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lunedì 23 novembre 2015

Fermare subito le decisioni dell'azienda



Riceviamo e pubblichiamo:

..Le produzioni future dei FR si faranno a Txxxxxx anziché in Italia; dal punto di vista dei costi non c'è gara e il FR non è il nostro business.."

Questa sarebbe la posizione dell'azienda, secondo quanto riportato alla RSU dal segretario provinciale Fiom, a seguito di una “convocazione urgente” da parte dell'azienda il 19 Novembre scorso e di  un successivo colloquio col direttore di stabilimento. 

E` da Settembre che abbiamo sollevato il problema delle reali intenzioni dell'azienda.

I segnali di una politica aziendale finalizzata al ridimensionamento degli stabilimenti  di Fauglia e San Piero  erano fin troppo evidenti: 

esuberi dichiarati anche a fronte di volumi in crescita, carichi di lavoro aumentati, linee che chiudono, macchine che vengono smontate e trasferite per un imminente accorpamento di sede. 

Che cosa bisognava aspettare per far conoscere ai lavoratori tutta la verità? Che cosa deve succedere perché si apra finalmente una vertenza che faccia capire bene alla direzione aziendale che i lavoratori non accetteranno passivamente le sue decisioni? 

Ma la segreteria FIOM e la maggioranza della RSU hanno continuato per due mesi a minimizzare, a incontrare l'azienda solo come “delegazione trattante”, tagliando fuori il resto della RSU,  “tranquillizzando” i lavoratori con un comunicato confuso e scarso di contenuti e rinviando ogni iniziativa di opposizione al progetto aziendale. Ancora oggi la segreteria provinciale e la maggioranza della RSU sostengono che non c'e` nessuna decisione  di trasferimento dei FR, come se non fosse chiaro a tutti il senso dell'ultima “convocazione urgente”. 

Forse pensano di far tornare indietro le decisioni dell'azienda offrendo qualche altro vantaggio a spese dei lavoratori e dell'INPS, come e` stato in questi anni con gli aumenti della flessibilità e il ricorso alla Solidarietà?

Oppure non hanno la volontà di contrastare le decisioni dell'azienda e ne accettano di fatto le conseguenze? 

Evitare i licenziamenti, i ricatti e il peggioramento ulteriore delle condizioni di lavoro si può fare con  una politica sindacale chiara e coerente, che come lavoratori Continental abbiamo il diritto di esigere, e portata avanti con iniziative di lotta che dobbiamo d'ora in poi prendere nelle nostre mani.  

23 novembre 2015

G.Romboli, S.Cini, M.Ruffa, G.Garzella
Area “Il Sindacato è un’altra cosa”

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