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lunedì 21 dicembre 2020

Lettera aperta del delegato USB Vitesco

Riceviamo e pubblichiamo:

Questo è il testo della email che il delegato USB ha inviato questa mattina alla RSU:

Per conoscenza ai Lavoratori e alle Lavoratrici Vitesco

Il 10 dicembre l’Unione Sindacale di Base, in seguito alle dimissioni di Rosa Costa e l’indisponibilità di Gaetano Mandato a sostituirla, ha inviato all’Unione Industriale pisana e per conoscenza alla Rsu Vitesco, la mia nomina come delegato in quanto successivo in lista, adempiendo così agli obblighi previsti dagli accordi vigenti. 

A tutt’oggi però non ho la possibilità di richiedere i permessi sindacali, non ho l’autorizzazione a prelevare dalla portineria le chiavi delle sale e delle bacheche sindacali e non ho accesso al computer e alle email della RSU, nonostante il 15 dicembre la struttura territoriale della mia organizzazione sindacale abbia segnalato la cosa all’azienda e da questa abbia ricevuto assicurazione circa il riconoscimento della mia nomina e di conseguenza la garanzia che avrebbe provveduto anche al riconoscimento delle agibilità sindacali.

Chiedo pertanto a voi di conoscere quali siano i motivi e gli eventuali impedimenti per cui non posso ancora disporre degli strumenti che la normativa e gli accordi prevedono per tutti i Rappresentati Sindacali dei Lavoratori e che pertanto non mi consentono ancora  di essere integrato nella RSU e di poter svolgere il mio ruolo.

venerdì 4 dicembre 2020

USB VITESCO: QUAL'E' LA SITUAZIONE COVID IN AZIENDA?


Nel giro di pochi giorni il numero dei lavoratori positivi al Covid 19 in azienda ha raggiunto e superato la soglia delle 30 unità. L'azienda ha informato inizialmente i lavoratori sui primi contagi, tranquillizzando e riferendo di misure messe in atto e di tamponi rapidi negativi. Quando il numero dei contagiati è aumentato soprattutto nella sede di Fauglia, ha smesso di riferire ed ha continuato a lavorare su tutti i reparti, anche sui più colpiti, come se niente fosse.

Abbiamo più volte interpellato gli organi ispettivi sul fatto che i tamponi venissero eseguiti senza attendere i 10 giorni previsti  dalle linee guida della Regione Toscana e sulla mancata messa in quarantena da parte dell’ASL dei lavoratori entrati in contatto coi positivi, chiedendo anche di far chiarezza sulla definizione di "contatti stretti". Come semplici cittadini esprimiamo tutta la nostra perplessità per il fatto che nessuna Autorità abbia risposto ai nostri quesiti. L'impressione è che, se l'azienda dichiara non esserci "contatti stretti", per gli organi ispettivi sicuramente non ci sono "contatti stretti", nemmeno se a risultare positivi sono stati due lavoratori con gli armadietti l’uno accanto all’altro nello spogliatoio. Ci chiediamo poi come possa l'azienda garantire questo anche di fronte ad eventuali comportamenti scorretti da parte dei lavoratori. Per non parlare del fatto che la sanificazione di alcuni ambienti comuni viene fatta con cadenza settimanale.

A nostro avviso i lavoratori hanno diritto di entrare in fabbrica tranquilli di non essere contagiati, per se stessi e per le loro famiglie. Per cui le nostre richieste sono:

1. L'azienda riferisca a tutti i lavoratori, con estrema trasparenza, qual'è la situazione attuale dei contagi in ciascuna sede e in ciascun reparto.   

2. La proposta avanzata dalla RSU di inserire i lavoratori dei reparti più colpiti su turnazione a ciclo continuo, in modo da creare "turni fantasma" per la sanificazione eccezionale degli ambienti, è assolutamente per quanto ci riguarda condivisibile. Le motivazioni portate dall'azienda per non farlo hanno a che vedere ancora una volta con la produzione e con l'aumento dei costi. Sono quindi per noi inaccettabili.

3. Gli ambienti comuni necessitano di una sanificazione più frequente con particolare riguardo alle docce che riteniamo debbano essere sanificate ad ogni cambio turno. I lavoratori devono poter ricevere un riscontro chiaro delle sanificazioni fatte.

4. I lavoratori fragili hanno diritto a condizioni sanitarie e misure più adeguate al loro stato di salute. L'azienda per lo meno fornisca a ciascuno di loro le mascherine FFP2.

La sicurezza ha un costo ma va sostenuto. Continueremo a segnalare e denunciare quelle che a nostro avviso sono criticità in azienda e non smetteremo di avanzare le nostre proposte.

28 novembre 2020

USB Vitesco