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mercoledì 30 aprile 2014

Si può sapere qualcosa sul PREMIO?


Visto che siamo già a maggio, avremmo piacere che la RSU ci dicesse come ha deciso di procedere per il PREMIO DI RISULTATO. In particolare vorremmo capire se si intende ancora presentare una piattaforma per il suo rinnovo.

Ad essere onesti ci pare un po’ tardi per farlo quindi a questo punto potrebbe essere che a maggio prenderemo il premio secondo il vecchio accordo a parametri. In quel caso ci piacerebbe sapere quanto porta il vecchio premio e di conseguenza qual'é il parziale assorbimento del Conti Bonus e soprattutto quando sarà erogato. O dobbiamo aspettare di vedere tutto direttamente in busta paga?

In ogni caso i lavoratori chiedono chiarezza e ritengono che sia comunque doveroso per la RSU rendere conto in assemblea delle decisioni prese:

1) Si presenta o no una piattaforma per il rinnovo?

2) Se è NO, perché? Su che base è stato deciso e soprattutto chi l'ha deciso?

In tribunale contro il TU - Il Sindacato è un'altra cosa

Mercoledì 30 Aprile 2014 12:11

Sottoscritto oggi in Tribunale un atto di citazione contro l'accordo del 10 gennaio. Segue comunicato (...)

Oggi 30 aprile, Giorgio Cremaschi, assistito dagli avvocati Antonio Di Stasi e Giovanni Patrizi, ha sottoscritto un atto di citazione presso il Tribunale Civile di Roma per impugnare, secondo l'art. 23 del Codice Civile, la decisione della Cgil di sottoscrivere l'intesa del 10 gennaio 2014.

Le motivazioni di fondo di tale impugnativa stanno nella incostituzionalità del T.U. sulla rappresentanza e nella violazione di molte norme dello Statuto della Cgil, che ne rendono illegittima la sottoscrizione da parte dell'organizzazione.

Per sostenere le spese legali, “Il sindacato è un'altra cosa” ha lanciato una sottoscrizione con la campagna 1 euro contro il 10 che promuoveremo nei prossimi giorni.

Il sindacato è un'altra cosa

http://www.rete28aprile.it/index.php?option=com_content&view=article&id=4559:300414-in-tribunale-contro-il-tu&catid=26:comunicati-stampa&Itemid=21

martedì 29 aprile 2014

"Con la Cgil spostata sempre più a destra la crisi del sindacato sarà sempre più acuta". Intervista a Cremaschi - ControLaCrisi.org


Il congresso della Cgil invece di parlare della crisi del sindacato sarà l’ennesima vetrina con qualche effervescenza sui dati dei congressi di base. Non ti pare un po’ poco anche a te?
Il congresso nazionale arriva con una Cgil più spostata più a destra rispetto a come era partita. E’ questo il dato politico principale. Siamo di fronte a una deflagrazione verso posizioni ancora più moderate del gruppo dirigente. Non bisogna dimenticare, infatti, che c’è stato l’accordo del 10 gennaio che ha fatto esplodere la maggioranza. Da una parte il fallimento evidente del disegno degli emendatari, tutto proteso a condizionare dall’interno la maggioranza e, dall’altra, un gruppo dirigente su posizioni più moderate sul piano sindacale e politico.

Sì ma è un fallimento che nessuno registrerà, visto che Camusso ha vinto con percentuali bulgare i congressi di base.
Il bilancio sul cosiddetto dibattito interno è drammatico. Siamo partiti con una Cgil che si rimproverava di non aver fatto tutto quello che doveva sulla legge Fornero ed oggi ci ritroviamo con il vuoto totale di iniziativa contro Renzi. Siamo partiti con l’autocritica alle tre ore di sciopero e finiamo con il fatto che non si sciopera più. Sui congressi di base va detto che, a parte le denunce di brogli totale non applicazione del regolamento, che abbiamo già prodotto, siamo di fronte a una platea congressuale che non rappresenta la realtà della Cgil. Pensare che nella Cgil ci sia più del 90% che sta con Susanna Camusso e le sue posizioni non risponde alla realtà. Anche gli aspetti di colore sono significativi. Il fatto che sia stato invitato Moretti è un atto vergognoso. Voglio ricordare che Moretti ha licenziato Riccardo Antonini che è un delegato della Cgil. Questo è un congresso della crisi della Cgil che deriva dalla crisi economica e di un gruppo dirigente che reagisce solo con autoritarismo e annullamento della democarazia
E quindi voi al congresso che farete?
Noi andremo al congresso per fare tutte le battaglie possibili compresa quella della nostra esistenza perché l’hanno messa in discussione. Perfino con la trasgressione più sfacciata delle regole congressuali. Non sono stati annullati, infatti, i congressi dove è documentato che hanno votato i defunti e gli ammalati. Gli organismi di garanzia hanno lavorato fino in fondo per Susanna Camuso e la sua maggioranza. Questo è il congresso dell’abuso di autorità e della prevaricazione continua dove la Cgil darà il peggio di se. Questa crisi l’avevamo annunciata. Non voglio fare polemiche ma, insomma, se dal 31 maggio dell’anno scorso si fosse messo in piedi un fronte di opposizione interna non saremmo giunti a questa situazione. Noi proponiamo a tutti quelli che non sono d’accordo con Camusso un'alleanza comune di tutte le opposizioni nella diversità perché la situazione è gravissima. Un percorso di auto-annullamento della Cgil.
Hai fatto diverse assemblee nei luoghi di lavoro, che impressione ne hai ricavato?
Non c’è niente di peggio di un sindacato concertativo senza concertazione. Una sopravvivenza burocratica che espone i lavoratori al disastro. La sensazione nei luoghi di lavori è che il sindacato non esiste più. Renzi l’ha compreso benissimo e quindi affonda nel burro. La Cgil propone una sopravvivenza burocratica e autoritaria. Quello che abbiamo visto nei congressi è un enorme dissenso falsificato però dai risultati. E anche un elemento di assoluta sfiducia nella capacità e nella volontà del gruppo dirigente, che è il gruppo dirigente che ha il minor prestigio proprio quando vanta la massima maggioranza numerica. Non sta a noi proporre come risolvere questa contraddizione.
Al suo congresso la Fiom ha invitato una delegazione di Usb, che ha accettato di buon grado…
Considero positivo la decisone Fiom di invitare Usb. Non solo atto di cortesia ma un rapporto positivo cominciato dopo le critiche di entrambi all’accordo del 10 gennaio. Noi, che porteremo quell’accordo in tribunale, lavoriamo su questo in fondo. Detto questo, la Fiom è a un bivio, mi pare evidente. L’accordo del 10 gennaio è fatto per normalizzare la Fiom. Se non l’accetta deve trovare un modo per costruire l’opposizione. Credo che non possa stare in mezzo.
Come vi caratterizzerete a Rimini?
Il 6 maggio faremo un presidio proprio perché non accettiamo tutto questo. Una assemblea davanti al congresso della Cgil per iniziare la battaglia democratica che proseguiremo poi all’interno del congresso.
fonte:
"Con la Cgil spostata sempre più a destra la crisi del sindacato sarà sempre più acuta". Intervista a Cremaschi - ControLaCrisi.org

