposta...una proposta su cosa? Qual'è stata la richiesta?............ "esplicita richiesta alla RSU" quella di fare semplicemente un confronto? Né il comunicato e né le assemblee successive chiariscono quale sia stata la richiesta di Mr. Braun. La RSU sorvola sulle parole di Mr. Braun che sono invece state molto chiare sia in italiano che in inglese: FLESSIBILITA' CON SISTEMA A BANCA ORE.

Il comunicato conclude con queste parole: "Viste queste premesse la RSU, pur rimanendo, come sempre, disponibile al confronto, ritiene che, relativamente alle richieste avanzate dal Dott. Braun, non ci siano i presupposti di poter avanzare alcuna proposta in merito."

Ancora una vota non chiarisce quali siano state le richieste avanzate dal Dott. Braun ma "passa la palla" all'azienda perchè certamente una proposta peggiorativa degli orari di lavoro è meglio non farla (sarebbe un suicidio). Attenzione però, nel comunicato si dice che non ci sono i presupposti per fare una proposta ma non si dice che si negherà quanto Mr. Braun ha chiesto.

3) Nuovo incontro con Mr. Braun del 5 settembre. 
Una soluzione va trovata perchè Mr. Braun sta aspettando ancora una risposta. E infatti durante l'incontro del 5 settembre la RSU spiega che una modifica degli orari di lavoro non era possibile in "corso d'opera" (con un accordo rinnovato da poco) ma ora che siamo prossimi alla scadenza dell'accordo sicuramente saranno prese in considerazione le richieste dell'azienda a condizione che siano garantite le seguenti due cose:
- nessun esubero di personale deve derivare dai nuovi meccanismi di orari
- nuovi investimenti per Pisa

Mr. Braun accetta di discuterne in sede di rinnovo dell'accordo e chiarisce che l'obiettivo deve essere ad esempio una turnazione a 18 turni settimanali estendibile a 20+1 con la flessibilità. Invita quindi la RSU ad avviare la discussione in modo da presentare una proposta entro NOVEMBRE.

Pertanto una proposta peggiorativa degli orari a marzo non si poteva fare ma ora che si avvicina la scadenza dell'accordo la cosa diventa fattibile soprattutto perchè più facile da far digerire ai lavoratori, visto che l'accordo comunque scade. Ed ecco la soluzione al problema......non flessibilità col sistema della banca ore ma maggior flessibilità nell'ambito dello schema di turnazione, quindi prestazioni aggiuntive in uno schema già esistente, ad esempio, 3 domeniche al posto di 3 rientri infrasettimanali sul 4° turno!
Il fatto di non aver chiarito all'inizio quale sia stata esattamente la richiesta di Mr. Braun ora torna comodo......

4) Annuncio di riduzione dei volumi per il 2014.
Ricordiamo il commento del nostro anonimo: "Ovvio che adesso può saltare la votazione e le proposte di nuovo accordo visto che un calo produttivo ridurrà senza dubbio le produzioni. Quindi proporre nuovi meccanismi contorti è per ora ridicolo. Certo se avessimo dato "ASCOLTO" accondiscendendo al sistema tedesco forse ora la CIGO ci farebbe un baffo no.!!! A buon intenditor poche parole. LIMBACH FOR EVER."


Quello che dice potrebbe veramente essere molto vicino alla realtà.
Per via dei cali produttivi previsti per il 2014 probabilmente nessuno oserà più parlare e proporre "nuovi meccanismi contorti" di turnazione..... ma forse se avessimo avuto già un accordo sulla FLESSIBILITA' come richiesto dall'azienda avremmo potuto affrontare la situazione del prossimo anno senza ricorrere alla dichiarazione di esuberi e agli ammortizzatori sociali....insomma, avremmo lavorato di più durante i picchi e saremmo stati a casa con la banca ore durante i cali, ma sempre a retribuzione piena (quella della turnazione di riferimento)............"LIMBACH FOR EVER". E' chiaro il messaggio?

Non siamo in grado di fare e non intendiamo fare previsioni ma sicuramente uno scenario futuro potrebbe essere che a qualcuno venga in mente di dire che l'accordo del 2010 non si tocca più e si rinnova così com'è perchè col calo di volumi non ci sono i presupposti perchè l'azienda pretenda PRESTAZIONI AGGIUNTIVE e la modifica in peggio dei nostri accordi.
Attenzione però, sarebbe solo un'ennesimo slogan propagandistico e niente più. Infatti Mr. Braun sta ancora aspettando una proposta e nessuno sta dicendo che non gli sarà più presentata per via dei cali.

Ricordiamo che ci sono molti modi per rendere flessibile l'orario di lavoro. Uno rimane quello proposto da Mr. Braun, l'altro è quello di modificare uno schema di turnazione inserendo prestazioni aggiuntive a cui ricorrere in caso di picchi, un altro è l'ORARIO PLURISETTIMANALE previsto dal nostro contratto nazionale, ecc.....

Per il momento non siamo interessati a investigare su cosa abbia in mente la RSU. Quello che ci preme mettere in evidenza invece è il fatto che c'è sicuramente l'intenzione di arrivare ad un accordo con l'azienda sulla flessibilità ma si continua a non dirlo esplicitamente.


Il problema quindi è che ancora una volta si evita di far partire una discussione seria tra i lavoratori sulle questioni di merito di base:

- cosa vuole esattamente l'azienda?
- cosa significa e cosa implica quel tipo di FLESSIBILITA'?
- siamo disposti o no a concederla?

Che tipo di flessibilità dare è un passaggio successivo che merita una discussione approfondita SUCCESSIVA.

martedì 26 novembre 2013

Incontro RSU - azienda del 26 novembre 2013

Ordine del giorno dell'incontro:
- variazioni sui turni
- variazioni ai calendari delle chiusure.

