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Gli ex cgil votano contro lo Statuto

Articolo di Giorgio Cremaschi
Ci sono comportamenti che non possono essere ascritti alle diversità di ruoli e funzioni. La Cgil chiederà a milioni di lavoratori il 12 dicembre di fare a meno di 8 ore di prezioso salario per scioperare contro il jobact. Tutti gli ex dirigenti della Cgil eletti con il PD han votato a favore di quella legge contro la quale i loro ex rappresentati scenderanno in lotta. Guglielmo Epifani è stato il predecessore e anche colui che ha costruito l’elezione di Susanna Camusso, Cesare Damiano é stato vice segretario della Fiom, Valeria Fedeli, vice presidente del senato, è stata segretaria generale dei tessili. Assieme a loro molti altri dirigenti di categorie e strutture confederali meno conosciuti, in qualità di parlamentari del PD oggi votano il Jobact. È un fatto politico rilevante, un danno enorme per la Cgil, altro che lobby dei sindacalisti in parlamento. Nella tradizione laburista britannica i dirigenti sindacali  che diventano deputati portano nelle istituzioni gli interessi della loro organizzazione. Da noi i parlamentari di provenienza Cgil non fanno neanche obiezione di coscienza di fronte ad un provvedimento che provoca dolore e rabbia nei loro ex rappresentati. Cioè coloro, per essere ancora più chiari, a cui qualcosa dovrebbero, visto che stanno dove stanno proprio in virtù delle lunga carriera sindacale.
E proprio qui sta il punto. Il comportamento di Epifani e di  tutti gli altri porta acqua al mulino di chi associa il sindacato alla casta e alla degenerazione della politica. In questo essi sono perfettamente e utilmente renziani. Nell’ultimo congresso della Cgil la nostra piccola minoranza aveva chiesto che si ponesse una regola al conflitto d’interessi nelle carriere dei dirigenti sindacali. Avevamo chiesto che non si potesse passare immediatamente da un importante ruolo nell’organizzazione ad un altro nelle istituzioni. E a maggior ragione che ai dirigenti Cgil non fosse permesso, pena risarcimenti verso gli iscritti, di saltare la scrivania delle trattative sindacali diventando manager aziendali. Chi viaggia in treno e parla con qualche ferroviere sa quanto abbia nuociuto alla credibilità stessa della Cgil, il fatto che Mauro Moretti sia passato direttamente dalla segretaria del sindacato trasporti alla direzione delle ferrovie. Bisognava pensarci e capire che nell’Italia di oggi, che non é certo quella di DiVittorio, lo sbocco politico e aziendale delle carriere sindacali avrebbe fatto danno. Invece queste nostre richieste sul conflitto di interessi son state respinte con sufficienza e fastidio, con quella stessa chiusura ottusa che si è opposta al nostro avviso di prepararsi in tempo allo scontro con Renzi. Contro cui ora la Cgil è costretta a fare lo sciopero generale, mentre i suoi ex dirigenti stanno dall’altra parte.
No, non se la cava Susanna Camusso ignorando il voto in parlamento di colui che chiamava capo quando era in Cgil. E neppure può risolverla dicendo che adesso Epifani fa un altro mestiere. Perché nell’Italia di oggi non sarebbero pochi quelli che penserebbero che chi proclama gli scioperi oggi, li tradirà domani quando troverà una collocazione migliore.
No, far finta di niente aggrava solo un danno che il gruppo dirigente attuale della Cgil ha una sola via per contenere. L’attuale segreteria deve dichiarare la rottura politica e morale con gli ex che han votato il jobact e fare di questo atto un momento di una più profonda ricollocazione della Cgil. Una ricollocazione in una posizione indipendente dagli schieramenti elettorali e  contro il Pd renziano. Altrimenti già il 13 dicembre la Cgil  inizierà una rovinosa ritirata.

venerdì 28 novembre 2014

Sulcis, le dipendenti dell’ex Igea occupano galleria e pozzo miniera Iglesias

Si inasprisce la lotta dei lavoratori che reclamano il pagamento degli stipendi arretrati e un piano di rilancio per la società della Regione in liquidazione. A guidare la protesta le donne. Occupato anche il Pozzo T che rifornisce d'acqua la città.

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http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/11/28/sulcis-dipendenti-dellex-igea-occupano-galleria-pozzo-miniera-iglesias/1238269/

giovedì 27 novembre 2014

Sciopero generale cittadino: la passerella elettorale di Rossi. Come previsto

Il governatore viene invitato sul palco e per 25 minuti, come previsto, fa promesse elettorali e si prende la scena. Attacchi a Landini e Nogarin (che era al Ministero dello Sviluppo Economico per la questione Trw).
 
"Il punto più basso mai raggiunto dalla classe sindacale di questa città". È con questa battuta sentita in piazza del Luogo Pio che apriamo il nostro commento allo sciopero cittadino di questa mattina indetto da Cgil, Cisl e Uil. Uno sciopero concluso con una arringa elettorale di un presidente in scadenza e in procinto di ricandidarsi. Cosa mai vista.
 
I numeri del corteo, purtroppo, sono stati minori del previsto, circa quelli della manifestazione di due sabati fa e con tante persone che hanno doppiato i cortei. Lo sciopero e il corteo dei 30.000 di Terni con tutta la città che si stringe intorno ai lavoratori in crisi, non c'è stato. Probabilmente perché non è nemmeno stato pensato che servisse o si potesse fare.

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http://www.senzasoste.it/livorno/sciopero-generale-cittadino-la-passerella-elettorale-di-rossi-come-previsto
 

Jobs Act: sciopero degli operai della Piaggio

Il corteo è arrivato sui binari della ferrovia provocando rallentamenti al traffico

Pontedera, 26 novembre 2014 - Giocando sulle parole e rovesciando il renziano Jobs Act, lo striscione che apriva il corteo riportava la scritta 'operai in Act-ion'. Mentre gli slogan erano contro contro il governo 'del padrone e dei padrone', ovviamente contro Renzi e la sua legge di riforma sul lavoro, mentre su su risuonava anche la classica 'bandiera rossa, avanti popolo alla riscossa'. Erano circa 400 gli operai della Piaggio che poco dopo le 15 sono usciti dalla fabbrica.......

