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21 commenti:

  1. In questo momento mi viene da pensare a tutti gli scioperi,a tutte le manifestazioni e a tutte le giornate passate davanti ai cancelli per bloccare lo stabilimento,d'inverno con i falò tutto buttato al vento. Oggi si vuol calpestare lo statuto dei lavoratori ma la fiducia non mi abbandona grazie a tutti voi.
    Guardate il video è interessantissimo e a voi tutti i commenti.
    https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=GgRFuPjs68s

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  2. Da noi è tutto solamente un' UTOPIA:

    http://www.youtube.com/watch?v=HG0CJYwXSAo

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  3. Mi viene voglia di cambiare la tessera grazie SUSANNA "Ci stai svendendo tutti".
    http://confederazione.usb.it/index.php?id=20&tx_ttnews[tt_news]=67815&cHash=8a1181b5fa&MP=63-552

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  4. Io sto con lui:
    http://www.huffingtonpost.it/giorgio-cremaschi/il-marchionnum-della-corporazione-delle-parti-sociali_b_4609098.html

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  5. CHI PO NON VO,
    CHI VO NON PO,
    CHI SA NON FA,
    CHI FA NON SA,
    ET COSì IL MONDO MAL VA. (MDXXVIIII)

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  6. FUORI DA QUESTA CRISI, ADESSO!

    "L'austerità va praticata nelle fasi di espansione, non in quelle di crisi". Il governo dovrebbe spendere di più, non di meno, fino al momento in cui il settore privato non sarà nuovamente in condizione di rilanciare l'economia. Purtroppo si sono adottate generalmente politiche di austerità che distruggono posti di lavoro'. (tesi fondamentale di Keynes)
    Tra tutte le scuse che sentiamo accampare per giustificare il mancato tentativo di mettere fine a questa depressione, c'è un ritornello che viene ripetuto costantemente dagli apologeti dell'inazione: "Dobbiamo focalizzarci sul lungo termine e non sul breve".
    Ma questo lungo termine è una guida fallace per gli affari correnti: nel lungo termine siamo tutti morti!
    Il nostro debito è in calo proprio perchè spendiamo troppo poco. Tagliando ulteriormente le spese, non faremmo che deprimere ulteriormente il reddito. Abbiamo un problema di indebitamente eccessivo, ma non sono soldi che dobbiamo a un estraneo; sono soldi che ci dobbiamo a vicenda, e questo fa un'enorme differenza.

    Paul Krugman - Premio Nobel per l'Economia nel 2008 -

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  7. Quando toccherà a noi vincere un gran premio come i nostri colleghi ITALIANI!!!...leggete sotto nel link:

    http://www.gazzetta.it/Formula-1/08-04-2014/ferrari-gran-premio-risultato-80406876204.shtml

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  8. questo per riflettere ....

    http://www.corriere.it/economia/14_aprile_10/esperimento-goteborg-chi-lavora-meno-piu-efficiente-0612b410-c0a0-11e3-95f0-42ace2f7a60f.shtml

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  9. C'è sempre chi ha interesse a mantenere il popolo ignorante per meglio manovrarlo. E' importante essere consapevoli che le situazioni sono strumentalizzate, prese come paravento per fare o non fare certe cose. Una situazione economica difficile diventa la condizione ideale per approfittarsi del prossimo da parte dei disonesti.
    Sarebbe giusto riconoscere agli uomini gli stessi diritti; le differenze per cui si collocano nella società in posti diversi, debbono scaturire dal loro intimo essere e dalle loro intrinseche capacità. Nient'altro può e deve determinare l'assegnazione di una carica o di una funzione.
    Molte volte invece, i migliori e onesti sono rimossi dai loro posti perché disturbano col loro opporsi alle cose ingiuste e disoneste. In loro sostituzione si mettono degli incapaci che, consapevoli di non avere i titoli per occupare quel posto, si sentono grati a chi li ha tanto favoriti e non se la sentono di opporsi al comando di fare delle ingiustizie. Dall'altra parte, al potere non interessa tanto avere degli esecutori capaci, quanto ubbidienti.
    La cosa più giusta sarebbe quella di non fare favoritismi affinché la democrazia non diventi una dittatura mascherata, nella quale le scelte sono di pochi e si fanno approvare dai più, falsificando la realtà e, in definitiva, prendendosi gioco di loro.