L'azienda ha comunicato alla RSU le seguenti variazioni di volumi e quindi di turni: 
- XL2: -200 mila iniettori e passaggio delle 3 linee a 4 turni (eccezione per EDM che rimane a 5).
- Dk7: +120 mila e passaggio a 3 per entrambe le CR;
- Dk4: -100 mila iniettori e personale a 2 turni.
- Lavaggio S. Piero: passaggio da 5 a 4 turni.
- Nessuna informazione per magazzino e componenti. Il resto rimane invariato.
Tutto il personale uscente dai turni è stato ricollocato.

Le natalizie subiranno le seguenti variazioni: 

- Dk7, FR bassa, XL3: ultimo giorno lavorativo sarà il 19 dicembre.
- Dk4: ultimo giorno lavorativo sarà il 13 dicembre.
- Piezo: ultimo giorno lavorativo sarà il 16 dicembre.
- Dk1. Dk2 e XL2: nessuna variazione rispetto ai calendari.

I giorni aggiuntivi di chiusura saranno gestiti richiedendo la disponibilità e per il personale su 3 turni utilizzando le giornate di PAR previste dall'accordo del 3° turno.
Per chi non ha disponibilità sui contatori l'azienda ha detto che cercherà di gestire la cosa con scambi Dk4-Dk7 e XL2-Piezo.

La RSU ha posto all'azienda la questione del prelievo dei giorni di PAR per i lavoratori che sono stati impiegati sul 3° turno per poco tempo e la questione della possibilità di fruire anche di altri tipi di permesso (permesso genitore, saldo permessi accordo...) durante i giorni aggiuntivi di chiusura. Tali questioni dovranno essere chiarite.

 

"Il sindacato è un'altra cosa. E la Cgil ha fatto un'altra scelta". Intervista a Giorgio Cremaschi

“Il sindacato è un’altra cosa”. Si chiama così il documento alternativocon il quale la Rete 28 aprile andrà al congresso della Cgil. Un titolo che racconta abbastanza bene l’elemento di rottura che Giorgio Cremaschi vuole introdurre. Cremaschi è il leader di quella che per forza di cose deve essere considerata un’area programmatica a tutti gli effetti, visto che “La Cgil che vogliamo”, che prima la racchiudeva, ha deciso di aderire al documento della maggioranza. Quindi, con il suo 3% al direttivo, il piccolo drappello di sindacalisti dissidenti, tra cui, oltre a Cremaschi, figurano Maurizio Scarpa, Franca Peroni, Fabrizio Burattini, Francesco De Simone, Eva Mamini, cercherà di dare battaglia. Oggi si terrà a Roma l'assemblea nazionale della Rete 28 aprile. Controlacrisi ha intervistato Giorgio Cremaschi.

Continua a leggere:
http://www.controlacrisi.org/notizia/Lavoro/2013/11/23/38230-il-sindacato-e-unaltra-cosa-e-la-cgil-ha-fatto-unaltra/

lunedì 25 novembre 2013

In evidenza il commento di un lavoratore al post del 25 ottobre "Cali produttivi e CIG?"

"Ovvio che adesso può saltare la votazione e le proposte di nuovo accordo visto che un calo produttivo ridurrà senza dubbio le produzioni. Quindi proporre nuovi meccanismi contorti è per ora ridicolo. Certo se avessimo dato "ASCOLTO" accondiscendendo al sistema tedesco forse ora la CIGO ci farebbe un baffo no.!!! A buon intenditor poche parole. LIMBACH FOR EVER."

 
Siamo andati a ripescare questo commento del 25 ottobre perchè secondo noi anticipa molte cose. Pensateci un attimo, poi vi diremo anche la nostra................

domenica 24 novembre 2013

In evidenza il commento di un lavoratore.

"Anche per domenica 24 hanno chiesto straordinari al piezo e xl2. Ma come mai allora xl2 dalla prossima settimana va su 4 turni? .....OMESSO................"

Abbiamo ritenuto opportuno omettere la frase finale del commento perchè ritenuta offensiva.

Ancora una volta la RSU lascia carta bianca all'azienda

Questa volta lo fanno gli RLS sulle questioni emerse dopo la Verifica ispettiva di Medicina del Lavoro in azienda.

Se vi ricordate, dopo i sopralluoghi dell'USL5 presso i nostri stabilimenti, gli RLS, il medico competente e l'azienda sono stati convocati dal dipartimento di medicina del lavoro. In quell'occasione sono emerse delle questioni da affrontare e risolvere e per cui l'USL5 ha chiesto un impegno concreto agli RLS, all'azienda e al medico competente:



E' importante sapere che quando medicina del lavoro solleva delle questioni si aspetta anche che tali questioni siano affrontate in tempi relativamente brevi e, a titolo di verifica, richiede anche di ricevere relativa documentazione entro un termine di tempo ragionevole.

Dalla data dell'incontro presso il dipartimento di medicina del lavoro è passato più di un mese ma gli RLS non sono stati in grado di riunirsi per decidere come affrontare le questioni sollevate dagli ispettori e chiedere un incontro all'azienda per definire congiuntamente le nuove procedure.

