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giovedì 31 maggio 2018

CONTINENTAL: in riferimento al verbale rsu del 23 maggio 2018

Per il momento ci interessa soffermarci solo su quanto scritto rispetto alla questione del Part Time:

1) la pubblicazione dei dati INCOMPLETI sulla situazione dei part time in azienda, se non è questione di svista o di ignoranza, non può che essere una presa in giro dei lavoratori. Come si fa a verificare se la percentuale prevista dal vigente contratto nazionale è rispettata o meno se non si fornisce anche il dato totale dei lavoratori?

2) Nel verbale si riporta che l'azienda alle ultime scadenze abbia negato 5 rinnovi ma non si fa nessun accenno allo "scambio" tra operai e impiegati nel conto finale. Nemmeno una parola sulle DISCRIMINAZIONI che alcune lavoratrici stanno subendo. Nessuna parola sul fatto che, anche all'nterno della percentuale massima prevista, l'azienda ACCOLGA solo le richieste che le pare mentre vincola le altre alle necessità produttive.

3)  Sull'argomento il verbale conclude dicendo che la Rsu "elaborerà una proposta" per recuperare almeno i part time di accudimento negati dall'azienda.  Dati i presupposti e visto che sta ACCETTANDO questo modo di procedere dell'azienda, siamo veramente preoccupati per la proposta che elaborerà perché non potrà che essere di ulteriore CEDIMENTO.

La cosa piu saggia che potrebbe fare la Rsu è anche l'unica cosa che attualmente non sta facendo: far rispettare dall'azienda il vigente contratto nazionale.

Il Foglio Bianco

martedì 29 maggio 2018

Stress Lavoro Correlato: richiesta incontro - Continental


La normativa sulla sicurezza prevede che tra i rischi legati alla mansione sia valutato anche lo stress che può derivare dalla situazione lavorativa.
Ci risulta che sul vigente Documento aziendale di Valutazione dei Rischi, lo Stress Lavoro Correlato risulti essere talmente poco significativo da non richiedere interventi di alcun tipo e misure di sicurezza appropriate.
Abbiamo buone ragioni per ritenere che in effetti negli ultimi anni i carichi di lavoro nei reparti, sia impiegatizi che di produzione, siano aumentati in modo consistente e la pressione da parte del management e i livelli di competitività richiesti siano decisamente più alti.
Riteniamo per queste ragioni necessario riaprire l'argomento e rivalutare i rischi da stress lavoro correlato e pertanto chiediamo all'azienda di fissare in tempi brevi una riunione con la scrivente organizzazione sindacale per discutere di questo argomento.

28 maggio 2018
USB Continental

lunedì 28 maggio 2018

MODALITÀ SCIOPERO USB IN CONTINENTAL

MAI PIÙ OMICIDI SUL LAVORO

Per i lavoratori della Continental sono indette 4 ore a fine turno per tutti i turni presenti il 31 maggio e a seguire per tutti gli altri nel primo turno di presenza in azienda. I part time scioperano 2 ore a fine turno.
La struttura provvederà ad inviare fax di comunicazione all'azienda.

Manifestazione e conferenza stampa alle ore 12.00 di giovedì 31 davanti al Deposito Costiero Neri in via L. Da Vinci - Livorno 

USB Continental

mercoledì 23 maggio 2018

I PEGGIORAMENTI IN CONTINENTAL DAL 2010 AD OGGI

Per fare serie valutazioni sindacali è necessario fare il bilancio tra quello che abbiamo perso e quello che abbiamo ottenuto negli ultimi anni grazie all'attività sindacale.

Ecco una lista di quelli che sicuramente sono stati peggioramenti:

- Introduzione venerdì notte a fronte aumento marginale dell'indennità di turno e cessione all'azienda di altre giornate di PAR per la fruizione collettiva
- Peggioramento dell'accordo a 4 squadre con aumento delle prestazioni a fronte di aumento irrisorio dell'indennità di turno e cessione all'azienda di tutti i PAR e delle festività cadenti di sabato e domenica per la riduzione dell'orario di lavoro, ora TUTTA  a carico del lavoratore.
- Introduzione della penalizzazione sulle maggiorazioni dei turni per assenze sul fine settimana.
- Riduzione della maggiorazione sullo straordinario domenicale.
- Riduzione permessi per indisposizione.
- Riduzione permessi per donazione.
- Riduzione preavviso cambio turno da 15 giorni a 7 giorni.
- Introduzione concetto "macro-mansione" per l'eliminazione delle visite per cambio mansione.
- Riduzione del numero degli operatori su ogni linea produttiva.
- Riduzione dei posti di lavoro tramite esodi incentivati, mai più reintegrati e trasformati in contratti precari tramite il lavoro interinale.
- Modifica peggiorativa del target per la valutazione del premio qualità.
- Completo trasferimento nelle mani dell'azienda delle 4 settimane di ferie annue.
- Condizionamento  alle esigenze produttive per il part time di accudimento per gli operatori di clean room.
- Altri peggioramenti, quali ulteriore peggioramento del quarto turno e riduzione formalizzata delle pause, fino ad ora sono stati impediti esclusivamente dall'opposizione dei lavoratori durante le assemblee.

