Tra i punti all'ordine del giorno delle assemblee sindacali della scorsa settimana c'era anche questo:
"Aggiornamenti in merito alla situazione produttiva ed occupazionale".
Verso la fine di un'assemblea a S. Piero è stato fatto notare che, nonostante fosse un argomento importante, nessun aveva ancora introdotto il punto. Qualcuno ha allora cominciato ad insistere perchè fossero dati gli "aggiornamenti" così come scritto sull'ordine del giorno ma, presa la parola il coordinatore unico ha continuato a glissare sull'argomento. Al quinto sollecito finalmente è arrivata la risposta:
"su quel punto non possiamo riferire niente perchè l'azienda non ci ha ancora detto niente, secondo me perchè nemmeno l'azienda ancora sa niente!".
In sala mensa a questa risposta è seguito un boato e qualcuno ha fatto notare che scrivere sull'ordine del giorno di dare "gli aggiornamenti" quando questi non ci sono è una chiara presa per i fondelli nei confronti dei lavoratori. Ma soprattutto, se le cose stanno in questo modo, essere d'accordo con l'azienda sull'avvio della mobilità volontaria entro il mese di dicembre per fare uscire qualche lavoratore vicino alla pensione è grave e da irresponsabili. Infatti per poter avviare una procedura di mobilità occorre dichiarare gli ESUBERI residui dopo un anno di solidarietà e non si capisce come ciò possa essere fatto e accettato visto che non si hanno ancora informazioni!
Gli esuberi sono posti di lavoro che si perdono ed è grave se legittimati da una RSU complice che nemmeno pretende informazioni. Sono posti di lavoro che si perdono e che non saranno mai più reintegrati e, senza una valutazione seria fatta coi dati alla mano, la conseguenza potrebbe essere quella di un aumento ulteriore dei carichi di lavoro su chi rimane.
Di fronte a queste osservazioni la RSU ha continuato a pubblicizzare l'imminente accordo sulla mobilità volontaria come una cosa positiva...
Siamo molto preoccupati e contrariati per questo modo di affrontare le cose. Tra l'altro la questione risulta ancora più grave se si considerano le seguenti cose:
- il direttore agli ultimi meeting aziendali ha confermato per il 2015 un aumento dei volumi;
- in un anno intero di solidarietà la RSU non si è mai preoccupata di verificare l'andamento dell'accordo e soprattutto come sono variati i carichi di lavoro conseguentemente alla riduzione degli orari e agli innumerevoli e continui cambi nell'organizzazione del lavoro.
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