Dalla data dell'incontro presso il dipartimento di medicina del lavoro è passato più di un mese e naturalmente l'USL5 si è rifatta sentire chiedendo all'azienda di esibire, entro e non oltre il 25 novembre 2013, la nuova documentazione prodotta:

- definizione dei ruoli e nuove attribuzioni dei medici competenti
- nuova procedura per visite cambio mansione
- relazione sanitaria completa come richiesto al medico competente
- eventuale nuovo protocollo sanitario (in base a quanto discusso nel corso della riunione)


L'azienda, prima di inviare la documentazione a medicina del lavoro ha invitato gli RLS ad un incontro avente "scopo consultivo". Ma nemmeno per la consultazione in fase finale gli RLS sono stati in grado di organizzarsi per provare ad essere influenti sulle questioni sollevate. Infatti la riunione proposta dall'azienda è stata rinviata, almeno 2 volte su richiesta degli RLS, a data da destinarsi, sicuramente per motivi legittimi ma in questo caso inaccettabili dato il ritardo, data l'importanza delle questioni e visto che nel frattempo l'azienda ha prodotto per conto suo la documentazione e l'ha anche già inviata al dipartimento di medicina del lavoro.

Ora ci chiediamo che senso avrà fare una riunione in data da destinarsi quando le nuove procedure sono già state definite dall'azienda e noi non siamo stati in grado nemmeno di metterci bocca. La riunione avrà solo carattere informativo quando i giochi sono già stati fatti. Qualcuno proverà a "venderci" che sarà comunque possibile apportare modifiche ai documenti prodotti ma, dato il modus operandi di questa delegazione, non ci aspettiamo per ora nessun intervento sostanziale e niente di veramente concreto.

E' chiaro che non abbiamo saputo sfruttare l'occasione, fornita dall'intervento dei servizi ispettivi, di provare ad essere influenti nelle scelte aziendali su alcune importanti questioni di sicurezza.

sabato 23 novembre 2013

Agenzie interinali, gli stipendi dei precari che finiscono nelle casse dei sindacati - Il Fatto Quotidiano

I versamenti a Cgil, Cisl e Uil costituiscono il "sostegno alle rappresentanze sindacali unitarie". Dicono di avere usato quei soldi, più di due milioni di euro nel 2012, per migliorare, tra l'altro, le regole su parità di trattamento, controlli e strumenti di sostegno al reddito. Ma la retribuzione dei 500mila che hanno sottoscritto il contratto di somministrazione lavoro non è ancora adeguata a quella dei dipendenti "normali"

continua a leggere su:

venerdì 22 novembre 2013

Suggerito da un lavoratore: Continental di Cairo, scatta cassa integrazione per 380 dipendenti

Cairo Montenotte - E' stato firmato l'accordo per la cassa integrazione ordinaria a rotazione di 13 settimane per 380 dei 389 dipendenti della Continental, lo stabilimento di Cairo Montenotte specializzato nella produzione di freni a tamburo.
 
Un provvedimento dovuto anche al calo del 13% del mercato delle auto. Per la Continental il 2013 si chiuderà con un fatturato di 62 milioni di euro, ed una produzione di 3 milioni 600 mila freni. "Il vero nodo è che lo stabilimento di Cairo, punta di diamante nella produzione in Europa e centro di eccellenza anche per ricerca e sviluppo, continui a essere considerato strategico dalla Continental", spiega Andrea Pasa della Cgil.

fonte: 
http://www.primocanale.it/notizie/continental-di-cairo-scatta-cassa-integrazione-per-380-dipendenti-130270.html

L'azienda di Cairo Montenotte fa parte della nostra Continental Automotive Italy SpA. Per intenderci sono nostri colleghi e il bilancio aziendale è unico.

giovedì 21 novembre 2013

In evidenza il commento di Giada al post "in controtendenza..."

Noi eravamo già all' avanguardia in termini di salario e riduzione di orario, col nostro ciclo continuo avevamo addirittura fatto meglio perchè eravamo riusciti a mettere su una bella indennità di turno..si parla del 2005 e nessuno aveva mai visto niente prima. Questa era flessibilità "contrattata" !!
Adesso purtroppo c'è chi vorrebbe farci tornare indietro di secoli in nome di un' altra logica chiamata anch' essa flessibilità ma che con la prima non ha niente a che vedere, farci dimenticare il ciclo continuo perchè all' azienda costa troppo (motivazione accettabile direi, no?), aumentare l' orario procapite con il rischio di concorrere in futuro alla creazione di "veri" esuberi e tutto questo in nome di cosa? Perchè un mister ha semplicemente chiesto? E chiesto cosa? Di stringere ancora di più sui lavoratori per ridurre i costi e aumentare i ricavi !! Ora tutto è sopito ma state tranquilli, il momento arriverà prima o poi, dell' 8 Novembre (ultima visita del mister) nessuno sa nulla mentre invece si sa già quasi tutto sulla cifra del premio di risultato sbandierata ai quattro venti come un trofeo. Siamo davveri sicuri che la cifra, qualsiasi essa sia potrà ripagare un anno di sacrifici, giorni in più tolti alla famiglia, ai figli e al nostro tempo libero? Non c'è cifra che possa compensare il tempo perso e per noi sono rimaste solo le briciole!! Pensiamoci...

mercoledì 20 novembre 2013

CONGRESSO CGIL

XVII Congresso, il regolamento e i documenti
19/11/2013 Il Congresso della CGIL Nazionale si svolgerà il 6, 7 e 8 maggio 2014
Il Comitato direttivo nazionale della Cgil, riunitosi oggi a Roma, ha deliberato la convocazione del XVII Congresso ed approvato il regolamento congressuale.

Il Comitato direttivo è stato riconvocato il 2 dicembre, scaduto il periodo di 10 giorni utile per emendare o presentare documenti congressuali, per licenziare in modo definitivo i materiali congressuali composti dai documenti come definiti al termine dei lavori, accompagnati con la sottoscrizione da parte dei componenti il Comitato direttivo.


I documenti, per essere definitivamente licenziati, devono essere presentati e sottoscritti da almeno cinque componenti del comitato direttivo, corrispondenti al 3% dell'attuale platea dell'organismo.