lunedì 28 aprile 2014

Quale futuro per People Care? Sindacati e RSU sul piede di guerra - Senza Soste

"Purtroppo, come avevamo anticipato in alcuni articoli nei mesi scorsi, la situazione al call center di Guasticce non è rosea. Ma se qualche settimana fa sul banco degli imputati c'era Seat Pagine Gialle, il colosso delle telecomunicazioni che appalta i servizi del 12.40 e 89.24.24, a questo giro i segnali negativi arrivano direttamente dalla casa madre. La torinese Contacta, madre di Voice Care (Chivasso) e People Care (Guasticce), vuole chiudere la prima e togliere alcuni servizi alla seconda.  Di seguito il comunicato unitario delle RSU (fra cui anche quella Cobas) e delle segreterie di settore di Cgil, Cisl e Uil e l'articolo de Il Tirreno con le promesse del padrone, Moretti. Redazione - 19 aprile 2014"

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Quale futuro per People Care? Sindacati e RSU sul piede di guerra - Senza Soste

domenica 27 aprile 2014

Al congresso per la democrazia - Il Sindacato è un'altra cosa

 
L'esecutivo nazionale del documento congressuale "il sindacato è un'altra cosa" si è riunito il 23 aprile definendo le seguenti valutazioni ed impegni.

1) A conclusione dei congressi nazionali di categoria si può affermare che la CGIL giunge al congresso confederale con un asse politico ancora più spostato verso posizioni negative e involutive. Il documento della maggioranza congressuale non esiste più, l'accordo del 10 gennaio ha rotto la maggioranza creando una nuova maggioranza ancora più moderata. Il congresso è destinato a sanzionare questa situazione.
Il jobsact ha dato il segno di fondo alla politica del lavoro del governo Renzi e ha mostrato tutta la debolezza se non l'inconsistenza di CGIL CISL UIL . Si conferma dopo il disastro delle pensioni, mentre la crisi continua e si licenzia e si chiudono fabbriche, la totale passività dei gruppi dirigenti del sindacalismo confederale. A questa deriva sindacale bisogna opporsi e questa è lo scopo di fondo del nostro documento. Per questo si deve subito avviare nei territori l'organizzazione della opposizione CGIL. Dopo il congresso confederale verrà convocata una assemblea politico organizzativa.

2) Il risultato del nostro documento è positivo tenendo conto del diffuso boicottaggio e dei falsi generalizzati. Politicamente la nostra posizione di opposizione si è verificata essere giusta visto il fallimento della operazione di condizionamento interno alla maggioranza degli emendatari. Per essi si pone il problema di come collocarsi alla opposizione. Per quanto ci riguarda siamo disponibili a tutte le iniziative comuni di contrasto alla deriva della CGIL, a partire dalla lotta contro il Testo Unico sulla rappresentanza e contro la politica del governo Renzi. 

3) Le gravissime violazioni della democrazia e delle regole congressuali e le falsificazioni dei risultati hanno portato la nostra rappresentanza congressuale ben al di sotto del risultato reale e persino  sotto quel 3%, che, con una interpretazione sbagliata e strumentale  delle regole, la maggioranza in alcuni congressi ha posto come soglia di sbarramento per l'accesso ai direttivi, escludendo la minoranza da essi.
Fermo restando l'assoluto rifiuto di questa falsa interpretazione abbiamo chiesto alla segreteria confederale una atto sanatorio immediato che ripristinasse almeno parzialmente i nostri diritti sia  nelle  categorie e strutture territoriali dove erano stati brutalmente violati, sia nella platea congressuale. Abbiamo ricevuto un rifiuto e dunque dobbiamo dedurre che la segreteria confederale si riserva arbitrariamente di escludere la  minoranza congressuale dal prossimo direttivo nazionale, per colpirne lo stesso diritto ad organizzarsi ed esistere. 
In ogni caso, pur contestando i risultati  al congresso, abbiamo chiesto ed esigiamo in tutte le strutture la piena applicazione delle regole sia sulla platea congressuale sia sulla assoluta proporzionalità dei direttivi rispetto ad essa, riservandoci azioni di tutela in tutte le sedi. Nel congresso confederale daremo una battaglia aperta per la democrazia ed il pluralismo e chiederemo in primo luogo agli emendatari, ma anche a tutta la platea congressuale, di sostenere se necessario con le  firme il pluralismo e il diritto alla piena rappresentanza  della  minoranza. 
Per la democrazia in CGIL verrà convocato un presidio esterno il 6 maggio. Qui verrà reso noto un primo dossier sugli abusi e le falsità del percorso congressuale.

4) Per sostenere l'iniziativa legale e l'organizzazione del documento sono state decise una sottoscrizione diffusa per le iniziative contro il Testo Unico e una straordinaria da parte dei componenti dell'esecutivo nazionale e degli organismi nazionali e confederali regionali. Sono state assegnate le responsabilità operative per tutte le diverse iniziative e funzioni in vista del congresso.