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http://www.lanazione.it/pontedera/piaggio-corteo-1.437776

La resistenza contro i due Matteo

di Giorgio Cremaschi

A me non stupisce che Matteo Renzi esalti il successo del PD alle regionali ignorando , anzi persino valutando con un certo compiacimento, il fatto che in Emilia Romagna abbia votato un elettore su tre. Quando solo poco tempo fa votavano in nove su dieci. Nella concezione autoritaria  della governabilità e nel decisionismo di cui il segretario presidente è solo l’ultimo esponente, la partecipazione popolare è solo un incomodo o un fastidio. Se votano solo tre persone e si ha la sicurezza di ottenere il consenso di due di esse va bene, in meno si decide è meglio è. Gli altri dovranno  solo ubbidire.
Mussolini sosteneva che lui del fascismo non aveva inventato nulla, lo aveva semplicemente tirato fuori dagli italiani e organizzato. Per Renzi vale lo stesso. Sono anni che i programmi di governo sono vincolati ai diktat dei mercati, della UE, della finanza e anche a quelli del governo di un altro paese, la Germania. Sono anni che i cittadini di questo paese vengono educati alla impotenza e alla inutilità di una democrazia ove le decisioni di fondo son già prese altrove. E quando è lo stesso Presidente della Repubblica che si fa alfiere di questa sottomissione culturale e psicologica, oltre che politica, è evidente che tutto il sistema costituzionale ne risente.
La democrazia a sovranità limitata si è  congiunta con due spinte che da decenni agiscono nella società italiana. La prima è la banalizzazione e la spoliticizzazione del confronto politico, di cui è stata espressione la seconda repubblica berlusconiana. La seconda è  lo spirito di vandea contro il lavoro e i suoi diritti che da più di trenta anni si scatena ad ogni difficoltà economica. Il governo Craxi negli anni 80 aveva già anticipato  il linguaggio ed i comportamenti di Matteo Renzi, ma perché il decisionismo liberista diventasse regime occorrevano tutte e tre le condizioni di fondo e non solo una. Una democrazia ridotta a subire gli ordini esterni sui temi stessi per i quali è nata: il bilancio dello stato. La distruzione della partecipazione e la riduzione del confronto politico a talk show. La guerra tra i poveri come unico sbocco della impotenza popolare verso le decisioni di fondo. È dalla miscela tra questi tre processi degenerativi della nostra società che nasce il successo di Matteo Renzi , e anche quello del suo omonimo Salvini.
I due Matteo si dividono gran  parte del consenso dei pochi elettori residui,  perché meglio rappresentano l’auto distruzione della nostra democrazia. Essi sono molto simili nel modo di pensare e di proporsi e forse persino intercambiabili. E questo non solo per il giovanilismo di palazzo , la carriera burocratica oscura trasformata in leadership grazie ai mass media mentre crollava il consenso delle vecchie direzioni, la formazione giovanile nei quiz delle Tv di Berlusconi. Il punto vero che hanno in comune è il trasversalismo reazionario. Renzi è partito volendo battere i pugni in Europa e contro i poteri forti e ora picchia solo contro sindacati, scioperi e diritti del lavoro. Che vengono indicati come i  veri ostacoli, o in altre versioni come gli alibi, che fanno sì che le imprese non investano. Per Renzi la ruota della  fortuna ha girato a lungo e alla fine si è fermata sul lavoro ancora sindacalizzato e tutelato da qualche diritto residuo. Quello è il nemico dei giovani, dei disoccupati, del merito, della crescita e naturalmente di quelle imprese che finanziano Renzi a 1000 euro a coperto. Anche Matteo  Salvini lancia proclami contro banche, euro,  finanza etc. Ma i mass media li buca indirizzando il rebus contro migranti e Rom e alleandosi con forze esplicitamente fasciste e razziste. Renzi e Salvini indicano all’italiano medio l’unico avversario a reale portata di mano , il vicino di casa metalmeccanico, o impiegato pubblico, o migrante. Loro vengono indicati come  la causa dei guai e con loro sindacati e centri sociali. Renzi e Salvini alimentano le rispettive guerre dei poveri in competizione l’uno con l’altro, e così si presentano sempre di più come un’alternanza nell’ambito della stessa devastazione democratica. Che la gente non vada più a votare, a parte i loro sostenitori, ai due leader va benissimo. Entrambi sono figli della ideologia liberista e la privatizzazione della democrazia è la madre di tutte le altre.
Non c’è soluzione facile a tutto questo. Crisi economica e degrado democratico si alimentano reciprocamente e per uscire da entrambi bisogna ricostruire il conflitto con avversari che non sono il vicino di casa. Per questo gli scioperi, i movimenti sociali, le lotte vere fanno così paura ad entrambi i Matteo. Perché se questi dovessero crescere e consolidarsi, loro perderebbero centralità e leadership. Il voto regionale colloca la maggioranza della popolazione italiana in una posizione extraparlamentare. Oggi è un successo per Renzi e Salvini, domani potrebbe essere la loro condanna. Ma perché ciò avvenga tutto ciò che si oppone al regime dei due Matteo deve trovare la stessa determinazione, la stessa dimensione culturale e volontà di vero cambiamento,  della Resistenza e della liberazione dal fascismo.

http://sindacatounaltracosa.org/2014/11/25/la-resistenza-contro-i-due-matteo/#more-1180

martedì 25 novembre 2014

Sulla manifestazione di oggi a Livorno

Riceviamo e pubblichiamo:

In merito allo sciopero cittadino del 25 Novembre a Livorno sosteniamo l'iniziativa ed invitiamo i lavoratori ad aderire allo sciopero ed alla manifestazione ma non possiamo non esprimere perplessità in merito all'organizzazione, agli obiettivi e in particolare:

- per il fatto che interverrà al comizio il governatore Enrico Rossi, esponente del partito che sta portando avanti lo smantellamento dei diritti dei lavoratori;

- per il fatto che associazioni di categoria come la Confindustria, Lega Coop e Spedimar abbiano deciso di appoggiare le rivendicazioni dello sciopero.

Per questi motivi condividiamo i contenuti del comunicato "Rossi di vergogna, Rossi di Rabbia" a firma "Il Sindacato è un altra cosa- opposizione in CGIL- Livorno"
25 novembre 2014
Giada Garzella RSU
Silvia Cini RSU

lunedì 24 novembre 2014

Continental partecipa alla manifestazione di domani a Livorno

La RSU Continental ha proclamato per domani 3 ore di sciopero, per i turni presenti in azienda di mattina, per partecipare alla manifestazione organizzata a Livorno da CGIL, CISL e UIL.