Il calendario congressuale prevede lo svolgimento: delle assemblee congressuali di base dal 7 gennaio al 21 febbraio 2014; dei congressi delle categorie territoriali, delle camere del lavoro territoriali, delle camere del lavoro metropolitane e delle categorie regionali entro il 15 marzo 2014; dei congressi delle Cgil regionali dal 17 marzo al 29 marzo 2014; dei congressi delle categorie nazionali dal 31 marzo al 17 aprile 2014 e, successivamente, del congresso nazionale dello Spi Cgil; del congresso della Cgil Nazionale nei giorni 6, 7 e 8 maggio 2014.


Pubblichiamo in allegato i seguenti testi:


FONTE:
http://www.cgil.it 

lunedì 18 novembre 2013

in controtendenza.....

Finmeccanica. Masat e Stefanelli (Fiom): “Firmato un accordo all'Alenia di Grottaglie che aumenta la produzione riducendo gli orari e incrementando l'occupazione”
Massimo Masat, responsabile per la Fiom-Cgil nazionale del gruppo Finmeccanica, e Donato Stefanelli, segretario generale della Fiom di Taranto, hanno rilasciato oggi la seguente dichiarazione congiunta.

“E' stato raggiunto ieri sera un importante accordo unitario per l'Alenia di Grottaglie (Taranto) che, a fronte della esigenza produttiva di utilizzo degli impianti sette giorni su sette, riduce l’orario di lavoro e accresce l’occupazione.”
“A fronte di un maggiore utilizzo dell'impianto, infatti, nelle linee coinvolte si passa da 40 ore lavorative a 32, lasciando invariate le retribuzioni. Il relativo costo verrà ripartito fra i lavoratori che rinunceranno a 88 ore di permessi annui retribuiti e festività, e l'Azienda che si farà carico della restante quota parte di 118 ore.”
“Inoltre, per far fronte alle nuove esigenze produttive, l'accordo permette di creare nuovi posti di lavoro.”
“E’ stata così realizzata un'intesa molto avanzata, che dimostra la possibilità di trovare soluzioni innovative che non aumentino gli orari di lavoro. L’accordo, infatti, va in controtendenza poiché si fa carico del disagio dei lavoratori che deriva dal passaggio ai 21 turni.”
“L’accordo consente altresì, la ricollocazione occupazionale per quanti nel territorio hanno perso il lavoro e per gli inoccupati.”
“Alenia, infine, potrà rispettare i programmi di consegna delle fusoliere a Boeing.”
“La Fiom dà un giudizio positivo nell’accordo e nella giornata di lunedì si svolgeranno le assemblee con tutti i lavoratori.”

Fiom-Cgil/Ufficio Stampa

Roma, 15 novembre 2013

 

fonte: 

http://www.fiom.cgil.it/stampa/2013/c_13_11_15.htm

domenica 17 novembre 2013

BLOCCO DEGLI STRAORDINARI?

Riteniamo che la RSU debba assumersi la responsabilità di una scelta e di una presa di posizione chiara ed indire subito il BLOCCO DEGLI STRAORDINARI. 

Ricordiamo che l'azienda non sta aspettando gennaio a dichiarare gli esuberi. Gli esuberi sono stati già dichiarati ufficialmente il 28 ottobre! L'azienda ha già avviato una procedura di mobilità sostenendo di avere troppo personale in casa già dal 28 ottobre 2013. In effetti col personale attuale non riesce nemmeno a soddisfare le richieste di volumi, tant'è che deve ricorrere agli straordinari....DELLE DUE UNA!!!!

giovedì 14 novembre 2013

Condividiamo il documento pubblicato dai delegati FIOM Piaggio "Le alternative per i lavoratori alla Piaggio "

sabato 9 novembre 2013

Le alternative per i lavoratori alla Piaggio

Lavoratori, 
alla Piaggio c’è un Contratto scaduto da due anni e una vertenza in corso per il suo rinnovo, sulla base di una Piattaforma approvata da oltre 1100 lavoratori. Ma, dal rientro dalle ferie, in tanti fanno a gara a parlar d’altro e a spostare l’attenzione su altre cose: l’andamento delle vendite Piaggio, i problemi occupazionali e i contratti di solidarietà, la situazione dell’Aprilia e della Guzzi, le comunicazioni di Colaninno, ecc. Tutte cose non certo nuove, tant’è vero che la Piattaforma rivendica, per tutte le questioni che riguardano Pontedera, precise soluzioni, a partire dagli interessi dei lavoratori e non da quelli dell’Azienda. Ma non è di queste rivendicazione che si sta discutendo. Al contrario, come avevamo previsto, sono all’opera quelle forze, sindacali e aziendali, che vogliono mettere fine all’esperienza dell’ultimo anno e mezzo, che ha visto la bocciatura della Piattaforma “unitaria” e la richiesta di un confronto vero con la Piaggio, con la marginalizzazione dei delegati e delle Organizzazioni Sindacali che si sono qualificati in questi anni solo per la loro disponibilità alle esigenze aziendali.
 L’alternativa è perciò tra due metodi sindacali
Il primo è quello degli anni passati: l’Azienda decide le questioni all’ordine del giorno e la loro soluzione, i sindacati dimostrano immediata disponibilità, di norma i lavoratori perdono subito diritti e salario in cambio di promesse, di cui le organizzazioni sindacali si fanno garanti ma che mai vengono mantenute; Azienda e sindacati sono uniti nel battere cassa all’INPS (che paga con i contributi dei lavoratori) e allo Stato su Cassa Integrazione, Mobilità, Contratti di Solidarietà. Gli effetti di questo metodo negli ultimi 15 anni sono stati: occupazione quasi dimezzata (da 5000 a 3000), aumento degli stagionali fino al 25/30 per cento degli occupati, aumento dei ritmi del 30 per cento, riduzione delle pause, flessibilità a discrezione dell’Azienda, consistente trasferimento della produzione all’estero, peggioramento delle condizioni dell’ambiente e della sicurezza, aumenti irrisori del premio aziendale, fino alla farsa dei 1200 euro negati nel 2012. L’Aprilia e la Guzzi, rilevate dalla Piaggio per essere rilanciate, sono vicine alla chiusura. 
Il secondo è quello dell’esperienza dell’ultimo anno e mezzo: le rivendicazioni e la Piattaforma nascono dalle esigenze dei lavoratori e si è coscienti che per ottenerle occorrono iniziative di lotta, con scioperi non rituali e nelle modalità più efficaci; ai problemi dell’occupazione si risponde rivendicando la riduzione dei ritmi, del lavoro stagionale e dell’importazione di pezzi; si richiedono criteri chiari e trasparenti sulle assunzioni a termine e sul prolungamento dei part-time verticali, si rifiuta la flessibilità eccetto casi eccezionali e con reali contropartite; per il premio si rivendica un aumento consistente e non a discrezione dell’Azienda e la restituzione dei 1200 euro del 2012; le richieste dell’Azienda di ricorso all’INPS vengono valutate in base agli interessi dei lavoratori, si rivendica certezza dei diritti invece che clientelismo, si contestano le discriminazioni dell’Azienda a favore di certi delegati. 
L’alternativa è perciò in definitiva tra la subordinazione dei lavoratori agli interessi e agli ordini dell’Azienda, e l’affermazione del movimento dei lavoratori come reale controparte dell’Azienda, in grado di rivendicare i propri diritti e di trattare su tutti gli aspetti delle condizioni di lavoro. 