5) L'esecutivo ha espresso indignazione per la decisione della segreteria confederale di invitare l'amministratore delegato delle ferrovie Mario Moretti ad una delle giornate di dibattito nei giorni immediatamente precedenti il congresso. Dopo la vergogna del congresso Filt si continua ad ignorare che Moretti è rinviato a giudizio per la strage di Viareggio e ha licenziato Riccardo Antonini perché si è schierato con le vittime. Siamo  solidali con tutte le iniziative dei familiari di Viareggio. 

6) L'esecutivo ha dato adesione e sostegno  alla manifestazione Notav del 10 maggio a Torino, a quella del 17 maggio a Roma contro le privatizzazioni l'Europa della Troika e per i beni comuni e al percorso di costruzione e alle iniziative di un Controsemestre Popolare, in alternativa alla presidenza italiana degli organismi europei. 

Esecutivo nazionale IL SINDACATO È UN'ALTRA COSA
 
fonte:

sabato 26 aprile 2014

Odio gli indifferenti..

Odio gli indifferenti.
Credo che "vivere vuol dire essere partigiani".
Chi vive veramente non può non essere cittadino e parteggiare.
Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita.
Perciò odio gli indifferenti.
L'indifferenza è il peso morto della storia.
L'indifferenza opera potentemente nella storia.
Opera passivamente, ma opera...

...Ciò che avviene, non avviene tanto perchè alcuni vogliono che avvenga,
quanto perchè la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia fare, lascia aggruppare i nodi che poi solo la spada potrà tagliare, lascia promulgare le leggi
che poi solo la rivolta farà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo
un ammutinamento potrà rovesciare.

Dei fatti maturano nell'ombra, poche mani, non sorvegliate da nessun controllo, 
tessono la tela della vita collettiva e la massa ignora, perchè non se ne preoccupa.
I destini di un'epoca sono manipolati a seconda delle visioni ristrette, degli scopi immediati, delle ambizioni e passioni personali di piccoli gruppi attivi e la massa degli uomini ignora, perchè non se ne preoccupa.

Nessuno o pochi si domandano:
Se avessi anch'io fatto il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, il mio consiglio, sarebbe successo ciò che è successo?
Nessuno o pochi si fanno una colpa della loro indifferenza, del loro scetticismo, del non aver dato il loro braccio e la loro attività a quei gruppi di cittadini che, appunto
per evitare quel tal male, combattevano..

Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.



(tratto  da "Odio  gli indifferenti"  di  Antonio Gramsci  -     11 Febbraio 1917)


il manifestino: La nostra posizione al prossimo incontro.

il manifestino: La nostra posizione al prossimo incontro.: Ieri all'unione industriale di Pisa si e' svolto, su richiesta della Piaggio, un incontro tra azienda rappresentanza sindacale.  ...

domenica 20 aprile 2014

Buona Pasqua

Suggerita da un lavoratore....

sabato 19 aprile 2014

La mancia

http://www.senzasoste.it/politica/l-istat-fa-i-conti-ma-quali-80-euro

Guarda caso, poco dopo la generosa elargizione, ci saranno pure le elezioni del parlamento europeo... Che tempismo, vero?

venerdì 18 aprile 2014

"Ragazzi, c'è la visita!"

Frequentemente ci riportano notizie su un certo modo di fare che sta prendendo sempre più piede nelle clean room nel momento in cui ci sono delle visite "importanti".
Oltre al comprensibile riguardo richiesto per l'ordine e la pulizia spesso i lavoratori vengono fatti "emigrare" nei reparti vicini a quelli interessati dalla visita oppure volutamente lasciati in pausa per tempi molto lunghi perchè, a detta dei responsabili, "non dobbiamo farci vedere in troppi.." .

Lasciando da parte per un attimo l'imbarazzo che si crea in un lavoratore "costretto" ad imbucarsi chissà dove nascondendosi da chissà chi, ci chiediamo il perchè di questi atteggiamenti :
Che messaggio vogliamo dare ai visitatori?
Che gli stiamo vendendo? Forse che sulle linee produttive si lavora con 5 persone anzichè 10?
Se per ora la soluzione sembra essere quella di nascondere i lavoratori "in eccesso", quale sarà la soluzione in futuro?

giovedì 17 aprile 2014

Contratti di solidarietà e festività

Ci si chiede come sono retribuite le festività durante i periodi di solidarietà. Ad esempio, come sarà retribuito il prossimo 25 aprile? Come festività o come giornata di C.d.S.?

Ecco cosa dice in merito la circolare INPS n. 212 del 1994:

"Un  esame  specifico  richiede il trattamento per le
giornate festive infrasettimanali in relazione alla ipotesi di
riduzione dell'orario di lavoro di tipo verticale.
Difatti,  qualora la riduzione dell'orario di lavoro
e' di tipo orizzontale, il trattamento  di  solidarieta'  puo
erogarsi  a  complemento  del  minor  salario  corrisposto da datore di lavoro  per  la  festivita'.  Qualora  la  riduzione
dell'orario  di  lavoro e', invece, di tipo verticale, occorre
distinguere fra le seguenti due ipotesi: nel caso  in  cui  la
festivita'  cade nel corso di un periodo lavorato e retribuito
ad  orario  normale,  non   sussistono   i   presupposti   per
l'intervento  di  integrazione salariale. Negli altri casi, la
festivita' in periodo di sospensione totale dal lavoro  e'  da
considerare pienamente integrabile."