http://www.livornocgil.it/gen/vertenza-livorno-cgil-cisl-e-uil-lanciano-una-proposta-e-lo-sciopero-generale

sabato 22 novembre 2014

Livorno. Sciopero cittadino del 25 novembre. La posizione del Coordinamento dei lavoratori

livorno-man-15-novembre-2014


Dopo la grande manifestazione del 15 novembre alla quale hanno aderito migliaia di lavoratori di moltissime realtà produttive cittadine , il Coordinamento ritiene di doversi esprimere in merito allo sciopero cittadino del 25 Novembre. In questo momento drammatico dal punto di vista occupazionale e dopo essere stati noi stessi tra i promotori della richiesta rivolta ai vari sindacati di indire uno sciopero di tutta la città, riteniamo opportuno invitare i lavoratori ad aderire allo sciopero del 25 Novembre. Non possiamo però non esprimere forti perplessità sulla piattaforma di indizione di questo sciopero.
In prima istanza ci chiediamo come sia possibile che associazioni di categoria come la Confindustria, Lega Coop e Spedimar, che per quanto ci riguarda sono e rimangono controparti, abbiano deciso di appoggiare le rivendicazioni dello sciopero.
Come Coordinamento siamo convinti che le politiche di privatizzazione, liberalizzazione ed esternalizzazione dei servizi pubblici abbiano contribuito in maniera DETERMINANTE a creare le situazioni di crisi, vere o presunte, delle aziende che stiamo subendo e abbiano altresì provocato il generale abbassamento delle condizioni economiche e normative dei lavoratori stessi.
Siamo fermamente contrari, anche in cambio di finanziamenti, a qualsiasi ipotesi di svendita del nostro patrimonio pubblico ai privati. Siamo contrari ai cosiddetti Project Financing (Porto, nuovo ospedale e qualsiasi altro caso) che "obbligheranno" il pubblico a indebitarsi per molti anni, ripagando il debito con la cessione di servizi importanti ed essenziali a società private che, come ormai dimostrato negli anni, scaricheranno i costi della nuova gestione sui lavoratori e le lavoratrici, producendo licenziamenti e abbassamento dei salari in nome del profitto.
Siamo favorevoli ad una totale reinternalizzazione dei servizi pubblici e alla ri-acquisizione delle quote private per quanto riguarda settori come ad esempio il trasporto pubblico locale, la gestione della rete idrica e la gestione del ciclo dei rifiuti. Siamo anche favorevoli ad un uso pubblico delle risorse cittadine come nel caso emblematico del bacino di riparazione, il più grande del mediterraneo, di proprietà demaniale ma che sarà probabilmente dato in gestione a qualche società privata.
Non vorremmo che, grazie al contesto di forte crisi occupazionale, si approfittasse di questa debolezza per promuovere politiche di investimenti sbagliate ed estremamente pericolose per tutti i lavoratori e le lavoratrici.
Livorno non ha bisogno di altre multinazionali, false cooperative o società private che vengano a speculare sul nostro territorio sfruttando manodopera a "basso costo" per i loro profitti.
Esprimiamo forte preoccupazione per queste posizioni che manifestano una distonia rispetto all'idea di sviluppo della città che hanno i lavoratori del Coordinamento Lavoratori Lavoratrici Livornesi.

http://www.livornoindipendente.it/livorno/lavoro-e-reddito/893-livorno-sciopero-cittadino-del-25-novembre-la-posizione-del-coordinamento-dei-lavoratori

Opposizione in Cgil: "Rossi di vergogna, Rossi di rabbia!"

La decisione da parte delle Segreterie della CGIL CISL UIL di far intervenire al comizio conclusivo della manifestazione del 25 novembre il Governatore della Regione Toscana Enrico Rossi sta a dimostrare ancora un volta l'incapacità da parte delle OOSS di comprendere i sentimenti e gli stati d'animo dei lavoratori e delle lavoratrici della nostra città. 
Questa scelta, che viene dopo la grande manifestazione di sabato 15 dove si richiedeva a gran voce l'unità di tutti i lavoratori e le lavoratrici, ma soprattutto l'indipendenza da quel blocco di potere che è responsabile del disastro in cui Livorno e tutto il paese si sta trovando, non solo è sorda a questa domanda ma rasenta la provocazione. 
E' inaccettabile che ad essere presente sul palco ci sia colui che è uno dei maggiori responsabile del disastro economico e ambientale che caratterizza il nostro territorio.
Al posto di favorire e consolidare il processo una atto di autorganizzazione unitaria e dal basso dei lavoratori e lavoratrici livornesi, dando una risposta alla loro domanda di solidarietà, la CGIL CISL UIL, nel tentativo di recuperare e strumentalizzare la volontà di mobilitazione, hanno voluto irresponsabilmente introdurre con questa decisione un elemento di rottura. 
E' inaccettabile che venga a farsi cinicamente campagna elettorale colui (e il partito che rappresenta, il PD renziano) che è il maggiore responsabile dello smantellamento della sanità pubblica toscana, delle esternalizzazione dei servizi pubblici, che ha sponsorizzato offshore e inceneritori, che ha gestito in modo complice la chiusura di aziende come la Delphi e oggi la TRW, che non ha mosso un dito per impedire la privatizzazione della Porto 2000, che sta portando al disastro il trasporto pubblico.
I lavoratori e le lavoratrici livornesi hanno bisogno di ben altro che elemosinare finanziamenti per investimenti che serviranno principalmente ad arricchire le solite famiglie, a scapito di diritti e salari,  mentre si delocalizza impunemente, si licenzia con o senza Jobs Act, si mantiene la legge Fornero che impedisce di andare in pensione e relega alla disoccupazione una intera generazione.
Come "il sindacato è un'altra cosa - opposizione CGIL" invitiamo tutti i lavoratori e le lavoratrici, gli studenti, i disoccupati ad esprimere in piazza tutto il loro dissenso e la loro rabbia contro chi subordina gli interessi del mondo del lavoro agli interessi meschini di una burocrazia sindacale e politica che ha dimostrato il proprio fallimento. Noi ci saremo.
SCIOPERO GENERALE  CONTRO RENZI E I PADRONI, SUBITO DI 8 ORE E CONTINUATO.
 
Il Sindacato è un altra cosa- opposizione in CGIL- Livorno
22 novembre 2014
 

venerdì 21 novembre 2014

TRW: gesti di solidarietà da parte delle altre aziende

I lavoratori di Magna, Pierburg e Cantiere hanno donato dalle 4 alle 8 ore di lavoro ai colleghi della TRW di Livorno: qualcosa come tra i 40 e i 70 euro in media. I soldi saranno versati sull’Iban del Cral Trw e poi assegnati come buoni spesa in base ai criteri che deciderà l’assemblea.