I DELEGATI FIOM ELETTI DAI LAVORATORI
 
fonte:

Quando sarà pubblicata nelle bacheche sindacali la "comunicazione" di cui si parla nell'accordo sulla mobilità volontaria?

Vorremmo capire cosa c'è scritto nella "comunicazione inviata separatamente dall'Azienda alle parti sociali" di cui si parla nell'accordo in una nota tra parentesi.

Crediamo che il verbale di accordo pubblicato nelle bacheche sindacali non abbia alcun senso se non si rende nota anche la comunicazione citata.

Ci auguriamo che la RSU abbia firmato l'accordo dopo aver letto e condiviso anche la "comunicazione" visto che, come è facile intuire, dovrebbe contenere la cosa più importante dell'accordo e cioè la cifra dell'incentivo.

Auspichiamo che la comunicazione venga affissa in bacheca entro il termine stabilito dall'azienda per presentare le dimissioni volontarie.

mercoledì 13 novembre 2013

Comunicato Michela Ruffa: perchè ho deciso di non firmare l'accordo sulla mobilità?

I motivi sono fondamentalmente quelli esposti in assemblea. Mi ripeto e per far capire meglio provo a ripercorrere le tappe che hanno portato a questo accordo.


L'azienda ha convocato la RSU il 25 ottobre dando comunicazione di 93 esuberi tra gli operai per il 2014. L'azienda ha esplicitato i numeri degli esuberi e dei cali di volumi reparto per reparto ma la RSU non si è neanche posta il problema di verificare questi numeri sostenendo che non era importante. L'azienda ha avviato ufficialmente la procedura di mobilità il 28 ottobre e, siccome nessuno ha contestato niente, ha formalizzato il numero dei 93 esuberi. La RSU, con la firma dell'accordo del 4 novembre, ha ufficialmente condiviso questo numero. E lo stesso numero sarà riportato, a meno di rare uscite volontarie, sul prossimo accordo che sarà stipulato per avviare i contratti di solidarietà.

In sostanza l'azienda ha deciso che l'anno prossimo potrà lavorare con 93 persone in meno, non fisicamente ma per via dell'orario di lavoro che sarà ridotto proporzionalmente. La RSU, senza verificare, ha condiviso la cosa nonostante da mesi i lavoratori segnilano continui aumenti dei carichi di lavoro.  Nessuno su questo ha ritenuto opportuno intervenire.

Il problema è che prender per buono il numero di esuberi dichiarato dall'azienda vuol dire intanto accettare e approvare come adeguati gli attuali carichi di lavoro e, per il futuro, significa accettare e approvare che i carichi del 2014 saranno adeguati con 93 lavoratori in meno. La storia della "verifica in corso d'opera" di cui qualcuno ha parlato in assemblea non convince nessuno e personalmente mi lascia perplessa.

Sia chiaro che senza un accordo coi sindacati l'azienda non può ricorrere ai contratti di solidarietà e quindi alle coperture statale, INPS e regionale. Alla luce di questo, prima della formalizzazione della procedura di mobilità (28 ottobre), c'era tutto il tempo e la forza di dire all'azienda che se voleva i contratti di solidarietà (e nessuno glieli avrebbe negati) era obbligatorio rivedere i carichi di lavoro e di conseguenza il numero degli esuberi. Sicuramente c'erano margini per abbassare quel numero e di conseguenza la possibilità di alleggerire il conto che sarà pagato coi soldi della collettività e coi soldi delle nostre pensioni.


Non ho firmato l'accordo perchè ritengo che prima di firmare sarebbe stato fondamentale:
1) affrontare il problema dei carichi di lavoro che stanno via via aumentando in tutti i reparti;
2) provare a contrastare la politica di "creazione degli esuberi" che l'azienda sta portando avanti da tempo;

3) provare a limitare il più possibile il ricorso agli ammortizzatori sociali.

