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giovedì 17 aprile 2014

Cosa succede nella CGN (Commissione di Garanzia Nazionale della CGIL)

16 aprile 2014


Lettera a tutte le compagne e i compagni aderenti al documento congressuale della Cgil “il Sindacato è un’altra cosa”

Care compagne e cari compagni,
riteniamo importante riepilogarvi ed aggiornarvi sulla situazione paradossale venutasi a determinare nella Commissione nazionale di garanzia, in cui noi come componenti della minoranza congressuale siamo stati reiteratamente impediti di poter accedere ai dati riepilogativi dei congressi, che sono stati raccolti dal sistema informatico confederale e sulla base dei quali la CNG certifica la validità dei congressi e i rapporti di percentuale di rappresentanza realizzati tra i vari documenti congressuali e gli emendamenti.

Come sapete, a fronte di una prima secretazione dei dati avvenuta in data 26 febbraio (quattro giorni dopo la chiusura dei congressi di base) noi abbiamo abbandonato la riunione e successivamente alla conferenza stampa di Susanna Camusso del giorno successivo, in cui si davano già dei dati e della percentuali riferite alla partecipazione al voto e al peso dei consensi ai due documenti, senza che la CNG avesse mai visionato i dati, comunicato per lettera la nostra autosospensione dalla commissione stessa, denunciando la grave esautorazione subita. Tale nostra autosospensione è stata comunicata anche al direttivo confederale da cui siamo stati eletti come componenti della CNG.

Naturalmente a tale grave segnalazione di inadempienza della CNG, non ha fatto seguito nessun atto concreto che recuperasse la collegialità della Commissione e mettesse i componenti, rappresentanti il documento di minoranza, nelle condizioni di “pari dignità” nell’accesso ai dati congressuali.
Quando il 12 marzo, ci siamo presentati in commissione per conoscere se finalmente fosse possibile accedere ai dati “ufficiali”, ci è stata opposta un’inaccettabile preclusione politica, basata sulla pretesa che, anche per assistere come semplici uditori alla riunione della commissione, fosse necessaria una ritrattazione formale delle motivazioni che ci avevano spinti all’autosospensione e una ancora più incredibile “autorizzazione” al rientro da parte del Direttivo Confederale e, contemporaneamente, ci veniva ribadita l’impossibilità di accesso ai dati,almeno per quel momento.

Denunciando come illegittime le pretese del presidente e dei restanti componenti la CNG, abbiamo riconfermato ancora di più le ragioni della nostra autosospensione ed abbandonato la riunione a cui comunque ci era stato negato di partecipare.

Il 18 marzo, nel pieno dello svolgimento dei congressi confederali regionali, la CNG diffonde un comunicato dei dati riepilogativi dei congressi di base, che non corrispondono con quelli che nel frattempo abbiamo raccolto empiricamente sulla base delle certificazioni delle commissioni regionali e provinciali, trasmesse dalle/dai nostre/i compagne/i al centro confederale.

Ne informiamo il Presidente prima per telefono poi per iscritto, con lettera a firma congiunta nostra e di Giorgio Cremaschi, chiedendo di fare un’immediata verifica e anche un riscontro almeno su un campione di 100 congressi con accesso ai dati documentali, in modo da poter verificare la verità di dati che sul piano statistico sono del tutto inattendibili né giustificabili e che, a nostro avviso, rappresentano un illecito rigonfiamento del consenso espresso per il documento 1 e una falsificazione pesante del reale andamento dei congressi di base.

Continua ad esserci negato alla radice ogni accesso ai dati gestiti dal sistema informatico centrale della CGIL, con la scusa pretestuosa della nostra autosospensione che andrebbe revocata non già da noi ma dal direttivo CGIL, né tantomeno tale diritto di accesso è riconosciuto a Cremaschi, primo firmatario del documento 2.

Sappiamo che la CNG si è poi riunita anche il 26 marzo, senza che nessuno ce ne abbia dato comunicazione, né sappiamo di cosa si sia discusso in quella riunione (infatti non esistono verbali delle riunioni della CNG).