Mozione sulla crisi della Ristori, presentata al Direttivo FIOM del 20.11.2014

Il Direttivo provinciale FIOM Pisa considera negativa per i lavoratori l’intesa raggiunta il 5 Novembre scorso tra la Proprietà, il Commissario concordatario e le OOSS con la mediazione della Regione, in quanto non  risponde alle istanze alla base delle lotte portate avanti dai lavoratori della Ristori, anche con il sostegno dei lavoratori Piaggio:
1.     Viene confermata la grossa riduzione della produzione e vengono confermati i licenziamenti che ne conseguono
2.     Anche per i lavoratori destinati a rimanere in produzione, non è prevista nessuna certezza per il futuro, visto che la produzione dipende unicamente da commesse che la Piaggio sta continuando a trasferire altrove
3.     Non è previsto nessun meccanismo certo di rotazione sul lavoro fino all’apertura della procedura di mobilità
4.     Date le dimensioni della riduzione dell’occupazione, è solo fumo negli occhi parlare di mobilità volontaria
5.     In definitiva, gli strumenti di protezione promessi non sono altro che quelli garantiti dalla legge
6.     Anche per gli stipendi arretrati c’è solo un impegno parziale e incerto, visto che le risorse disponibili dipendono dall’esito del concordato preventivo
Per questo, aver indotto i lavoratori a sospendere la lotta e riprendere il lavoro rappresenta solo un favore alla proprietà, ai creditori, ma soprattutto alla Piaggio che avrà i pezzi che richiede, per tutto il tempo necessario a completare il trasferimento delle commesse alla Ristori.
L’accordo sottoscritto, come tanti altri in questi anni in Italia, non è altro che l’accompagnamento verso la chiusura della fabbrica

Per rispondere ai problemi dei lavoratori della Ristori, come delle tante altre fabbriche in crisi dell’indotto Piaggio è necessario affrontare le ragioni vere della deindustrializzazione della Valdera, che stanno tutte nelle scelte della Piaggio di portar via un numero sempre maggiore di lavorazioni, sia interne che dell’indotto. 
La politica sindacale che negli ultimi 20 anni ha concesso alla Piaggio quanto  ha richiesto su tutti gli aspetti delle condizioni di lavoro, in fabbrica e nell’indotto, e sul ricorso continuo alle casse dell’INPS attraverso la CIG e la Solidarietà; la subalternità e il sostegno politico ed economico alla Piaggio di Comune, Provincia e Regione, si sono rivelate un disastro per i lavoratori e per l’intero tessuto sociale ed economico della Valdera.
E’ necessario che la FIOM rompa con questa politica e con chi intende continuarla, unisca i lavoratori della Piaggio e della Valdera, definisca una piattaforma rivendicativa comune e costringa la Piaggio ad un confronto serrato e sostanziale per invertire la sua politica industriale.


Respinto con 31 voti contrari e 12 voti favorevoli

giovedì 20 novembre 2014

Governo e sindacati alla Trw: "Rinviare la chiusura di un anno"

Il corteo degli operai della Trw
Il corteo degli operai della Trw

LIVORNO. È stato riconvocato per martedì 25 novembre il tavolo col governo sul futuro della Trw, dopo la riunione che si è accesa stamani (giovedì 20). A Roma, al tavolo col viceministro Claudio De Vincenti, si sono seduti i rappresentanti degli enti locali (Regione, Provincia, Comune), dei sindacati e dell'azienda. Da segnalare che al Mise non si sono presentati i manager americani della multinazionale (come era stato chiesto dal governo), ma i vertici italiani ed europei.  "L'incontro si è concluso con il rinvio alla settimana prossima - fa sapere l'assessore regionale al lavoro Gianfranco Simoncini - sulla base della richiesta che i sindacati hanno fatto all'azienda di rivedere la propria posizione di chiusura a dicembre, posizione confermata anche oggi dalla multinazionale". "Dato che è stato firmato il decreto che prevede che anche durante i contratti di solidarietà ci possa essere la mobilità incentivata", spiega ancora Simoncini, "è stato chiesto intanto di ritirare la dichiarazione di chiusura perché è incompatibile con i contratti di solidarietà in essere" e di "prolungare i contratti di solidarietà e aprire la procedura di mobilità volontaria incentivata". In modo da "utilizzare questo tempo per vedere se ci sono alternative alla chiusura, che non vedano impegnata la Trw". "L'azienda ha preso atto della richiesta - conclude Simoncini - e ci sarà un nuovo tavolo il 25". Intanto, fa sapere l'assessore toscano, "il viceministro De Vincenti ha confermato l'impegno per l'accordo di programma per Livorno: l'incontro col governo sul piano di rilancio sarà a dicembre".

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http://iltirreno.gelocal.it/livorno/cronaca/2014/11/20/news/trw-operai-in-corteo-e-il-giorno-della-verita-1.10345775

Sciopero Cgil Uil. Quando la matematica è un’opinione


Sergio Bellavita – Se qualcuno si aspettava che davanti alla straordinaria disponibilità alla mobilitazione testimoniata dal crescendo di iniziative di questi ultimi due mesi, passando per il riuscito sciopero sociale del 14 novembre, la Cgil traesse linfa vitale per rilanciare il conflitto dovrà ricredersi. La risposta del palazzo sindacale al protagonismo crescente di giovani, precari, operai è la chiusura a riccio, è lo sciopero slittato al 12 dicembre, celebrazione post cancellazione statuto dei diritti dei lavoratori, è l’inedita unità con la Uil di Barbagallo sancita in un incontro di vertice, non certo nelle lotte sociali. Uno più uno in matematica fa due, su questo neanche il modello derogatorio del 10 gennaio può far nulla, ma in politica e sul terreno sociale la somma potrebbe essere anche zero.
La Cgil poteva imboccare due strade, tra loro alternative. Una è quella che chiama alla necessità di dare continuità alle lotte, di diventare punto di riferimento per la ricostruzione di un conflitto sociale di lungo periodo con l’obbiettivo concreto di determinare davvero l’agenda politica e sociale del paese. Portando sino in fondo la rottura con il Pd e la divaricazione con Cisl-Uil e mettendo a valore le lotte dei metalmeccanici, lo sciopero sociale e le potenzialità che quell’esperienza ha reso evidente a tutti. Una strada che imponeva una pratica coerente e conseguente sul terreno contrattuale come unificazione delle mille vertenze, dalle acciaierie di Terni alla Titan di bologna, al teatro dell’opera, alla Farmacap di Roma, che vedono decine di migliaia di uomini e di donne di questo paese resistere alla cancellazione di diritti, salario ed ai licenziamenti. La Cgil ha imboccato un’altra strada, quella delle mobilitazioni come minimo sindacale, come atto di formale contrarietà alle scelte di Renzi oltre le quali però non si va. Lo avevamo detto sin dall’inizio di questo autunno: se non si fa sul serio la lotta contro il governo sarà la debacle per la Cgil. Ha prevalso la paura di un conflitto generale difficilmente controllabile, la paura di perdere ogni rapporto con le elites di governo. In sostanza la paura di fare i conti davvero con la propria irrilevanza, di doversi misurare con l’incompatibilità di una linea e di una pratica sindacale che non sia complice e subalterna. La paura di perdere ogni piccolo residuo spazio di legittimazione istituzionale, di perdere l’internità nelle stanze del sottogoverno, nei corridoi ministeriali. Il corpaccio della Cgil e le sue categorie hanno scelto l’unità con Cisl e Uil. L’uno due, sciopero con Uil il 12 e l’accordo taglia salari al teatro dell’opera di Roma, è pesantissimo. La Cgil con questa scelta conclude ,purtroppo prima ancora di aprirla, la sua fase di mobilitazione, il suo declamato riposizionamento politico rispetto al partito democratico e al governo. Avevamo ragione, ma ci piacerebbe cominciare ad avere torto, quando nel direttivo della Cgil abbiamo denunciato i limiti, di merito e di metodo, del percorso che la segretaria generale Camusso ha proposto contro il Jobs Act. Solo la Fiom ha scioperato davvero, le altre categorie hanno assistito passivamente nascondendosi dietro l’unità con Cisl e Uil. Per questa ragione non bisognava accontentarsi, come pure ha fatto Landini, della semplice proclamazione dello sciopero generale, importantissima certo, ma inutile e dannosa se giocata per chiudere una fase anziché aprirla, per spargere rassegnazione e disorientamento anziché incendiare il conflitto. Cosi si va alla sconfitta formale del sindacato. Renzi potrà vantare di avere piegato la Cgil imponendo a colpi di fiducia e con la vergognosa complicità della sinistra Pd, zeppa di ex sindacalisti, il suo Jobs Act. Noi vogliamo continuare a lottare contro Renzi e la sua politica criminale. Vogliamo farlo insieme e con tutti e tutte coloro che hanno preparato lo sciopero sociale del 14 novembre, con i metalmeccanici che domani 21 a Napoli manifesteranno.