Vi viene in mente altro? Integrate la lista e poi proviamo a fare anche una lista delle cose che abbiamo ottenuto....🤔🤔🤔

venerdì 18 maggio 2018

Oggi è un giorno di lutto per tutti noi lavoratori della Continental.
La tragedia del nostro collega e della sua famiglia è anche la nostra tragedia.

giovedì 17 maggio 2018

Ilva Taranto, un altro omicidio sul lavoro: Angelo, 28 anni e due figli. Ora basta: sciopero e mobilitazione nazionale


È di poco fa la terribile notizia di un altro omicidio sul lavoro, questa volta all'Ilva di Taranto. Angelo Fuggiano, operaio di 28 anni, due figli, dipendente della Ferplast,  un impresa in appalto, è morto dopo essere stato colpito da un cavo durante la fase di ancoraggio di una macchina scaricatrice nel reparto Ima, al quarto sporgente del porto di Taranto.
Immediata la proclamazione congiunta dello sciopero da parte dell’Unione Sindacale di Base, Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Uilm, dalle 11 di questa mattina a venerdì mattina.

La sequela di omicidi, perché di questo si  tratta, va fermata, immediatamente. Non si può più assistere inermi. Occorre una grande mobilitazione generale del mondo del lavoro che imponga a aziende e servizi ispettivi il rispetto delle norme di sicurezza, l'internalizzazione dei servizi ceduti in appalto, il divieto del subappalto, la cancellazione della precarietà, la riduzione dei ritmi e dei carichi di lavoro.

Se non si rimette al centro dell'agenda politica e sociale l'uomo e i suoi bisogni l'inaccettabile catena di omicidi proseguirà.

NOI SAPPIAMO CHI È STATO

I morti sul lavoro non sono il frutto di un destino cinico e baro. I mandanti degli omicidi hanno un nome ed un cognome. Sono tutti coloro che in nome di un presunto progresso hanno smantellato il sistema di diritti e di tutele del mondo del lavoro. Sono tutti coloro che in nome dei profitti e del mercato hanno sacrificato persino la dignità del lavoro.

È L'ORA DELLA RABBIA E DELLA RIVOLTA

È necessaria una mobilitazione immediata dei lavoratori di tutti gli stabilimenti Ilva d'Italia, netta e radicale. Serve uno sciopero generale dell'industria che svuoti davvero le fabbriche. Serve una campagna nazionale contro gli infortuni sul lavoro.

USB impegna tutte le sue strutture e i delegati di fabbrica a dare priorità assoluta a questa mobilitazione nazionale.

Unione Sindacale di Base

mercoledì 16 maggio 2018

Cassazione: conversazioni registrate e licenziamento illegittimo - articolo suggerito da un lavoratore

Con sentenza n. 11322 del 10 maggio 2018, la Corte di Cassazione, modificando la decisione della Corte di Appello, ha affermato la illegittimità di un licenziamento adottato dal datore di lavoro che aveva contestato al dipendente la registrazione di colloqui con colleghi all’insaputa degli stessi.
In primo grado il licenziamento era stato riconosciuto legittimo in quanto il lavoratore era stato ritenuto responsabile di una grave violazione della privacy, in sede di Appello il licenziamento, inteso come provvedimento disciplinare, era stato ritenuto sproporzionato ma il dipendente non era stato reintegrato, ottenendo una indennità risarcitoria pari a 15 mensilità dell’ultima retribuzione globale di fatto sulla base della previsione contenuta al comma 5 dell’art. 18.
La Suprema Corte ha ritenuto illegittimo il licenziamento in quanto le registrazioni effettuate andavano correlate ad un clima conflittuale presente in azienda e, in special modo, verso i superiori. A tali registrazioni è stato riconosciuto un valore finalizzato alla precostituzione di prove da far valere, a tutela dei propri diritti, in un eventuale procedimento ulteriore, venendo, così, meno il rilievo di natura disciplinare.

martedì 15 maggio 2018

Acciaierie Venete di Padova, mattanza continua: il lavoro uccide


Nelle fonderie si lavora 7 giorni su 7, 24 ore su 24. Ecco perchè domenica 13 maggio alla ACCIAIERIE VENETE di Padova è successo un gravissimo incidente che ha portato al ferimento di 4 lavoratori.

