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martedì 26 novembre 2019

sciopero USB del 29 novembre

È confermato per venerdì 29 novembre lo sciopero generale di 8 ore proclamato da USB.

Calendari:

sciopero di 8 ore per tutti i lavoratori e le lavoratrici della VITESCO Technologies  di Pisa per la giornata del 29 novembre per i turni presenti in azienda.
I lavoratori non presenti in azienda il 29 novembre scioperano, a partire dal giorno successivo, nel primo turno di presenza in azienda.
Per i part time lo sciopero indetto è di 4 ore (a fine turno per i part-time verticali).

https://ilfoglio-bianco.blogspot.com/2019/11/usb-vitesco-calendari-sciopero-29.html?m=1

giovedì 21 novembre 2019

USB Vitesco: e-mail alla RSU

Testo della mail inviata dal coordinamento USB di Vitesco alla RSU per invitarli a sostenere lo sciopero proclamato dopo la dichiarazione di ulteriori tagli al personale di Pisa:

"Buongiorno,

Siamo fermamente convinti che una reazione immediata sia d'obbligo subito.

Crediamo anche sia dovere di tutti noi membri di sindacato, indipendentemente dalla sigla, adoperarsi per far uscire subito dal torpore e dalla passività tutti i lavoratori della VITESCO di Pisa.

Vi chiediamo pertanto di sostenere lo sciopero indetto da noi e di aderire rendendo pubblica la posizione di sostegno."

USB VITESCO: CALENDARI SCIOPERO 29 NOVEMBRE

COMUNICATO DI SCIOPERO

Taranto ha diritto a un futuro senza veleni e i lavoratori dell'ex-ILVA hanno diritto ad un posto di lavoro sicuro e dignitoso. Le tante crisi industriali che sono in discussione presso il MISE non troveranno una soluzione se non rilanciando l’azione pubblica, che non può certo ridursi a finanziare gli ammortizzatori sociali.
L'Italia ha diritto ad una politica industriale non subalterna agli interessi dei grandi gruppi. Vanno definiti nuovi strumenti pubblici di gestione e pianificazione dello sviluppo del sistema produttivo che contrastino lo smantellamento del sistema industriale e rilancino gli asset strategici della nostra economia, dalla ricerca ai trasporti all’energia.

In tale contesto di crisi industriale si inserisce anche la ristrutturazione annunciata da Continental nel nostro paese.

Per dire basta ai ricatti all’ex ILVA e nel resto del paese, l'Unione Sindacale di Base ha proclamato lo sciopero nazionale generale di tutte le categorie per l'intera giornata del 29 novembre, in concomitanza con lo Sciopero mondiale per l’Ambiente proclamato da Friday For Future.

Aderendo all'iniziativa lanciata da USB e cogliendo anche l’occasione per dire no ai tagli di personale annunciati da Continental per le sedi pisane, proclamiamo sciopero di 8 ore per tutti i lavoratori e le lavoratrici della VITESCO Technologies  di Pisa per la giornata del 29 novembre per i turni presenti in azienda.
I lavoratori non presenti in azienda il 29 novembre scioperano, a partire dal giorno successivo, nel primo turno di presenza in azienda.
Per i part time lo sciopero indetto è di 4 ore (a fine turno per i part-time verticali).

19 novembre 2019
USB Vitesco Technologies (ex Continental)

giovedì 14 novembre 2019

USB: No ai ricatti all'ex ILVA e nel resto del paese. Il 29 novembre sciopero generale e manifestazione nazionale a Taranto

LIBERIAMO TARANTO DAI VELENI - CHIUDIAMO GLI IMPIANTI INQUINANTI
VOGLIAMO UNA POLITICA INDUSTRIALE A GESTIONE PUBBLICA
PER LO SVILUPPO, LA DIFESA DELL'AMBIENTE E LA SALUTE DEI LAVORATORI

Con il ricatto del lavoro vorrebbero continuare a regalare miliardi di soldi pubblici ad aziende multinazionali italiane o straniere che in questi anni hanno rapinato il nostro paese senza alcun rispetto per i lavoratori e per il territorio. (...)

Continua a leggere:

mercoledì 13 novembre 2019

Un mondo in rivolta

Quando le condizioni economiche peggiorano, quando i governi non riescono più a sfamare le popolazioni, allora scattano inevitabilmente le rivolte, i saccheggi e le manifestazioni (.....)

Continua a leggere:
Un mondo in rivolta: Per il coordinamento dei lavoratori in lotta

martedì 22 ottobre 2019

Magneti Marelli, cassa integrazione per 910 a Bologna e Crevalcore. “Anche gli ingegneri di ricerca e sviluppo, brutto segnale per futuro’

La decisione di Carlson Kansei arriva a pochi mesi dall'acquisizione da Fca, coinvolgerà la quasi totalità dei 1150 dipendenti e durerà per 13 settimane. Colpiti anche tecnici e ingegneri del settore ricerca e sviluppo, cuore pulsante di uno dei due siti. La Fiom: "Ci sono anche mancati rinnovi dei contratti somministrati, nessun ricambio del turnover e richieste di dimissioni incentivate". Tra le richieste anche l'anticipo 'forzato' dei permessi lavorativi del 2020.
(....)

Leggi l'articolo completo su:

https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/10/02/magneti-marelli-cassa-integrazione-per-910-a-bologna-e-crevalcore-anche-gli-ingegneri-di-ricerca-e-sviluppo-brutto-segnale-per-futuro/5493182/

martedì 1 ottobre 2019

Stabilimento Continental a rischio

..... Sin dall'inizio come USB, sulla base di dati concreti ed oggettivi,  abbiamo correttamente analizzato e denunciato tale situazione e più volte proposto alle altre organizzazioni sindacali presenti in azienda di mettere in campo azioni comuni per pretendere chiarimenti sui piani industriali per Pisa e spingere l'azienda a mettere in atto tempestivamente una strategia per la salvaguardia dei posti di lavoro tramite la formazione e l'inserimento nell'organico di personale con competenze specifiche nel nuovo settore d'interesse.

In questa battaglia sindacale siamo però rimasti sempre soli per cui riteniamo che, a distanza di un anno e mezzo, le responsabilità di questa situazione vadano attribuite sia ovviamente alla direzione locale Continental sia  però anche alla FIOM, unica organizzazione sindacale presente attualmente nella RSU. Entrambe infatti, con ruoli ovviamente differenti,  hanno dimostrato di non avere alcuna strategia per contrastare la possibilità che Pisa nei prossimi mesi possa uscire dalle attività di business della multinazionale.
Non solo. Esiste un rischio occupazionale immediato, da noi denunciato da sempre, per il personale di Ricerca e Sviluppo che potrebbe concretizzarsi già dai prossimi mesi se la casa madre non deciderà di assegnare qualcuno dei progetti aperti per lo sviluppo dei motori elettrici anche a Pisa. Purtroppo a Pisa mancano le competenze nel settore, conseguenza del non aver provveduto tempestivamente ad una riqualificazione del personale, per cui le probabilità di riconversione della sede toscana sono basse.

La partita tuttavia non è ancora chiusa e noi non siamo più disponibili ad accettare atteggiamenti passivi e di sottovalutazione. Le nostre proposte avanzate in passato sono ancora valide e saranno integrate sulla base dei fatti recenti. In aggiunta, intendiamo rispedire al mittente, insieme ai lavoratori e alla lavoratrici, qualsiasi tentativo di ricatto che probabilmente azienda e sindacati confederali proveranno a mettere in campo con il pretesto della salvaguardia occupazionale.