http://sindacatounaltracosa.org/2014/11/20/sciopero-cgil-uil-quando-la-matematica-e-un-opinione/#more-1169

mercoledì 19 novembre 2014

CAMUSSO - CGIL: SCIOPERO GENERALE SARA' 12 DICEMBRE


video: www.youtube.com

 
Sciopero generale CGIL e UIL il 12 dicembre. Camusso, non ci rassegnamo, arrivederci al 12
 
Sciopero generale di Cgil e Uil per la giornata del 12 dicembre. E' questo l'esito dell'incontro tra i leader sindacali di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo, che si è tenuto a margine del congresso della Uil. La Cisl conferma il solo "sciopero unitario" del pubblico impiego, che sarà deciso dalle categorie. La Cgil posticipa così lo Sciopero Generale già proclamato per venerdì 5 dicembre.

“Sui temi della legge di stabilità e del Jobs act abbiamo registrato un importante convergenza con la Uil e abbiamo convenuto di fare uno sciopero generale il 12 dicembre con manifestazioni territoriali, avendo fatto verifiche sulla data”. E' quanto annunciato dal Segretario generale della Cgil, Susanna Camusso.

Nel suo intervento al XVI Congresso della UIL, Susanna Camusso ha poi aggiunto: “rassegnarsi ed aspettare non è la scelta che un sindacato può fare perché significherebbe essere parte del problema, invece noi siamo la soluzione”. La Cgil, ha proseguito Camusso “trova davvero irresponsabile che il governo sostenga e teorizzi che tutti i luoghi della mediazione sociali vanno cancellati” e rivolgendosi al Premier ha proseguito: “può stare sereno, non abbiamo il rimpianto della concertazione, oggi è meno comprensibile qual è la visione e il sogno del Paese” rispetto al '90, “ma questo non significa poter dire che non c'è un luogo dove si contratta con i sindacati. Contrattare è un temine nobile”. Infine, il Segretario Generale della Cgil ha concluso con un “arrivederci al 12 dicembre”.
 
fonte: www.cgil.it 

Livorno e la rabbia da organizzare

http://www.senzasoste.it/locale/riempire-il-vuoto-una-riflessione-sul-15-novembre-livornese

Una riflessione molto concreta, che condividiamo in pieno. A Livorno sono riusciti a mettere assieme la volontà di ribellione ad un sistema che ormai non regge più. Renzi e il PD ne sono gli artefici, in combutta con la maggioranza del sindacalismo confederale, che da decenni avalla le peggiori scelte in favore dei padroni di turno.

E' l'ora di capire che dobbiamo costruire un percorso simile anche su Pisa, coinvolgendo tutti e tutte coloro che non tollerano più di chinare la testa per sentirsi ogni giorno sempre più sconfitti.

Uniamo le lotte, al di là di ogni singola appartenenza sindacale. Facciamo come a Livorno!

domenica 16 novembre 2014

LIVORNO: UN COMMENTO A CALDO SUL CORTEO E I PROSSIMI APPUNTAMENTI

Il Coordinamento intende prima di tutto ringraziare tutti i lavoratori e le lavoratrici e le varie Rsu che hanno aderito convintamente al corteo di oggi. Un ringraziamento va anche ai numerosi commercianti che hanno espresso la loro solidarietà abbassando le saracinesce e esponendo cartelli di solidarietà con le vertenze dei lavoratori e al cinema 4 Mori per la disponibilità della sala.

Ci riteniamo molto soddisfatti della partecipazione. Quella di oggi è una data storica per la nostra città. Esiste una Livorno che ha deciso di reagire e di non arrendersi a questa crisi.
Una Livorno che ha deciso di lottare ed essere a fianco di tutti quei lavoratori che oggi rischiano il posto di lavoro,

Semplici ma decisi i messaggi lanciati oggi dalla piazza. Unità nelle vertenze al di là dell'appartenenza sindacale e partitica.
Determinazione nelle lotte e nelle rivendicazioni. No alla svendita di Livorno ai privati e internalizzazione dei servizi pubblici.
Solo in questo modo la nostra città potrà affrontare questo momento difficile e uscire dalla crisi.

Da oggi in poi qualsiasi vertenza in atto deve ricevere la solidarietà e l'appoggio di tutti i lavoratori.

Anche un singolo licenziamento non deve passare senza che vi sia una reazione immediata e determinata da parte di tutti.

Invitiamo tutti i presenti al corteo di oggi a rimanere informati delle prossime assemblee e iniziative del Coordinamento:

Lanciamo da subito la prossima assemblea pubblica cittadina per il giorno Giovedì 27 Novembre alle ore 21,00  in luogo da confermare che comunicheremo prima possibile.

Per questo invitiamo tutti e tutte a partecipare anche alla assemblea logistica del Coordinamento il giorno Giovedì 20 Novembre, sempre alle 21, alla Mensa Ex Bilancia di via dei Mulini 27.