In altre parole, nel nostro caso di riduzione verticale dell'orario di lavoro, se la festività cade in un giorno per cui è stata prevista la sospensione la retribuzione sarà quella derivante dal C.d.S.; se la festività cade in un giorno lavorato e retribuito ad orario normale la retribuzione sarà piena e a carico del datore di lavoro, in quanto non sussistono i presupposti per l’integrazione salariale


fonte:
http://www.inps.it/bussola/VisualizzaDoc.aspx?sVirtuAlURL=/Circolari/circolare%20numero%20212%20del%2013-7-1994.htm&iIDLink=-1&Accessibile=yes

Cosa succede nella CGN (Commissione di Garanzia Nazionale della CGIL)

16 aprile 2014


Lettera a tutte le compagne e i compagni aderenti al documento congressuale della Cgil “il Sindacato è un’altra cosa”

Care compagne e cari compagni,
riteniamo importante riepilogarvi ed aggiornarvi sulla situazione paradossale venutasi a determinare nella Commissione nazionale di garanzia, in cui noi come componenti della minoranza congressuale siamo stati reiteratamente impediti di poter accedere ai dati riepilogativi dei congressi, che sono stati raccolti dal sistema informatico confederale e sulla base dei quali la CNG certifica la validità dei congressi e i rapporti di percentuale di rappresentanza realizzati tra i vari documenti congressuali e gli emendamenti.

Come sapete, a fronte di una prima secretazione dei dati avvenuta in data 26 febbraio (quattro giorni dopo la chiusura dei congressi di base) noi abbiamo abbandonato la riunione e successivamente alla conferenza stampa di Susanna Camusso del giorno successivo, in cui si davano già dei dati e della percentuali riferite alla partecipazione al voto e al peso dei consensi ai due documenti, senza che la CNG avesse mai visionato i dati, comunicato per lettera la nostra autosospensione dalla commissione stessa, denunciando la grave esautorazione subita. Tale nostra autosospensione è stata comunicata anche al direttivo confederale da cui siamo stati eletti come componenti della CNG.

Naturalmente a tale grave segnalazione di inadempienza della CNG, non ha fatto seguito nessun atto concreto che recuperasse la collegialità della Commissione e mettesse i componenti, rappresentanti il documento di minoranza, nelle condizioni di “pari dignità” nell’accesso ai dati congressuali.
Quando il 12 marzo, ci siamo presentati in commissione per conoscere se finalmente fosse possibile accedere ai dati “ufficiali”, ci è stata opposta un’inaccettabile preclusione politica, basata sulla pretesa che, anche per assistere come semplici uditori alla riunione della commissione, fosse necessaria una ritrattazione formale delle motivazioni che ci avevano spinti all’autosospensione e una ancora più incredibile “autorizzazione” al rientro da parte del Direttivo Confederale e, contemporaneamente, ci veniva ribadita l’impossibilità di accesso ai dati,almeno per quel momento.

Denunciando come illegittime le pretese del presidente e dei restanti componenti la CNG, abbiamo riconfermato ancora di più le ragioni della nostra autosospensione ed abbandonato la riunione a cui comunque ci era stato negato di partecipare.

Il 18 marzo, nel pieno dello svolgimento dei congressi confederali regionali, la CNG diffonde un comunicato dei dati riepilogativi dei congressi di base, che non corrispondono con quelli che nel frattempo abbiamo raccolto empiricamente sulla base delle certificazioni delle commissioni regionali e provinciali, trasmesse dalle/dai nostre/i compagne/i al centro confederale.

Ne informiamo il Presidente prima per telefono poi per iscritto, con lettera a firma congiunta nostra e di Giorgio Cremaschi, chiedendo di fare un’immediata verifica e anche un riscontro almeno su un campione di 100 congressi con accesso ai dati documentali, in modo da poter verificare la verità di dati che sul piano statistico sono del tutto inattendibili né giustificabili e che, a nostro avviso, rappresentano un illecito rigonfiamento del consenso espresso per il documento 1 e una falsificazione pesante del reale andamento dei congressi di base.

Continua ad esserci negato alla radice ogni accesso ai dati gestiti dal sistema informatico centrale della CGIL, con la scusa pretestuosa della nostra autosospensione che andrebbe revocata non già da noi ma dal direttivo CGIL, né tantomeno tale diritto di accesso è riconosciuto a Cremaschi, primo firmatario del documento 2.

Sappiamo che la CNG si è poi riunita anche il 26 marzo, senza che nessuno ce ne abbia dato comunicazione, né sappiamo di cosa si sia discusso in quella riunione (infatti non esistono verbali delle riunioni della CNG).

Durante l’assemblea nazionale de “Il Sindacato è un’altra cosa” del 29 marzo a Bologna, dopo una consultazione rapida con l’esecutivo, decidiamo di inviare una lettera formale alla CNG e per conoscenza anche alla presidenza del Direttivo confederale e alla segretaria generale, in cui, pur riconfermandone le motivazioni, revochiamo la nostra autosospensione al fine di avere pieno e completo accesso a tutti i dati e ribadiamo la proposta della verifica su un campione di almeno 100 congressi. A tal fine chiediamo di essere informati tempestivamente sulle riunioni della CNG già messe in calendario.

Il 31 marzo in serata il segretario organizzativo Vincenzo Scudiere dirama un comunicato a tutte le strutture con cui si comunicano da parte della segreteria confederale i dati riepilogativi per le due mozioni e per gli emendamenti.

Il 1 aprile si riunisce la CNG, senza darcene comunicazione, e risponde alla nostra lettera che per la nostra riammissione ai lavori della commissione bisogna attendere una comunicazione della presidente del Direttivo confederale (SIC!!!!) e comunque ci anticipa che la prossima riunione della CNG sarà solo il 22 aprile (conclusi tutti i congressi nazionali di categoria !!!!).

In quella riunione si manifesta il dissenso anche dei rappresentanti degli “emendatari”, i cui componenti nella CNG (F. Redavid e C. Baldini) fuoriescono dalla commissione per il comunicato di Scudiere della sera prima. Anche Landini, Moccia e Rinaldini nella conferenza stampa del giorno dopo parlano di dati truffaldini e di non rispetto del regolamento congressuale.

Vista l’inaccettabile insistenza nel non farci accedere ai dati decidiamo di far scrivere da un legale, l’avv. DiStasi (per altro stimato consulente della Fiom e dalla Cgil in moltissime vicende giudiziarie, tra cui i numerosi ricorsi contro la Fiat) al Presidente della CNG, affermando il nostro diritto inalienabile a conoscere e studiare e approfondire i dati, prima della riunione del 22 e anticipando che il 15 aprile ci saremmo recati in CGIL per svolgere questa nostra funzione.