27 settembre 2019
USB Lavoro Privato



giovedì 26 settembre 2019

Continental - Ristrutturazione in vista: tagli in Europa e Usa

...."A Pisa, in Toscana, la chiusura della produzione di iniettori per motori a benzina tra il 2023 e il 2028 interesserà 500 dipendenti sui 940 complessivi (i 440 non interessati saranno trasferiti in altri ambiti lavorativi)...."

Continua a leggere su:

https://www.quattroruote.it/news/industria-finanza/2019/09/26/continental_ristrutturazione_in_vista_tagli_in_europa_e_usa.html

mercoledì 18 settembre 2019

27 settembre – SCIOPERO GENERALE USB

l'Unione Sindacale di Base, aderendo al terzo sciopero globale per il clima promosso per il 27 settembre da Fridays For Future, movimento di giovani e studenti che invita tutti a mobilitarsi per l’emergenza climatica, ha proclamato lo sciopero nazionale generale di tutte le categorie per l'intera giornata del 27 settembre.

Nell’ambito di tale iniziativa, proclamiamo sciopero di 8 ore per tutti i lavoratori e le lavoratrici della CPT Continental di Pisa per la giornata del 27 settembre per i turni presenti in azienda.
I lavoratori non presenti in azienda il 27 settembre scioperano, a partire dal giorno successivo, nel primo turno di presenza in azienda.
Per i part time lo sciopero indetto è di 4 ore (a fine turno per i part-time verticali).

18 settembre 2019
USB CPT Continental



giovedì 5 settembre 2019

Ripubblichiamo ancora perché non bisogna dimenticare

La RSU della CPT e la FIOM o non sono in grado di analizzare le situazioni o fanno finta. Questa é una dimostrazione di quest'affermazione:


Il 23 novembre 2018 il coordinatore della RSU scriveva:

"Oggi come sapete come previsto nella procedura di cui all’art. 47 comma 2 della legge n°428/1990, ci siamo incontrati con l’azienda alla UIP di Pisa per l’approfondimento sulla riorganizzazione di Continental e i cambiamenti che coinvolgeranno gli stabilimenti di Pisa . L’incontro che riteniamo sia stato positivo, si è svolto in un clima sereno ed oltre a essere stato soddisfacente ed esauriente, ha portato con se novità importanti. Ci sarà un ulteriore investimento di circa 700 mila euro per costruire a inizio anno e con operatività prevista a settembre 2019 una nuova struttura a San Piero dove saranno locati i moduli per i test di durata benzina (abbiamo vinto la sfida con Limbach stabilimento in ballo per questa attività), oltre a questo saranno ingressati in clean room zona xl2 linea 2 dei banchi per prova di vibrazione iniettori, attività che svolgeva esternamente Pointlab. Questo pensiamo sia la miglior risposta insieme alle assunzioni su chi ultimamente aveva lanciato grida di allarme sulla questione del cambio organizzativo. Ci sono anche novità importanti che arrivano da Amburgo dove il nostro compagno Daniele Caboni ha partecipato rappresentando la RSU di Pisa al forum del CAE. Considerando le molte informazioni da comunicare a tutti i lavoratori saranno quanto prima convocate le assemblee retribuite."

E il delegato Simone aggiungeva:

"Su pisatudei e livornopress avevo letto di un'altra situazione. Ma che informatori hanno?"

Su "pisatuei e su livornopress" c'era scritto esattamente questo:



Il Foglio Bianco

mercoledì 24 luglio 2019

Metalmeccanici. Approvata la piattaforma contrattuale dell’Usb

Un voto unanime favorevole ha concluso la ricca e partecipata discussione dell’assemblea di Bologna, mercoledì 17 luglio, sui singoli punti della piattaforma e sul carattere della vertenza che USB vuole aprire sulla condizione dei lavoratori e delle lavoratrici del settore metalmeccanico. (....)

Continua a leggere su:
http://contropiano.org/news/lavoro-conflitto-news/2019/07/22/117520-0117520

mercoledì 10 luglio 2019

La RSU CPT Continental non sa più che pesci prendere


Siamo seriamente preoccupati per le azioni scomposte e prive di razionalità che la RSU sta portando avanti. L'ultimo comunicato ne è la dimostrazione.

Nonostante in premessa si faccia riferimento a diverse questioni poi si continua ad indire sciopero esclusivamente per la questione degli interinali, continuando a dividere e a creare confusione tra i lavoratori.

Pare si voglia denunciare una situazione grave in merito alla gestione aziendale ma senza mai arrivare a dire che l'obbiettivo finale delle scelte della multinazionale è una ristrutturazione vera e propria della sede di Pisa, che potrebbe portare nei prossimi anni alla riduzione del personale e concludendo che “l'unico problema dell'azienda pare siano le pause" di fatto se ne sminuisce l'azione e ci si rende complice del percorso di CPT, deciso ed espresso chiaramente ai lavoratori durante i meeting.

Nessun accenno al fatto che i volumi volano in Cina,  nessuna volontà di attaccare veramente l'azienda sulla politica che sta portando avanti, nessuna volontà di affrontare in modo unitario le questioni con chi invece denuncia questi problemi da tempo. Solo azioni scomposte e incoerenti, per mostrare che si fa qualcosa e per tentare di riconquistare la credibilità che FIOM e FIM hanno perso di fronte ai lavoratori e come controparte di fronte all’azienda. Solo un tentativo disperato per sedersi di nuovo ai tavoli che l'azienda giustamente non concede più dopo anni di cedimenti e arrendevolezza.

Come USB ci dissociamo da questa scelta della Rsu Fiom, una scelta non chiara, che non porta a niente, anzi indebolisce ancora di più i lavoratori di fronte ad una azienda aggressiva che sceglie di fatto la linea dura.       
10 luglio 2019 - USB CPT Continental

