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martedì 28 aprile 2015

L'aumento della produzione e gli obiettivi dei lavoratori

Già a dicembre i dati aziendali mostravano un aumento consistente dei volumi di produzione previsti per il 2015, sia rispetto al 2012 che al 2013. Dopo aver dichiarato solo tre mesi fa  253 esuberi, ora l'azienda ha bisogno urgente di aumentare la produzione e vuole sospendere i contratti di solidarietà e ricorrere alle squadre aggiuntive in diversi reparti.

La prima conclusione e` che quanto diciamo da tre mesi viene pienamente confermato: gli esuberi non esistevano e la Solidarietà non aveva alcun fondamento. Erano solo strumenti nelle mani dell'azienda per aumentare flessibilità e carichi di lavoro, finanziati per di più dai soldi dell'INPS, che sono soldi dei lavoratori.
Sulla maggioranza della RSU pesa invece la responsabilità della falsa dichiarazione degli esuberi, dell'imbroglio degli accordi di solidarietà, dei calcoli ingannevoli per giustificare il proprio operato e degli insulti a chi cercava di dire la verità ai lavoratori.

Quello che ora dobbiamo mettere in chiaro è come affrontare la nuova situazione.

L'azienda è in seria difficoltà a soddisfare l'aumento della domanda, tanto è vero che per fare straordinari è disposta a pagarli  rinunciando alla Banca Ore. Inoltre, l'aumento delle vendite di auto in tutta Europa fa pensare che l'aumento di produzione non sia temporaneo e che si stia perciò creando una situazione molto favorevole per le nostre rivendicazioni.

Immediatamente, ci sono due obiettivi chiari e irrinunciabili:

- NO alle pretese aziendali su flessibilità e carichi di lavoro. NO all'orario plurisettimanale, all'uso della banca ore a discrezione dell'azienda e a qualsiasi peggioramento delle attuali turnistiche.

- Gli aumenti produttivi che si prospettano devono essere coperti esclusivamente con l'aumento delle squadre e quindi dell'organico, con assunzioni a tempo indeterminato.

Per il futuro, l'azienda deve rispondere alla nostra richiesta di fornire una dettagliata e aggiornata situazione dei volumi previsti, prodotto per prodotto, da qui alla fine del 2015, e la relativa pianificazione mensile. Finché l'azienda non ci darà informazioni serie sui questi volumi, manteniamo fermo lo sciopero dello straordinario.

Il contenzioso che si sta aprendo con l’azienda sui bisogni produttivi deve rappresentare l’occasione per riconquistare il terreno perduto negli ultimi anni su turni, ritmi e gestione dell’orario di lavoro. Bisogna rompere con una politica sindacale di disponibilità nei  confronti delle richieste e delle pretese dell'azienda, chiudere lo stato di crisi e la Solidarietà, e la RSU deve rapportarsi con l’azienda esclusivamente a partire dalle esigenze e dagli interessi dei lavoratori.

28 aprile 2015

Lavoratori e delegati Continental non firmatari della Solidarietà

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