Tuttavia ieri mattina, quando siamo andati in CGIL per prendere visione ed esaminare i dati riepilogativi degli esiti congressuali dopo averlo anticipato per lettera, ci siamo visti negare questa possibilità, non per motivi tecnici, bensì per obiezione politica da parte del presidente della commissione stessa.

In tal modo la Cgil inaugura l’aberrante principio secondo cui i rappresentanti della minoranza congressuale devono limitarsi a prendere atto di dati raccolti, valutati e certificati unilateralmente dalla sola maggioranza; infatti da gennaio ad oggi per l’intera durata dell’iter congressuale, non ci è stato mai concesso di visionare i dati raccolti ed elaborati centralmente dalla Cgil.

Ieri inoltre abbiamo appreso in un colloquio telefonico alquanto burrascoso con il Presidente della CNG che tutti i congressi nazionali delle 12 categorie, sarebbero stati certificati con lettera del solo Presidente, a quanto lui dice su mandato della Commissione, mandato di cui non esiste traccia documentale nella segreteria della commissione stessa e di cui noi non siamo mai stati informati né ufficialmente né per le vie brevi.

E’ nostra opinione che tale fatto, in mancanza di certificazione legittima e collegiale della commissione nazionale, bensì per validazione esclusiva e solitaria del presidente, senza che la minoranza oltretutto ne fosse in alcun modo informata, configuri un evidente grave abuso di potere, tale da inficiare la correttezza dello svolgimento dei suddetti congressi.

La gravità di quanto ricapitolato sommariamente con questa nostra nota, come crediamo sia evidente a tutti e tutte, non merita ulteriori commenti e conferma la situazione di completo arbitrio con cui si sta gestendo il congresso in cui la dignità e i diritti della minoranza vengono sistematicamente calpestati con buona pace del pluralismo e della democrazia interna.

Nei prossimi appuntamenti non rinunceremo a porre in atto tutte le azioni che ci permetteranno di vedere riconosciuti i nostri diritti soggettivi e collettivi e di superare questa umiliante situazione, che offende non solo noi che la subiamo, ma tutta la Cgil, i suoi iscritti/e e militanti .

Barbara Pettine e Fabrizio Burattini
Componenti Commissione di garanzia nazionale per il XVII Congresso CGIL

http://sindacatounaltracosa.org/2014/04/16/cosa-succede-nella-cgn/

mercoledì 16 aprile 2014

PREAVVISO PER LA SOLIDARIETA': in evidenza il commento di un lavoratore

"certo che c'è il preavviso per la solidarietà...l'hanno detto i sindacalisti in assemblea!!!!! Ora si rimangiano le parole?"

pubblicato su:

Confermiamo che in assemblea è stato detto dalla RSU che, essendo l'ingresso in solidarietà assimilabile ad un cambio turno, anche per questa esiste il preavviso di una settimana.

Ricordiamo anche un comunicato molto discutibile affisso nel mese di febbraio dalla RSU nelle bacheche sindacali:




E ricordiamo che in merito alla questione, noi del Foglio Bianco avevamo messo in evidenza la mancanza di chiarezza del comunicato stesso:

Il secondo comunicato a firma RSU invece vorrebbe  risolvere il problema del mancato preavviso "per i cambi turno" (non si riferisce esplicitamente "all'ingresso in solidarietà") facendo riferimento ai relativi accordi interni (non a quello sulla solidarietà perchè lì non c'è scritto assolutamente niente in merito).


Evidentemente questa è la riprova che se alcune cose non sono scritte CHIARAMENTE ED ESPLICITAMENTE sugli accordi, ne deriva una gestisce completamente nelle mani dell'azienda  

Variazioni volumi e turni DK7

Ci congratuliamo con la RSU per la TEMPESTIVITA' con cui avverte i lavoratori delle variazioni di volumi e turni sui reparti!
L'informazione relativa al DK7 era nota sin da lunedì ma è stata divulgata tramite comunicato solo martedì sera dopo che un delegato, ricevendo la notizia dai lavoratori, ha sollecitato chiarimenti.

lunedì 14 aprile 2014

Risultati referendum FIOM contro accordo del 10 gennaio

Sicuramente nella nostra azienda ha stravinto il NO. In ogni caso ci piacerebbe che i risultati del referendum FIOM contro l'accordo del 10 gennaio fossero resi noti. Chiediamo quindi alla RSU di pubblicare per lo meno i dati più significativi del referendum:

-       in quanti hanno votato
-       quanti Si
-       quanti NO

Grazie.

domenica 13 aprile 2014

Cosa sta succedendo nella sede Continental di Pisa? Il nostro punto di vista

Continental è una multinazionale tedesca che ha sede anche in Italia. Nello specifico, è a Pisa che si trova la divisione di componentistica auto della Continental, impegnata con le sue due sedi, nella progettazione e nella produzione di elettroiniettori.

Continental decide le sue politiche aziendali nella sede tedesca, poi le ESPORTA e le APPLICA in tutte le altre sedi. Senza girarci tanto intorno, possiamo benissimo dire che, come tutte le multinazionali, anche Continental sta portando avanti la sua politica di attacco nei confronti dei lavoratori per lo smantellamento dei diritti acquisiti con l'unico scopo di fare sempre maggiori profitti. Sta facendo questo anche nella sede di Pisa nonostante si voglia far credere che la realtà pisana sia risparmiata da tale politica e sia semplicemente "costretta" a renderci sempre più "flessibili" solo per continuare a garantirci un posto di lavoro.

Sicuramente la politica sindacale di accettazione e cedimento che sta prendendo sempre più piede a livello nazionale si ripercuote anche nella sede pisana di questa multinazionale, trasformando in negativo il metodo sindacale conosciuto e praticato fino a pochi anni prima nella nostra realtà e portando ad una totale subalternità delle risposte sindacali rispetto alle richieste dei padroni.