martedì 9 luglio 2019

CPT Continental: la ristrutturazione è già in atto e va contrastata


Durante il suo ultimo  meeting con i lavoratori nel quale, tra le altre cose, è stato comunicato che alcuni nostri volumi di iniettori sono stati trasferiti in Cina, l’azienda ha espresso la necessità di aumentare di quasi la metà un indice che chiama "profittabilità" agendo sull'efficienza produttiva delle sedi di Pisa.
La prima azione da portare a termine in questa direzione, ha affermato, è la riduzione delle pause per gli operai in produzione. Nessun ostacolo, ha detto, sarà ammesso. La Dirigenza ha anche affermato che le teorie per cui lo sviluppo nei nostri stabilimenti sarebbe fermo, sono false. Anzi, a suo dire, a Pisa si starebbe sviluppando nuova tecnologia nel settore “dell’elettrico".
Vogliamo essere realistici. Aumentare di circa la metà  l'indice di profittabilità vuol dire indirettamente aumentare il profitto che deriva dagli iniettori venduti. Gli elementi che possono incidere significativamente in questo senso sono solo due: i salari e il numero di operai necessari per produrre un certo volume di iniettori. Tutto il resto ha effetto quasi nullo in quanto molte delle voci di spesa sono relative ai cosiddetti costi fissi.
Se, come dichiarato dall’azienda stessa, non c’è intenzione di dimezzare i salari (cosa difficile non essendo in Cina) allora è chiaro che, a parità di volumi, questo voglia dire aumentare la produttività e cioè probabilmente lavorare con un operatore laddove prima si lavorava con due.
Bisogna essere tutti coscienti che siamo di fronte alla fredda logica di una multinazionale per cui non vale nient’altro che il profitto. Non esistono diritti, tutte le azioni che d'ora in poi deciderà di fare l'azienda, a partire dalla probabile riduzione delle pause, avranno l'obiettivo di diminuire il numero degli operai necessari alla produzione.
In questo quadro tutti siamo coinvolti, operai e impiegati, e deve essere chiaro che nessun “sacrificio” potrà dare la garanzia del posto di lavoro. L'unica certezza è che accettare ulteriori peggioramenti delle nostre condizioni di lavoro, non potendo competere con paesi come la Cina, servirà  solo a diventare in troppi, e quindi non più necessari, in un tempo minore.
Questa ipotesi unita all'affermazione purtroppo senza fondamento, che gli stabilimenti di Pisa siano attualmente impegnati nello sviluppo “dell’elettrico”, sono per noi motivo di forte preoccupazione per cui non si può rimanere passivi. Il fatto che non vi sia alcuna evidenza concreta di un piano di investimenti e di riqualificazione del personale tecnico nel settore non fa che confermare questa nostra ipotesi.
Per queste ragioni riteniamo fondamentale restare uniti come lavoratori, non cedere ai ricatti e organizzarci per difendere con le unghie e con i denti il valore del nostro lavoro con una risposta sindacale chiara e decisa. Nei prossimi giorni valuteremo e vi proporremo percorsi di lotta adeguati.                                               
 08 luglio 2019
USB CPT Continental
USB Lavoro Privato Livorno

giovedì 4 luglio 2019

Le assemblee aziendali

In CPT Continental l"azienda si sostituisce al sindacato e la RSU FIOM glielo permette, probabilmente per farsi dare una mano a far ingoiare rospi ai lavoratori.

Ai lavoratori non piacciono più questi giochetti.

Il Foglio Bianco

martedì 2 luglio 2019

CPT Continental - Prima assemblea a San Piero: "se non si vuole dividere i lavoratori, bisogna unirli nelle rivendicazioni e nelle vertenze".


All'assemblea di questa mattina a San Piero, la proposta di sciopero della RSU non è stata apprezzata dai lavoratori che hanno chiesto, pressoché all'unanimità, di mettere insieme in un'unica vertenza, oltre alla questione dello staff leasing anche le questioni che riguardano i lavoratori fissi (riorganizzazione Continental, buste paga, carichi di lavoro, organizzazione del lavoro, ecc.) con lo scopo di unire effettivamente tutti i lavoratori. Allora i delegati, da uno sciopero per i soli interinali sono passati, a parole, ad inserire nel loro programma i punti dei lavoratori, ad arrampicarsi sugli specchi per trovare una soluzione alle osservazioni/contestazioni che venivano portate. Ma alla proposta esplicita di aggiungere queste motivazioni al volantino di sciopero e quindi condividere e sostenere le ragioni dello sciopero così come indetto da USB, nonostante la proposta fosse sostenuta dai lavoratori che alzavano la mano in segno di approvazione, i delegati e il segretario FIOM sono in andati in difficoltà palese ed hanno cominciato ad attaccare i lavoratori con discorsi fuori da ogni logica e dicendo che bisognava seguire la RSU, che solo la RSU é legittimata a decidere ed altri vaneggiamenti ancora.

I lavoratori ancora una volta hanno dato lezione di maturità, democrazia e capacità sindacali alla RSU.

Bravi!

Leggi anche:
https://ilfoglio-bianco.blogspot.com/2019/06/usb-cpt-continental-comunicato-di.html?m=0

Vertenza Magna Closures


Comunicato stampa

Questa mattina, 1 luglio 2019, l’Unione Sindacale di Base Livorno ha convocato una conferenza stampa di fronte ai cancelli della Magna Closures di Guasticce.
Come già annunciato nei giorni precedenti, a causa di numerose pressioni e vere e proprie minacce non siamo riusciti a raccogliere le firme necessarie per imporre il referendum sul recente accordo firmato dalla RSU di Fiom e Fim. Ai sensi del testo unico sulla rappresentanza erano necessarie 162 firme, il 30 % della forza lavoro attuale, entro 10 giorni dalla stipula dell’accordo.  Vorremmo chiarire prima di tutto questo aspetto. La raccolta firme serviva per dare la possibilità a tutti i lavoratori e le lavoratrici di esprimersi democraticamente su un’intesa firmata sotto ricatto in due giorni senza neanche una discussione seria con i diretti interessati. La nostra iniziativa non era quindi rivolta direttamente all’annullamento dell’accordo bensì alla votazione dello stesso. Se avesse vinto il sì la nostra organizzazione avrebbe rispettato l’esito del voto. Nei primi giorni di raccolta molti dipendenti Magna avevano scelto di sostenere questa nostra richiesta. La risposta dei sindacati e dell’azienda non si è fatta attendere. Quando abbiamo raggiunto 100 firme la dirigenza ha organizzato una cosiddetta “convention”, cioè un’assemblea retribuita in cui sono state fatte delle comunicazioni allarmanti circa il futuro dell’azienda.  Un modo per spaventare ancora di più gli operai dello stabilimento. Contemporaneamente diversi delegati sindacali hanno iniziato a fare pressioni sui lavoratori perché togliessero la firma dai moduli che avevamo predisposto.
Un atteggiamento grave che sommato al divieto di partecipare alle assemblee per il nostro responsabile dell’industria fanno capire qual è il clima che si respira in azienda. Nonostante ciò le 100 firme raccolte saranno comunque consegnate alla RSU. RSU che dovrà prendersi la responsabilità di aver firmato un accordo senza passare da una consultazione democratica. Quella democrazia sindacale tanto sbandierata dalla CGIL che non trova però applicazione nelle dinamiche sindacali reali.
La nostra posizione sull’accordo non cambia. Non è concedendo alle aziende tutto ciò che vogliono che si portano a casa i risultati. Questa strategia si è già dimostrata fallimentare in passato e il nostro territorio ne sa, purtroppo,  qualcosa.  Ma vorremmo aggiungere un ultimo aspetto.  Fermo restando che i diritti dei lavoratori specialmente quando si parla di differenze salariali nella stessa azienda non si possono barattare  con nulla. Anche a voler scegliere la strategia del sindacato “responsabile” si poteva almeno aprire una contrattazione. Ottenere che le nuove assunzioni fossero a tempo indeterminato ( gli eventuali nuovi assunti prenderanno 300 euro in meno dei colleghi ) oppure contrattare un periodo entro il quale, qualora la commessa dovesse risultare confermata nel tempo,  i nuovi lavoratori sarebbero passati alle medesime condizioni dei vecchi assunti. Nulla di tutto ciò. L’accordo è stato redatto dall’azienda e firmato senza battere ciglio. A cosa serve un sindacato se non è neanche in grado di fare contrattazione?
Attendiamo le risposte della dirigenza Magna consapevoli che da qui al 2021, le condizioni potrebbero cambiare nuovamente. Non vi è alcuna garanzia del rispetto degli accordi e già in passato questa multinazionale ha dimostrato di non voler rispettare gli impegni assunti. Monitoreremo, anche attraverso la nostra RSU, il percorso sindacale futuro e siamo pronti in qualsiasi momento ad aprire una vera vertenza per il lavoro e per i diritti degli operai e delle operaie Magna.