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  10. 23 Maggio 1992 Strage di Capaci

    https://scontent-a-mxp.xx.fbcdn.net/hphotos-xfa1/t1.0-9/10312556_1495274640684642_5632738750063801187_n.jpg

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  11. Ancora oggi di grande attualità:

    “Noi pensiamo che il privilegio vada combattuto e distrutto ovunque si annidi, che i poveri e gli emarginati, gli svantaggiati, vadano difesi, e gli vada data voce e possibilità concreta di contare nelle decisioni e di cambiare le proprie condizioni, che certi bisogni sociali e umani oggi ignorati vadano soddisfatti con priorità rispetto ad altri, che la professionalità e il merito vadano premiati, che la partecipazione di ogni cittadino e di ogni cittadina alla cosa pubblica debba essere assicurata.”

    Enrico Berlinguer, 28 luglio 1981

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  12. Mi dispiace, ma io non voglio fare l'Imperatore: non è il mio mestiere; non voglio governare né conquistare nessuno.
    Vorrei aiutare tutti, se possibile: ebrei, ariani, uomini neri e bianchi. Tutti noi esseri umani dovremmo aiutarci sempre, dovremmo godere soltanto della felicità del prossimo, non odiarci e disprezzarci l'un l'altro. In questo mondo c'è posto per tutti.
    La natura è ricca, è sufficiente per tutti noi; la vita può essere felice e magnifica, ma noi lo abbiamo dimenticato.
    L'avidità ha avvelenato i nostri cuori, ha precipitato il mondo nell'odio, ci ha condotti a passo d'oca fra le cose più abbiette.
    Abbiamo i mezzi per spaziare, ma ci siamo chiusi in noi stessi.
    La macchina dell'abbondanza ci ha dato povertà; la scienza ci ha trasformato in cinici; l'avidità ci ha resi duri e cattivi; pensiamo troppo e sentiamo poco.
    Più che macchinari, ci serve umanità; più che abilità, ci serve bontà e gentilezza.
    Senza queste qualità la vita è violenza e tutto è perduto.
    L'aviazione e la radio hanno riavvicinato le genti; la natura stessa di queste invenzioni reclama la bontà nell'uomo, reclama la fratellanza universale, l'unione dell'umanità.
    Perfino ora la mia voce raggiunge milioni di persone nel mondo, milioni di uomini, donne e bambini disperati, vittime di un sistema che impone agli uomini di torturare e imprigionare gente innocente.
    A coloro che mi odono, io dico: non disperate!
    L'avidità che ci comanda è solamente un male passeggero, l'amarezza di uomini che temono le vie del progresso umano.
    L'odio degli uomini scompare insieme ai dittatori e il potere che hanno tolto al popolo ritornerà al popolo e, qualsiasi mezzo usino, la libertà non può essere soppressa.

    Soldati! Non cedete a dei bruti, uomini che vi disprezzano e vi sfruttano,
    che vi dicono come vivere, cosa fare, cosa dire, cosa pensare, che vi irreggimentano, vi condizionano, vi trattano come bestie.
    Non vi consegnate a questa gente senza un'anima, uomini macchina, con macchine al posto del cervello e del cuore.
    Voi non siete macchine, voi non siete bestie: siete uomini!

    Voi! Voi, il popolo, avete la forza di creare le macchine, la forza di creare la felicità.
    Voi, il popolo, avete la forza di fare che la vita sia bella e libera; di fare di questa vita una splendida avventura.
    Quindi, in nome della democrazia, usiamo questa forza.
    Uniamoci tutti! Combattiamo per un mondo nuovo che sia migliore!
    Che dia a tutti gli uomini lavoro; ai giovani un futuro; ai vecchi la sicurezza.
    Promettendovi queste cose dei bruti sono andati al potere, mentivano!
    Non hanno mantenuto quelle promesse, e mai lo faranno!
    I dittatori forse sono liberi perché rendono schiavi il popolo.
    Allora combattiamo per mantenere quelle promesse!
    Combattiamo per liberare il mondo, eliminando confini e barriere; eliminando l'avidità, l'odio e l'intolleranza. Combattiamo per un mondo ragionevole.
    Un mondo in cui la scienza e il progresso diano a tutti gli uomini il benessere.
    Soldati di tutto il mondo, nel nome della democrazia, siate tutti uniti!