E così anche in Continental dal 2010 ad oggi sono stati fatti accordi peggiorativi sugli orari di lavoro senza nemmeno provare a metter su azioni di lotta e di contrasto insieme ai lavoratori. Gli accordi peggiorativi in Continental sono stati e continuano ad essere il frutto di un'atteggiamento sindacale passivo che porta a far credere ai lavoratori che, siccome c'è la crisi, non abbiamo più la forza di opporci a niente e non c'è più nessuna possibilità di reagire per provare a difendere quello che abbiamo conquistato.

E' a partire dal 2010 che in Continental abbiamo detto addio alla buona pratica del fare gli accordi per la crescita, un buon metodo sindacale che portava a contrattare l'inserimento di squadre aggiuntive e riduzioni settimanali di orario di lavoro in risposta alle richieste aziendali di maggior flessibilità e maggior utilizzo degli impianti. Dal 2010 quindi abbiamo cominciato a sottoscrivere pessimi accordi in cui abbiamo ceduto la riduzione di orario di lavoro e abbiamo introdotto la penalizzazione per gli “assenteisti” che osano  ammalarsi e andare in ferie. Quell'accordo ha segnato l'inizio di quella che poi sarebbe diventata la nuova pratica sindacale. 

L’obiettivo aziendale era quello di abbattere il costo del lavoro e scoraggiare le assenze a favore di una maggiore produttività.

L’azienda ovviamente ha continuato ad agire nel tempo e a stringere sempre di più sui lavoratori tant’è che i carichi di lavoro sono aumentati e continuano ad aumentare grazie a continue modifiche dell’organizzazione del lavoro. Inoltre da un anno a questa parte si fa pressante la richiesta di una “maggior flessibilità” sugli orari e un maggior utilizzo degli impianti sulle turnazioni più basse per non far intervenire la squadra aggiuntiva e in particolare non dover ricorrere mai alla turnazione a 5 squadre per la copertura del fine settimana. Nel tempo quindi siamo passati da fare accordi in CRESCITA a fare accordi in DECRESCITA e la politica aziendale è diventata politica di CREAZIONE DEGLI ESUBERI, quella sindacale di ACCETTAZIONE.

In più, nonostante la multinazionale faccia profitti e vanti ottimi risultati per il 2013, in Continental a Pisa è stata fatta una dichiarazione di esuberi che coinvolge operai ed impiegati e sono stati attivati i contratti di solidarietà per far fronte al calo dei volumi previsti per il 2014. Analizzando più attentamente la situazione possiamo vedere però che i numeri non tornano e la riduzione dei turni annunciata non è per niente coerente coi cali previsti reparto per reparto, nemmeno facendo il conto sul picco massimo di riduzione dei volumi. E’ chiara perciò la volontà di voler fare sempre più con meno persone.

Anche la gestione del personale è cambiata negli ultimi anni e le modifiche di turnazione, squadre, sede sono diventate sempre più frequenti ed improvvise, come per abituare i lavoratori alla massima flessibilità, alla massima precarietà nella vita familiare. Ad oggi non c’è nessun tentativo di contrapporsi a questo stato di cose, l’azienda chiede ed ottiene con pochissimi sforzi. Perfino la gestione della solidarietà è completamente in mano all’azienda per cui alla fine viene usata spesso in modo discriminatorio per far stare a casa di più chi evidentemente non piace.

I delegati sindacali senza nemmeno provare a mettere in piedi azioni di contrasto sottoscrivono accordi in perdita e firmano contratti di solidarietà senza fare le dovute verifiche sui carichi di lavoro e sugli esuberi. E laddove non esistono accordi l’atteggiamento nei confronti del lavoratore ha cambiato logica: "E' lecito da parte dell'azienda chiedere, spetta al lavoratore decidere se accettare o meno".

I percorsi democratici sono saltati per cui se un accordo DEVE passare si utilizzano tutti i mezzi, dal condizionare il premio risultato all’accordo sul peggioramento degli orari, all’esclusione dalla costruzione delle piattaforme di tutti i soggetti che potrebbero creare opposizione, sia delegati che lavoratori.

Per parlare di cose concrete in Continental quest’anno bisognerà rinnovare l’integrativo che comprende anche il premio di maggio 2014 ma la RSU non si è ancora mai riunita ufficialmente per costruire la piattaforma con tutti i suoi delegati. L’azienda ha chiesto il peggioramento degli orari di lavoro e la RSU sta dicendo ai lavoratori che senza piattaforma che accetti il peggioramento degli orari di lavoro non sarà presentata nemmeno la piattaforma di rinnovo dell’integrativo aziendale.   Facendosi forti di un mandato ricevuto da una minoranza di lavoratori, i delegati si arrogano il diritto di peggiorare ulteriormente un accordo sugli orari di lavoro che è stato comunque approvato dalla maggioranza dei lavoratori.

Noi riteniamo che in Continental ci siano ancora margini, non solo per far tenuta dei diritti, ma anche per provare a rivendicare qualcosa. Il terreno però va costruito coi lavoratori smettendo di far credere loro che ormai non c’è più nulla da fare se non accettare! Bisogna farli uscire dal torpore e dall’individualismo a cui li ha abituati un gruppo di “ossequiosi” dirigenti sindacali e ricominciare a farli lottare per contrastare la politica di creazione degli esuberi della multinazionale. Non è col ricatto continuo del posto di lavoro che si tutelano i lavoratori.

In Continental c’è bisogno di politiche sindacali nuove!!

venerdì 11 aprile 2014

Variazioni di volumi e turni per XL3 e DK4


L'azienda oggi ha comunicato alla RSU alcune variazioni di volumi e turni per 2 reparti:

XL3
Sono ritornati dal cliente 5600 FRA per difetti qualitativi di responsabilità del fornitore del rail. In aggiunta il cliente ha deciso di chiudere per 2 settimane (21 aprile - 5 maggio) e quindi i corrispondenti volumi di produzione sono sospesi.
Il personale per queste ragioni passerà da 2 turni ad 1 turno da lunedì prossimo fino al 12 maggio. In particolare, i lavoratori provenienti da altri reparti saranno messi in solidarietà da lunedì perché l'azienda sostiene non essere dovuto alcun preavviso. I rimanenti lavoratori saranno invece inseriti da lunedì su un unico turno. Alcuni di essi quindi saranno soggetti a cambio turno senza preavviso e l'azienda ha detto che si muoverà chiedendo a ciascuno la disponibilità di lavorare per 2 settimane consecutive sul 14–22.
I ritorni saranno smontati e verificati da SoGeSe Pisa perché, ha detto l’azienda, è la società scelta dal fornitore dei rail. Noi ci occuperemo solo di riassemblare i componenti.