Quindi il problema non sta nel numero in se ma nella sostanza della cosa che questo numero rappresenta e nel metodo con cui questa RSU ha gestito e continua a gestire le questioni.
E' un metodo che non condivido perchè ritengo sia di assoluta assoggettazione all'agenda aziendale. Le ricette sono sempre dell'azienda, la RSU se ne fa portavoce e il lavoratore cede sempre più pezzi sotto il ricatto del trasferimento delle produzioni. Nessuna rivendicazione, nessun tentativo di contrapposizione solo una retrocessione in cambio della promessa del mantenimento del sito produttivo. 


Condivido pienamente e faccio mio il domumento pubblicato nei giorni scorsi dai delegati Piaggio:

"Le alternative per i lavoratori alla Piaggio"

martedì 12 novembre 2013

in evidenza il commento di un lavoratore al post "13 novembre 2013 - sciopero generale con manifestazione a Pisa"

scusate ma in questo blog siete tutti anonimi...??? Allora rimango anonimo anch'io! Nelle ultime assemblee non ho sentito di nessuno che ha messo in discussione la RSU! ALLORA cosa volete...quelli che scrivete qui chi siete??piangete come dei pupattoli e vi tnete ben nascosti....date proprio un belll'esempio... ma smettela e lavorate che fate più figura

In evidenza il commento di un lavoratore al post "Incontro azienda sindacati presso UIP su questione esuberi e mobilità"

Per quel che ho sentito, si parla di incentivi all'esodo veramente minimi anche per chi fosse vicino alla pensione, per cui viene da farsi una domanda: L'azienda ha davvero bisogno di mandare via personale in esubero o quel che gli interessa sono soltanto i contratti di solidarietà da cui poter ricavare diversi soldoni? Se fossi l'azienda e volessi davvero alleggerirmi un po' saprei di dover metter sul piatto diversi euro per lavoratore, non potrei pensare di offrire una miseria, di questi tempi specialmente solo un matto rischierebbe senza avere un minimo le spalle coperte. Per questo penso che questa sia la conferma di ciò che da tempo diciamo sulla questione degli esuberi, tutto un bluff per accaparrarsi un bel po' di copertura finanziaria sulla pelle dei lavoratori, del resto non ci dimentichiamo che quella degli esodi incentivati è stata una iniziativa tutta dei sindacati, come se avessero loro stessi interesse a strappare all'azienda qualche buon trattamento promesso a qualche vecchio amico vicino alla pensione, quando mai si è visto un sindacato che chiede insistentemente esodi incentivati per far uscire le persone dalla fabbrica? Possibile che nessuno dei componenti la rsu si faccia queste semplici ma fondamentali domande?

lunedì 11 novembre 2013

Incontro azienda sindacati presso UIP su questione esuberi e mobilità

Durante l'incontro del 30 ottobre presso l'Unione Industriali era stato concordato di rinviare la firma dell'accordo per la mobilità volontaria per poter valutare meglio alcune questioni di gestione della procedura.
In particolare la richiesta della delegazione sindacale era stata quella di ampliare la finestra temporale in cui la procedura rimaneva aperta per favorire il più possibile l'uscita volontaria dei lavoratori. Altra richiesta era stata quella di concordare una cifra di incentivo all'esodo.

Durante l'incontro di oggi è stata raggiunta l'intesa ed è stato firmato l'accordo sindacale per la collocazione in mobilità dei lavoratori che ne facciano esplicita richiesta scritta all'azienda.

Per l'individuazione dei dipendenti da collocare in mobilità l'accordo definisce i seguenti criteri:

1) disponibilità personale all'adesione fino ad un massimo di 111 unità;
2) accettazione da parte aziendale in funzione delle esigenze tecniche, organizzative e produttive;
3) conclusione procedura entro il 31 dicembre 2013

L'accordo prosegue affermando quanto segue:

"ai dipendenti licenziati l'azienda corrisponderà un incentivo all'esodo lordo (come da comunicazione inviata separatamente dall'Azienda alle parti sociali), all'atto della sottoscrizione, in sede sindacale, di un verbale di rinuncia e transazione a norma e per effetto degli articoli......"

Con quest'accordo è considerata conclusa la procedura di mobilità comunicata il 28 ottobre dall'azienda alle parti sociali.

L'accordo è stato sottoscritto dall'azienda, dall'associazione datoriale, dalla FIM, dalla FIOM e da tutti i delegati presenti tranne M. Ruffa.

domenica 10 novembre 2013

11 novembre incontro azienda - sindacati su questione esuberi

Domattina avrà luogo un altro incotro tra l'azienda e i sindacati presso l'Unione Industriali Pisana sulla questione degli esuberi.

sabato 9 novembre 2013

il manifestino: VIDEO | La Pasionaria Micaela Quintavalle umilia i...

il manifestino: VIDEO | La Pasionaria Micaela Quintavalle umilia i...: Le immagini di un'assemblea sindacale a fine ottobre. Micaela Quintavalle, la lavoratrice più attiva nella protesta degli autisti di qu...

In evidenza il commento di un lavoratore al post "Risposte ai quesiti sui Contratti di Solidarietà"

Ragazzi una domanda. Ma secondo voi è giusto che si continui a fare straordinari ovunque? I sindacalisti in assemblea hanno detto che il calo sarà dal 2014 quindi per ora li possono fare. A me sta cosa non mi convince perchè già da ora l'azienda ha detto che ci sono gli esuberi. Non è già partita la procedura di mobilità? Allora se gli esuberi sono ora blocchiamo ora gli straordinari. siamo già in crisi se ci sono 111 esuberi. vi pare?

giovedì 7 novembre 2013

Risposte ai quesiti sui Contratti di Solidarietà

Proviamo a dare risposte alle varie domande venute fuori dal Il post "Cosa sono i contratti di solidarietà":

1) il contratto di solidarietà viene applicato a tutti i lavoratori?
R) Non necessariamente. Può essere fatto un accordo che coinvolga tutti o solo una parte dei lavoratori.