    - Charlie Chaplin - Discorso all'Umanità

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  13. COME MAI TANTI IMPIEGATI CANDIDATI NEL SINDACATO QUESTA VOLTA CHE FINO A ORA NON S'ERA MAI VISTO NESSUNO ALLE ASSEMBLEE , TANTO MENO A FARE GLI SCIOPERI E ANCORA MENO ALLE MANIFESTAZIONI ???
    CHE BELLO SARA' VEDERLI FUORI DAI CANCELLI A FARE I PICCHETTI, PERCHè DI QUELLI NUOVI NON ME NE RICORDO UNO......O C'AVRANNO DA FARE UN Pò DI STRAORDINARI ?

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  14. " Se non vedi le cose negative nel mondo che ti circonda, vivi in un paradiso per idioti e la vita ti castigherà per questo. L'ottimismo ad ogni costo è fuga dalla realtà. "
    - J.Vasudev -

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  15. " La disoccupazione è una cosa per il disoccupato e un'altra per l'occupato. Per il disoccupato è come una malattia da cui deve guarire al più presto, se no muore; per l'occupato è una malattia che gira e lui deve stare attento a non prenderla se non vuole ammalarsi anche lui ". - Alberto Moravia -

    AUGURI e BUON NATALE !

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  16. Può darsi che non siate responsabili per la situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non fate nulla per cambiarla.

    Martin Luther King

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  17. Leggendo queste righe ho l’impressione di quello che stà avvenendo ora nella nostra azienda,sovraccarichi di lavoro impressionanti,ricatti morali,incentivi solo a certe persone e/o figure dove l’importante è creare malumore e sempre più divisioni fra i livelli impiegatizzi e quelli che fisicamente fanno guadagnare l’azienda,una R.s.u sempre più disposta a cedere sui diritti acquisiti dopo molteplici sacrifici.

    Bisogna distruggere fisicamente i centri di potere che si vuole cambiare”. “Creare malessere all’interno di questi”, e poi “Colpire le persone opposte al cambiamento, nella maniera più plateale possibile, sicché da ispirare paura”. Sono solo alcuni segmenti tratti dalle affermazioni fatte da Francesco Starace, amministratore delegato di Enel, a un evento per gli studenti dell’Università LUISS di Roma lo scorso aprile.
    Ispirando paura. Inducendo il malessere, dando potere a un manipolo di persone fedeli alla visione del capo e poi punendo in maniera esemplare chi si oppone. È una visione che, probabilmente, rimanda ad alcuni testi di strategia militare molto usati dai manager, come “L’arte della guerra” di Sun Tzu. Insomma, niente di nuovo sotto il sole: quelle di Starace sono idee abbastanza diffuse fra i manager.
    E tuttavia, questo non le rende meno discutibili. Perché fanno proprie una visione violenta dei rapporti di lavoro. È una descrizione che fa paura anche per il contesto in cui è stata fatta. All’Università LUISS, e cioè una di quella scuole che formano la nostra classe dirigente, i giovani che andranno a formare la Confindustria e i consigli d’amministrazione di domani.
    Ma le persone non sono giocattoli, se usate con forza finiscono per rompersi. Mi chiedo, è questa l’azienda in cui vogliamo vivere, lavorare, e dare un futuro ai nostri figli? Che fine ha fatto la visione degli anni ’60 di Adriano Olivetti, che riteneva un valore dare ai dipendenti luogi di svago, di sport, asili nido e campi estivi per i figli? Quell’esempio indimenticabile, anche se di Olivetti oggi rimane poca cosa, è stato utilizzato dalle più importanti aziende americane del tech odierne, da Facebook a Google.
    Qui c’è di mezzo la cultura in cui stiamo vivendo oggi – di azienda e di governo – della nostra classe dirigente attuale e futura, dei bambini che cresceranno in questo humus e dei giovani che oggi sono felici di essere assunti col contratto a tutele crescenti e che dovranno confrontarsi per i prossimi 20 anni con questa visione del posto di lavoro, mentre provano a costruirsi una vita. Stando attenti a “non soffrire” e a non “venire colpiti”, nel corso dei cambiamenti aziendali.
    Ma è davvero questo il paese e/o l’azienda in cui vogliamo vivere e lavorare?
    Mi scuso per l'anonimato ma con i tempi che corrono non vorrei ripercussioni personali.