    Unione Sindacale di Base Livorno

martedì 25 giugno 2019

Quali sono i problemi dei lavoratori CPT e come vanno affrontati


I problemi che quotidianamente hanno i lavoratori della CPT Continental sono questi:

- Riorganizzazione Continental con punto interrogativo sul futuro ed R&D ridotta ai minimi termini. Nel frattempo una sede affollatissima e una con le clean room quasi vuote che marciano a velocità diverse.

- Organizzazione del lavoro lasciata completamente in mano all'azienda. Confusione, massima flessibilità nella gestione del personale che viene fatto vagare da una linea all'altra spesso senza formazione,  ricorso strutturale e frequente allo straordinario, non rispetto dei tempi di preavviso, turni sotto organico.

- Percentuale di lavoratori precari prossima al 25% del totale della forza lavoro di produzione, usati con la massima flessibilità. Turn over continuo perché l'azienda, ostinandosi a non voler applicare le causali previste dal Decreto Dignità,  lascia a casa i lavoratori dopo al massimo un anno anziché due e nessuno gli impone il contrario. E questo porta inevitabili ripercussioni sulla qualità del lavoro (e di conseguenza sui premi ad essa legati), sulla sicurezza e sull'organizzazione del lavoro in generale. Staff leasing lasciato anche questo completamente in mano all'azienda.

- Gestione del personale sempre più dispotica con punizioni discriminatorie e una procedura per capo turno creata appositamente per premiare chi gli pare e continuare a sfruttare altri ben oltre il periodo di prova.

- Welfare gestito al di fuori della normativa prevista dal contratto nazionale.

- Buste paga spesso errate e lavoratori lasciati soli e coi mezzi propri non adeguati a dover gestire un software che ancora non funziona bene.

Questi problemi vanno affrontati e risolti e per farlo è innanzitutto necessario cambiare i rapporti di forza sindacato-azienda, sbilanciati ormai verso l'azienda a causa di una RSU arrendevole e disposta a troppi compromessi. D'altra parte non si può riacquistare credibilità e fiducia da parte dei lavoratori con scioperi spot, fine a se stessi e per far vedere che ogni tanto si fa qualcosa, bensì con il coinvolgimento costante e diretto su una piattaforma rivendicativa chiara che non può prescindere dal contenere tutti questi punti.

È su questi contenuti che come USB continueremo a chiamare i lavoratori alla lotta.

26 giugno 2019
USB CPT Continental

martedì 18 giugno 2019

USB CPT Continental: Ora più che mai è necessaria una linea sindacale determinata e coerente


Come USB siamo sempre stati contrari al trasferimento degli aumenti salariali su istituti quali il welfare aziendale ma, visto che ormai c’è, ci aspettiamo che l'erogazione avvenga entro i termini stabiliti dal contratto nazionale di categoria:

“Le parti precisano altresì che le date del 1° giugno di cui al primo comma della presente disciplina devono intendersi come termine entro il quale l'azienda deve mettere effettivamente a disposizione dei lavoratori gli strumenti di welfare….” (CCNL metalmeccanici industria, sez. Quarta, titolo IV, art. 17).

Invece anche su questo l'azienda fa come gli pare. E la RSU e le segreterie di FIOM e FIM, entrambe presenti in azienda, dimostrano ancora una volta la loro inutilità, inadeguatezza e pericolosità non essendo in grado neanche di far rispettare le schifezze che loro stessi hanno sottoscritto con confindustria.

Sia chiaro, non stiamo parlando di una vertenza complicata con rivendicazioni di  un certo peso. Stiamo parlando di far rispettare un semplice termine di erogazione, senza dover ricorrere a giudici e sindaci vari. Una questione semplice che una RSU che sia un minimo incisiva risolve in un istante ma questa, avendo lasciato carta bianca all'azienda ormai da troppo tempo, non è più in grado di affrontare nulla, figuriamoci se in una eventuale futura riorganizzazione aziendale potrà essere in grado di tutelarci e difendere il nostro posto di lavoro.

Invitiamo pertanto tutti i lavoratori a prendere coscienza di questo, a trarne le dovute conclusioni e a reagire. Ora più che mai è importante far vedere all'azienda che come lavoratori intendiamo sostenere una linea sindacale non più accondiscendente ma che sia determinata e coerente.

18 giugno 2019
USB CPT Continental

mercoledì 12 giugno 2019

Salario minimo, USB: al Ministero del Lavoro sindacati del patto sociale e Confindustria uniti contro gli aumenti salariali, vergogna

Roma - 
Ancora più esplicito è risultato oggi, al terzo tavolo tecnico convocato presso il Ministero del Lavoro, il no dei sindacati confederali, dell'UGL e degli autonomi CISAL e Confsal all'aumento dei minimi salariali a 9 euro orari che deriverebbe dall'approvazione del disegno di legge presentato in Parlamento dalla senatrice Catalfo.

Gli argomenti usati in precedenza e cioè, in particolare, che non fosse chiaro se la proposta si riferisse alla retribuzione complessiva o ai soli minimi orari, sono venuti meno. Il testo 658 parla chiaro, nella sua nuova versione diffusa da diverse settimane, e si riferisce ai minimi tabellari. Come è evidente, una larga fetta dei CCNL firmati da Cgil, Cisl e Uil in questi anni si colloca al di sotto dei minimi proposti, cioè della soglia di 9 euro l'ora.

La proposta, quindi, mira ad un rialzo dei salari per milioni di lavoratori, con un effetto a catena inevitabile anche su tutti i livelli salariali, non solo su chi sta al minimo.

Il re ora è nudo. Sindacati, quelli del patto sociale, e Confindustria, come titolava giustamente qualche quotidiano di ieri, sono d'accordo per contrastare il rialzo dei salari. Sono contrari sia i sindacati "maggiormente rappresentativi" che quelli che firmano i contratti pirata. L'importante per loro è che i salari restino bassi. E gli argomenti risuonati al tavolo rimandano a questa rinnovata unità di intenti: le imprese non possono sostenere questi rialzi.

E i lavoratori, invece? Possono continuare a vivere con questa miseria?

Per USB si apre ora una stagione di denuncia pubblica di massa di quali sono i responsabili delle condizioni salariali che subiamo: sindacati, Confindustria, centrosinistra e Lega, tutti uniti contro i lavoratori. Una battaglia difficile ma indispensabile, a fronte di una crescita clamorosa del lavoro povero e di una condizione generale di impoverimento che riguarda ormai una fetta larghissima di popolazione

https://lavoroprivato.usb.it/

mercoledì 5 giugno 2019

Cgil Cisl Uil e Confindustria firmano un patto per salvarsi a spese dei lavoratori: concordato il blocco salariale

Per cogliere meglio il significato della riluttanza di CGIL CISL e UIL  alla proposta di salario minimo, riproponiamo un vecchio articolo di USB e invitiamo i lavoratori a voler dare una lettura al famoso "Patto della fabbrica", stipulato dalle tre organizzazioni sindacali con confindustria nel
Marzo 2018:

Nazionale - 
Nel 2009 Cisl e Uil sottoscrissero un accordo sul modello contrattuale con Confindustria senza la firma della Cgil. Un accordo separato che sancì, per la prima volta nella storia del nostro paese, la derogabilità in peggio dei contratti nazionali e la cancellazione dell'autonomia rivendicativa del sindacato sul salario attraverso l'indicatore Ipca, inferiore al dato Istat, costruito a tavolino allo scopo di ridurre le retribuzioni. Lo sciopero di due categorie della Cgil, Fiom e Funzione Pubblica, impedì a Guglielmo Epifani, all'epoca segretario generale Cgil, di sottoscrivere un accordo che in realtà aveva condiviso nella trattativa. Dal 2009 in poi la Cgil anziché contrapporsi lo applicò in tutti i rinnovi del contratti nazionali, ad eccezione della Fiom che per queste ragioni subì due accordi separati. Con la firma di ieri la Cgil rientra anche formalmente nel nuovo modello, contribuendo così a renderlo ancora più corporativo e autoritario.
Lo scopo principale di Cgil Cisl Uil in una trattativa carbonara e slegata da qualsiasi rapporto con i lavoratori era essenzialmente difendere le proprie organizzazioni dalla loro crisi, incrociando così anche la Confindustria, non meno desiderosa di porre un argine alla continua emorragia di adesioni ed alla perdita di ruolo sul piano generale.

