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giovedì 29 settembre 2016

Sul tavolo dei metalmeccanici, poche novità e pessime.

Nota sulla trattativa per il rinnovo del ccnl dei metalmeccanici

È ripartita oggi (28 settembre) la trattativa per il rinnovo del ccnl dei metalmeccanici, in stallo da mesi. Federmeccanica ha richiamato le parti al tavolo con una proposta nuova rispetto a quella presentata il 22 dicembre dell’anno scorso. Il nodo degli aumenti salariali soltanto per chi ha la paga base (cioè appena il 5% dell’intera platea) è stato superato, ma la proposta rischia di essere persino peggiore.

In dettaglio, Federmeccanica propone:
1. aumento salariale sull’inflazione IPCA (reale non programmata), riconosciuto l’anno successivo a quello di riferimento nel mese di giugno. Quindi ben 18 mesi dopo!
Prendere a riferimento l’inflazione in un periodo di deflazione equivale praticamente a dire che non ci sono gli aumenti contrattuali o comunque che sono irrisori. Peraltro, la proposta di Federmeccanica esclude il 2016 (per il quale non ci sarebbe nessun aumento contrattuale) e anche il recupero dell’inflazione sarebbe comunque a scalare:
– 100% dell’inflazione reale del 2016 pagata a giugno del 2017 (l’inflazione è stata lo 0,2%, quindi se fosse calcolata sul minimo salariale, come chiede Federmeccanica, sarebbe 3,5 euro per un 5° livello!);
– 75% dell’inflazione del 2017 a giugno del 2018;
– 50% dell’inflazione del 2018 a giugno del 2019.
Questi aumenti, pure irrisori, sarebbero assorbiti a partire dal 2017 dagli elementi fissi dei premi e addirittura dei futuri scatti di anzianità! Quindi non è vero che andrebbero comunque a tutti e soprattutto si determinerebbe per i nuovi assunti la fine progressiva degli scatti di anzianità.
Federmeccanica giustifica questa proposta continuando a sostenere l’alto costo del cuneo fiscale, ma soprattutto i 73 euro che gli scorsi aumenti contrattuali del ccnl separato del 2012 avrebbero dato in più rispetto all’inflazione.

2. A fronte di tutto ciò, l’elemento perequativo resterebbe come è oggi. Federmeccanica insiste però ancora sullo spostare gli aumenti sul secondo livello contrattuale (ma completamente variabile), su welfare, formazione e addirittura buono carrello/benzina, chiarendo in esplicito che questi sono strumenti che hanno chiesto i sindacati nelle piattaforme e che servono, dal loro punto di vista a fidelizzare i dipendenti. Da questo punto di vista, la proposta è:
– buono carrello annuale di 100 euro per il 2017, 150 per il 2018 e 200 per il 2019;
– assistenza sanitaria per tutti a carico solo dell’azienda (valore annuale: 156 euro; spesa massima annua 700 euro);
– passaggio della quota a carico dell’azienda per Cometa (previdenza integrativa) dall’1,6% attuale al 2%;
– 24 ore nel triennio per la formazione, di cui 8 ore tolte dai PAR (permessi annui retribuiti) a danno delle 150 ore che verrebbero cancellate in un solo colpo.

Quindi, di fatto aumenti salariali irrisori, non per tutti, a danno della contrattazione aziendale che diventerebbe tutta variabile e sostituiti da welfare e buoni carrello completamente detassati per le aziende e senza contributi pensionistici per i lavoratori e le lavoratrici.

E’ provocatorio da parte dei padroni metalmeccanici fare una proposta che prevede il recupero dell’inflazione reale (peraltro a scalare percentualmente negli anni) proprio in anni di deflazione o inflazione bassa. Bel coraggio dopo aver cancellato a suo tempo la scala mobile (in anni di inflazione alta) e averla sostituita con l’inflazione programmata!
In ogni modo, tutto ciò calcolto sui minimi contrattuali, quindi senza nessun riferimento a quello che una volta (fino all’ultimo ccnl unitario del 2008) era il cosiddetto “valore punto” (cioè un indicatore che comunque provava a correggere la sola inflazione).

La proposta è dunque solo apparentemente una novità e si continua a trattare sulle richieste di Federmeccanica. Fim Fiom Uilm hanno detto di dover verificare la proposta nei loro organismi (il Comitato Centrale della Fiom sarà domani), ma nessuno, pur evidenziando distanze, ha messo in discussione l’impianto complessivo proposto da Federmeccanica, la quale ha potuto chiudere l’incontro minacciando lei stessa di rompere il tavolo se il pacchetto non venisse accettato per intero.
Aspettiamo le decisioni del Comitato Centrale di domani, dove in ogni modo noi chiederemo di rispondere a questa proposta riprendendo seriamente la mobilitazione.

https://sindacatounaltracosa.org/2016/09/28/sul-tavolo-dei-metalmeccanici-poche-novita-e-pessime/

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