    -Fonte: http://www.fanpage.it/amministratore-delegato-di-enel-discorso-schock-bisogna-ispirare-paura-nei-dipendenti/

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  18. E’ inutile negarlo, la pratica della raccomandazione è la sola che funziona perfettamente nel nostro Paese, anche perché coinvolge ognuno di noi in maniera democratica senza distinzione di genere. Ci sono gli italiani che raccomandano e gli italiani che si fanno raccomandare, una sorta di catena di Sant’Antonio che prosegue all’infinito.

    Almeno una volta nella vita bisogna provare l’ebbrezza della spintarella, anche quando si è coscienti che questa non servirà a nulla per raggiungere l’ambita destinazione, qualsiasi essa sia (il posto di lavoro, la visita medica, l’esame all’università) e non importa se alla meta arriverà un altro, perché la nostra osservazione sarà “chissà chi lo ha raccomandato…!” E poi ci sentiamo a posto con la coscienza per due motivi, il primo perché, comunque, il tentativo lo abbiamo fatto, il secondo perché la volta successiva non ci faremo trovare impreparati, anzi ci organizzeremo meglio cercando una spinta più potente. Forse un giorno potremo anche inserirla nel curriculum vitae. (tratto da un articolo di Sabino Labia_ Panorama)

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  19. In 10 anni anche in Italia più macchine in fabbrica e uffici. -ANSA - 14/02/2017

    ROMA - Il prossimo decennio potrebbe essere interessato, anche in Italia, da una crisi occupazionale dovuta alla sempre maggiore diffusione delle macchine in tutti i settori lavorativi. E' la considerazione contenuta nella ricerca "Il futuro del lavoro nella società digitale" commissionata da Aica (l'Associazione Italiana per l'Informatica e il Calcolo Automatico) e condotta da SDA Bocconi, School of Management, che verrà presentata nel pomeriggio a Milano.

    Un impatto più forte della sostituzione uomo-macchina si avrà a livello di attività operative fisiche (per l'87% degli intervistati) o intellettive (92%) ma subiranno un effetto sostituzione anche quelle concettuali di livello (51%). Dall'indagine, emerge che per il 60% degli intervistati le tecnologie che oggi sembrano più conosciute e promettenti per il business riguardano la stampa 3D, le architetture cloud, l'Internet delle cose e il machine learning. Le aziende cavalcheranno le opportunità della tecnologia, ma sentono anche la responsabilità di preoccuparsi dei livelli occupazionali in diminuzione (69%). Per la ricerca sono stati intervistati opinion leader, studenti di 15 atenei italiani, startupper di settori economici differenti, manager d'azienda, responsabili del personale.

    "È complesso dire se il lavoro sarà distrutto o ricomposto su altre prospettive rispetto all'assetto attuale, anche se le rilevazioni tendono a dimostrare che anche il lavoro più intellettivo soffrirà della sostituzione uomo-macchina", affermano Alfredo Biffi e Pierfranco Camussone, docenti della SDA Bocconi e autori della ricerca. (ANSA)

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  20. Il Sole 24 Ore 5 ottobre 2005

    Delphi vicina alla bancarotta -M.Cia.-

    Delphi è prossima alla bancarotta, mentre infuria uno scandalo finanziario di grandi proporzioni.