L'impianto del nuovo accordo, almeno per quanto riguarda il ruolo del contratto nazionale sul salario, è lo stesso del 2009. Si consolida così la cancellazione dell'autonomia del sindacato sul terreno salariale, destinando il contratto nazionale esclusivamente al mero e parziale recupero parziale del potere d'acquisto.
Tuttavia si introduce una distinzione sul salario. Nasce il Trattamento Economico Minimo (TEM, cioè i vecchi minimi tabellari) e il Trattamento Economico Complessivo (TEC) che oltre ai vecchi minimi conterrà altri elementi della retribuzione e anche il welfare. In sostanza i CCNL definiranno il TEC di ogni singola categoria allo scopo di eliminare ulteriormente il senso della contrattazione. Il TEC potrebbe infatti contenere le indennità, le maggiorazioni di paga oraria ecc con l'effetto che ciò che potenzialmente restava libero da vincoli  verrà assoggettato al mero recupero del dato Ipca.

Anche il cosiddetto welfare introdotto nel TEC è destinato a snaturare ulteriormente il ruolo del contratto nazionale e della contrattazione in generale. Lo stesso concetto di salario muta radicalmente con l'ingresso prepotente del welfare, cioè di risorse che ai lavoratori arriveranno solo come servizi direttamente dal contratto nazionale, in alternativa ovviamente agli aumenti salariali, a tutto vantaggio delle imprese che beneficeranno della  totale detassazione.

Si conferma e si rafforza il divieto a rivendicare e contrattare salario strutturale ad ogni livello, demandando alla contrattazione aziendale la definizione di salario legato a obbiettivi, cioè variabile ed a termine. In altre parole il solo spazio di contrattazione consentito è quello del ricatto sulla prestazione in riferimento ai risultati d'impresa. Nello spirito del Testo Unico del 10 gennaio 2014 si parla di certificazione della rappresentatività, anche per le associazioni padronali. L'obiettivo, peraltro esplicito, è quello di impedire che il fortino degli accordi Cgil Cisl Uil Confindustria sia messo in discussione da soggetti senza adeguata rappresentatività considerato il proliferare di contratti nazionali in continuo dumping su salari e normative.

Dietro il nobile obiettivo tuttavia si cela la difesa del proprio ruolo e degli interessi d'impresa considerato che in linea teorica potrebbero esserci accordi migliorativi di quelli sottoscritti dai sindacati più rappresentativi. Il tema dell'esigibilità dei contratti e delle sanzioni, tenuto nel cassetto in questi anni, tornerà di forza sui tavoli sindacali.

In questo senso il patto firmato mette insieme due esigenze corporative. Da una parte Cgil Cisl Uil, considerata la scelta di praticare il sindacalismo della miseria, agiscono per impedire la concorrenza del sindacalismo conflittuale nel rapporto con i lavoratori. Dall'altra parte le imprese pretendono che le buone condizioni che gli garantiscono Cgil Cisl Uil siano immodificabili e non possano essere cambiate con il conflitto. Un altro attacco violento al diritto di sciopero quindi che bisognerà vedere come verrà concretamente agito.


Così come si rafforza lo spirito derogatorio del CCNL in funzione dei cosiddetti bisogni d'impresa.  L'accordo in sostanza consegna  alle imprese mano libera su salari e condizioni di lavoro. Siamo davanti ad un vero e proprio blocco salariale senza nessuna contropartita, se non appunto per le organizzazioni firmatarie. Un patto neocorporativo quindi, svincolato da qualsivoglia riflessione sulla situazione materiale attuale del lavoro.

Cgil Cisl Uil Confindustria esprimono un unico punto di vista: quello delle imprese, a cui tutto è concesso e consentito. E' finita definitivamente la stagione delle piattaforme rivendicative costruite sui bisogni dei lavoratori. La contrattazione è svuotata di senso e valore, indifferente e contraria agli interessi dei lavoratori. Il rinnovo dei contratti nazionali diventa così un puro atto notarile, in cui il salario è predeterminato dall'Ipca. Tante ragioni in più per organizzarsi fuori dal sindacalismo complice, entro il cui perimetro per i lavoratori non c'è alcuna risposta. 
Unione Sindacale di Base Lavoro Privato 

Patto della Fabbrica, testo completo:

martedì 4 giugno 2019

CPT Continental: giusto per ricordare

Il 23 novembre 2018 il coordinatore della RSU scriveva:

"Oggi come sapete come previsto nella procedura di cui all’art. 47 comma 2 della legge n°428/1990, ci siamo incontrati con l’azienda alla UIP di Pisa per l’approfondimento sulla riorganizzazione di Continental e i cambiamenti che coinvolgeranno gli stabilimenti di Pisa . L’incontro che riteniamo sia stato positivo, si è svolto in un clima sereno ed oltre a essere stato soddisfacente ed esauriente, ha portato con se novità importanti. Ci sarà un ulteriore investimento di circa 700 mila euro per costruire a inizio anno e con operatività prevista a settembre 2019 una nuova struttura a San Piero dove saranno locati i moduli per i test di durata benzina (abbiamo vinto la sfida con Limbach stabilimento in ballo per questa attività), oltre a questo saranno ingressati in clean room zona xl2 linea 2 dei banchi per prova di vibrazione iniettori, attività che svolgeva esternamente Pointlab. Questo pensiamo sia la miglior risposta insieme alle assunzioni su chi ultimamente aveva lanciato grida di allarme sulla questione del cambio organizzativo. Ci sono anche novità importanti che arrivano da Amburgo dove il nostro compagno Daniele Caboni ha partecipato rappresentando la RSU di Pisa al forum del CAE. Considerando le molte informazioni da comunicare a tutti i lavoratori saranno quanto prima convocate le assemblee retribuite."

E il delegato Simone aggiungeva:

"Su pisatudei e livornopress avevo letto di un'altra situazione. Ma che informatori hanno?"

Ora, per favore, andare a rileggere l'ultimo comunicato della RSU.