Coordinamento lavoratori e lavoratrici livornesi

Ricordiamo che hanno aderito fino ad oggi al Coordinamento lavoratori e lavoratrici livornesi in lotta e al CORTEO CITTADINO LAVORATORI LAVORATRICI LIVORNESI #livornononpuòmorire le R.S.U., le R.S.A., i lavoratori e le lavoratrici di: TRW Automotive Livorno, Porto Livorno 2000 , InTempo, Agenzia per il Lavoro in Porto, Compagnia Toscana Trasporti Nord, Raffineria ENI e ditte esterne, Compagnia Generale Trattori, T.E.F., C.L.S., I.F.B., R.F.I., Ex Delphi, Masol, Agenzia Espressi, C.E.R.I.N. affissioni, Appalti Pubblici Scuole - Dussmann, Cooperative Sociali - RSA Pascoli e Villa Serena, People Care, Ipercoop, Cooplat, Autisti Autosped G (Stagno), Trans Sea srl - Gruppo Podda, Gruppo Mercurio, Sidis supermercati, Cash & Carry, A.S.A., Provincia e Sviluppo, Comune di Livorno, Camera di Commercio, Autonomie Locali e Funzioni Centrali, Scuola, Ferrovie dello stato e Trenitalia, Solvay Solution Livorno , Piaggio e Continental (prov. di Pisa)....
[forse ne manca qualcuno ma la lista è in continuo aggiornamento mentre stiamo scrivendo...]

sabato 15 novembre 2014

giovedì 13 novembre 2014

Bacheca sindacale aziendale

Riceviamo e pubblichiamo:

In merito alla possibilità di definire un "regolamento interno per la gestione della bacheca" ribadiamo la nostra posizione:

Per noi esiste un solo Regolamento che é quello previsto e riconosciuto a livello nazionale e ci rimettiamo, come sempre abbiamo fatto, allo Statuto della Fiom.
Non esiste nessun "responsabile della bacheca"; siamo invece disponibili ad una gestione dettata dal buon senso.


13 Novembre 2014
Giada Garzella RSU
Silvia Cini RSU

Adesione de "IL SINDACATO E' UN ALTRA COSA - OPPOSIZIONE CGIL" alla manifestazione di sabato 15 novembre a Livorno

La situazione di estrema criticità e di difficoltà che sta  attraversando tutto il mondo del lavoro trova a Livorno uno degli esempi più tragici.
Delocalizzazione della TRW, probabile vendita dell'ENI, chiusura di aziende come la Delphi e la MTM, riduzione di posti di lavoro e di salari come alla Cooplat sono solo gli esempi più eclatanti che denunciano una quotidiana sparizione di posti di lavoro che sta trasformando la nostra città in un deserto sociale.
Questa situazione richiede di mettere in campo tutte le nostre energie e capacità per unire le forze e lottare insieme per la difesa dei diritti fondamentali, dell'occupazione, dei salari.
Per questo, nella prospettiva di dare più efficacia a tutte le rivendicazioni e le vertenze locali che sono in programma, sosteniamo il corteo di sabato 15 organizzato dal Coordinamento lavoratori e lavoratrici livornesi.
Una scadenza importante per come è nata ed è stata organizzata, in quanto espressione di quella genuina solidarietà tra lavoratori e lavoratrici che dà forza alla coscienza di classe e aumenta la  speranza nella possibilità di poter cambiare la tendenza in atto.
Questo corteo può essere di stimolo perchè lo sciopero generale cittadino del 25 novembre sia veramente generale e di 8 ore, capace cioè di bloccare la città, primo passo per organizzare una opposizione efficace al governo Renzi e alle sue politiche confindustriali e di precarizzazione del lavoro!
Anche lo sciopero indetto dalla CGIL per il 5 dicembre è un passo positivo che deve però essere letto come una prima iniziativa di una più ampia azione conflittuale.
Per questo come "Il sindacato è un'altra cosa opposizione CGIL" diamo la nostra piena adesione alla manifestazione cittadina del 15 novembre.

Il sindacato è un'altra cosa opposizione CGIL livorno

mercoledì 12 novembre 2014

La rabbia degli operai Trw a Ballarò: «Abbiamo mutui da pagare e lo stipendio non c’è»



La vicenda Trw arriva in televisione pochi giorni dopo l’ampio reportage sull’Espresso: Livorno diventa il simbolo di una crisi nazionale.

Leggi l'articolo su:
http://iltirreno.gelocal.it/livorno/cronaca/2014/11/12/news/la-rabbia-degli-operai-trw-a-ballaro-abbiamo-mutui-da-pagare-e-lo-stipendio-non-c-e-1.10295083

Università Roma 3: gli studenti contestano e la polizia carica!


Alcune decine di studenti, a volto scoperto e armati solo di striscioni e megafoni, contestano dall’esterno della Facoltà di Economia Mario Draghi, il presidente della BCE grande teorico ed attuatore di politiche economiche a favore della grande finanza. La presenza di Draghi, convinto liberista, in un convegno che ricorda la figura di Federico Caffè a cento anni dalla sua nascita appare surreale: Caffè era infatti un grande economista dalla parte dei più deboli.
La contestazione è stata bruscamente interrotta da una carica senza motivo da parte della Polizia, che si è accanita con violenza contro i pacifici manifestanti.
Dopo le cariche contro i lavoratori delle acciaierie di Terni, continuano le azioni violente da parte di chi dovrebbe garantire l’ordine pubblico e non malmenare e spedire all’ospedale giovani studenti che chiedono soltanto di riprendere la parola per decidere del loro futuro.
Esprimiamo la massima solidarietà ai manifestanti del Laboratorio per lo sciopero sociale, di cui anche noi facciamo parte, ed invitiamo tutti alla prossima tappa del percorso di contestazione del jobs act e della legge di stabilità: il 14 novembre, lo sciopero sociale, generale e generalizzato, indetto da sindacati di base e appoggiato da studenti, lavoratori precari e precarizzati, gruppi sociali che promuoviamo attivamente.

http://sindacatounaltracosa.org/2014/11/12/universita-roma-3-gli-studenti-contestano-e-la-polizia-carica/