    Il secondo gruppo statunitense della componentistica per auto, sotto indagine della Sec per alterazioni di bilancio, dovrebbe questa settimana chiedere di essere ammessa ai benefici del Chapter 11, cioè le norme che negli Usa regolano la bancarotta protetta. La richiesta di accedere al Capitolo 11 dovrebbe essere in ogni caso inoltrata prima del 17 ottobre prossimo, cioè prima che entrino in vigore le nuove norme di diritto fallimentare. Lunedì 3 ottobre Delphi ha nominato David Sherbin (che in precedenza aveva lavorato con il chief executive officer Robert S. Miller a Federal Mogul, quando quest'ultima azienda era finita in bancarotta) alla carica di consigliere generale del gruppo. Inoltre, Logan G. Robinson è stato nominato responsabile della ristrutturazione aziendale. Se Delphi dovesse finire in Chapter 11 le conseguenze sarebbero pesanti per General Motors, che a suo tempo era la casa-madre della società della componentistica. Infatti, all'atto dello scorporo di Delphi da Gm, avvenuto nel 1999, quest' ultima si era impegnata a finanziare le prestazioni sanitarie e previdenziali dei lavoratori del gruppo della componentistica fino a metà del 2007. Lo scorso anno Delphi ha perso 4,8 miliardi di dollari, mentre nella prima metà di quest'anno il rosso è stato di 747 milioni di dollari. Il fondo pensionistico dell'azienda dovrebbe essere inoltre rifinanziato per 10,9 miliardi di dollari. Un bel grattacapo per Gm che a sua volta - secondo recenti indicazioni fornite dall' Agenzia Governativa per le pensioni - ha un buco di circa 31 miliardi di dollari nel suo fondo previdenziale. General Motors sarebbe, tra l’altro, a un passo dall'accordo con i sindacati per il taglio dei costi sanitari, in una misura quantificabile al massimo in un miliardo di dollari. Lo riporta il Detroit News, citando fonti ben informate sulla trattativa in corso fra il numero uno mondiale dell'automobile e le organizzazioni del lavoro. Il confronto fra le parti si sarebbe intensificato alla luce fra l'altro del dato fortemente negativo sull'andamento delle vendite di autoveicoli a settembre. Secondo il giornale, peraltro, non esiste ancora certezza circa l'esito di questa trattativa, che è sempre appesa ad un filo. General Motors copre i costi sanitari di circa 1,1 milioni di cittadini americani e quest'anno potrebbe arrivare a spendere per questa voce circa sei miliardi di dollari.
    Oltre al rischio di cadere in amministrazione controllata, su Delphi pesa anche un'indagine per frode avviata dalla Sec e dal dipartimento di Giustizia contro alcuni suoi ex dipendenti, accusati di aver utilizzato artifici contabili per gonfiare i profitti nel periodo 1999-2002. I dirigenti avrebbero fatto ricorso alla vendita delle scorte alla fine del trimestre, contabilizzando il ricavo sotto la voce di utili e di flussi di cassa operativo. Tra gli accusati compare il nome di Alan S. Dawes, ex direttore finanziario di Delphi, e di altri dirigenti senior, che avrebbero tra l'altro raggiunto accordi con alcune società vendendo materiali inutilizzabili per un valore di 440 milioni di dollari, incrementando così il valore degli utili di Delphi nel periodo successivo allo spin off della società da Gm. Gli accordi con società terze avrebbero aiutato Delphi a centrare o superare le previsioni degli analisti per i suoi primi 19 trimestri. L'accusa contro Delphi è stata presentata lo scorso venerdì nella corte federale di New York da due fondi pensione statali che operano in Oklahoma e Mississippi, dal fondo pensione europeo Stichting Pensioenfonds Abp e dal fondo di investimento con sede a Vienna Raiffeisen Kapitalange-Gesellschaft. Nessun commento è arrivato al momento dal portavoce di Delphi Lindsey Williams.

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  21. Auguri e BUON WELFARE a tutti!

    Complimenti per questa skifezz@ del welfare e del portale con tanti servizi inutili e altri utili per chi è in Sicilia, Dolomiti, Roma o Milano!
    Ma se ce li davano in busta paga i 100 euro e si spendevano come cavolo ci pareva senza scadenze no?!?!?!?

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