2) l'azienda deve fare la lista dei nomi dei lavoratori in esubero?
R) All'accordo dovrà essere allegata la lista dei nomi dei lavoratori coinvolti nel contratto di solidarietà (il numero totale dei lavoratori coinvolti non necessariamente coincide col numero totale degli esubri). Trimestralmente deve essere fornito alll'INPS l'elenco nominativo dei lavoratori che hanno beneficiato dell'integrazione. Tali lavoratori devono apporre la propria firma per attestare l'avvenuto pagamento dell'integrazione salariale.

3) quanto tempo prima deve essere presentata la domanda?
R) La legge prevede che la domanda deve essere presentata alla Direzione provinciale del lavoro competente per territorio con allegato:
  • copia dell'accordo sindacale con allegato l'elenco dei lavoratori coinvolti
  • scheda informativa aziendale
  • dettaglio dell'orario ordinario e dell'orario ridotto
La Direzione Provinciale del Lavoro, una volta verificati i presupposti di legge, trasmette l'istanza al Ministero del lavoro, il quale autorizza entro 30 giorni il contratto di solidarietà e l'ammissione al contributo, con decreto direttoriale che trasmette alla DPL stessa e all'INPS competente.


In rete si trovano tantissimi accordi sui contratti di solidarietà firmati anche dalla FIOM. Pensiamo sia istruttivo darci un'occhiata per farsi un'idea di come possano essere gestite le cose.
A titolo di esempio provate a leggere l'accordo fatto dalla FIOM di Brescia per i contratti di solidarietà alla PERAZZI ARMI. Ecco il link al documento:


http://www.fiom.brescia.it/site/home/contrattazione/a-brescia/documento1896.html

mercoledì 6 novembre 2013

Lavoro, il grande amore delle imprese per il contratto di solidarietà - Il Fatto Quotidiano

Si riducono le ore lavorate e (un po') gli stipendi per evitare licenziamenti e cassa integrazione, ma spesso le imprese ne approfittano. Le richieste per il 2013 hanno già superato di gran lunga quelle per l'intero 2012. Sono 32mila le persone coinvolte per evitare tagli al personale. Il conto è già arrivato a 41 milioni

Continua a leggere su:

lunedì 4 novembre 2013

Rettifica al post del 30 ottobre "Riunione presso l'Unione Industriali sulla questione degli esuberi"

Dopo aver preso visione della documentazione abbiamo il dovere di rettificare la seguente affermazione:

"L'azienda ha presentato il documento per l'avvio della procedura alla RSU ed alle segreterie chiedendone la condivisione tramite firma."
Ciò non è esatto. L'azienda ha avviato di già la procedura di mobilità per 111 dipendenti e ne ha dato comunicazione tramite fax alla RSU il 28 ottobre.
 
Quindi l'azienda durante l'incontro del 30 ottobre non ha presentato il documento per l'avvio della procedura ma una bozza di accordo per la gestione della mobilità.

13 novembre 2013 - sciopero generale con manifestazione a Pisa

sabato 2 novembre 2013

i delegati Fiom della Piaggio fanno due conti su CIG e Contratti di Solidarietà

Altro articolo pubblicato su: 

http://manifestino.blogspot.it/


martedì 5 marzo 2013

Contratti di solidarietà: chi ci guadagna?

Sui contratti di solidarietà sono state dette tante cose, ma i conti sembra non li abbia fatti nessuno. A chi convengono? Mettiamo a confronto i vantaggi per la Piaggio e per i lavoratori, rispetto alla ipotesi di cassa integrazione per lo stesso numero di ore.
Calcoliamo su un anno, che e’ la durata dei contratti di solidarietà.

PIAGGIO
  1. Per i 1445 lavoratori interessati ( 843 impiegati e quadri, 602 operai di cui solo 173 alla produzione) , la Piaggio ottiene uno sgravio del 35 per cento sui contributi INPS sulle ore lavorate. considerando una riduzione di orario del 30 per cento, i contributi a carico Piaggio per ciascun lavoratore sarebbero in media di circa 6000 euro. Perciò lo sgravio e’ di 2100 euro per lavoratore, in totale circa tre milioni di euro
  2. Sulla CIG, le aziende pagano un contributo dell’8 per cento sull'integrazione INPS. nel caso di CIG per lo stesso numero di ore, avrebbe perciò dovuto versare oltre 500.000 euro

Conclusione: la Piaggio riceve in regalo dall'INPS 3 milioni e 500 mila euro, pagati dai contributi di tutti i lavoratori in Italia.
Per avere un’idea questa cifra equivale per esempio ai salari di oltre 300 lavoratori a termine per sei mesi, e con due terzi di questa cifra si pagherebbero i cinque mesi di non lavoro di tutti i PTV.

