mercoledì 4 novembre 2020

ANCORA CASI DI COVID: L’AZIENDA METTA IN QUARANTENA

 

L'azienda nel suo ultimo comunicato parla di "voci" emerse circa la positività di cinque Dipendenti nel reparto Componenti a Fauglia. Parla di protocolli, vademecum e tamponi e tiene a precisare che non si tratta di focolaio Covid perché i lavoratori sono su turni differenti ed hanno assicurato di aver rispettato il "vademecum".

Innanzitutto diciamo chiaramente che questi lavoratori sono affetti da Covid e diversi altri dello stesso reparto sono a casa malati con sintomi analoghi a quelli del Covid. Questi lavoratori, anche se su turni differenti, frequentano aree comuni che vengono igienizzate con cadenza settimanale. Questi lavoratori, dopo un turno di lavoro insudiciante, hanno anche la necessità di fare la doccia in azienda.

Chi certifica come, quando e se gli spogliatoi e i bagni vengono correttamente sanificati? (Perfino sapone e carta igienica e asciugamani in azienda mancano sempre).   

Anche senza dover chiamare in causa un RLS, si può facilmente concludere che si tratta di una situazione molto seria per cui le precauzioni da prendere devono essere massime, non semplici aggiustamenti del "vademecum".   

Non si può pensare di risolvere il problema indicando ai lavoratori di non lavarsi o di usare la mascherina sotto la doccia. Non si può garantire tranquillità coi test antigenici rapidi che, come tutti sappiamo, soprattutto all'inizio dell'infezione, possono produrre "falsi negativi".  Non esiste "vademecum" con eventuale aumento di controllo che possa davvero garantire assenza totale di rischio di contagio. 

Finché non sarà garantita l'igienizzazione di tutti gli spazi, soprattutto di sanitari e docce, almeno ad ogni cambio turno e ad opera di ditta specializzata, ci sarà sempre rischio di contagio e pertanto attualmente ci sono tutti gli estremi per parlare di focolaio. 

Tra l’altro in azienda sono presenti diversi lavoratori fragili, quotidianamente al lavoro. Per questi lavoratori il virus potrebbe essere fatale. L'azienda e il medico competente hanno l'obbligo e il dovere di salvaguardare la salute e la vita di questi lavoratori ma anche di tutti gli altri. Lascino pertanto da parte rischiosi e poco verificabili vademecum e procedure e con la massima urgenza si occupino di porre in quarantena preventiva tutto il personale del reparto, senza perdita di retribuzione e/o ferie. Noi ci aspettiamo solo che sia garantito zero rischio di contagio Covid in azienda, costi quel che costi per la produzione degli iniettori.

4 novembre 2020

USB Vitesco