Cgil: 5 dicembre 8 ore di sciopero generale, testo Odg approvato dal Direttivo


Lo straordinario successo della manifestazione del 25 ottobre rappresenta un reale dato di novità nel quadro politico e sociale del Paese, ancora nel pieno della crisi e rispetto a provvedimenti del Governo – Jobs Act e Legge di Stabilità – che sono sbagliati ed inefficaci, oltre che ridurre i diritti e la dignità delle persone, e che non determinano quel cambio di verso nella politica economica e sociale che sarebbe necessario ed urgente per riaprire una fase di crescita dell'economia e dell'occupazione, a partire dall'incidere sulle scelte dell'Unione Europea per cambiare la logica del rigore e dell'austerità.
La manifestazione del 25 ottobre ha mostrato a tutti come il lavoro possa e debba riprendere il centro della scena: solo ripartendo dal lavoro, dal suo valore e dalla sua centralità, si può dare un senso ed una risposta alla diffusa richiesta di cambiamento che emerge da lavoratori, pensionati, giovani e da larghissima parte della Società italiana.
Il Comitato Direttivo della CGIL ringrazia tutte le Strutture, le delegate e i delegati, le compagne ed i compagni per lo sforzo politico ed organizzativo che hanno prodotto e che ha determinato il successo della manifestazione del 25, mostrando – a dispetto degli attacchi scomposti e nervosi cui da tempo siamo oggetto – il volto di un'Organizzazione che non si chiude nei propri confini, bensì guarda all'insieme del Paese e ad esso offre il proprio contributo di proposte, rapportando la propria iniziativa di mobilitazione e di lotta alle risposte che chiediamo al Governo e al Parlamento.
Allo stesso tempo, la CGIL sottolinea l'importanza del successo che hanno avuto sia la mobilitazione unitaria dei Sindacati dei Pensionati il 5 novembre, sia la grande partecipazione alla manifestazione unitaria delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici dell'8 novembre.
Tali iniziative caricano tutto il Sindacato confederale della responsabilità di non disperdere la richiesta di unità che ci viene dal mondo del lavoro pubblico e non solo e dai pensionati.
Si tratta ora di proseguire la nostra iniziativa, capitalizzando al meglio la spinta e la forza che ci vengono dal 25 ottobre e dalle iniziative unitarie che si sono realizzate.
La situazione sociale ed economica, l'iter parlamentare del Jobs Act e della Legge di Stabilità – con un reiterato ed eccessivo ricorso al voto di fiducia che priva il Parlamento della propria funzione di luogo del dibattito e della mediazione politica – nonché la sempre più evidente scelta del Governo di avere a riferimento il blocco sociale rappresentato da Confindustria e dalle altre Associazioni datoriali, impongono di continuare nella mobilitazione e nella lotta, dando ad esse respiro e prospettiva.
In questo mese di novembre, alle iniziative di sciopero già decise, sia dalla FIOM nazionale e dalla CGIL di Genova, sia a livello unitario come nel caso dello sciopero territoriale del 25 novembre a Livorno, alle mobilitazioni unitarie previste nei comparti agro alimentare e dell'edilizia, la CGIL unirà il prosieguo della propria mobilitazione, con iniziative di lotta – sino ad un massimo di 4 ore di sciopero – che abbiano il tratto di una forte e diffusa articolazione, sia nelle forme, sia per i soggetti cui sono rivolte, con particolare attenzione sia a proseguire la campagna di assemblee nei luoghi di lavoro e sul territorio che è stata la chiave di volta della imponente partecipazione alla manifestazione del 25 ottobre, sia a promuovere una nostra specifica iniziativa - i cosiddetti “scioperi alla rovescia” - al servizio dei cittadini, soprattutto in quelle realtà territoriali oggi duramente colpite in coincidenza con una condizione meteorologica disastrosa.
Nel contempo la CGIL garantirà il pieno impegno per la riuscita delle altre iniziative in programma, quali il viaggio della legalità, la raccolta di firme per la legge sugli appalti e la campagna “salviamo la salute”.
La CGIL plaude con convinzione alla scelta dei Sindacati dei comparti pubblici di proclamare per il prossimo 5 dicembre uno sciopero generale unitario.
Si tratta di un patrimonio di iniziativa e lotta comuni che va valorizzato ed esteso.
Per questo il Comitato Direttivo della CGIL sceglie di stare e sostenere l'unità delle Categorie dei pubblici e proclama per venerdì 5 dicembre uno sciopero generale di 8 ore di tutti i settori pubblici e privati, rivolgendo nel contempo un appello a CISL e UIL perché tale occasione possa costituire l'opportunità di un momento di mobilitazione unitaria e generale.

fonte:
http://www.cgil.it/

Prendi i soldi e scappa

http://www.carmillaonline.com/2014/11/12/disastro-colposo/

Il nuovo libro di Ferrero (ex ministro ed ora segretario del PdRC) recensito e commentato. Molto interessante per capire cosa fare, con chi e come.

martedì 11 novembre 2014

Legge Fornero, Lega: “Ok della Cassazione a 500mila firme per il referendum”

Se anche la Corte Costituzionale darà il via libera alla proposta, il leader del Carroccio annuncerà la votazione per la primavera del 2015...

La Cassazione ha dato l’ok al referendum proposto dalla Lega Nord per l’abrogazione della legge Fornero. Ad annunciarlo è il leader del Carroccio, Matteo Salvini: “Oggi la Cassazione ha certificato che quota 500 mila firme è stata raggiunta”, ha dichiarato dopo l’ufficializzazione da parte della Corte. Il segretario padano ha poi manifestato tutta la sua soddisfazione con un messaggio dal suo profilo Facebook:  “Grazie a tutti voi!!! Ora manca l’ultimo passaggio, l’ok della Corte Costituzionale. Se a Roma non ci faranno scherzi, in primavera si cancella la Fornero”, ha scritto.

Continua a leggere su:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/11/04/lega-raccolte-500mila-firme-cassazione-ok-referendum-legge-fornero/1191283/

Il 14 novembre tutti in piazza!






 
Il 14 novembre e’sciopero generale contro il jobs act. Scioperino tutti e tutte!

Facciamo appello a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori alla massima adesione allo sciopero generale e sociale del 14 novembre ed alla partecipazione alle tante iniziative e manifestazioni che ci saranno in tutto il paese.  Un vasto fronte  vede riunito il sindacalismo conflittuale, movimenti, centri sociali e reti precarie contro le politiche del governo Renzi, contro il jobs Act. La Fiom stessa ha deciso di fare del 14 novembre una delle sue scadenze di lotta chiamando i metalmeccanici del nord a incrociare le braccia e a manifestare a milano. Sarà una bella giornata di lotta. Vogliamo che sia solo l’inizio di un conflitto che deve essere come e più radicale di quello che ci viene portato da governo e padroni. Dobbiamo sconfiggere il disegno che vuole il lavoro sempre più povero servile ricattabile. Questa battaglia si può e si deve vincere.