Il Foglio Bianco

lunedì 20 maggio 2019

USB CPT Continental: comunicato di solidarietà per i lavoratori AAMPS sospesi con motivazioni false e pretestuose

SOLIDARIETÀ PER PIETRO E MATTEO

Esprimiamo la nostra solidarietà nei confronti di Pietro e Matteo, i due dipendenti AAMPS sospesi dal lavoro con la motivazione, pretestuosa e senza alcun fondamento di verità, di aver rubato il parabrezza di un furgone contenuto in un imballaggio di cartone durante lo svolgimento del proprio lavoro.
Il provvedimento ancora una volta colpisce chi è impegnato sindacalmente e si batte quotidianamente per la difesa dei diritti dei lavoratori. È evidente quindi il tentativo di AAMPS di volersi liberare di “soggetti scomodi” e quindi di intimorire e indebolire il fronte dei lavoratori.
Questi attacchi, divenuti sempre più frequenti in tutti i luoghi di lavoro, vanno respinti con forza da parte di tutti noi lavoratori. È necessaria una risposta determinata e unitaria e noi siamo pronti, in difesa di Pietro e Matteo e per sostenere tutti quei lavoratori che nei posti di lavoro si battono quotidianamente, esponendosi e rischiando ritorsioni sulla propria pelle.

20 maggio 2019
USB CPT Continental


Informazioni su:
https://livornopress.it/sospesi-due-lavoratori-aamps-senza-alcuna-prova-la-reazione-di-usb-livorno

giovedì 16 maggio 2019

Conti Bonus e premio di risultato

L'azienda ha comunicato le cifre:

Conti Bonus= 754 euro lordi

PdR= 1288 euro lordi

A tal proposito riproponiamo la lettura di un vecchio articolo di M. Ruffa pubblicato nel 2017:

http://ilfoglio-bianco.blogspot.com/2017/05/premio-di-risultato-solo-un-incentivo.html?m=0

martedì 7 maggio 2019

Tavolo tecnico sul salario minimo al Ministero del lavoro: 9 euro lordi saranno il minimo salariale orario per tutti i contratti

Il sindacato unico è contrario! Ora Landini provi a spiegarlo a milioni di lavoratori

Al Tavolo tecnico convocato al Ministero del lavoro sono state presentate alcune modifiche sostanziali alla prima stesura del disegno di legge sul salario minimo per legge che, se approvate dal Parlamento, porterebbero i minimi salariali orari stabiliti nei contratti nazionali alla soglia dei 9 euro. Un avanzamento sostanziale per milioni di lavoratori di moltissime categorie, dalle cooperative sociali alla vigilanza, dal commercio alla ristorazione, dall’agricoltura agli alimentaristi, ecc.

Paradossale l’atteggiamento delle organizzazioni sindacali presenti. Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Confsal e Cisal hanno prima provato a sostenere che un salario minimo legale scoraggerebbe la contrattazione e porterebbe più in basso i salari. Poi, di fronte all’evidenza che la proposta al tavolo è di un salario minimo tabellare superiore a quello di molti dei loro contratti, hanno dovuto ritirarsi in un imbarazzante balbettio.

Un avanzamento del salario minimo tabellare avrebbe un effetto propulsivo su decine e decine di contratti, costringendo tutti ad adeguarsi a livelli salariali superiori e favorendo l’azione sindacale che potrebbe rivendicare aumenti proporzionali anche per i livelli superiori. Si aprirebbe una stagione di lotte per giusti aumenti salariali che in Italia stiamo aspettando da anni.

La delegazione USB ha posto con forza il principio che l’introduzione del salario minimo non può essere una misura a costo zero, ma deve essere un provvedimento di redistribuzione delle ricchezze. Qualcuno prende e qualcuno dà e a dare questa volta devono essere quelli che per anni hanno visto crescere la loro fetta di risorse.

Nella legge, così come riformulata, è stato poi rafforzato il riferimento ai contratti nazionali firmati dalle organizzazioni maggiormente rappresentative, per spiazzare e mettere fuori legge le retribuzioni dei contratti pirata.

Resta ancora in discussione la parte sulla rappresentanza. Il testo presentato fa riferimento all’Accordo interconfederale del 2014, quello che ha fatto da apripista al Patto della fabbrica, anche se limitatamente ai criteri per calcolare la maggiore rappresentatività delle organizzazioni sindacali. USB ha ribadito che c’è bisogno di una legge sulla rappresentanza e che a scriverla non possono essere Cgil, Cisl, Uil e Confindustria. Soprattutto va assicurata la certezza, per legge, che in tutti settori si proceda periodicamente alle elezioni RSU e che l’indizione delle elezioni non sia più una prerogativa riservata ad alcuni soggetti. Ma questa è una materia che va molto oltre il salario minimo ed andrà regolata con una normativa specifica, che aspettiamo da troppi anni.

Chissà se la legge sul salario minimo a 9 euro lordi tabellari si farà. Sapendo come sta il nostro paese è difficile essere ottimisti. Un dato però è acquisito: il sindacato unico è contro gli aumenti salariali ed ora ha il problema di spiegarlo a milioni di lavoratori!

sabato 4 maggio 2019

USB: sì al salario minimo a 9 euro, no al regime corporativo di Cgil, Cisl, Uil e Confindustria

Lunedì 6 maggio Tavolo tecnico al Ministero del Lavoro

Il salario minimo a 9 euro può aiutare a rialzare i salari di tutti. Molti contratti di Cgil, Cisl e Uil infatti stanno sotto e sarebbero milioni i lavoratori che ne usufruirebbero. Attenzione a non regalare a Cgil, Cisl, Uil e Confindustria il monopolio dei diritti sindacali che appartengono a tutti i lavoratori.

Lunedì 6 maggio è nuovamente convocato il Tavolo tecnico al Ministero del lavoro sul disegno di legge sul salario minimo. Usb sarà presente al Tavolo per affermare due principi importanti:

Che una soglia di sbarramento alla caduta verso il basso dei salari si rende indispensabile, vista la contrattazione al ribasso di Cgil, Cisl e Uil e l’aggravamento di questa situazione che lascia presagire il Patto della Fabbrica
Che la legge sul salario minimo non può essere il grimaldello per dare riconoscimento formale all’Accordo tra Cgil, Cisl, Uil e Confindustria siglato il 10 gennaio del 2014 che cancella il diritto di sciopero e consegna loro il monopolio dei diritti sindacali.
La cifra dei 9 euro lordi indicata nel disegno di legge della senatrice Catalfo, per quanto insufficiente (un voucher oggi vale 12 euro lordi e 10 netti l’ora), costituirebbe comunque un indubbio avanzamento per milioni di lavoratori. Ma questa cifra deve riferirsi chiaramente ai “minimi tabellari” dei contratti nazionali e non alla retribuzione complessiva, come erroneamente scritto nel ddl. Un punto sostanziale che, se non corretto, renderà inapplicabile il provvedimento.

I sindacati confederali non vogliono che si stabilisca una soglia neanche di 9 euro lordi, perché hanno ormai stretto un patto di ferro con Confindustria. Nonostante che molti dei loro contratti stabiliscano minimi molto al di sotto dei 9 euro lordi, continuano a sbandierare la contrattazione collettiva come toccasana contro il lavoro povero.

Con la proposta di legge del senatore del Pd Tommaso Nannicini, recentemente depositata in Senato, hanno chiarito la loro posizione: niente salario minimo e delega a loro per legge a stabilire i criteri della maggiore rappresentatività. Un passo molto pesante verso il ritorno al regime delle corporazioni.

https://www.usb.it/index.php?id=1132&tx_ttnews%5Btt_news%5D=109074&cHash=2b8b422c51&fbclid=IwAR1o-Esy-LcPP5WwxdTWK9fuzxw9Xp7GcSBnUBEqvk8HX9w2itM2_PQi8Ik

lunedì 8 aprile 2019

COMUNICATO DI SCIOPERO USB CPT Continental: lo sciopero si difende scioperando!