LAVORATORI

Il vantaggio salariale deriva da:
  1. Il contributo INPS per la solidarietà è dell’ 80% effettivo del salario mentre la CIG ha un tetto massimo di 903 € netti al mese per gli operai e 1085 per gli impiegati con uno stipendio lordo sopra i 2075 €.
  2. La regione toscana aggiunge il 10 per cento del salario.
Dunque riassumendo , in una situazione di riduzione del lavoro del 30% in un anno i vantaggi della solidarietà rispetto alla CIG sono:
operaio salario 1200 netti: + 57 € al mese circa
impiegato stipendio 1500 netti: + 85€ al mese circa
per un quadro il vantaggio è molto più alto non meno di 2400€ l’anno

All'insieme degli operai finisce quindi circa 500 mila euro, di cui 150 mila agli operai direttamente in produzione. a impiegati e quadri oltre 1 milione di euro.
Il risultato e’ quindi il trasferimento dai contributi di tutti i lavoratori all'azienda e a impiegati e quadri di circa quattro milioni e mezzo di euro.
Ci sembra evidente che questo accordo e’ un grande affare per la Piaggio e al massimo un palliativo per gli operai.
Se non mettiamo in discussione i ritmi di lavoro, il problema dei licenziamenti degli operai si ripresenterà uguale tra un anno.
Al contrario, la riduzione dei ritmi costringerebbe l’azienda a produrre su un arco di tempo maggiore e perciò ad aumentare i contratti di lavoro stabili.
Continuare poi a permettere alle aziende di saccheggiare i contributi dei lavoratori significa sottrarli alle pensioni e fornire nuove occasioni per tagliarle.
Dobbiamo smettere di subire, iniziare a dire no e aprire lo scontro con l’azienda su ritmi di lavoro, precariato e salari.

I delegati FIOM
Cappellini;Cacelli,Porticati, Bellagamba,Selmi,Malventi

...e invece cosa succede in Piaggio?

Riportiamo un articolo pubblicato su:  

http://manifestino.blogspot.it/ 

 

domenica 6 ottobre 2013

Fare chiarezza sulla CIG alle meccaniche

Le molte settimane di cassa integrazione alle meccaniche sono la conseguenza di decisioni della Piaggio che da anni contestiamo e combattiamo, mentre, al contrario, altri delegati e sindacati le hanno condivise dicendo ai lavoratori che con quelle decisioni si garantiva lo sviluppo e l’occupazione.
La stessa accettazione della mobilità del 2011 (300 operai) e’ stata un’ ulteriore firma in bianco che di fatto ha agevolato le intenzioni di ridimensionamento produttivo, in modo più evidente alle meccaniche, ed il conseguente aumento delle importazioni da parte di Piaggio.
L’esatto contrario di quanto la Piaggio si era impegnata a fare a partire dal ’95, in cambio di riduzione delle pause, aumento dei ritmi e flessibilità. Oggi infatti oltre il 30% dei motori montati in 2R viene importato.
Lavoratori, rispetto a queste scelte e a queste prospettive ci sono due strade: una è quella di continuare a subirle e a fidarsi di promesse, fumose e mai mantenute, dell’azienda e di certe forze sindacali, l’altra è quella di opporsi con determinazione e impedire lo smantellamento delle meccaniche e di altre lavorazioni, sostenendo rivendicazioni individuate da tempo e puntualmente elencate nella piattaforma per l’integrativo approvata la scorsa primavera.
Ma già nel 2011, in occasione dell’accordo sulla mobilita’, in assemblea i lavoratori avevano votato una mozione molto chiara, ignorata dai segretari prov.li e dalla maggioranza dei delegati. La riportiamo qui sotto per l'attualità dei contenuti e anche per ricordare a tutti che le decisioni dei lavoratori devono essere la base di qualsiasi mandato e qualsiasi trattativa.

Mozione dell’8 marzo 2011
L’assemblea dei lavoratori, riunita l’8 marzo 2011, giudica negativamente l’accordo sulla mobilita’ proposto dalla Piaggio. La riduzione dell’occupazione del 10 per cento previsto dall’azienda significa di fatto o la diminuzione della produzione a Pontedera, e specificamente alle meccaniche, e l’aumento dei ritmi di lavoro. Sacrosante sono le aspettative di chi vuole andare in pensione, visti anche i continui attacchi di questi anni all’eta’ pensionabile e i ritmi di lavoro pesantissimi. Giustissime sono le aspettative di chi vuole un contratto stabile e a tempo pieno per farla finita con contratti ricattatori e precari. Ma l’assemblea ritiene che queste esigenze debbono essere affrontate all’interno di una discussione generale sulle condizioni di lavoro in fabbrica, e in particolare vadano discusse e risolte due questioni fondamentali per tutti i lavoratori della Piaggio:

1) Il futuro delle meccaniche
Si e’ assistito in questi ultimi anni alla continua diminuzione della produzione e dell’occupazione alle meccaniche e all'aumento consistente e costante dei motori e dei componenti provenienti dalla Cina
2) I ritmi di lavoro
Erano già insopportabili e l’azienda li ha arbitrariamente e unilateralmente aumentati del 7-8 per cento a partire dal novembre scorso e si avvicina il periodo in cui bisognerebbe lavorare anche il sabato a flessibilità’.

L’assemblea dei lavoratori chiede:
  • Impegni precisi, garantiti e verificabili sulle meccaniche (livelli produttivi e numero addetti)
  • Che si ritorni immediatamente ai ritmi di lavoro di novembre, si scrivano norme vincolanti che impediscano aziendale l’aumento unilaterale dei ritmi, si affronti globalmente una discussione seria su ritmi e intensiva del lavoro, che stanno distruggendo oggi la salute dei lavoratori
L’assemblea inoltre ritiene non accettabile la sottoscrizione di accordi in cui l’azienda prende immediatamente tutto quanto dai lavoratori in cambio di impegni futuri che a partire dal 1995, con la promessa delle nuove meccaniche, vengono puntualmente non mantenuti.
L’assemblea dei lavoratori non da’ alcun mandato alla delegazione trattante e alle segreterie provinciali a continuare la trattativa e a sottoscrivere l’accordo proposto da Piaggio, e decide lo stato di mobilitazione a partire dallo sciopero della flessibilità e dello straordinario.
I DELEGATI FIOM ELETTI DAI LAVORATORI