Durante l’assemblea nazionale de “Il Sindacato è un’altra cosa” del 29 marzo a Bologna, dopo una consultazione rapida con l’esecutivo, decidiamo di inviare una lettera formale alla CNG e per conoscenza anche alla presidenza del Direttivo confederale e alla segretaria generale, in cui, pur riconfermandone le motivazioni, revochiamo la nostra autosospensione al fine di avere pieno e completo accesso a tutti i dati e ribadiamo la proposta della verifica su un campione di almeno 100 congressi. A tal fine chiediamo di essere informati tempestivamente sulle riunioni della CNG già messe in calendario.

Il 31 marzo in serata il segretario organizzativo Vincenzo Scudiere dirama un comunicato a tutte le strutture con cui si comunicano da parte della segreteria confederale i dati riepilogativi per le due mozioni e per gli emendamenti.

Il 1 aprile si riunisce la CNG, senza darcene comunicazione, e risponde alla nostra lettera che per la nostra riammissione ai lavori della commissione bisogna attendere una comunicazione della presidente del Direttivo confederale (SIC!!!!) e comunque ci anticipa che la prossima riunione della CNG sarà solo il 22 aprile (conclusi tutti i congressi nazionali di categoria !!!!).

In quella riunione si manifesta il dissenso anche dei rappresentanti degli “emendatari”, i cui componenti nella CNG (F. Redavid e C. Baldini) fuoriescono dalla commissione per il comunicato di Scudiere della sera prima. Anche Landini, Moccia e Rinaldini nella conferenza stampa del giorno dopo parlano di dati truffaldini e di non rispetto del regolamento congressuale.

Vista l’inaccettabile insistenza nel non farci accedere ai dati decidiamo di far scrivere da un legale, l’avv. DiStasi (per altro stimato consulente della Fiom e dalla Cgil in moltissime vicende giudiziarie, tra cui i numerosi ricorsi contro la Fiat) al Presidente della CNG, affermando il nostro diritto inalienabile a conoscere e studiare e approfondire i dati, prima della riunione del 22 e anticipando che il 15 aprile ci saremmo recati in CGIL per svolgere questa nostra funzione.

Tuttavia ieri mattina, quando siamo andati in CGIL per prendere visione ed esaminare i dati riepilogativi degli esiti congressuali dopo averlo anticipato per lettera, ci siamo visti negare questa possibilità, non per motivi tecnici, bensì per obiezione politica da parte del presidente della commissione stessa.

In tal modo la Cgil inaugura l’aberrante principio secondo cui i rappresentanti della minoranza congressuale devono limitarsi a prendere atto di dati raccolti, valutati e certificati unilateralmente dalla sola maggioranza; infatti da gennaio ad oggi per l’intera durata dell’iter congressuale, non ci è stato mai concesso di visionare i dati raccolti ed elaborati centralmente dalla Cgil.

Ieri inoltre abbiamo appreso in un colloquio telefonico alquanto burrascoso con il Presidente della CNG che tutti i congressi nazionali delle 12 categorie, sarebbero stati certificati con lettera del solo Presidente, a quanto lui dice su mandato della Commissione, mandato di cui non esiste traccia documentale nella segreteria della commissione stessa e di cui noi non siamo mai stati informati né ufficialmente né per le vie brevi.

E’ nostra opinione che tale fatto, in mancanza di certificazione legittima e collegiale della commissione nazionale, bensì per validazione esclusiva e solitaria del presidente, senza che la minoranza oltretutto ne fosse in alcun modo informata, configuri un evidente grave abuso di potere, tale da inficiare la correttezza dello svolgimento dei suddetti congressi.

La gravità di quanto ricapitolato sommariamente con questa nostra nota, come crediamo sia evidente a tutti e tutte, non merita ulteriori commenti e conferma la situazione di completo arbitrio con cui si sta gestendo il congresso in cui la dignità e i diritti della minoranza vengono sistematicamente calpestati con buona pace del pluralismo e della democrazia interna.

Nei prossimi appuntamenti non rinunceremo a porre in atto tutte le azioni che ci permetteranno di vedere riconosciuti i nostri diritti soggettivi e collettivi e di superare questa umiliante situazione, che offende non solo noi che la subiamo, ma tutta la Cgil, i suoi iscritti/e e militanti .

Barbara Pettine e Fabrizio Burattini
Componenti Commissione di garanzia nazionale per il XVII Congresso CGIL

http://sindacatounaltracosa.org/2014/04/16/cosa-succede-nella-cgn/

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