USB aveva indetto per l'intera giornata del 12 aprile 2019 uno sciopero generale con le seguenti motivazioni:

- contro le politiche di austerity che l’Unione Europea impone ai Paesi del sud dell’Europa;
- per l’abrogazione totale della legge Fornero;
- per l’istituzione di un vero reddito di cittadinanza, universale e incondizionato;
- per la crescita dei salari e l’abbassamento delle tasse anche al lavoro dipendente.

Con argomentazioni forzate e pretestuose la commissione di garanzia ha intimato la revoca dello sciopero. USB ha fatto ricorso al Tar ma il tribunale lo ha respinto. Per evitare sanzioni ai danni dei lavoratori, lo sciopero generale è stato sospeso e, considerando il provvedimento come un chiaro attacco al diritto di sciopero, sono state decise iniziative di protesta tra cui lo sciopero nel settore dell'industria.

In adesione a tali iniziative, proclamiamo 2 ore di sciopero a fine turno per  tutti  i  lavoratori  e  le  lavoratrici  della CPT Continental  di  Pisa per  la  giornata  di venerdì 12 aprile per  i  turni  presenti in azienda.
I lavoratori non presenti il 12 aprile scioperano, a  partire dal giorno successivo, nel primo turno di presenza in azienda.
Per  i  part-time  lo  sciopero  indetto  è  di  1 ora a fine turno.

08 aprile 2019
USB CPT Continental

sabato 6 aprile 2019

CGIL, CISL e UIL rompono l'unità dei lavoratori: USB rilancia sullo sciopero del Pubblico Impiego del 10 maggio!


I sindacati firmatari di contratto proclamano lo sciopero del comparto Scuola, Università e Ricerca per il 17 maggio, nonostante USB abbia già proclamato lo sciopero dell'intero Pubblico Impiego per il 10 maggio.

USB conferma lo sciopero del 10 e denuncia l'evidente tentativo di queste sigle sindacali di usare lo sciopero in modo strumentale e divisivo, dopo aver svenduto i lavoratori in ogni occasione ormai da decenni. Questo sciopero ha anche un'evidente funzione elettorale: vuole tirare la volata al PD per le elezioni europee. Quel PD responsabile dello sfascio dello Stato Sociale e delle condizioni dei lavoratori del Pubblico Impiego, tanto quanto le forze di destra.

Nel riconfermare con forza la data del 10 maggio, per noi essenziale anche come momento di lotta contro le limitazioni del diritto di sciopero e gli attacchi subiti da USB, in ultimo il blocco della data del 12 aprile, in cui avevamo proclamato lo sciopero generale, sottolineiamo che le questioni sollevate dall'autonomia differenziata richiesta da Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna hanno una portata ben più ampia di uno sciopero di comparto: investono tutta la pubblica amministrazione e i cittadini nella loro quotidianità. Inoltre, ci rifiutiamo di scioperare con chi ha firmato l'ultimo vergognoso contratto e quegli aumenti irrisori che sono un insulto ai lavoratori, oltre ad aver collaborato attivamente allo sfascio della scuola e dello stato sociale tutto con scelte e accordi scellerati di cui tutti paghiamo le conseguenze. Non crediamo possa nascere nulla di buono dal supporto ai sindacati complici: non abbiamo dimenticato il 5 maggio 2015, quando la quasi totalità dei lavoratori ha scioperato, perché i dirigenti sindacali di CGIL, CISL e UIL abbandonassero qualsiasi tipo di lotta subito dopo, lasciando passare la vergognosa legge 107 senza colpo ferire!

Confermiamo con forza e convinzione la data del 10 maggio, quando scenderemo in piazza con tutti gli altri lavoratori del Pubblico Impiego.

lunedì 1 aprile 2019

CPT CONTINENTAL: COSA HANNO CHIARITO I MEETING AZIENDALI?

I cambiamenti dovuti allo scorporo della nostra divisione da Continental stanno creando ansia comprensibile tra i lavoratori delle nostre sedi. Gli ultimi meeting aziendali, accolti da tanti come un’occasione per cercare di capire meglio cosa stia succedendo, invece di dare un’informativa uniforme a tutti i lavoratori, hanno lasciato che l’argomento di maggior interesse fosse sollevato tramite domande.

Tuttavia a nostro avviso, alcune risposte hanno chiarito in modo inequivocabile alcune questioni:

- A differenza di quanto garantito dall’azienda alla nostra organizzazione sindacale durante l'incontro dello scorso dicembre all’unione industriali, attualmente non c'è alcuna volontà e intenzione da parte della multinazionale di sviluppare l’ibrido e l'elettrico su Pisa.
- Non è previsto di ampliare lo stabilimento di Fauglia e garantire più spazi per spogliatoi e servizi sanitari ne’ di redistribuire il personale di produzione tra le due sedi. Al contrario, mantenere la sede di San Piero vuota è considerato strategico per mostrare di poter accogliere in futuro eventuali produzioni anche diverse da quelle degli iniettori.
- Per il management di Pisa siamo esperti di standard di ingegneria industriale e tecnologie di produzione e si ritiene queste possano essere competenze strategiche per il futuro.

Il quadro complessivo sembra sempre più chiaro:

1. di fronte ai cambiamenti del mercato dell’auto, Continental ha volto il suo interesse verso altre tecnologie e investimenti (guida autonoma e sicurezza) e non considera più strategico e fonte di profitti il settore di cui fa parte la nostra divisione. Lo scorporo di Powertrain va pertanto inquadrato in questo contesto.
2. Pisa si delinea sempre più come sede prettamente produttiva dove gli spazi per la Ricerca e lo Sviluppo si riducono sempre di più.

Partendo da questi presupposti e senza nascondere le nostre preoccupazioni, continueremo a tenere alta la nostra attenzione sui cambiamenti in atto, cercando anche di colmare il vuoto lasciato dalle altre due organizzazioni sindacali presenti in fabbrica.

Allo stesso tempo invitiamo tutti i lavoratori a volersi riappropriare degli spazi di discussione in assemblea perché il vuoto lasciato dalle RSU non può assolutamente essere colmato dall’azienda durante i meeting periodici.

28 marzo 2019
USB CPT Continental

mercoledì 20 marzo 2019

Via al tavolo tecnico per il salario minimo, USB: è una misura redistribuiva che devono pagare le imprese. Ed è una vergogna che Cgil, Cisl e Uil siano contrari

La delegazione USB che mercoledì 20 sarà al Tavolo tecnico convocato dal Ministero del Lavoro sul salario minimo andrà a sostenere due questioni cruciali: la necessità di istituire un salario minimo orario legale obbligatorio per qualsiasi contratto ed equiparabile come giusto compenso anche per le situazioni di lavoro autonomo, e la distinta preparazione di una legge sulla rappresentanza sindacale che aspettiamo da diversi decenni.

I due temi non possono essere confusi e vanno trattati distintamente. La necessità di istituire un salario minimo per legge non può essere l'occasione per riconoscere gli accordi stabiliti tra Confindustria e Cgil, Cisl e Uil a gennaio del 2014, che non garantiscono il diritto dei lavoratori a libere elezioni e ad essere rappresentati sui posti di lavoro dalle organizzazioni che democraticamente ottengono il maggior numero di voti.