Sergio Bellavita portavoce nazionale area "Il Sindacato è un'altra cosa"

http://sindacatounaltracosa.org/2014/11/11/il-14-novembre-tutti-in-piazza/#more-1105

lunedì 10 novembre 2014

il manifestino: Trw. Comunicato sindacale Fiom

il manifestino: Trw. Comunicato sindacale Fiom: Il Coordinamento dei delegati della Fiom presenti in tutti gli stabilimenti della TRW in Italia si è riunito ieri, giovedì 6 novembre...

domenica 9 novembre 2014

SCIOPERO SOCIALE : verso il 14 novembre - Raparelli Bernocchi De Palma Video - Libera.TV

“Sciopero sociale”. Come stanno insieme queste due parole apparentemente inconciliabili è la domanda e insieme la chiave dello Strike meeting. Fra due settimane, esattamente venerdì 14 novembre, scoccherà l’ora X del primo sciopero nazionale capace di coniugare in un’unica giornata – di 24 ore, ovvero dalla mezzanotte del 13 alla stessa ora del 14 – le tante lotte e vertenze in corso con le tantissime individualità finora ricacciate nella solitudine del lavoro intermittente.

Ma come si è arrivati ad unire questi percorsi e soprattutto, come si possono coinvolgere i tantissimi lavoratori precari, il cui diritto di sciopero è tornato ad essere una fantasia per evadere nei momenti di pausa? Questa è la prima domanda a cui vuole rispondere quest’organizzazione di movimenti, sindacati di base e storici come la Fiom o l’area di opposizione in Cgil “Il sindacato è un’altra cosa”.


Continua a leggere su:

SCIOPERO SOCIALE : verso il 14 novembre - Raparelli Bernocchi De Palma Video - Libera.TV

il manifestino: Chi non lotta muore due volte....

il manifestino: Chi non lotta muore due volte....: Gli operai delle Officine Ristori in sciopero con presidio giorno e notte per difendere 150 posti di lavoro. .

mercoledì 5 novembre 2014

RIUNIONE RSU del 4 Novembre


Riceviamo e pubblichiamo:
Il giorno 4 Novembre si è riunita la RSU per discutere il seguente ODG:
  1. Situazione politico-sindacale - sciopero generale dei metalmeccanici.
  2. Procedure per l'elezione del comitato degli iscritti FIOM.
  3. Discussione al fine di arrivare alla definizione di un regolamento interno per la gestione delle bacheche sindacali.
  4. Nomina dei membri per la commissione mensa e la commissione per la formazione.
  5. Varie ed eventuali.       
      Queste le decisione prese sui vari argomenti:
  1. Nell'ambito dello sciopero generale proclamato dalla Fiom, di cui però non si conoscono ancora i dettagli, si prevede la nostra partecipazione all'iniziativa del 14 Novembre a Milano. La RSU si attiverà sin da ora per organizzare e promuovere la partecipazione di tutti i lavoratori.
  2. In merito alla composizione del Comitato degli Iscritti (circa 40 membri), del quale fanno parte di diritto i membri della RSU, saranno aperte le candidature a tutti i lavoratori iscritti e si procederà alla sua composizione attraverso l'elezione diretta. Del Comitato faranno parte anche i membri del direttivo. A breve la RSU indicherà l'apertura delle candidature, le modalità e i termini di presentazione delle stesse e si preoccuperà di organizzare le procedure elettorali. Rimangono da definire i dettagli relativi al numero di preferenze. 
  3. E' stato presentato dal coordinatore unico e proposta a tutta la RSU l'adozione di un "regolamento interno per la gestione delle bacheche sindacali" che in seguito a discussione è stato messo ai voti ed approvato dalla maggioranza della RSU. In questo ambito sono stati nominati i "Responsabili delle bacheche" che sono Nicola Moretti per Fauglia e Rivelli/Giusti per San Piero. Per quanto ci riguarda ci riserviamo di spiegare la nostra posizione ai lavoratori in un comunicato "dedicato".
  4. Sono stati nominati i membri della Commissione mensa che sono Daniele Rossi e Nicola Moretti per Fauglia e Massimiliano Lemmi e Silvia Cini per San Piero. 
  5. Per la commissione Formazione invece sono stati nominati Simone Bottici e Vanessa Colombini.
                        
      5 NOVEMBRE 2014
SILVIA CINI RSU
GIADA GARZELLA RSU

La Piaggio decide di cancellare un’altra fabbrica e altri 150 lavoratori rischiano il posto di lavoro

Alla fabbrica Ristori di Montecalvoli 150 operai che lavorano esclusivamente per la Piaggio sono senza stipendio da quasi 2 mesi e rischiano per sempre il posto di lavoro.
In tutti questi anni gli operai hanno sputato sangue lavorando in modo massacrante, con bassi salari, in una fabbrica senza investimenti e scarse condizioni di sicurezza.
In molti hanno sempre raccontato ai lavoratori che quelle condizioni di lavoro erano necessarie, l’unico modo per essere competitivi e mantenersi il posto di lavoro.

Non è così! 
Perchè la sete di guadagno dei padroni
 non finisce  mai!

È per questo che oggi la Piaggio in modo irresponsabile e vigliacco ha deciso di sbarazzarsi di questi lavoratori e mettere sul lastrico 150 famiglie, per andare a fare questi pezzi in un altro posto dove può sfruttare ancora di più gli operai.
Fino ad oggi la Piaggio ha prima spolpato bene bene le casse dei lavoratori, l’ INPS, parcheggiando migliaia di lavoratori in cassa integrazione, solidarietà e mobilità, e poi chiuso o ridimensionato decine di fabbriche.
È ora di dire basta! Gli operai hanno già dato! È ora che decidano i lavoratori le trattative e gli accordi senza farsi condizionare o ricattare da chi, nelle istituzioni e nei sindacati, ha avvallato tutte le politiche della Piaggio dal famoso accordo del 95 ad oggi.

Mentre la Piaggio si arricchisce
 un’ intera comunità si  impoverisce!

Il risultato di queste scelte aziendali avranno delle ricadute pesanti, non soltanto per i lavoratori coinvolti, ma per l’intera economia di un territorio, un impoverimento generale che non si arresterà se in molti, a partire dalle istituzioni, continueranno a stendere tappeti rossi alla proprietà Piaggio senza preoccuparsi di difendere la struttura industriale di un territorio.
Lavoratori e delegati Piaggio

http://manifestino.blogspot.it/2014/11/la-piaggio-decide-di-cancellare-unaltra.html

domenica 2 novembre 2014

Manutentori elettrici e formazione in Continental

Riceviamo e pubblichiamo:



A seguito di questa segnalazione, il Dipartimento di Prevenzione e Sicurezza sul Lavoro della USL5 di Pisa è intervenuto e l'azienda ha organizzato specifici corsi formativi a cui hanno partecipato tutti i manutentori elettrici.

Giada Garzella, RLS
Michela Ruffa