Cedimento meccanico o altro sta di fatto che la colata incandescente ha ridotto in fin di vita 3 dei 4 operai.:2 in appalto e due diretti.Due operai hanno riportato ustioni al 100% del corpo, e sono in condizioni gravissime.Un terzo lavoratore presenta ustioni al 70% del corpo.


ALLE ACCIAIERIE VENETE DI PADOVA QUESTO PURTROPPO NON E' L'UNICO GRAVE INCIDENTE; NEL 2013 ALTRO INCIDENTE SUL LAVORO CON UN OPERAIO CHE ALLORA MORI'.


Da inizio anno al 12 maggio, in Italia, sono 255 i morti sui luoghi di lavoro. + altri 195 in itinere)

Nel Veneto, che guida la tragica classifica tra le regioni, sono 29.
Il 30 aprile i morti erano 221. Si facciano i conti: 34 morti in dodici giorni. Un massacro.

Ma la "questione" dei morti sul lavoro viene sottovalutata. Una "fatalità" che non ha mai responsabili. Così, al di là di qualche presa di posizione, qualche comunicato quando si verificano "casi particolari" o la promessa di "fare qualcosa", nulla si muove.

I lavoratori continuano a morire e non è un caso, non può esserlo. Sono i turni di lavoro, la fatica che impone un lavoro sempre più "competitivo" (si deve leggere, alienante e precario) dove lavoratrici e lavoratori sono sempre più sfruttati. Dove il ricatto di "perdere il posto" (tanto si può essere sostituiti in qualsiasi momento) porta ad accettare (consciamente o meno) qualsiasi condizione di sicurezza, di salario, di orario, di fatica ... Bisogna "correre" per finire in fretta, per "produrre di più". Bisogna essere "produttivi" e "competitivi" a qualsiasi prezzo. E tutto per garantire benefici all'impresa, al padrone di guadagnare. Non sarà schiavitù, per carità. Così ci dicono. Se uno non vuole può cercare un altro posto di lavoro, che non è costretto a restare, che può andarsene   Non sarà schiavitù, forse, ma poco ci manca. E forse è peggio perché esiste anche l'illusione di essere liberi. Ma che libertà è quella di non trovare altro che sfruttamento, bassi salari, poca (o nessuna) sicurezza? E si è liberi quando si viene  considerati nulla più di un pezzo di ricambio?
Così di lavoro e nel lavoro si viene ammazzati.

    Così il lavoro diventa una condanna e non un modo nobile di riscatto, di conoscenza, di essere protagonisti dello sviluppo collettivo. Le lavoratrici e i lavoratori non sono strumenti, sono persone che hanno il diritto di vivere.
    "Lavorare stanca" . Non solo. Oggi, in questo sistema capitalista che ci viene imposto con le buone o con le cattive, lavorare uccide.

USB SI IMPEGNA A COSTRUIRE UNA MOBILITAZIONE REGIONALE CHE INCHIODI I RESPONSABILI PADRONALI E ISTITUZIONALI ALLE LORO RESPONSABILITA':

nei prossimi giorni faremo un presidio davanti alle Acciaierie.

NOI VOGLIAMO VIVERE, VOGLIAMO LAVORARE IN SICUREZZA E CON LA GIUSTA RETRIBUZIONE SALARIALE.

VOGLIAMO, FINITO IL TURNO DI LAVORO, TORNARE A CASA VIVI E SANI

Usb Lavoro Privato

giovedì 10 maggio 2018

VOLANTINO DISTRIBUITO ALLA FCA DI POMIGLIANO

Se non faccio quello che mi dicono di fare divento un "esubero"

“Il lavoro da fare è pericoloso. Se carico troppo materiale vedo poco, il percorso non ha segnaletica, corro sempre al massimo”.