Padroni e confederali anche su questo tema sono completamente convergenti: non vogliono il salario minimo e pretendono che la loro contrattazione acquisisca valore di legge per tutti senza sottomettersi ai principi basilari della democrazia: diritto alle elezioni sui posti di lavoro, regole certe per tutti, libertà di voto, trasparenza, rappresentatività non in base alla firma dei contratti ma al conteggio dei consensi. E sono proprio i loro contratti ad aver portato così in basso i salari in Italia.

Il salario minimo è diventato una necessità alla luce dei dati ormai clamorosi che sono stati recentemente diramati dal CNEL: 5,2 milioni di lavoratori poveri nel nostro paese, dovuti sia alle basse retribuzioni orarie che alla bassa densità lavorativa (poche giornate o pochi mesi lavorativi in un anno). La soglia non può essere troppo bassa, altrimenti l'effetto avrebbe un valore depressivo. Le simulazioni INAPP sui 9 euro lordi ci parlano di 1,7 milioni di lavoratori che ne beneficerebbero: troppo pochi, per questo la soglia va alzata. E per colf e badanti va previsto un contributo alle famiglie visto che si tratta di welfare.

Unione Sindacale di Base

https://areastampa.usb.it/index.php?id=20&tx_ttnews[tt_news]=108375&cHash=a8296ae6c2&MP=63-618

giovedì 14 marzo 2019

USB incontra Di Maio: sì al salario minimo, indispensabile legge sulla rappresentatività sindacale

L’Unione Sindacale di Base ha incontrato oggi pomeriggio, con i sindacati confederali, il vicepremier Di Maio al ministero del Lavoro.

Sul tavolo il discorso del salario minimo e dei provvedimenti allo studio del governo per contrastare la “povertà lavorativa”, per mutare l'espressione usata da Di Maio, come ad esempio lo “sblocca cantieri” e in generale la crescita.

USB, come già ieri in audizione al Senato, ha espresso la propria posizione favorevole in linea generale all'introduzione del salario minimo, ma non attraverso il riconoscimento erga omnes dei contratti firmati solo da Cgil Cisl e Uil.

A tal fine USB ha ricordato l'importanza di introdurre una legge sulla rappresentanza che superi le pulsioni monopolistiche dei sindacati concertativi.

Sullo “sblocca cantieri” USB ha segnalato come il grave livello di infiltrazione della criminalità necessita di un serio intervento di controllo degli appalti del settore.

Così come le infiltrazioni criminali certificate dalle recenti inchieste, sfociate in arresti, hanno dimostrato l'urgenza di dire basta all’intermediazione di manodopera, come ad esempio nelle cooperative della logistica.

USB ha poi espresso a Di Maio la propria forte preoccupazione per la condotta coercitiva del Garante degli scioperi, che ha di fatto vietato lo sciopero generale proclamato da USB per il 12 aprile, chiedendo al governo di garantire le libertà costituzionalmente riconosciute e riconfermando la mobilitazione del 12 aprile.

USB ha ribadito infine il proprio no all’autonomia differenziata.

Unione Sindacale di Base

giovedì 7 marzo 2019

VITESCO: il nuovo nome della divisione Continental di cui fanno parte le sedi di Pisa e che presto sarà quotata in borsa come azienda indipendente

"Continental's powertrain business will in the future trade on the market under the name 'Vitesco Technologies.' The transition is planned for the second half of the year. The name combines two key elements of the powertrain business: Vitesco stands for speed and agility, and establishes a direct reference to Continental's attractive product and service portfolio for the mobility and automotive sector. The addition of 'Technologies' underscores the commitment as a provider of innovative and pioneering technologies, systems and services. The 'Vit' part of the name is derived from the Latin 'vita' and signifies intrinsic energy and vigor, thus accentuating the goal and purpose of making sustainable contributions to clean mobility for millions of people worldwide." (....)

https://m.marketscreener.com/CONTINENTAL-435902/news/Continental-When-Peo-ple-Talk-about-ldquo-Mo-bil-ity-of-the-Fu-ture-rdquo-They-Mean-Continental-28125294/

mercoledì 6 marzo 2019

CONTI BONUS

È stata comunicata la cifra che sarà erogata in tutte le sedi Continental, a titolo di CONTI Bonus, a partire da aprile 2019.

Tale cifra è 754 euro per la prima fascia di paesi e 377 euro per la seconda fascia.
La nostra fascia di riferimento dovrebbe essere come è sempre stata la prima.

venerdì 1 marzo 2019

CPT Continental: calendari sciopero USB per l'8 marzo

Nell’ambito dell’iniziativa promossa da USB  contro le disuguaglianze e le discriminazioni delle donne sia in ambito sociale che lavorativo, è stato proclamato sciopero di 8 ore per tutti i lavoratori e le lavoratrici della CPT Continental di Pisa per la giornata dell’8 marzo per i turni presenti in azienda.
I lavoratori non presenti in azienda l’8 marzo scioperano, a partire dal giorno successivo, nel primo turno di presenza in azienda.
Per i part time lo sciopero indetto è di 4 ore (a fine turno per i part time verticali).


giovedì 14 febbraio 2019

USB: il 12 aprile sciopero generale di tutte le categorie contro l’austerity UE e per i salari, meno tasse, un vero reddito di cittadinanza e lo stop alla Fornero

L’Unione Sindacale di Base indice per venerdì 12 aprile lo sciopero generale di tutte le categorie pubbliche e private

contro le politiche di austerity che l’Unione Europea impone ai Paesi del sud dell’Europa;

per l’abrogazione totale della legge Fornero;

per l’istituzione di un vero reddito di cittadinanza, universale e incondizionato;

per la crescita dei salari e l’abbassamento delle tasse anche al lavoro dipendente. (....)

Continua a leggere su:

sabato 9 febbraio 2019

La manifestazione di Confindustria, subappaltata a CglCislUil

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La presenza di una delegazione di Confindustria a una manifestazione teoricamente sindacale è in effetti un elemento di eccezionale chiarezza, così come l’appoggio entusiastico di tutte le anime del Pd. Renzi compreso.
Il programma vago della “piattaforma” si delinea allora con molta con più precisione: si tratta di una manifestazione che mette assieme il Sì al Tav e al Tap, alle grandi opere (tutte, trivelle in Adriatico comprese), i finanziamenti a sanità e pensioniprivate (i fondi co-gestiti dagli “enti bilaterali” tra Confindustrai e sindacati), la richiesta di investimenti senza una critica all’austerità UE (che fin qui li ha vietati), la riduzione delle tasse per il lavoro ma senza redistribuzione della  ricchezza (il che significa meno contributi previdenziali e oneri per le imprese, ma nessun aumento salariale)Addirittura la “critica” al cosiddetto “decreto Dignità” si concretizza nella richiesta diliberalizzare di più i contratti a termineL’esatto opposto di quel che per un sindacato sarebbe logico chiedere.
Dalla piattaforma CgilCislUil, non a caso, è assente qualsiasi critica alle imprese o a Confindustria, epersino al “decreto Salvini” con relative “chiusure dei porti” e del sistema Sprar.
Sottolineiamo, da parte nostra, che la Confindustria in questi giorni sta precisando il quadro strategico di “riforme” che chiede sia all’Unione Europea che, di conseguenza, allo Stato italiano. Ed è un quadro di chiusura protezionistica e di competizione tra aree continentali che richiede, sul fronte sindacale, un netto approccio neocorporativo. Ilsostegno mediatico , anche a questa manifestazione, ne parlerà invece come di una ritrovata “opposizione al governo”.....

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