Dk4
Calo di volumi per un totale di 400mila su base annua. Per far fronte al calo i lavoratori saranno messi in solidarietà dal 22 al 24 (compresi) di aprile. Al rientro si proseguirà su 2 turni. Le liste di solidarietà saranno comunicate lunedì.

giovedì 10 aprile 2014

Chiarimento sui contratti di solidarietà

Siccome qualcuno continua a raccontare ai lavoratori che il numero degli esuberi sui contratti di solidarietà è stato dichiarato "più ampio" volutamente per prendersi un margine, pubblichiamo quanto dice la CGIL in merito a tale questione.

In particolare ci preme capire bene cosa sia il PRINCIPIO DI CONGRUITA' per cui, a fronte di un numero di esuberi dichiarato CORRETTAMENTE, è possibile prendersi un margine NON sul numero degli esuberi MA sulla riduzione di orario da applicare ai lavoratori coinvolti nella solidarietà. Tale margine può essere per legge addiritttura tra il -30% e il +30%.

Si tratta di un concetto molto importante che parte dal presupposto che il numero degli esuberi, trattandosi di personale dichiarato eccedente, DEVE essere valutato correttamente. Se non fosse così, qualora il contratto di solidarietà dovesse sfociare in mobilità, più lavoratori del dovuto rischierebbero di uscire dall'azienda.
Sicuramente questo non sarà mai il caso della nostra azienda ma, siccome nessuno ha la sfera di cristallo, è senza dubbio più ragionevole e serio evitare di "abbondare" sul numero e prendersi eventualmente i margini necessari  con lo strumento più sicuro del PRINCIPIO DI CONGRUITA' che mette a disposizione la legge!

Riportiamo di seguito un estratto della "Guida ai contratti di solidarietà di tipo B" della CGIL in cui abbiamo evidenziato la parte riguardante il PRINCIPIO DI CONGRUITA':


Riduzione orario

La riduzione dell'orario di lavoro può essere stabilita su base giornaliera, settimanale o mensile (art. 4, comma 3 D.M. 20 agosto 2002, n. 31445). Il contratto di solidarietà è considerato idoneo a perseguire il suo scopo quando la percentuale di riduzione d'orario concordata tra le parti è tale che il totale del numero delle ore non lavorate dalla complessiva platea dei lavoratori interessati al contratto medesimo, risulti superiore nella misura del 30%, ovvero inferiore nella stessa misura percentuale, al numero delle ore che sarebbero state effettuate dai lavoratori dichiarati in esubero. Il parametro di riferimento costante è costituito dall'orario di lavoro su base settimanale (circolare Ministero lavoro n. 8/2003 D.M. n. 31145 del 20/08/02). Esempio:
Orario di lavoro su base settimanale = 40 ore
Lavoratori dichiarati in esubero = n. 20
Lavoratori coinvolti dal contratto di solidarietà = n. 40
In tal caso, la riduzione dell'orario di lavoro dovrà essere pari al 50%, infatti:
ore 40 x n. 20 lavoratori = n. 800 ore che sarebbero state lavorate dai lavoratori in esubero; ore 20 x n. 40 lavoratori = n. 800 ore che sono complessivamente non lavorate dai lavoratori interessati al contratto di solidarietà. Affinché nell'esempio venga rispettato il principio di congruità, il totale delle ore complessivamente non lavorate dai lavoratori coinvolti dal contratto di solidarietà può essere pari a: 1.040 ore ( 800 + 30% di 800); oppure - 560 ore (800 - 30% di 800).

Non sono ritenuti idonei i contratti di solidarietà che prevedono una riduzione oraria superiore al 50% qualora tale riduzione interessi più della metà dell'organico (D.M. 16 settembre 2003).

Può accadere che vi sia una ripresa (anche se non in modo generalizzato), del lavoro e si renda quindi necessario ridurre il numero di ore del contratto di solidarietà. In questo caso l'accordo sindacale, per soddisfare temporanee esigenze di maggior lavoro lo deve prevedere esplicitamente. L'azienda dovrà di conseguenza, comunicare l'avvenuta variazione di orario al competente ufficio del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Qualora vi sia la necessità di procedere con un'ulteriore riduzione d'orario (ad es. l'accordo prevedeva una riduzione settimanale pari a 5 ore per lavoratore che deve essere portato ad es. a 8), è obbligatoria la stipula di un ulteriore accordo sindacale e la presentazione quindi di una nuova domanda.

Straordinario: in generale non sono ammesse prestazioni di lavoro straordinario per i lavoratori posti in solidarietà, oltre l'orario di lavoro a tempo pieno previsto dal contratto collettivo nazionale di categoria.


tratto da "Guida ai contratti di solidarietà di tipo B"

fonte:
MINIGUIDE CGIL
http://www.pmt.cgil.it/vademecum/cds_b_guida.htm

martedì 8 aprile 2014

Che fine ha fatto il premio di maggio?

Il Foglio Bianco si chiede a che punto sia la discussione riguardante l'integrativo aziendale.

Ricordiamo che siamo ad Aprile e ancora la RSU non si è mai riunita ufficialmente con tutti i delegati per la costruzione della piattaforma.

Probabilmente anche questa volta andremo verso la "strategia dell'ultimo minuto" in modo da condizionare il più possibile il premio alla modifica peggiorativa degli orari di lavoro ed impedire qualsiasi tentativo di costruire percorsi di lotta qualora l'azienda non sia disposta a concedere un buon integrativo indipendentemente da quanto accetteremo di peggiorarci gli orari di lavoro.