Questa dichiarazione potrebbe essere di un qualsiasi “carrellista” di uno stabilimento qualsiasi. Ma perché è pericoloso lavorare? Forse perché gli operai sono distratti? Oppure perché vogliono fare tutto di fretta? No. Il problema è che sono costretti a lavorare così.

Chi non fa andare le mani diventa un lavativo, uno che non vuole lavorare, quello che crea problemi.

Chi viene catalogato così rischia il posto di lavoro.

E il primo a essere messo fuori: in cassa integrazione, in cds, in mobilità.

La maggiore libertà che i governi hanno dato ai padroni di licenziare è diventata un'arma di ricatto micidiale in mano alle direzioni aziendali.

Chi si ribella alle condizioni di lavoro pericolose; chi non tollera i ritmi di lavoro impossibili; chi non riesce a sopportare ore e ore di consumo fisico e mentale sulle postazioni con poche brevi pause e senza neppure la sosta mensa per tirare il fiato, è un “esubero” per l'azienda, e rischia.

Gli operai sanno che la realtà è questa. Le chiacchiere fatte nei comizi del 1° maggio dai sindacalisti borghesi, che prima hanno accettato il Jobs Act e ora denunciano gli infortuni sul lavoro, sanno che sono una presa in giro. Come una presa in giro sono gli RLS, rappresentanti sindacali per la sicurezza, perché se non sono ricattabili riescono a fare ben poco. Le denunce all'ASL rimangono sistematicamente senza conseguenze.

L'unica possibilità che abbiamo di difendere la nostra vita in fabbrica e organizzarci come massa. Contro i licenziamenti individualmente siamo zero, insieme siamo una forza.

Unità e lotta degli operai contro i licenziamenti e contro i ritmi che ci consumano velocemente e ci uccidono.

Prima richiesta degli operai organizzati alla FIAT: far sparire il display all'ingresso che continua a comunicare zero incidenti.

sezione di napoli DELL'ASSOCIAZIONE PER LA LIBERAZIONE DEGLI OPERAI

martedì 8 maggio 2018

Contratto gomma e plastica, USB: da Cgil Cisl Uil e padroni l’ennesima polpetta avvelenata



Nazionale – martedì, 08 maggio 2018
AL PEGGIO NON C’E’ MAI FINE!
Dopo l’accordo sul nuovo modello contrattuale interconfederale, firmato il 9 Marzo 2018 tra Cgil/Cisl/Uil e Confindustria, che in buona sostanza è finalizzato alla riduzione dei salari, puntualmente arriva per i lavoratori del settore “Chimici gomma e plastica” l’ennesima polpetta avvelenata, con la stipula dell’accordo del 2 Maggio 2018 targato ovviamente Cgil/Cisl/Uil e padroni.  

ACCORDO VERGOGNOSO
Un pessimo accordo, che cancella definitivamente la possibilità di rivendicare piattaforme costruite sui bisogni reali dei lavoratori, anzi i futuri rinnovi dei CCNL saranno costruiti senza nessun confronto e consenso da parte dei lavoratori, ma solo sulle esigenze delle aziende del settore. E’ la fine del contratto nazionale inteso come possibilità di crescita salariale, che sarà predeterminato dall’IPCA, e consegna un potere immenso nelle mani delle aziende che potranno fare i massimi profitti a spese dei lavoratori.

ACCONDISCENZA TOTALE
Intanto, giusto per dare i primi segnali di totale asservimento ai voleri dei padroni, lor signori decidono di rinviare di sei mesi la data di scadenza del vigente CCNL posticipandolo al 30 Giugno 2019, ed in cui si prevedono due trance di “aumenti contrattuali “ a dir poco ridicoli: 21 euro (lordi) a maggio 2018 e 14 euro (lordi) a gennaio 2019 riparametrati al livello “f”.

ACCORDO SEGRETO
Accordo nato nella totale disinformazione e mai condiviso con i lavoratori,  con trattative segrete tese solo a salvaguardare gli interessi delle parti firmatarie.

RIPRENDIAMOCI TUTTO
Lavoratrici e lavoratori, è giunta l’ora di riprenderci il maltolto, rompendo le catene costruite intorno a noi da Cgil/Cisl/Uil/Confindustria, che per salvare se stessi ci condannano a vivere nell’austerità e nell’impoverimento!

USB Lavoro Privato

venerdì 4 maggio 2018

Vercelli. Licenziato per la sicurezza dei padroni!


