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giovedì 16 novembre 2017

Abroghiamo la Fornero! Scioperi e mobilitazioni nelle fabbriche


I delegati delle principali fabbriche che hanno partecipato all’assemblea nazionale dei metalmeccanici del sindacato è un’altra cosa, a Firenze il 13 novembre (Gkn, Same, Piaggio, Bonfiglioli, Fincantieri di Palermo, Aferpi di Piombino, Officine Vittorio Villa di Bergamo, Annovi&Reverberi di Modena, I.M.P. Pasotti di Brescia, IBM di Milano) condividono l’urgenza di mobilitarsi sul tema delle pensioni e invitano i delegati e le delegate di altre fabbriche e di altre categorie a partecipare a un percorso comune di mobilitazione. Non è accettabile proseguire un confronto unitario con il Governo su un binario morto.
La legge Fornero va abrogata! I lavoratori e le lavoratrici devono poter andare in pensione a 40 e con il vecchio sistema retributivo. Quello italiano è il peggior sistema pensionistico in Europa. Non basta bloccare lo scatto automatico previsto nel 2019, né esonerare soltanto le mansioni più gravose, né tanto meno favorire le pensioni integrative. Bisogna ripristinare il sistema delle pensioni di anzianità, rafforzare il sistema previdenziale pubblico e abbassare per tutte e tutti l’età pensionabile.
Nel 2011 sulla legge Fornero, Cgil Cisl Uil fecero soltanto tre ore di sciopero. Nel 2014, solo Cgil e Uil scioperarono contro il Jobs act ma quando ormai il Parlamento lo aveva approvato. Ora, soltanto la Cgil ha un giudizio negativo sulla Legge di stabilità, in particolare sugli interventi in tema di pensioni, ma ad oggi non ha convocato nessuno sciopero generale e l’autunno rischia di finire soltanto con una manifestazione, sabato 2 dicembre. E magari per decidere di nuovo lo sciopero in inverno, fuori tempo massimo, a futura memoria.
Questo non serve. Serve oggi una grande mobilitazione per riaprire la vertenza sulle pensioni e chiedere l’abrogazione della Fornero. Anche la Fiom, oltre a annunciare che lo sciopero sarebbe necessario, finora non ha fatto altro che dare indicazione ai territori e alle Rsu di convocare scioperi sul posto di lavoro, senza una precisa piattaforma e senza prendere in prima persona la responsabilità di proclamarli come organizzazione.
Le organizzazioni sindacali hanno una responsabilità molto forte a non organizzare la mobilitazione e a non dichiarare lo sciopero generale. Denunceremo questa mancanza di coraggio in ogni sede e modo possibile.
E non resteremo con le mani in mano. Nei prossimi giorni concorderemo iniziative di mobilitazione e sciopero comuni nelle fabbriche in cui lavoriamo, per chiedere l’abrogazione della legge Fornero, il ritorno al sistema retributivo e ai 40 anni di anzianità.

L’assemblea nazionale dei metalmeccanici del sindacatoaltracosa – opposizione cgil

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