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martedì 17 gennaio 2017

SULLE TELECAMERE NON SI TRATTA

Riceviamo e pubblichiamo:

Con il suo comunicato, la maggioranza della RSU intende minimizzare una cosa che è invece molto grave e pericolosa. Si capisce infatti benissimo:

- che l'azienda vuole installare NUOVE telecamere, anche all'interno degli ambienti di lavoro (dato che si parla esplicitamente della possibilità di riprendere i lavoratori),

- che lo vuole fare presto, al punto che ha predisposto una bozza di accordo e l'ha già consegnata, prima di Natale, a un "responsabile" della RSU,

- che, se qualcuno non avesse fatto girare in fabbrica quel testo, ancora oggi i lavoratori non ne saprebbero niente,

- che la maggioranza della RSU sembra considerare tutto questo "normale" e perfettamente accettabile, altrimenti avrebbe tempestivamente informato i lavoratori e convocato un'assemblea per discutere come reagire.

E' dal 1970 che i lavoratori hanno imposto in Italia IL PRINCIPIO che non si installano telecamere negli ambienti di lavoro. NON SI TRATTA PERCIO' DI UN FATTO BUROCRATICO O FORMALE, o di qualche multa, come vuol fare intendere il comunicato della maggioranza della RSU, ma di una vera forzatura dei rapporti in fabbrica.

Una forzatura che alla Continental si aggiungerebbe alla riduzione degli addetti alle produzioni, ai provvedimenti disciplinari arbitrari e al clima intimidatorio degli ultimi mesi, che abbiamo più volte denunciato, senza che la RSU prendesse nessuna iniziativa.

Alla Continental il Contratto Nazionale è stato respinto, come in tante altre grandi fabbriche. Il massiccio NO dimostra la nostra volontà di non continuare a subire, e di reagire contro regole e condizioni di lavoro imposte ad arbitrio dei padroni. Dobbiamo trovare il modo di organizzare e far valere questa volontà contro le pretese della Continental, contrapponendo punto su punto risposte che difendano gli interessi dei lavoratori e insieme discutere le proposte e le azioni da mettere in pratica. 


17 Gennaio 2017                                                     RSU Giada Garzella e Silvia Cini

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