Alex Villarboito, RSU-RLS della Sacal, fonderia di Carisio in provincia di Vercelli con circa 200 dipendenti, è stato licenziato perché per la sicurezza dei lavoratori ha messo a repentaglio la sicurezza dorata dei padroni. Dice, infatti la dirigenza, che ha leso l’immagine dell’azienda. E in effetti è vero, Alex ha strappato il velo di ipocrisia con cui l’azienda si pavoneggia di fronte alla stampa. L’ha fatto denunciando sui giornali le condizioni spesso degradanti in cui sono costretti ad operare i lavoratori. L’ha fatto perché per questa immagine fasulla a cui i padroni della Sacal tengono proprio come al profitto, qualche mese fa a momenti un lavoratore ci lasciava le penne. E ce le avrebbe certo lasciate se non ci fosse stato un sindacalista come lui, uno dei migliori che abbiamo in Fiom a Vercelli, che col suo lavoro ha saputo negli anni frenare l’incuranza totale dei padroni. Uno che non ha mai avuto paura a scontrarsi con loro e a scioperare. Ed è per questo che è stato licenziato. Perché è e resta un ottimo esempio per tutti i lavoratori. Ora, per questo fatto gravissimo il segretario della Fiom di Vercelli-Valsesia, Ivan Terranova si sta muovendo molto bene, organizzando una conferenza stampa e mettendo in cantiere scioperi territoriali e mobilitazioni e tutto quanto sarà necessario (a seguire il comunicato). Mi auguro però che non venga demandato tutto al mio Segretario. Perché in questi casi è fondamentale che parta anche una pronta e istintiva azione dal basso di Rsu, Rls e lavoratori. Per parte mia riproporrò ai direttivi quel che ho già proposto mille volte: cassa di resistenza con quota percentuale prelevata dal tesseramento. Perché fino a quando non riusciremo a far reintegrare Alex Villarboito, Alex va sostenuto e mantenuto dalla Cgil di Vercelli.
Lorenzo Mortara Direttivo Fiom Piemonte Il sindacato è un’altra cosa

mercoledì 2 maggio 2018

Il part time secondo i sindacati confederali in Continental, pronti a sottoscrivere la possibilità di anteporre le esigenze produttive alle necessità familiari

Siamo venuti a conoscenza del fatto che la RSU stia parlando di trattare con l'azienda l'estensione della percentuale del part time addirittura dal 4% al 6%.
Invitiamo i lavoratori a valutare con la massima cautela la notizia divulgata e a non lasciarsi prendere da entusiasmo  dai finti proclami.

Innanzitutto crediamo infatti che questa "rivendicazione" faccia parte della pericolosa trattativa che segreterie confederali ed Rsu stanno conducendo con l'azienda sulle pause.
Inoltre, essendo noto a tutti che il part time in produzione all'azienda non piaccia, non riusciamo a capire perché mai l'azienda dovrebbe farci un favore aumentando la percentuale e concedendo quindi altri part time.

Attualmente, secondo quanto previsto dal CCNL vigente, entro il 4% l'azienda deve "accogliere" il part time per accudimento così come viene chiesto. Vale a dire che anche un operatore di clean room ha il diritto di chiedere un part time ad esempio a 6 ore sul centrale e l'azienda entro quella percentuale lo deve concedere, così come fa negli uffici, senza condizionarlo alle esigenze produttive.

Nella realtà l'azienda sta negando questo diritto a TUTTI i lavoratori di produzione.

È chiaro quindi che l'accordo che la Rsu e le segreterie confederali cercheranno di fare non potrà che essere uno scambio: io azienda ti concedo di andare oltre il 4% ma in cambio voglio poter decidere le modalità di fruizione dei part time in produzione ossia poter condizionare anche il part time per accudimento alle necessità produttive.
E negli ultimi mesi abbiamo tutti potuto constatare quanto la Rsu abbia favorito l'azienda nell'eliminazione di TUTTI i part time a 6 ore in produzione.

Voler formalizzare tramite accordo uno scambio del genere è molto grave sia per la discriminazione che l'azienda potrà metterà in atto legittimata spudoratamente dalla complicità e dal benestare dei sindacati confederali e sia perché, concedere il part time per accudimento secondo le esigenze produttive significa negare di fatto la possibilità di accudimento dei familiari così come ora è garantito dal CCNL.
Invitiamo pertanto tutti i lavoratori a respingere con forza questa logica.

IL FOGLIO BIANCO