Ricordiamo ai nostri delegati che così si gioca a perdere e si ottiene qualcosa solo se si accetta di cedere qualcos'altro in cambio.

Esiste un metodo alternativo per fare le rivendicazioni che consiste nel costruire piattaforme e relativi percorsi di lotta coi lavoratori. Se non si vuole applicare un metodo del genere si fa soltato il gioco dell'azienda.

lunedì 7 aprile 2014

E' proprio necessario spendere soldi ora?

Nonostante quasi tutta la fabbrica sia in solidarietà, l'azienda spende soldi per tinteggiamenti, cambio poltroncine reception, scritte tridimensionali e lavoretti vari per cambio look!

Noi del Foglio Bianco siamo contrari a questo sperpero di danaro e invitiamo l'azienda ad una maggiore sobrietà durante questo lungo anno di "crisi".

domenica 6 aprile 2014

Contro il Jobs-act

Il coord. naz. de "Il sindacato è un'altra cosa" aderisce alla iniziativa dei giuristi democratici per portare in giudizio, anche presso la Corte Europea, il jobsact di Renzi. Sosterremo questa iniziativa e la diffonderemo nei luoghi di lavoro.

Locandina iniziativa 8 aprile

Fonte:

giovedì 3 aprile 2014

mercoledì 2 aprile 2014

RESPINGIAMO UN ACCORDO ANTIOPERAIO

Con l’accordo “sulla Rappresentanza” del 10 Gennaio, CGIL CISL UIL e Confindustria si propongono di accentrare ogni decisione sindacale, sottrarla ai lavoratori e ai loro delegati sui posti di lavoro e  impedire ogni iniziativa di lotta che metta in discussione contratti firmati dalle OOSS.

I punti principali dell’accordo del 10 Gennaio sono:
 
- Solo i sindacati che hanno firmato o che aderiranno a questo accordo verranno riconosciuti.

- I contratti, nazionali ed aziendali, possono essere validi senza nessuna consultazione da parte dei lavoratori.

- Una volta firmato un accordo, i delegati non possono più dichiarare sciopero. Per esempio, se un accordo prevede riduzione delle pause, aumento dei ritmi o flessibilità, un delegato che dichiara sciopero per contrastarne l’applicazione è soggetto a sanzioni  e perdita dei diritti sindacali.

E' esattamente quello che voleva Marchionne

E’ un tentativo di svolta autoritaria, che se ne infischia dei diritti dei lavoratori, anche di quelli riaffermati di recente dalla Corte Costituzionale, rivolto solo a tenere in piedi a tutti i costi una pratica sindacale che non ha più il consenso e la partecipazione dei lavoratori.
Una pratica sindacale che, dai contratti separati di FIM e UILM, nazionali e alla FIAT senza alcuna verifica tra i lavoratori, ai contratti al ribasso firmati anche dalla CGIL  in diverse categorie, all’accettazione di fatto della riforme delle pensioni e dell'abolizione dell'art. 18, incontra una contrarietà molto forte nelle fabbriche.
In tanti luoghi di lavoro i lavoratori hanno dato vita ad azioni di resistenza e di difesa dei loro diritti, dalla Fiat alla Fincantieri, dagli autoferrotranvieri di Genova agli scioperi sull’art 18. In diverse grandi fabbriche (come Fiat, Same, Piaggio, Fincantieri), gruppi di delegati della CGIL sono stati in grado di prendere iniziative, sia sulle questioni aziendali che su quelle nazionali, in modo indipendente, scontrandosi  con le dirigenze territoriali e nazionali.
Questi sono i fatti che stanno dietro lo scontro tra la CGIL e la FIOM, ed e` per queste ragioni che oggi CGIL, CISL e UIL, orfani della concertazione, stretti dalle richieste padronali e senza più il consenso dei lavoratori,  cercano con questo accordo un ruolo e una legittimazione come interlocutori unici ed affidabili della Confindustria.

Contrastare questo tentativo è un chiaro interesse per i lavoratori. Non si tratta di contestare o “migliorare” qualche punto dell’accordo. Respingerlo significa nient’altro che difendere il diritto e i mezzi per organizzare e affermare la nostra forza e i nostri interessi.
Il referendum proposto dalla FIOM è un’occasione importante per dire un NO che puo` rappresentare un punto fermo per tutti i lavoratori.
Riuscire a impedire l’applicazione dell’accordo tra i metalmeccanici, il settore industriale di gran lunga più importante, significherebbe affossarlo e fare un passo sostanziale verso un movimento sindacale che sia espressione diretta dei lavoratori e risponda solo ai loro interessi.

LAVORATORI E DELEGATI DEL DOCUMENTO 2 DI OPPOSIZIONE IN CGIL-PISA

martedì 1 aprile 2014

Referendum Fiom su "Testo unico sulla rappresentanza"

Nei prossimi giorni avranno luogo le assemblee retribuite sulla questione riguardante l'accordo del 10 gennaio scorso siglato da Camusso e company definito "Testo unico sulla rappresentanza". TUTTI i lavoratori metalmeccanici saranno chiamati dalla FIOM ad esprimere il loro parere tramite un referendum.
Nello specifico si tratterà di votare dicendo SI o NO a quell'accordo e a quel testo.

NOI del Foglio Bianco continuiamo ad esprimere un giudizio fortemente negativo su quell'accordo che per quanto ci riguarda non doveva neanche essere messo ai voti perchè incostituzionale.

Pensiamo però al tempo stesso che la presa di posizione della FIOM di non seguire le decisioni del direttivo nazionale CGIL e di indire un referendum per bocciare quell'accordo sia un atto importante e un chiaro segno di opposizione alle scelte sbagliate della CGIL. Naturalmente ci aspettiamo che la FIOM dopo il voto assuma una chiara posizione di coerenza col risultato ottenuto.
Sosteniamo pertanto la scelta della FIOM ed invitiamo tutti i lavoratori e le lavoratrici a respingere con forza quell'accordo votando NO!!